Samba |
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Un film di Eric Toledano, Olivier Nakache.
Con Omar Sy, Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim, Izïa Higelin, Youngar Fall, Issaka Sawadogo.
continua»
Titolo originale Samba.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 116 min.
- Francia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 aprile 2015.
MYMONETRO
Samba
valutazione media:
2,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Toledano & Nakache parlano d'ingiustizia con tenerezza e affetto
di Roberto Nepoti La Repubblica
Come molti ricorderanno il film precedente di Olivier Nakache e Eric Toledano, Quasi amici, raccontava l'improbabile sodalizio tra un miliardario parigino tetraplegico e un giovane fuori-casta nero e, tre anni fa, incontrò l'incondizionato favore del pubblico staccando venti milioni di biglietti nella sola Francia. A limitarsi alla trama di Samba, diresti che la coppia ha voluto replicare la formula di quel film, abilissimo ma alquanto piacione. Il giovane senegalese Samba Cissé (lo interpreta lo stesso attore dell'altro: Omar Sy) è un sans papier che sopravvive di lavoretti precari. Incappato in un controllo di polizia, il ragazzo riceve un foglio di via; cerca di difenderlo una parigina di estrazione borghese, Alice, dirigente d'azienda vittima di burn-out e temporaneamente impegnata come volontaria. I due protagonisti, in altre parole, sono varianti di quelli della precedente commedia: differenti per etnia, collocazione sociale e per cento altri dettagli ma entrambi emarginati e in sofferenza di affetti. Secondo il noto principio, gli opposti si attraggono; anche se lei, timida e impacciata (una trepidante, infagottata, deliziosa Charlotte Gainsbourg), cerca di mantenere la distanza di sicurezza dalle proprie pulsioni, mentre lui teme di urtarla o di spaventarla. Il soggetto, tuttavia, non rende giustizia al tono particolare di Samba: che è, sì, collocabile nel filone del cosiddetto feel-good-movie, il «film che ti fa star bene» (vedi il recentissimo La famiglia Bélier ), però non rinuncia ad assemblare la commedia col dramma e ad alternare episodi delicati o divertenti con altri di un realismo anche duro. Lo sfruttamento sugli immigrati privi di permesso di soggiorno, i lavori umilianti e le prepotenze della polizia sono rappresentati con uno stile quasi documentaristico e senza fare sconti allo spettatore in cerca di relax; salvo poi, in perfetta naturalezza, cedere il posto a scene di puro divertimento. Come quelle dove compare il terzo, ottimo interprete del film: Tahar Rahim ( Il profeta, Il padre), nella parte di un immigrato cialtrone e grondante di allegria, che si finge brasiliano perché così può trovare più facilmente lavoro e cuccare un maggior numero di ragazze (quando Samba gli chiede quale sia la capitale del Brasile lui risponde «Algeri»). Bilanciato, dall'altra parte, da un «carattere» drammatico come quello di Jones, immigrato clandestino sofferente e tormentato la cui presenza servirà a dare una svolta e un epilogo alla vicenda. Toledano e Nakache dicono che le fortune di Quasi amici sono state l'occasione per poter fare poi ciò che volevano; e tutto lascia pensare che non stiano bluffando. Perché il loro nuovo film ti «fa stare bene» un po' alla maniera di certe opere di Ken Loach: con tenerezza e affetto, ma senza rinunciare ad additare storture e ingiustizie connaturate a società del privilegio quali le nostre. Si potrà obiettare che, alla fine, le barriere sociali non sono un ostacolo all'amore; il che (vedi al contrario Sarà il mio tipo?, in uscita questa settimana) resta tutto da dimostrare. Però sarà utile aggiungere un'informazione. Pur adattandolo da un romanzo, i cineasti sono stati in dubbio tra due esiti da dare al loro film: uno da commedia, l'altro drammatico. Alla fine hanno deciso per una via di mezzo: che ovviamente non sarà il caso di anticipare qui, ma che è senz'altro quella più giusta.
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