Kreuzweg - Le stazioni della fede |
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Un film di Dietrich Brüggemann.
Con Lea Van Acken, Franziska Weisz, Florian Stetter, Lucie Aron.
continua»
Titolo originale Kreuzweg.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 107 min.
- Germania 2014.
- Satine Film
uscita giovedì 29 ottobre 2015.
MYMONETRO
Kreuzweg - Le stazioni della fede
valutazione media:
3,56
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La negatività di tutto ciò che è un eccessodi FlyantoFeedback: |
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giovedì 5 novembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Kreuzweg", che letteralmente significa "le stazioni dell via crucis", come la traduzione italiana del titolo del film, è un'opera molto cruda per ciò che riguarda la vicenda in sè ed ovviamente per la rappresentazione e la conseguente condanna di ciò che determina, appunto, la storia stessa.
La protagonista è una ragazza adolescente di nome Maria la quale si sta preparando per ricevere il sacramento della Cresima. Ella vive con una fervente, per non dire addirittura fondamentalista, famiglia cattolica e pertanto molto rigida per ciò che riguarda la condotta e l'educazione, nonchè l'ubbidienza rigorosa e senza margini di sconto dei principi cattolici. Pur rispettando ogni severo principio e trovando giusta l'educazione impartitela dalla propria famiglia, frequentando i compagni di scuola, soprattutto un suo coetaneo maschio, ella si sente attratta da molti elementi esterni come, ad esempio, il volere fare parte di un coro ed ascoltare musica ed avere la voglia di frequentare innocentemente, com'è naturale, il proprio amico. Ma la famiglia manifesta apertamente il proprio disdegno per tutto ciò, obbligando la giovane ragazza ad allontanarsene definitivamente in quanto ritenuto un peccato. L'ambiente bigotto, le continue oppressioni e divieti da parte della famiglia e della Chiesa che ella frequenta, indurranno Maria a sentirsi profondamente in colpa ed a decidere di condurre e soffrire una sorta di esistenza fatta principalmente di privazioni di ogni genere, compresa quella della semplice enaturale nutrizione, che la condurranno piano piano direttamente alla morte, come quasi un sacrificio al fine di diventare addirittura una sorta di santa.
Sicuramente questa pellicola si distingue per originalità nonchè, ripeto, per la crudezza della tematica che purtroppo riflette molte situazioni assurde in cui varie comunità religiose ortodosse e poco "elastiche" nel rispettare i dettami della propria religione vivono, dimostrandosi di essere totalmente accecate da una fede che esse interpretano in maniera esagerata e troppo alla lettera e, pertanto, alla fine, del tutto sbagliata. La condanna che il regista Bruggemann porta avanti nel corso della vicenda che, peraltro, a guisa della via crucis di Cristo, è divisa e scandita in dodici parti, è fin troppo chiara perchè infatti, non solo viene deplorata un'educazione troppo rigida in quanto dannosa per un individuo ma, nei peggiori ed estremi casi, lo conduce anche alla rovina più totale, come avviene nel caso della protagonista.
Lo stile della regia è asciutto, rigoroso e dunque perfetto a rappresentare la totale rigidità dell'ambiente. Gli attori, a noi poco noti, risultano molto efficaci nei propri ruoli: dalla giovane che interpreta l'adolescente ed innocente Maria all' attrice che interpreta la fredda e scostante madre.
Interessante, in quanto sicuramente induce lo spettatore ad una riflessione profonda per ciò che concerne una vastità di temi importanti: la religione, l'educazione impartita e ricevuta, l'ambiente circostante in cui si vive e si cresce, il libero arbitrio ed i limiti più o meno flessibili che possono essere superati o meno di certi principi.
Giustamente premiato con l'Orso d'Argento al Festival del Cinema di Berlino nel 2014.
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