Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Alice Rohrwacher |
Attori | Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo, Agnese Graziani Monica Bellucci. |
Uscita | giovedì 22 maggio 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,20 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 aprile 2019
L'estate di quattro sorelle capeggiate da Gelsomina, la primogenita, l'erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo "che sta per finire". Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 4 candidature ai Nastri d'Argento, ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Le meraviglie ha incassato 1 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Gelsomina è un'adolescente introversa che vive nella campagna umbra con i genitori e le sorelline. Primogenita tutelare e solerte nelle faccende familiari, Gelsomina è inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che comincia dopo il suo casale. A trattenerla è un padre esclusivo e operaio, alla maniera delle sue api, che guarda a lei ancora come a una bambina. La loro routine, scandita dalle stagioni e dall'impollinazione delle api mellifere, è interrotta dalla presenza di una troupe televisiva e dall'arrivo di Martin, un ragazzino con precedenti penali che deve seguire un programma di reinserimento. L'esoticità di una conduttrice tv e di un adolescente senza parole impatteranno la vita di Gelsomina e della sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo 'meraviglie'. L'estate intanto sta finendo e una nuova stagione è alle porte.
Truffaut diceva che "l'adolescenza lascia un buon ricordo solo agli adulti che hanno una pessima memoria" ma quella di Gelsomina sembra essere una stagione felice, condivisa con la natura e una famiglia anarchica che parla italiano, tedesco e francese. Figlia di Wolfgang e di Angelica, la giovane protagonista di Alice Rohrwacher, conferma il coinvolgimento della regista per quell'età delicata di cui coglie ancora una volta la gravità rispetto alla futilità della vita adulta. Perché l'adolescenza porta con sé la scoperta dell'ingiustizia, dell'impunità dell'adulto, a cui tutto è permesso, anche un cammello in giardino. Di contro, una ragazzina che rovescia il miele nel tentativo di rendersi utile, crede di aver commesso un delitto, di aver deluso il padre, referente mitizzato e maschile dei suoi pochi anni. Ma l'ora del distacco suona e arriva con Martin, un piccolo amico che le corrisponde e che la corrisponderà.
Delicato e sensibile, lo sguardo di Alice Rohrwacher si infila in quella relazione, realizzando una nuova cronaca dell'adolescenza dopo quella di Marta, corpo celeste dentro un paesaggio urbano depresso e fanaticamente osservante. Il talento dell'autrice, rivelato nel suo primo lungometraggio e negli interstizi di una Calabria miserabile e bigotta che simulava interesse per la formazione spirituale dei sui figli, si riconferma ne Le meraviglie e dentro un paesaggio rurale che esalta la sua vocazione documentaristica.
Attraverso gli occhi di Gelsomina contempliamo una comunità 'dissidente' che si è ritirata in una dimensione bucolica, dove produce miele, insaccati, marmellate, salse di pomodoro e prova a resistere al mondo fuori. Un mondo che prende la parola e il microfono per mezzo della televisione regionale e naïf, dei suoi concorsi a premi, le coreografie rudimentali, le melodie stupide, le promesse di fare meraviglie per la gente del luogo. Ma la vera meraviglia è assicurata dalle api di Wolfgang e dischiusa dalla bocca acerba di Gelsomina, che ha il nome di un fiore e come un fiore è richiamo per le api.
Indeciso nella prima parte sulla strada da percorrere, Le meraviglie è intuito e afferrato dagli sguardi di Alexandra Lungu e Sam Louwyck, figlia e padre riconciliati in un campo e controcampo che rinnamora e annulla la distanza. Ramingo sulla natura e sugli ambienti, il film aderisce progressivamente al personaggio centrale, Gelsomina, ormai aliena alla sua 'comunità' e pronta a salpare per l'isola che c'è e ha il volto di Martin e di una nuova età. Wolfgang, preferendo finalmente farsi amare che temere, la 'reintegra' in seno alla famiglia, ammirando la giovane donna che è diventata dentro una notte chiara. Per loro è il tempo della comprensione, è il conseguimento della complementarietà: Gelsomina è uguale a suo padre, Gelsomina è diversa da suo padre. È un corpo che spinge alla vita ma spinge a suo modo. A papà non resta che guardarne la bellezza, accettando la legge irreversibile delle stagioni.
Scopri il sito ufficiale del film Le meraviglie di Alice Rohrwacher, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes »
LE MERAVIGLIE disponibile in DVD o BluRay |
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P { margin-bottom: 0.21cm; line-height: 0.6cm; text-align: justify; }P.western { font-family: "FreeSans",sans-serif; font-size: 13pt; }P.cjk { font-size: 10pt; } Personalmente trovo che “Le Meraviglie” sia un film poco riuscito e abbastanza sopravvalutato. Non so quali fossero le intenzioni, ma mi è sembrato uno scialbo manifesto anti-bucolico che sceglie di raccontare la vita [...] Vai alla recensione »
Il premio speciale della giuria di Cannes a “Le meraviglie” potrebbe essere dovuto alla simpatia che suscitano le ragazze, da Gelsomina, 13enne protagonista attorno ai cui sentimenti ruotano la macchina da presa e le attenzioni della famiglia in cui vive, tutto sembra a lei riferirsi, fino alle tre sue sorelle. Parrebbe il mondo dei grandi visto dai bambini, le loro capacità [...] Vai alla recensione »
"Tutto naturale, non c'è niente di chimico... solo miele puro di api" dice stentatamente davanti alle telecamere di un concorso televisivo il protagonista del film, un burbero e affascinante apicultore della campagna umbra, tedesco, moglie italiana (Alba Rohrwacher) quattro figlie femmine, un casale di campagna circondato da alveari.
LE MERAVIGLIE (IT/SVIZZ/GERM, 2014) diretto da ALICE ROHRWACHER. Interpretato da ALBA ROHRWACHER, MARIA ALEXANDRA LUNGU, MONICA BELLUCCI, SAM LOUWYCK, SABINE TIMOTEO, AGNESE GRAZIANI In Toscana abita una famiglia di apicoltori in un casale di campagna: padre, madre, quattro figlie femmine, capeggiate dalla primogenita Gelsomina. Il babbo, di origine tedesca, vuole preservare l’intera famiglia [...] Vai alla recensione »
Gelsomina, mite e laboriosa, è un'adolescente da sempre vissuta nel casale della campagna toscana dove condivide il duro impegno nell'apicoltura con un padre testardo e dispotico, una madre dolce e accondiscendente, le tre sorelle più piccole ed una giovane amica che vive con loro. Combattuta tra doveri familiari e legittime aspirazioni adolescenziali decide di partecipare, all'ins [...] Vai alla recensione »
Radici, adolescenza, cambiamento. Sono tre temi cardine de “Le meraviglie”, il secondo lungometraggio della regista Alice Rohrwacher. Premiato a Cannes con il Gran Premio della Giuria, il lavoro, girato nelle terre che un tempo furono l’Antica Etruria, parte con una narrazione in media res: il capofamiglia Wolfgang, la moglie Angelica e le figlie che abitano in un casolare immerso nella campagna umbra [...] Vai alla recensione »
Gelsomina è il suo nome, e come da un fiore appena dischiuso, le api vengono fuori dalla sua bocca, camminano lentamente seguendo il profilo del suo viso, e su quella pelle sentono la cura, la pazienza e l'amore. In un casolare in stato di abbandono immerso nell'atmosfera rurale delle brulle e fangose campagne umbre, si muovono le figure che animano la pellicola di Alice [...] Vai alla recensione »
Il film “ Le meraviglie” sviluppa, a mio parere, sottotraccia, un tema di grande attualità, cioè: esiste un’alternativa tra un mondo “naturale” utopico e velleitario e uno artificioso e inquinato in tutti i sensi? Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Gelsomina, la protagonista di questo film, si snoda all’interno di questo dilemma. Un casolare fatiscente, isolato da uno squallido recinto [...] Vai alla recensione »
“Le meraviglie”, è il nuovo film di Alice Rohrwacher, regista del film “Corpo Celeste”, uscito nel 2011. Rohrwacher racconta l’affresco di un’adolescente degli anni ’90, accompagnata dal tormentone “T’appartengo”, di Ambra Angiolini. Come unico sfogo per un mondo che sembra non appartenergli. Il lungometraggio è stato girato nelle campagne tra l’Umbria e la Toscana, nel centro Italia, accentuando [...] Vai alla recensione »
DI ANTONIO AGOSTA “Le meraviglie”, è il nuovo film di Alice Rohrwacher, regista del film “Corpo Celeste”, uscito nel 2011. Rohrwacher racconta l’affresco di un’adolescente degli anni ’90, accompagnata dal tormentone “T’appartengo”, di Ambra Angiolini. Come unico sfogo per un mondo che sembra non appartenergli. [...] Vai alla recensione »
"Tutto naturale, non c'è niente di chimico... solo miele puro d'api" dice stentatamente davanti alle telecamere di un concorso televisivo ("Il paese delle Meraviglie") il protagonista del film, un burbero ma anche tenero apicultore della campagna umbra. Tedesco, moglie italiana (Alba Rohrwacher), quattro figlie, un'altra donna non identificata, forse una [...] Vai alla recensione »
Una famiglia variegata, alternativa, di etnia mista che vive in un casolare decadente ai margini della comunità locale nel territorio umbro. Sono apicoltori e il miele è tutto ciò che gli dà loro da vivere. E la loro vita somiglia molto a quella delle api. Operosi, lavorano tutti, i figli anche più piccoli sono importante forza lavoro, indispensabile alla produzione [...] Vai alla recensione »
In una sterminata campagna toscana, Alice e Wolfgang gestiscono un'azienda a conduzione familiare che produce miele. La coppia vive in una casa rurale coi minimi comfort moderni, quasi ai margini della società moderna, assieme alle quattro figlie e la sorella di lui. A dare loro una mano è soprattutto la primogenita, Gelsomina, che come tutte le adolescenti vive appieno il fascino [...] Vai alla recensione »
Nella campagna tra il Lazio e la Toscana vive una famiglia, un po' allargata e molto alternativa, che si dedica all'apicoltura in un vecchio casale. Il padre, tedesco, è il centro di questa famiglia, circondato da quattro figlie, una moglie e una terza donna, tutte che subiscono il suo carattere rude, irritabile, affascinate dal suo modo di interagire con la natura.
Film in cui si racconta di una famiglia, composta dai due genitori e dalle quattro figlie, che vive in campagna occupandosi principalmente di allevare api e di produrre miele. Essa vive praticamente come se fosse isolata dal resto della civiltà e cioè con uno stile di vita assai distante dall'uso di qualsiasi moderna tecnologia o metodo regolato dalle normative vigenti proprie [...] Vai alla recensione »
Le meraviglie di Alice Rohrwacher Nella campagna della Tuscia, l’adolescente Gelsomina (Maria Alexandra Longu) vive in un casale fatiscente con tende inchiodate agli stipiti delle porte delle camere con le tre sorelle minori, la madre Angelica (Alba Rohrwacher) e il padre Wolfgang (Sam Louwyck), un brusco tedesco autoritario. Il lavoro nei campi e la cura di molte arnie per la produzione [...] Vai alla recensione »
La commedia si svolge in un casale umbro, dove ad una famiglia di apicultori viene affidato un ragazzino con problemi di inserimento sociale. Un po' troppo marcata la figura del capo famiglia nel suo aspetto costantemente burbero, sono bravissime invece Alba Rohrwacher e la giovanissima Gelsomina a rendere i loro ruoli.Un giorno si scontrano malauguratamente con l'avanzare del nuovo ed invadente [...] Vai alla recensione »
La terra nella sua essenza arcaicamente bucolica ma anche brutalmente multiforme: fangosa, ospitale, da toccare, da dormirci sopra come atto di amore ed immersione totale. Le api, simbolo di incessante produttività ma anche di libertà acuminata, di umoralità ma anche di comunicazione tattile. Il letto come luogo di unione fisica ma anche di sonno, sogno e di riflessione.
Trama: "Un padre frikkettone svizzero-tedesco rende la vita impossibile a una moglie, un amica e quattro figlie in una Tuscia improbabile" Ci volevano 111 minuti per raccontarci questa storiella? Inutilemente lento, inutilmente deprimente, inutilmente vuoto e inutili le citazioni Felliniane. Rivoglio i miei soldi! SB
Film noiosissimo e lento; le vie di Cannes sono infinite e (cit.) meravigliose. Lo stupore, in questo caso, sta nel non esser riusciti a prendere sonno durante la proiezione. Un padre scorbutico e anaffettivo, le figlie costantemente col broncio, una madre pressoché assente dato il suo impegno fra pomodori e insalate, una donna tedesca (?) con loro di cui non si capisce il ruolo.
Quando sono uscito dal cinema ho pensato "...e ora che scrivo nella recensione?" Messaggi particolari non ne ho captati, tranne che non è il massimo della vita vivere in campagna in un posto sperduto lavorando in un'azienda di famiglia per produrre del miele in un capannone non a norma di igiene, con un padre tedesco fricchettone che rompe i coglioni.
Film difficile da interpretare e capire con la mentalità consumistica che ormai ci distingue,in quanto la semplicità della vita di questa comunità agricola rasenta la quasi totale estraneità alla vita attuale ,basata sul lavoro ,ma lavoro inteso come unico scopo di vita .Film strutturalmente perfetto in un realismo quasi Pasoliniano ,girato tutto in presa diretta grazie [...] Vai alla recensione »
E' inaccettabile pagare per vedere film di questo tipo. E' una sconclusionata storia che sguazza tanto nel fango quanto nel surrealismo più iperbolico: una poco allegra famigliola che vivacchia in solitudine in un casale rurale osceno, si ritrova a fare i conti con il danaro che non c'è e con gli screzi tra un padre-padrone e una figlia adolescente assurta al ruolo di "vice&qu [...] Vai alla recensione »
E' sicuramente un film di interessante tematica,recita l'attrice Alba Rohnwacher di cui sono una fan ad oltranza,ma ciononostante ho trovato il film cupo,un po' angosciante,con un ritmo di grigiore serrato,con pochi attimi distensivi.Sgradevole il personaggio del padre,il tutto ha contribuito a far si' che il film,nonostante sia sicuramente di interesse culturale,mi risultasse poco piacevole.
Una noia cosmica, una presunzione senza limiti. Nessuna capacità narrativa, scene scontate, vicende banalissime, minimalismo telefonato, spocchia. Misteriose le Rohrwacker: la regista sempre sopra le righe, anche nella più scontata inquadratura, l'attrice sempre con il mal di pancia. Impossibile resistere.
In una struttura tutt'altro che convenzionale, la Rohrwacher, soffermandosi sugli sguardi più che sulle parole, racconta di Gelsomina, adolescente che il padre-padrone vorrebbe sottrarre al mondo, confinandola (con le sorelle) in un microcosmo lontano dall'omoolgazione e banalità dei nostri tempi, il mondo delle api, come metafora ? Pur nella sua forte curiosità [...] Vai alla recensione »
Ho già scritto il mio commento, ma non è stato pubblicato. Strano, ma era un commento negativo. Per me il film è inguardabile ed indigesto. Fuori dal cinema di Milano, venerdì pomeriggio ci siamo trovati inn tanti a commentare negativamente questo film ed a meraviglirci, questo si, gli applausi di Cannes....una presa in giro? Vediamo se me l'ha pubblicano.
E simbolismo. Lento ma senza subirlo. Grande cinema!!!
Ciao a tutti, per me il film da vedere e che ci ha rappresentati meglio (noi Italiani) a Cannes 2014 è senza ombra di dubbio "piu buio di mezzanotte"! tantissime emozioni!! mi ha fatto ridere e piangere e non succede spesso guardando un film, soprattutto italiano! Risi continua cosi!!!
Ci si meraviglia davvero per questo film, ma non per le meraviglie che esso, per alcuni ha rappresentato, ma esattamente per il suo contrario. Erano anni che non uscivo da un cinema ancora a film in corso, ma non me ne voglia l'autrice se sono resistito poco più di un'ora e poi non c'è l'ho fatta. L'avevo intuito vagamente dall'inizio, da quei fari che avanzavano nel buio delle colline umbre, ma mi [...] Vai alla recensione »
Un’atmosfera da dramma con lunghi piani-sequenza bui... Sembra sempre che debba succedere una tragedia che però non arriva mai, nell’intenso film di Alice Rohrwaker, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes. Il lago di Bolsena con il suo hinterland etrusco costituiscono il suggestivo scenario di questa famiglia di apicultori.
Due cose, hanno in comune i due pur DIVERSISSIMI film-rilancio del cinema italiano dopo meste stagioni. Non si puiò non notare il quasi-sinonimo dei titoli: da "La Grande Bellezza" a "La Meraviglia". Una semplice coincidenza... ma tant'è. Poi la riscoperta di una canzonetta pop passata a suo tempo quasi inosservata, e riproposta in chiave efficacissima [...] Vai alla recensione »
Si, sono belle e credibili le tematiche affrontate dal film ma non catturano per come sono dette. Tutto sfumato elittico, non approfondito, non affrontato non coinvolgente. E' un po' come per certe espressioni artistiche d'arte contemporanea astratta. Bello "leggere" del pensiero che lo sottende meno apprezzabile il piacere che deriva dalla [...] Vai alla recensione »
Che dire, mi ha sorpreso tantissimo. Film retto su una trama semplice, una famiglia che per scelta, non per necessita' come si potrebbe pensare -magari emigranti...- vive in campagna e si distacca dal mondo reale, cioe' dal mondo moderno. Tutto parla secondo me non tanto dell'adolescenza di Gelsomina, come scritto, ma di come il mondo moderno entri ovunque.
Andate a vedere il film “ le meraviglie” Mi piace dare i voti ai film, da uno a 10, penso che, anche se schematico, faccia capire bene, i miei giudizi Di solito, ai film che vedo dò 7, se mi piace. Se lo ritengo proprio bello: 8 Raramente, molto raramente, dò dei 9. In questo caso, per il film “Le meraviglie” il mio giudizio è : 10 Questo, per [...] Vai alla recensione »
Narra di un piccolo mondo fuori dal mondo, il bellissimo film di Alice Rohrwacher, un piccolo spazio di terra al confine fra tre regioni, due epoche, tra un sogno e una sconfitta. È un luogo, questo campo dell'antica Etruria, dove una famiglia ripara respinta dalla delusione, dalla rabbia, dalla carestia di opportunità delle città in cui i genitori sono cresciuti, hanno studiato.
Quando era arrivata la notizia che il suo film era in concorso al Festival di Cannes, Alice Rohrwacher aveva detto; «Per me è già un premio». Da qualche giorno il suo visetto sotto ai capelli corti ci guarda mischiato a quelli degli altri cineasti nella selezione dalle pareti del Palais. Lei capita di incontrarla in giro sempre di corsa ma col tempo per fermarsi a chiacchierare anche un istante.
Attenti ai segnali. Il manifesto di "Le meraviglie" riprende la copertina del bestseller adolescenziale di Paolo Giordano - nonché premio Strega 2008 - "La solitudine dei numeri primi". Occhio di ragazza spalancato sul mondo, nel libro incorniciato dal fogliame e nel film reso sinistro dalle api su labbra e guance. Da qui il titolo di servizio, dopo quattro film giornalieri al festival di Cannes resta [...] Vai alla recensione »
Non ci sono italiani in giuria a Cannes quest'anno, quindi Le meraviglie, che nella sua apparente semplicità (e santa povertà di budget) è un film fine e inafferrabile, affronta la competizione privo di padrino. Non vuol dire: può essere che la sua protagonista, la giovanissima Gelsomina, tocchi le corde di registe sensibili alle problematiche femminili adolescenziali come la presidente Jane Campion, [...] Vai alla recensione »
Giovani registe crescono. E con profitto. Oltre alla sensibilità per un cinema non sempre mascherato dal debordante carnevale della commedia come timbro esclusivo. Quindi niente stupore per la selezione di "Le meraviglie" quale unico titolo italiano in concorso. Stasera affronterà il battesimo della gara. E l'opera seconda, dopo che la prima, "Corpo celeste" era stata inserita, nel 2011, nella "Quinzaine [...] Vai alla recensione »
È l'opera seconda di Alice Rohrwacher, dopo il felicissimo esordio con «Corpo Celeste». Là c'era lo sguardo di una tredicenne sul mondo, i riti e le cose che l'attorniavano, qui è lo sguardo - corale - di una famiglia composta da padre, madre e quattro figlie. Una famiglia abbastanza singolare. Abitano in una casa quasi in rovina, in mezzo a una campagna e di professione, genitori e figlie, fanno [...] Vai alla recensione »
Non tutti i festival escono col buco, anni buoni e meno buoni, e a un terzo del Concorso Cannes 67 finora raggiunge l'eccellenza solo con Mc Turner di Mike Leigh. Meraviglioso di fatto, ma in lizza per la Palma d'Oro c'è un altro film che lo è già nel nome: Le meraviglie. Sì, è italiano, opera seconda di Alice Rohrwacher, classe 1981, Corpo celeste - presentato con successo qui tre anni fa - per lusinghiero [...] Vai alla recensione »
Dopo tanti padri variamente assenti, prepotenti o impotenti, eccone finalmente uno che fa il suo mestiere e lo fa fino in fondo. Sbagliando anche parecchio, se serve. Si chiama Wolfgang e vive in una terra aspra e esigente fra Umbria, Toscana e Lazio. È tedesco ma ha una moglie italiana e quattro figlie che comanda a bacchetta. A casa loro infatti si lavora con le api, e con le api non si scherza. [...] Vai alla recensione »