Titolo originale | La cour de Babel |
Titolo internazionale | School of Babel |
Anno | 2014 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Julie Bertuccelli |
Attori | Maryam Aboulgila, Felipe Arellano Santibanez, Miguel Angel Cegarra Monsalve, Brigitte Cervoni Djenabou Conde, Alassane Couattara, Luca Da Silva, Oksana Denys, Souhala Dis, Andréa Drazic, Abir Gares, Ahmed Gaves, Andromeda Havrincea, Marco Jovanovic, Naminata Kaba Diakite, Kessa Keita, Daniil Kliashkou, Ramatoulaye Ly, Nethmal Mampitiya Anachchige, Eduardo Ribeiro Lobato, Mihaljo Sustran, Daniel Alin Szasz, Elge Ulm, Li Xin (III), Ezzangaoui Youssef, Agniezka Zych. |
Uscita | giovedì 23 aprile 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Kitchen Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 9 novembre 2017
La regista segue gli sforzi di alcuni ragazzi stranieri per apprendere la nuova lingua durante il corso dell'anno scolastico. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar,
CONSIGLIATO SÌ
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Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano dalla Guinea, dalla Bielorussia, dall'Irlanda, Serbia, Venezuale, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall'infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell'anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola "normale" verranno inseriti.
Ma è chiaro che la cosiddetta normalità difficilmente ricreerà questo clima di condivisione ed emozione, dove le problematiche dell'adolescenza si sommano ai bilanci in continua trasformazione di ciò che è stato perso e trovato e dove le tante differenze di origine, cultura e aspettative si annullano nella scoperta delle difficoltà uguali per tutti (lo scoglio della lingua, la separazione frequente da uno dei genitori, la vita in spazi inizialmente ristrettissimi, per alcuni anche la necessità di lavorare o di badare a se stessi).
Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l'entusiasmo di quest'avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze (bellissimi, in questo senso, i momenti in cui uno dei ragazzi suona il violoncello e una ragazzina canta). La coincidenza delle videoregistrazioni per un concorso di cinema per le scuole le porge su un piatto d'argento l'autopresentazione dei ragazzi, ma la regista non ne abusa, conscia che i momenti migliori sono quelli spontanei - la discussione vivace sulle religioni, i colloqui con i genitori, i "capricci" di chi si sente incompreso e fa un po' di teatro per farsi notare - anziché quelli in posa. L'emozione arriverà da sola, temuta e inarrestabile, nel momento del distacco, che prelude alla scuola "vera", ma rinnova inevitabilmente la memoria di abbandoni e separazioni recenti e sofferte.
Un film che dell'esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull'importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all'interno di gruppi di coetanei già chiusi ed omologati.
La cour de Babel di Julie Bertuccelli e La mia Classe di Daniele Gaglianone di Gaia Serena Simionati “Le uniche poesie che vale la pena scrivere sono quelle con dei versi che se si prendono e si tirano contro una finestra, il vetro si deve rompere.” Daniil Charms &nb [...] Vai alla recensione »
La cour de Babeldi Julie Bertuccelli e La mia Classe di Daniele Gaglianone di Gaia Serena Simionati “Le uniche poesie che vale la pena scrivere sono quelle con dei versi che se si prendono e si tirano contro una finestra, il vetro si deve rompere.” Daniil Charms &nbs [...] Vai alla recensione »