andrea giostra
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mercoledì 15 ottobre 2014
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la nevrosi-ossessiva come rimedio!
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The Equalizer (2014)
Equalizzare, rimettere le cose a posto: è questo il compito del sempre più grande Denzel Washington in questo ottimo thriller firmato Antoine Fuqua. Ma la vera protagonista del film è la nevrosi-ossessiva come rimedio estremo alla sofferenza interiore per un passato segnato dal dolore postumo frutto acerbo della licenza di commettere crimini e delitti efferati per ragioni di stato. Eclissarsi clamorosamente con un atto eclatante che non deve lasciare dubbi sulla sua morte, sparire per sempre dalla scena e ritirarsi ad una vita normale vivendo in solitudine tra gente normale, ripetendo ossessivamente, con cadenze cronometriche, tutti i gesti della sua quotidianità, sembrerebbe essere la via di fuga dal dolore.
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The Equalizer (2014)
Equalizzare, rimettere le cose a posto: è questo il compito del sempre più grande Denzel Washington in questo ottimo thriller firmato Antoine Fuqua. Ma la vera protagonista del film è la nevrosi-ossessiva come rimedio estremo alla sofferenza interiore per un passato segnato dal dolore postumo frutto acerbo della licenza di commettere crimini e delitti efferati per ragioni di stato. Eclissarsi clamorosamente con un atto eclatante che non deve lasciare dubbi sulla sua morte, sparire per sempre dalla scena e ritirarsi ad una vita normale vivendo in solitudine tra gente normale, ripetendo ossessivamente, con cadenze cronometriche, tutti i gesti della sua quotidianità, sembrerebbe essere la via di fuga dal dolore. Ma non è questo il rimedio che si rivelerà efficace. I soprusi e le violenze riservate da uomini della mafia russa ad una giovane prostituta sognatrice con la quale il Denzel solitario aveva iniziato a chiacchierare al bar sotto casa dove allo stesso identico orario di ogni sera consuma il suo thè caldo leggendo il novantasettesimo dei cento libri che tutti dovremmo leggere prima di morire, lo ricatapultano repentinamente in un tempo passato nel quale doveva equalizzare top secret problemi di stato, e dal quale aveva tentato di fuggire. Adesso come allora, la sua vita riprende ad agire con efficacia scientifica, con una successione repentina di azioni di precisione cronometriche che prima attraversano lucidamente la sua mente, poi diventano agiti spietati e implacabili per raggiungere l’obiettivo prefissato: eliminare il male rappresentato da uomini pericolosi ed altrettanto spietati.
Il film è da non perdere e l’interpretazione di Denzel Washington da sola vale tutto il costo del biglietto.
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mat251
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martedì 14 ottobre 2014
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buon film per un grande denzel
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Un buon film questo "The Equalizer", che di certo non sarà ricordato come un capolavoro, ma visto il periodo di scarsità di scelta al cinema si fa comunque ben vedere;
Antoine Fuqua ci regala immagini scure e cupe in una regia discreta, che fa il suo dovere senza strafare.
Ottimi prove degli attori, soprattutto di Washington che (in un personaggio che si trova ad interpretare spesso) si dimostra ancora una volta uno dei più grandi attori del panorama moderno.
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alberto
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domenica 17 gennaio 2016
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una visione appagante!
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Il grandissimo Denzel si fa protagonista di un'opera eccezzionale. Robert McCall non è una figura interessante per la sua verosimiglianza umana ma per quello che rappresenta, ovvero l'idea (risalente a Socrate) che la giustizia non può che riabbatersi sui malvagi e sui corrotti. McCall è lo strumento di questa giustizia e di conseguenza DEVE essere invincibile. Geniali alcune battute come quella delle "liquidazioni" delle contatrici di soldi nel retro clandestino della macelleria, geniale il fatto che ogni volta l'equalizzatore (e non il vendicatore, come è stato ingiustamente ribatezzato in italiano) dia la scelta di fare la cosa giusta ai suoi avversari. Aggiungete a ció una fotografia e una colonna sonora eccelse ed ecco servito un film, non verosimile è ovvio, ma che è estremamente app
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Il grandissimo Denzel si fa protagonista di un'opera eccezzionale. Robert McCall non è una figura interessante per la sua verosimiglianza umana ma per quello che rappresenta, ovvero l'idea (risalente a Socrate) che la giustizia non può che riabbatersi sui malvagi e sui corrotti. McCall è lo strumento di questa giustizia e di conseguenza DEVE essere invincibile. Geniali alcune battute come quella delle "liquidazioni" delle contatrici di soldi nel retro clandestino della macelleria, geniale il fatto che ogni volta l'equalizzatore (e non il vendicatore, come è stato ingiustamente ribatezzato in italiano) dia la scelta di fare la cosa giusta ai suoi avversari. Aggiungete a ció una fotografia e una colonna sonora eccelse ed ecco servito un film, non verosimile è ovvio, ma che è estremamente appagante alla visione e che, alla fine, lascia lo spettatore estremamente soddisfatto e con un sorriso sulle labbra, perchè giustizia è stata fata, e in che modo spettacolare!
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[+] ottima recensione
(di lyl.99)
[ - ] ottima recensione
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woody62
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domenica 12 ottobre 2014
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vendicatore o supereroe?
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Certo si tratta di un film, ma una sceneggiatura nella quale un ex agente CIA per quanto abile e addestrato, riesce ad annientare da solo la mafia russa che opera sulla costa est da Boston a New York, oltre ai poliziotti corrotti che le fanno da sponda, lascia più di qualche perplessità. Detto questo, il film tratto da una serie televisiva Usa degli anni '80 ("Il vendicatore") ha il pregio di riproporre il binomio di successo Washington-Fuqua che valse all'attore l'Oscar 2010 come miglior attore protagonista in "Training day", police-story assolutamente sorprendente e originale. Qui Denzel interpreta un personaggio intenso e carismatico (come sempre) che decide di tornare alla sua professione lasciata per una promessa alla moglie, che ora non c'è più.
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Certo si tratta di un film, ma una sceneggiatura nella quale un ex agente CIA per quanto abile e addestrato, riesce ad annientare da solo la mafia russa che opera sulla costa est da Boston a New York, oltre ai poliziotti corrotti che le fanno da sponda, lascia più di qualche perplessità. Detto questo, il film tratto da una serie televisiva Usa degli anni '80 ("Il vendicatore") ha il pregio di riproporre il binomio di successo Washington-Fuqua che valse all'attore l'Oscar 2010 come miglior attore protagonista in "Training day", police-story assolutamente sorprendente e originale. Qui Denzel interpreta un personaggio intenso e carismatico (come sempre) che decide di tornare alla sua professione lasciata per una promessa alla moglie, che ora non c'è più. Una giovane prostitura russa, conosciuta nella tipica tavola calda americana, viene brutalizzata dalla manovalanza che gestisce il racket a Boston. Sarà la scintilla che accenderà il fuoco vendicatore di Robert Mac Call in un crescendo di scontri, violenza e omicidi che arriverà fino a Mosca. La regia di Fuqua dopo un inizio un po' lento, propone un ritmo serrato ed incessante, anche se in talune scene indugia in dettagli sanguinolenti francamente eccessivi (vedi la mattanza al ristorante russo o l'omicidio del boss degli irlandesi). Il film comunque è interessante e mai noioso, grazie anche alla splendida fotografia del nostro Mario Fiore (anche lui in "Training day" e premio Oscar 2010 per "Avatar") che ci propone una Boston ora luminosa, ora crepuscolare, come l'animo del protagonista, eroe solitario che non tollera soprusi e prevaricazioni. Molto bella e indovinata anche la colonna sonora.
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ultimoboyscout
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mercoledì 29 luglio 2015
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l'insospettabile guerriero.
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Bob conduce una vita apparentemente appartata e dimessa, impiegato in un grande magazzino di articoli per la casa. Sembra il classico uomo medio, una persona perbene benvoluta da tutti. Detto questo, conosce Teri, giovane prostituta dell'est europeo, che lo rivela come implacabile giustiziere. Ma allora chi è in realtà Bob? Lo scopriranno a loro spese mefiosi russi e poliziotti corrotti. Direttamente dalla serie TV defli anni '70 "Un giustiziere a New York" (anche se qui siamo a Boston), un esageratissimo action/revenge movie in cui le pulsioni basiche dell'americano medio tipico trovano sfogo, anzi orgasmo, nelle gesta di un uomo invincibile e onnipotente, un iradiddio dal background tanto doloroso quanto ambiguo che regista esceneggiatore non si sentono in obbligo di svelare o quantomeno spiegare.
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Bob conduce una vita apparentemente appartata e dimessa, impiegato in un grande magazzino di articoli per la casa. Sembra il classico uomo medio, una persona perbene benvoluta da tutti. Detto questo, conosce Teri, giovane prostituta dell'est europeo, che lo rivela come implacabile giustiziere. Ma allora chi è in realtà Bob? Lo scopriranno a loro spese mefiosi russi e poliziotti corrotti. Direttamente dalla serie TV defli anni '70 "Un giustiziere a New York" (anche se qui siamo a Boston), un esageratissimo action/revenge movie in cui le pulsioni basiche dell'americano medio tipico trovano sfogo, anzi orgasmo, nelle gesta di un uomo invincibile e onnipotente, un iradiddio dal background tanto doloroso quanto ambiguo che regista esceneggiatore non si sentono in obbligo di svelare o quantomeno spiegare. Washington, attore dalla carriera fatta di alti e bassi, è qui in versione "assassino da cinema pop corn" ma in coppia col regista Antoine Fuqua ha fatto molto, molto meglio, ovvero (e non credo ci sia bisogno di ricordarlo) il notevolissimo "Training Day" del 2001. Fuqua, diplomato con merito all'accademia del poliziesco senza grilli per la testa, confeziona un prodotto non bellissimo ma che scorre fluido, dallo stile europeo con personaggi liberi di svariare ed esprimersi, con tempi dilatati per rendere i propri eroi più interessanti, un po' come faceva Sergio Leone nei suoi western. La violenza la fa da padrona e qui Fuqua si ispira maggiormente a Scorsese e a Frankenheimer. Violenza che sembra reale, veloce e di grande impatto, la cosa più bella, ammesso che si possa dire così, del film.
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liuk!
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mercoledì 14 gennaio 2015
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notevole
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Una pellicola anni '80 veramente ben fatta in chiave moderna. A tratti assomiglia ad un Batman senza costume, a tratti ad un Rambo invecchiato: The Equalizer é un buono molto cattivo, magistralmente interpretato da un invecchiato Denzel Washington, il cui sguardo vale da solo il prezzo del biglietto.
Ottime le musiche in perfetto stile Corvo e le ambientazioni metropolitane. Unico neo un eccesso di sangue e scene violente che potevano forse essere ridotte ad un "non visto".
Nel complesso il lavoro di Fuqua é, a mio parere, eccellente.
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raysugark
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giovedì 4 agosto 2016
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the equalizer
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Il genere Noir-Vigilante è affascinante per seguire approfonditamente i personaggi principali che sono per la maggior parte misteriosi, che hanno un segreto o un passato e verrà svelato solo a metà pellicola. I personaggi principali dopo che hanno visto qualcuno in pericolo intervengono per vendicarsi contro i villains brutali, coi loro modi abbastanza violenti da far rimanere incollato lo spettatore sulla poltrona. I personaggi per la maggior parte vengono caratterizzati attraverso un ritmo inizialmente lento per poi arrivare a un ritmo calzante e adrenalinico a metà pellicola, aiutandosi sia con le luci sia con i colori cupi e anche con le musiche dai suoni così pesanti da impressionare lo spettatore.
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Il genere Noir-Vigilante è affascinante per seguire approfonditamente i personaggi principali che sono per la maggior parte misteriosi, che hanno un segreto o un passato e verrà svelato solo a metà pellicola. I personaggi principali dopo che hanno visto qualcuno in pericolo intervengono per vendicarsi contro i villains brutali, coi loro modi abbastanza violenti da far rimanere incollato lo spettatore sulla poltrona. I personaggi per la maggior parte vengono caratterizzati attraverso un ritmo inizialmente lento per poi arrivare a un ritmo calzante e adrenalinico a metà pellicola, aiutandosi sia con le luci sia con i colori cupi e anche con le musiche dai suoni così pesanti da impressionare lo spettatore. Il cineasta d'autore Antoine Fuqua utilizza questi elementi principali per dirigere la sua prossima pellicola The Equalizer con protagonista Denzel Washington, da cui la pellicola è tratta da una serie TV trasmessa negli anni 80. In The Equalizer Denzel Washington interpreta il personaggio Robert McCall, un pensionato agente della CIA che lavora in un negozio di ferramenta per cercare di lasciare alle spalle il suo passato. In una notte McCall dopo aver fatto amicizia con Alina interpretata da Chloë Grace Moretz, una prostituta minorenne che nella notte successiva McCall non la incontra più. Dopo aver visto Alina all'ospedale si vendicherà contro la mafia russa, che l'hanno picchiata ferocemente. La sceneggiatura viene scritta in maniera da rendere ancora più interessante la pellicola, ma soprattutto il personaggio di Denzel Washington che regala una grande performance da giustiziere vigilante. La performance di Chloë Grace Moretz è anch'essa ottima, come figura non esageratamente vittima da non saper cosa fare dopo, ma viene sviluppata come una figura forte che vuole cambiare il suo mondo come suggerisce McCall in una scena di The Equalizer. Infine Marton Csokas è stato straordinario da principale e brutale villain Itchenko, dove dimostra le sue mosse in maniera fredda da far venire la pelle d'oca. La colonna sonora di Harry Gregson-Williams combacia perfettamente l'atmosfera adrenalinica e cupa della pellicola, caratterizzando specificatamente anche i modi e le espressioni dei personaggi. L'utilizzo della musica Vengeance di Zack Hemsey per la scena dell'ultimo scontro tra la squadra di Itchenko e McCall nel negozio di ferramenta, dove tutto è buio e viene utilizzato solo le luci delle lampade, rende la scena ancora più intrigante rilasciando una grande tensione allo spettatore.
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pavold boy
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venerdì 5 febbraio 2021
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film d''azione
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La fiera dello stereotipo degli action movie: Criminali russi a capo di racket e il buono che li uccide uno ad uno con strumenti di fortuna, scene di rallenty dopo esplosioni (MA DAI), e armi su armi. Il "villain" è lo stesso attore che interpreta il boss russo in XxX, giusto per non uscire dai canoni ulteriormente.
La figur di base di Washington è poco esplorata e si poggia solamente sui sani principi. Salva la baracca lo stesso Denzel, per il resto un classico film d'azione.
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peer gynt
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lunedì 9 marzo 2015
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un supereroe buono senza maschera né divisa
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Film d'azione ben girato e ben diretto, con ottimi attori (dal granitico Washington al glaciale villain interpretato da Marton Csokas alla baby-prostituta Teri, l'ottima Chloe Moretz che ricorda Jodie Foster in "Taxi Driver" di Scorsese), ma assai poco originale in quanto a storia narrata. Di vendicatori solitari e giustizieri della notte è piena la storia del cinema, ma di solito non sono così pretenziosi. Il Robert McCall di Washington è un "equalizzatore" (non un vendicatore, che è cosa un po' diversa), dedito a ripristinare un livello di giustizia e di pace che gli operatori del male continuano ad alterare. E per farlo deve uccidere la gente a mucchi, e nel farlo è assolutamente imbattibile e inattaccabile: un vero supereroe dotato di straordinari riflessi e di una perfetta tecnica da battaglia (non è solo un ex agente ben addestrato), che riesce a sgominare un'intera organizzazione di cattivissimi russi (mai li abbiamo visti disegnati in maniera così fumettistica, con le loro barbe spaventapasseri e la foresta di tatuaggi di cui sono ricoperti) senza riportare nemmeno un graffio (mentre nell'iperrealistico "Taxi driver" già citato il taxista Travis finisce dritto in ospedale dopo la resa dei conti finale).
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Film d'azione ben girato e ben diretto, con ottimi attori (dal granitico Washington al glaciale villain interpretato da Marton Csokas alla baby-prostituta Teri, l'ottima Chloe Moretz che ricorda Jodie Foster in "Taxi Driver" di Scorsese), ma assai poco originale in quanto a storia narrata. Di vendicatori solitari e giustizieri della notte è piena la storia del cinema, ma di solito non sono così pretenziosi. Il Robert McCall di Washington è un "equalizzatore" (non un vendicatore, che è cosa un po' diversa), dedito a ripristinare un livello di giustizia e di pace che gli operatori del male continuano ad alterare. E per farlo deve uccidere la gente a mucchi, e nel farlo è assolutamente imbattibile e inattaccabile: un vero supereroe dotato di straordinari riflessi e di una perfetta tecnica da battaglia (non è solo un ex agente ben addestrato), che riesce a sgominare un'intera organizzazione di cattivissimi russi (mai li abbiamo visti disegnati in maniera così fumettistica, con le loro barbe spaventapasseri e la foresta di tatuaggi di cui sono ricoperti) senza riportare nemmeno un graffio (mentre nell'iperrealistico "Taxi driver" già citato il taxista Travis finisce dritto in ospedale dopo la resa dei conti finale).
E con una morale per giunta! Devi essere te stesso a qualunque costo e rispettare chi lotta (è questa la lettura che il nostro eroe fa del romanzo di Hemingway "Il vecchio e il mare", il libro che sta leggendo al bar quando incontra Teri) e, soprattutto, devi accettare la guerra più efferata se vuoi portare la pace. Lo dice lo stesso Robert McCall al suo antagonista, il perfido assassino russo: "Quando preghi per la pioggia, il fango va messo in conto".
Come eroe dei fumetti andrebbe bene, ma dovrebbe agire in una società disegnata e colorata per essere plausibile, come fanno Batman o Superman. Invece in un action-movie come questo incarna il solito disperato e utopistico (e ingenuo) desiderio che abbiamo tutti che, da qualche parte, in un mondo così crudele e ingiusto, ci sia un Gigante capace di prendere il Jo Condor di turno per le orecchie e difenderci dal male.
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elgatoloco
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lunedì 14 settembre 2015
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poco di nuova sub sole
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IN realtà, questo"Equalizer", che forse si richiama anche a una serie TV degli anni 1980(mai vista in Italia, forse, comunque non da chi scrive questa nota), deriva dai tanti film interpretati da Charles Bronson e ispirati alla figura del"Giustiziere della notte"("Death Wish"di Michael WInner, capostipite, 1974). Certo, qui , il progresso tecnico-informatico ormai ha fatto"passi da gigante"rispetto agli anni '70 e '80 dello scorso secolo, ma sostanzialmente la dialettica è quella"grandi crimini e grandi sofferenze inferte alle vittime-consapevolezza acquisita da parte del"giustiziere"-vendetta/giustizia privata-personale da parte dell'"equalizer"che ri-distribuisce i torti.
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IN realtà, questo"Equalizer", che forse si richiama anche a una serie TV degli anni 1980(mai vista in Italia, forse, comunque non da chi scrive questa nota), deriva dai tanti film interpretati da Charles Bronson e ispirati alla figura del"Giustiziere della notte"("Death Wish"di Michael WInner, capostipite, 1974). Certo, qui , il progresso tecnico-informatico ormai ha fatto"passi da gigante"rispetto agli anni '70 e '80 dello scorso secolo, ma sostanzialmente la dialettica è quella"grandi crimini e grandi sofferenze inferte alle vittime-consapevolezza acquisita da parte del"giustiziere"-vendetta/giustizia privata-personale da parte dell'"equalizer"che ri-distribuisce i torti...). Qui, d'accordo, il"vendicatore"è un ex-agente CIA(quindi non pulitissimo in partenza, ma siamo in partibus infidelium, id est in the States...)non un"privato cittadino", magari ingegnere e obiettore di coscienza com'era il Bronson di"Death Wish", ma, tutto sommato, le cose non sono poi così diverse... Bisognerà dire che, tecnica a parte(il cui ruolo non è da sottovalutare.... Winner era un notevole professionista, Fuqua ha dalla sua apparecchiature allora neppure immaginabili...), Danzel Washington è attore molto più"mobile", con un grande ventaglio di espressioni a disposizione, mentre per Bronson valeva quasi la definizione affibbiata-ingiustamente e comunque ironicamente-da Sergio Leone a Clint Eastwood"ha solo due espressioni: con il sombrero e senza", dove per Bronson il sombrero non valeva, ma... Bravo, invero, anche Bronson("C'era una volta il West"), dove interpretava l'uomo con la fisarmonica, ma, appunto, "meno mobile"... Lavorio psicologico in più e cattivi-molto più cattivi, quelli della"russian connection", della mafia russa... rispetto ai più"cattivi"dei film winneriani, tanto da" annacquare"l'indignazione creata dalle"bronsonades". Altri attori, di contorno, ma non troppo, decisamente validi. El Gato
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