Tutto può accadere a Broadway |
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Un film di Peter Bogdanovich.
Con Owen Wilson, Imogen Poots, Kathryn Hahn, Will Forte, Rhys Ifans.
continua»
Titolo originale She's Funny That Way.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 93 min.
- USA 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 29 ottobre 2015.
MYMONETRO
Tutto può accadere a Broadway
valutazione media:
3,17
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vecchio stiledi catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
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mercoledì 18 novembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Prima che un regista, Bogdanovich è un cinefilo – critico in gioventù e autore di libri fondamentali al fianco e su grandi registi – con una spiccata passione per le commedie scatenate, tutte equivoci e battute, della Hollywood dei tempi d’oro. Dopo titoli come ‘… e tutti risero’ e ‘Ma papà ti manda sola?’, arriva ora con un anno di ritardo (è stata presentato a Venezia del 2014) e un brutto titolo italiano questo film che, pur non essendo all’altezza di quelli citati, regala novanta minuti di divertimento leggero, ma assai gustoso. La fase di riscaldamento è forse un po’ lunga, ma, superata la prima mezzora, la storia raggiunge una brillante velocità di crociera che fa volare i minuti che separano dai colorati titoli di coda. La parte iniziale si prende il suo tempo perché vi vengono presentati i singoli personaggi che magari possono risultare in sovrannumero, ma alla fine non si rinuncerebbe a cuor leggero all’allupato giudice Pendergast (Austin Pendleton) o al più sfigato fra gli investigatori privati visti ultimamente sullo schermo (George Morfogen). Il soggetto è semplice e complicato al tempo stesso: Adrian, un regista teatrale con il pallino di redimere le prostitute, atterra a New York e passa la notte con una di esse, Isabella, che ha come sogno nel cassetto quello di fare l’attrice. Dopo averla convinta a lasciare la professione – decisione che getta nella disperazione il giudice di cui sopra - se la ritrova al casting per il nuovo lavoro, dove però recita la moglie Delta a sua volta concupita dal primattore Seth: la ragazza, figlia di chiassosi proletari, è brava e ottiene la parte, oltre a suscitare l’interesse del commediografo che però è impegnato con una psicanalista che non ha proprio tutti i lunedì a posto. Le varie relazioni vanno a costituire una serie di fili che si intrecciano fino a che, classicamente, i nodi si sciolgono in una sorta di tutti contro tutti al quale si giunge attraverso il succedersi di una serie di situazioni imbarazzanti – e perciò divertenti – che includono figuracce nei luoghi pubblici e gli immancabili balletti nei corridoi di lussuosi alberghi. In opere in cui i tempi comici sono fondamentali, importante è la resa degli attori che, peraltro, si dimostrano ben scelti, sia per i ruoli minori (la prostituta stordita di Judy Punch) sia per i principali, che vanno da Owen Wilson nei panni del regista alla bellezza irregolare di Imogen Poots in quelli della sua protetta per arrivare alla prova irresistibile di Jennifer Aniston alle prese con il personaggio, assai diverso dal solito, della psicanalista tutta nevrosi e parolacce. C’è però un altro livello sul quale il film può essere goduto, laddove Bogdanovich si lascia andare alla passione per il cinema accennata all’inizio disseminando la sceneggiatura (scritta con l’ex moglie Louise Stratten) di citazioni per cogliere le quali, molto spesso, occorre essere solutori più che abili e che qua e là occhieggiano al passato del regista – le più evidenti la presenza di Tatum O’Neill in una piccola parte come cameriera e, soprattutto, quella di Cybill Shepherd come madre popolana di Isabella con un trascorso da miss. Il risultato è un inno alla settima arte e alla sua capacità di far sognare, consentendo di dimenticare le angosce almeno davanti al grande schermo: anche riciclando materiali già usati si può creare qualcosa di nuovo capace comunque di affascinare. Quella di Bogdanovich si rivela come una passione davvero contagiosa e non ha importanza quale sia la fonte di ispirazione, come dimostra il più giovane emulo che compare nell’ultima scena per trascinare Isabella in un vortice di spettacoli che comprende vecchi western e film di kung-fu.
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