Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Richard Glatzer, Wash Westmoreland |
Attori | Julianne Moore, Kristen Stewart, Alec Baldwin, Kate Bosworth, Hunter Parrish Shane McRae, Seth Gilliam, Stephen Kunken, Erin Darke, Daniel Gerroll, Quincy Tyler Bernstine, Maxine Prescott, Orlagh Cassidy, Rosa Arredondo, Zillah Glory, Caridad Martinez, Cal Freundlich, Charlotte Robson. |
Uscita | giovedì 22 gennaio 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Good Films |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,21 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 4 giugno 2020
Argomenti: Mamme al cinema Amnesia
Quando una linguista si accorge di star perdendo la memoria, si rivolge a uno specialista, che le rivela una verità devastante. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, ha vinto un premio ai Golden Globes, ha vinto un premio ai BAFTA, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, ha vinto un premio ai SAG Awards, In Italia al Box Office Still Alice ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 400 mila euro e 168 mila euro nel primo weekend.
Still Alice è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Alice Howland è moglie, madre e professoressa di linguistica alla Columbia University di New York. Alice ha una bella vita e tanti ricordi, che una forma rara e precoce di Alzheimer le sta portando via. Confermata la diagnosi dopo una serie di episodi allarmanti, che l'hanno smarrita letteralmente in città, Alice confessa al marito malattia e angoscia. La difficoltà nel linguaggio e la perdita della memoria non le impediranno comunque di lottare, trattenendo ancora un po' la donna meravigliosa che è e che ha costruito tutta la vita.
Si sente spesso dire che il cinema è terapeutico, che cura il 'male di vivere', la malattia, la sua insensatezza.
Ci sono film che effettivamente favoriscono l'anamnesi e l'autoanalisi, emergendo i fantasmi o i passeggeri oscuri che ci portiamo dentro. Non sconfiggono malattie e nemmeno combattono le patologie, eppure questi film curano, raccontando storie di cura anche quando non è proprio possibile curare, guarire. Still Alice, scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, compagni nell'arte e nella vita, appartiene al 'genere terapeutico' e fornisce allo spettatore una spiegazione e un'argomentazione emozionale del morbo di Alzheimer, una malattia che comporta il progressivo declino delle facoltà cognitive. Trasposizione del romanzo omonimo di Lisa Genova, Still Alice è la storia di una deriva, la vicenda di una donna intelligente e speciale che perde giorno dopo giorno le tracce di sé, del tempo, di quando c'era, era, esisteva e conosceva il suo nome, quello della sua primogenita, quello delle persone care, delle emozioni e delle cose che comprendono il miracolo Alice Howland. A interpretarla è Julianne Moore, misurata ed essenziale, corpo fragile che annaspa, provando a risalire la china e a resistere alla malattia che disattiva la sua anima segreta. Il dramma della protagonista germoglia e progredisce sul volto della Moore, a cui i registi consegnano il film senza contraddirla mai. Perché l'attrice produce un dosaggio perfetto di segni espressivi, che conferma il suo stile recitativo introverso e privo di manierismi. E il pubblico in sala non può che elaborare quello che l'interprete fa e dice.
Se il cinema è un territorio inevitabilmente relazionale, Julianne Moore è il punto più intenso della relazione, una luce di evidenza e di chiarezza, che narra e fa conoscere allo spettatore una patologia crudele. Una crepa intima che spezza vene e cuore nella sequenza in cui Alice, riprodotta (sul computer) e 'accesa', parla al suo sé alterato e spento. La malattia al cinema è materia che richiede di connotare le proprie storie di uno spessore nuovo (quello dell'etica) e di una nuova articolazione narrativa. Glatzer e Westmoreland si prendono il rischio e realizzano un film che elude qualsiasi forma di patetismo o di esibizionismo, interrogandosi e misurandosi col dolore muto e ingrato dell'Alzheimer.
E la loro esposizione artistica finisce per proteggere la nostra fragilità, riconnettendo in una storia dotata di senso, i frammenti sconnessi di esperienza contro cui ci fa sbattere duro la vita. Proprio come fa Lydia (la figlia di Kristen Stewart) con la madre, 'curandola' con la letteratura drammatica. Perché la memoria del bello agisce sui circuiti emozionali, che irriducibili e sbalorditivi sopravvivono a quelli cognitivi. Probabilmente l'amore non impara mai a dimenticare.
STILL ALICE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€7,99 | €8,99 | |||
€7,99 | - |
“ … tu che adesso scendi non guardarmi, ti dico, questo è un sentiero per ‘comici spaventati guerrieri’ e io non voglio nè vincere nè perdere, solo che tu mi ricordi (…)” "Vengo con te," disse Lucia. [...] Vai alla recensione »
STILL LIFE, recens. di Maria Cristina NASCOSI SANDRI Still Alice suona un po' come still life che in lingua inglese sta per 'natura morta', ma, letteralmente, si potrebbe tradurre 'ancora in vita'. E così anche Still Alice può esser tradotto in Alice morta o Ancora Alice o Alice (ancora) viva, nonostante l'Alzheimer che, ottuso nemico, si porta via la vita, [...] Vai alla recensione »
La bravissima Julianne Moore interpreta mirabilmente la parte di Alice tanto da meritare ancora un Oscar. Vedremo la sua bellezza fatta di un sottile fascino consumarsi nel tempo, prima ancora che sia giunta la vecchiaia a lasciarle le mani e il volto solcati dalle rughe,spenti gli occhi luminosi,la memoria persa ma non l’intelligenza e la forte volontà di vivere contro ogni avversità.
E con questa emblematica frase, pronuniciata dalla protagonista Alice, che fa' da echo e leit-motif alla pellicola intera. Una pellicola che si distacca notevolmente dai toni melodrammatici e strappalacrime che solitamente si presentano al grande pubblico (vedi i film di Cassavettes o gli affini de "Colpa delle Stelle") quando trattasi di descrivere mallatie insidiose ed incurabili.
Qui non siamo di fronte al solito film sulle malattie incurabili che mira a conquistare il pubblico con toni ed eventi a tutti i costi strazianti e con l'obiettivo di far risaltare l'eroe americano compianto di turno e che entra nella storia perchè ha una morbo e fa qualcosa di straordinario..ci troviamo di fronte a una sorta di cronaca purtroppo comune a tanti di noi.
Alice,insegnante di linguistica in una Università americana, ha una famiglia felice, il marito e tre figli. Le viene diagnosticato un Alzheimer precoce, probabilmente ereditario, quindi a più rapida evoluzione. Anche una sua figlia sembra destinata alla stessa malattia. Alice prevede la distruzione graduale del suo patrimonio intellettuale.
La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Perdersi, scritto dalla neuroscienziata Lisa Genova. La storia è quella di migliaia di persone e di famiglie, che devono fare i conti con una malattia perfida e contro cui non c'è ancora una cura. Proprio questo fa sì che il modo di affrontare i vari stadi di progressivo avanzamento faccia la differenza [...] Vai alla recensione »
La malattia filmata attraverso lo sguardo di chi la vive sulla propria pelle. Questa la scelta dei registi Richard Glatzer e Wash Westmoreland per questo “Still Alice” : lo svolgersi drammatico di una discesa agli inferi vista dall’interno. Una maniera originale che richiede sensibilità ed equilibrio ma che aiuta anche ad evitare il patetico, sempre dietro l’angolo.
Va sempre premiato il coraggio di chi porta sugli schermi una storia di malattia, tanto più se si tratta di una malattia che colpisce le facoltà mentali. Infatti uno dei maggiori crucci di Alice è quello di non aver un altro tipo di malattia che lasci intatta la sua intelligenza e provochi negli altri un sentimento di compassione, invece che di fastidio e di imbarazzo come può accadere per un malato [...] Vai alla recensione »
Il film racconta la parabola discendente della linguista Alice Howland, colpita dal morbo di Alzheimer, in età non certo anziana e costretta ad andare incontro irreversibilmente verso un declino totale di tutte le sue abilità funzionali, con conseguenze che si riversano, naturalmente, sui familiari, il lavoro, le abitudini di vita e non certo per ultimo, il suo stato d'animo. [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di una donna di circa 50 anni la quale viene colpita prematuramente dal morbo di Alzheimer: il suo declino mentale sarà inesorabile e piuttosto repentino nonostante l'affetto e le cure dei familiari a lei vicini. Questa pellicola, assai triste, prende in esame il veloce ed inevitabile corso che il morbo di Alzheimer segue colpendo, come in questo caso specifico, [...] Vai alla recensione »
Anna Maria Pasetti sul Fatto Quotidiano del 22 gennaio 2015 definisce questo film “Classico dramma da commozione con dignità, offre più spunti di riflessione e apprezzamenti umani che non cinematografici”. Julianne Moore ha già ricevuto il Golden Globe per la sua intensa interpretazione, facile che un altro premio arrivi dagli Oscar.
Guardando questo film, non ho potuto fare a meno di tornare con la mente a Away from her di Sarah Polley, e - più ancora - ad Amour di Michael Haneke, per me bellissimo. I temi sono simili, la durezza straziante dell’argomento è estrema in tutti e tre, gli attori sono notevoli tutti. Tra i tre Still Alice è quello che ho amato meno, anche se ha avuto su di me [...] Vai alla recensione »
Una narrazione semplice ma realmente profonda di come la malattia si presenta in tutte le sue sfaccettature. E' la storia di Alice,docente della Columbia University,una famiglia quasi perfetta,una vita fantastica. Fino a quando non cominciano a presentarsi dei segnali che la portano a dubitare del fatto che tutto vada così per il meglio,soprattutto per lei stessa: non ricorda più [...] Vai alla recensione »
Alice è una storia che non dimentichi. Alice ti fa sentire impotente. Alice è il motivo per cui stremato, ad un certo punto, implori perché la sofferenze del mondo abbia fine. Still Alice è un film che tocca le stesse corde di A Beautiful Mind e ti porta indietro nel tempo a porti le stesse domande e a rivivere le stesse sensazioni viscerali.
Trenta anni fa, film così venivano affidati, per una vincita sicura, ad attori del calibro di Jack Nicholson e Dustin Hoffman o Meryl Streep e Shirley McLaine, che potevano così scatenarsi nei migliori overacting del loro immenso repertorio. Julianne Moore rientra a pieno titolo tra i nomi di punta dell’attuale firmamento hollywoodiano, possiede la giusta gamma espressiva, dal comico al patetico, insomma [...] Vai alla recensione »
Un film garbato, serio, emotivamente forte, che affronta un tema molto difficile come l'Alzheimer e lo fa senza strafare, mostrandoci il dramma silenzioso delle persone che loro malgrado si trovano a camminare su questi sentieri impervi. Un lavoro che scorre senza picchi ne esplosioni, parte alto e lassù si mantiene per tutta la sua ora e mezza di durata.
Film asciutto, essenziale, concreto, preciso, ottimo. Avere consapevolezza che la tua identità scomparirà dalla tua mente e ciò che ti circonda e ti appartiene ti diventerà estraneo, è raccapricciante. Il regredire pone Alice in una condizione di estrema fragilità, la rende più vulnerabile, l’ambiente intorno le diventa sconosciuto.
Still Alice Presenilin-1 è un gene che può mutare. Oltre a ciò è il principale indicatore dell’Alzheimer precoce ereditario di cui soffrono circa 36 milioni di persone nel mondo. La maggior parte delle mutazioni nei geni PS 1 e 2 aumentano la produzione di una piccola proteina chiamata Aβ42, che è la componente principale delle placche [...] Vai alla recensione »
Alice Howland è una splendida donna alla soglia dei cinquant'anni, docente di linguaggio alla Columbia University di New York.Ha una vita assolutamente invidiabile: tre splendidi figli, un marito che l’adora e grande successo nel lavoro. A un certo punto, da piccoli segnali di perdita di memoria e spaesamento, dopo varie indagini le viene diagnosticato un raro caso (ereditario, peraltro) [...] Vai alla recensione »
E con questa emblematica frase, pronuniciata dalla protagonista Alice, che fa' da echo e leit-motif alla pellicola intera. Una pellicola che si distacca notevolmente dai toni melodrammatici e strappalacrime che solitamente si presentano al grande pubblico (vedi i film di Cassavettes o gli affini de "Colpa delle Stelle") quando trattasi di descrivere mallatie insidiose ed incurabili.
Still Alice (2014), film di Richard Glatzer e Wash Westmoreland, basato sull’opera prima omonima della neuroscienziata Liza Genova, con Julianne Moore, Kristen Stewart, Kate Bosworth, Alec Baldwin, Hunter Parrish, e altri Grandissimo film e strepitosa interpretazione di Julianne Moore di una brillante cinquantenne, docente universitaria americana e autrice di [...] Vai alla recensione »
Una cinquantenne brillante professoressa universitaria viene precocemente colpita dall'Alzheimer. La famiglia le si stringerà attorno e anche lei cercherà di combattere la malattia rendendo pubblica la propria sofferenza. Diciamoci la verità; questi sono proprio i tipici film a cui l'Accademy non riesce a resistere. Tratto da una vicenda reale, la pellicola non risparmia [...] Vai alla recensione »
Alice Howland (Julianne Moore) è una donna dalla vita perfetta: insegnante universitaria di successo, moglie felice di John (Alec Baldwin) e madre di tre figli belli, intelligenti e ricchi di talento. Tutto ciò si infrange contro la notizia che non ti aspetti: a soli 50 anni, la donna scopre di essere colpita da una grave e rarissima forma di Alzheimer.
La caratteristica peculiare del morbo di Alzheimer è quella di annullare gradualmente le capacità intellettive e cognitive della persona colpita e quindi di distruggere anche le sue possibilità di combattere la malattia. Chi si ammala infatti non può fare affidamento su ciò a cui si può ricorrere in questi casi: la propria forza di volontà, la propria cultura, l'affetto e l'amore degli amici e dei [...] Vai alla recensione »
Fa piacere ogni tanto vedere un film che punta sulla tematica importante senza scadere in mielosi buonismi e facendo vedere la nuda e cruda realtà della faccenda. La nostra protagonista Alice è una donna intelligente e colta, felice di ciò che fa nella vita e fiera moglie e madre di tre figlie. Poi un brutto giorno succede qualcosa di apparentemente insignificante: uno strano [...] Vai alla recensione »
Una strepitosa Moore ci delizia con una prova recitativa perfetta per qualcosa che (ammettiamolo) ci spaventa.Immaginate di dover prendere coscienza che a poco a poco vi spegnerete fino ad essere incapaci di ricordare il vostro stesso nome.Il ritmo narrativo rende ancora meglio questa sensazione di angoscia come finora pochissimi film erano riusciti a fare.
Un gran bel film, pieno di emozione, senza scadere però nel buonismo più ovvio. La trama: una professoressa brillante si accorge di avere una malattia neurodegnerativa. Una malattia oggigiorn sempre più comune, in tarda età, ma possibile anche in mezzaetà. Le dinamiche familiari sono ben descritte, sia prima, dopo, durante la malattia. Un film non consolatorio ma realistico, in cui Juliamne Moore [...] Vai alla recensione »
Storia di una donna colta, intelligente ed in carriera, che scopre di essere affetta da una rara forma di Alzheimer precoce. Da lì si avrà un esempio della devastazione che comporta una scoperta del genere, su se stessi e su chi ci sta intorno. Struggente, straziante, emozionante e vero.
film veramente svolto bene, utile a chiunque per capire anche il rpogredire di questa malattia... veramente sceneggiato anche bene, non patetico o solo strappalacrime come altri film che però non trasmettono veramente tutti i significati che dovrebbero passare.. complimenti davvero
Ho voluto vedere Still Alice attratta dall'argomento di cui trattava:ho scoperto,in realtà,che sotto sotto sono andata a vedere le mie paure,a mettermici faccia a faccia.Ho così trovato un film recitato da una straordinaria Moore,che mette a nudo le debolezze e allo stesso tempo la forza di volontà di una donna colpita da una malattia terribile qual'è l'alzheimer,ma che trova nell'affetto dei suoi [...] Vai alla recensione »
Guardando il film ripenso al mio lavoro, a quanto mi manca, a quello che posso in base alle mie piccole capacità'... Alle esperienze vissute con colleghi fantastici, e ai miei cari pazienti con le emozioni che sono stati in grado di darmi e che porterò sempre nel cuore... Questo film mi ha fatto rivivere tutto questo e molto di più..
Si va al cinema per godersi J.Moore,sensibilissima attrice che con la Blanchett e la Winslet rappresenta il meglio che l'America ci può offrire in fatto di attrici tra i 40 e ì 50. Il merito dell'opera é di essere veramente realistica:il mondo che ruota attorno ad Alice non la compiace,anzi é con lei egoista come e più di prima della malattia.
Film ben fatto. Lo guarderete con attenzione, è molto interessante. Di solito non mi piaciono i film strappalacrime, ma questo film mi ha fatto pensare, a quanto spesso non diamo valore ai nostri cari e a chi ci stá intorno. Quello che mostrano in questo film puó accadere, ed è davvero terribile. Quindi consiglio di vederlo, è uno di quei film che fa pensare alla [...] Vai alla recensione »
La malattia raccontata con delicatezza e poesia. Ti immedesimi nella protagonista perché la Moore è dannatamente brava. La regia è veloce chiara... La storia è talmente reale e verosimile che rende bene l'idea di cosa sia vivere con una malattia come l' Alzheimer. Consigliato veramente bello!
E' un bel film, con attori in buona vena. La degenerazione cognitiva rappresentata è certamente negativa, ma è amplificata dalla reazione emotiva. Visione più che piacevole.
Preferirei avere il cancro. Alice dice questa frase al marito sapendo di dover affrontare una malattia, l’Alzheimer, che non può essere affrontata. Un tema estremamente complesso affrontato con grande rigore da Glazer e Wash Westmoreland; la malattia di Alice, professoressa universitaria di 50 anni, splendidamente interpretata da Julianne Moore, si rileva come un fulmine a ciel sereno; [...] Vai alla recensione »
Guardando il film ripenso al mio lavoro, a quanto mi manca, a quello che posso in base alle mie piccole capacità'... Alle esperienze vissute con colleghi fantastici, e ai miei cari pazienti con le emozioni che sono stati in grado di darmi e che porterò sempre nel cuore... Questo film mi ha fatto rivivere tutto questo e molto di più..
Bella recensione, anche se da giornalisti di testate di questo livello si pretenderebbe una scrupolosa rilettura a beneficio di grammatica e contenuti...
Visto ieri su rai movie. Strepitoso, imperdibile, magnifico, penso che esprima al meglio ciò che succede in una famiglia quando venga colpita da malattia precoce e degenerativa. Mia madre e morta nel 2016, sono stato al suo fianco per 8 anni, però ricordo bene, alcuni erano indifferenti alla situazione, sembravano ciechi, sordi, freddi, anestetizzati, io restavo impietrito, [...] Vai alla recensione »
L'alzhaimer è purtroppo la malattia del nuovo millennio,la vita media si è allungata e questo è il dazio che spesso si paga.Per chi come me ha vissuto il dramma da molto vicino,mia madre se n'è andata così, è particolarmente doloroso vedere film che raccontano questa malattia e allora perché farlo? Per trovare risposte,per capire,non è masochismo ma legittimo desiderio di darsi delle ragioni.
un bel film che tratta tematiche importanti raccontate con freddezza e poca partecipazione.
Fra i vari film dedicati all'Alzheimer - la malattia del «lungo addio» - nessuno si era mai avventurato a raccontarne il dramma dal punto di vista della persona colpita come accade in Still Alice, ispirato al romanzo best-seller (in Italia edito da Piemme) di Lisa Genova. Una neuropsichiatra americana che, assistendo la nonna nella deriva degenerativa, si è domandata cosa accadeva dentro di lei.
Una donna che ha tutto scopre che presto non avrà più nulla, nemmeno se stessa. Anche se ha solo 50 anni. Colpa dell'Alzheimer, che poco a poco cancellerà tutti i suoi ricordi, dai più intimi ai più semplici, ma essenziali per orientarsi nella vita quotidiana, tornare a casa, riconoscere i suoi cari, insomma sapere chi è. Da quando il benessere e l'aumento dell'età media hanno sdoganato il tabù delle [...] Vai alla recensione »
Prima c'era il filone chiamato, spietatamente, cancer-movie. Poi, complici l'Aids e l'emergere al discorso pubblico di alcune patologie, i film di malattia si sono moltiplicati in modo esponenziale: da Colpa delle stelle alla Teoria del tutto, all'imminente You're not you con Hilary Swank. Hanno due requisiti, strettamente collegati tra loro: permettono di ricattare emotivamente lo spettatore, facendolo [...] Vai alla recensione »
Alice ha un vuoto di memoria, segnale che le farà scoprire di essere affetta da Alzheimer. Senza possibilità di guarigione e prima che la malattia si porti via la sua essenza, Alice lotterà con l'aiuto della famiglia. Dal romanzo di Lisa Genova, il progredire del morbo è raccontato dal punto di vista della malata. E la perdita di sé è resa memorabile da una strepitosa Moore.
Ci sono interpreti che da soli valgono un film, arrivando anche a renderlo apparentemente migliore di quanto sia in realtà: Julianne Moore è un'attrice fantastica e "Still Alice" con lei riesce a recuperare un'attrattiva e un interesse, altrimenti introvabili. La malattia è un brutto affare al cinema, scivola spesso sul patetico, libera tutte le lacrime possibili e si affida alla commozione più facile. [...] Vai alla recensione »