flyanto
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lunedì 10 marzo 2014
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cosa può accadere a non prestare soccorso
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Film in cui si racconta di un giovane avvocato, padre di famiglia, che al ritorno da una serata di festeggiamenti, essendo un pò brillo, investe un uomo con la macchina e non gli presta alcun soccorso. Da questo momento per il protagonista accadrà una serie di avvenimenti che gli renderanno la propria esistenza non più tranquilla, dal processo ad un uomo di colore accusato al suo posto dell'investimento, alla scarcerazione susseguente di quest'ultimo, sino al reale colpevole che arriverà addirittura a minacciargli la propria famiglia.
Questo thriller risulta essere abbastanza avvincente nella prima parte con l'incalzare della vicenda sempre più intensamente, per poi divenire altamente prevedibile nella seconda e perdere pertanto la suspense ed il ritmo sostenuto.
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Film in cui si racconta di un giovane avvocato, padre di famiglia, che al ritorno da una serata di festeggiamenti, essendo un pò brillo, investe un uomo con la macchina e non gli presta alcun soccorso. Da questo momento per il protagonista accadrà una serie di avvenimenti che gli renderanno la propria esistenza non più tranquilla, dal processo ad un uomo di colore accusato al suo posto dell'investimento, alla scarcerazione susseguente di quest'ultimo, sino al reale colpevole che arriverà addirittura a minacciargli la propria famiglia.
Questo thriller risulta essere abbastanza avvincente nella prima parte con l'incalzare della vicenda sempre più intensamente, per poi divenire altamente prevedibile nella seconda e perdere pertanto la suspense ed il ritmo sostenuto. In tal modo la pellicola fa perdere allo spettatore l'interesse man mano che ci si avvicina alla risoluzione della storia, diventando così meno apprezzabile. Un elemento a discapito, inoltre, di questo film è costituito da alcune scene poco realistiche che lo rendono alquanto inverosimile sotto certi aspetti. Infatti, per citarne soltanto due, è poco accettabile da parte dello spettatore credere che una persona riesca ad introdursi di nascosto nell'ufficio di un investigatore ed accedere ai files dentro il computer senza il benchè minimo uso di una password, oppure che, una volta arrestato, egli riesca a scappare dalla sala dei colloqui, colpendo un agente e senza venire assolutamente scoperto dalle telecamere e conseguentemente fermato dagli altri che si dovrebbero trovare fuori o comunque essere presenti nella caserma stessa.
Insomma, un' occasione veramente sprecata per un thriller che preannunciava di avere tutte le carte in regola per una buona riuscita.
L'unica nota encomiabile è da rivolgere a Samuel L. Jackson per la sua efficace interpretazione, ergendosi su tutti.
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ultimoboyscout
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mercoledì 26 marzo 2014
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il dubbio è solo del regista...
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La carriera del brillante procuratore distrettuale Mitch Brockden (che ha la faccia non proprio simaptica di Dominic Cooper) sembra sul punto di fermarsi bruscamente quando dopo una serata di bisboccia, sulla strada ghiacciata, travolge un pedone. Il giovane uomo di legge chiama i soccorsi e scappa ma si prende a cuore le sorti dell'accusato al suo posto, visto anche che l'investito muore. Ma forse non tutto è stato così accidentale e l'affare si complica molto più del previsto. Uno spunto del tutto artificioso da il via ad una storia poco originale, dalla struttura del tutto improbabile di un legal thriller banale e ovvio, meno che di routine, con il regista Peter P.
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La carriera del brillante procuratore distrettuale Mitch Brockden (che ha la faccia non proprio simaptica di Dominic Cooper) sembra sul punto di fermarsi bruscamente quando dopo una serata di bisboccia, sulla strada ghiacciata, travolge un pedone. Il giovane uomo di legge chiama i soccorsi e scappa ma si prende a cuore le sorti dell'accusato al suo posto, visto anche che l'investito muore. Ma forse non tutto è stato così accidentale e l'affare si complica molto più del previsto. Uno spunto del tutto artificioso da il via ad una storia poco originale, dalla struttura del tutto improbabile di un legal thriller banale e ovvio, meno che di routine, con il regista Peter P. Croudins (che poi è Peter Howitt di "Sliding doors", chissà come mai si è accreditato con altro nome...) che infarcisce il film di ogni cliché di genere cercando di sfruttarne maldestramente tutti i trucchetti, ormai stanchi: dilemma morale, suspence di vivere un incubo, furto di file girato con montaggio super adrenalinico, finestra sul retro non chiusa come si dovrebbe. Tutto già visto e rivisto. Pellicola che dovrebbe essere ansiogena ma ci riesce solo poche volte e per pochi attimi, la tensione si avverte a tratti, Samuel L. Jackson, subdolo e rasato, sa fare il cattivo ed è la cosa migliore del film che si basa sull'omertà e sulle sue più che tragiche conseguenze, sulle menzogne e sulle cose non dette senza curarsi del fatto che in gioco c'è la vita (altrui...). Il mondo mesos in scena è quello di un uomo qualsiasi, alto borghese, appagato nel lavoro e nel privato, per poi sconvolgerlo da cima a fondo per colpe proprie, in particolare quella di non sapersi assumere responsabilità. L'incidente stradale è un semplice pretesto, tutto si gioca sul rapporto tra verità e dissimulazione, sul continuo confondersi si bene e male, di vittima e carnefice. Come tono e temi rimanda più che altro a "Nella morsa del ragno", che era comunque migliore di questo.
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