Più buio di mezzanotte

Film 2014 | Drammatico, 94 min.

Regia di Sebastiano Riso. Un film Da vedere 2014 con Davide Capone, Vincenzo Amato, Lucia Sardo, Pippo Delbono, Micaela Ramazzotti. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2014, durata 94 minuti. Uscita cinema giovedì 15 maggio 2014 distribuito da Cinecittà Luce. - MYmonetro 2,78 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 giugno 2016

Il film ha ottenuto 4 candidature ai Nastri d'Argento,

Consigliato sì!
2,78/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,00
PUBBLICO 3,35
CONSIGLIATO SÌ
Una storia di formazione, fragile come il suo protagonista, che si prende il rischio di raccontare il divenire sociale.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 16 maggio 2014
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 16 maggio 2014

Davide vive a Catania, ha quattordici anni e tanta voglia di cantare. A impedirlo è un padre incapace di affrontare la sua adolescenza e di comprendere la sua natura. Perché Davide ama i ragazzi, porta lunghi capelli rossi e arde dal desiderio di calcare il palcoscenico della vita. Figlio di un padre ostile e di una madre amorevole ma incapace di proteggerlo dalla collera del marito, Davide fugge di casa e trova rifugio a Villa Bellini, un parco di anime perdute che cercano disperatamente il loro posto nel mondo. Accolto e amato finalmente per quello che è, Davide sembra ritrovare fiducia, provando a capire quello che vuole veramente e quello che non vorrà mai. Ma il buio, cupo e profondo, vincerà la sua luce, costringendolo a cedere, a scegliere, a urlare.
Opera prima di Sebastiano Riso, Più buio di mezzanotte è un storia di formazione fragile come il suo protagonista, che il mondo e la vita possono rompere con facilità. Tutt'altro che inconsistente, la fragilità del film va intesa in senso proprio e con riferimento alla condizione emotiva di Davide, adolescente e indicatore di quel disagio adolescenziale che è parte integrante del percorso di emancipazione e di autonomia dalla famiglia d'origine. Uno scatto naturale e inevitabile, vissuto dal protagonista come momento di eroismo e come atto di sfida alla conformità e a un genitore determinato a espropriarlo delle sue fantasie a favore delle proprie. Sebastiano Riso coglie molto bene lo 'straniero interno' che vuole (e deve) affermare la sua diversità, disgiunto da quello, altrettanto intenso, che vuole appartenere a qualcuno, essere accolto e integrato. Lo sguardo del giovane autore filma il suo protagonista senza esibirlo, trattenendosi dietro una porta a vetri mentre il corpo di Davide diventa abile all'amore o sottraendosi con un'ellissi temporale alla sua violazione. Considerato 'imperfetto' dal padre, che prova a correggerlo con 'iniezioni' di virilità e a negare la legittimità del suo essere al mondo così com'è oggi, Davide dà voce e accordo a un 'parco' di anime belle e in via di costruzione che non vedranno mai l'aurora della vita. Davide, Rettore, Meriliv, Wonder sono polaroid fotosensibili che 'bruciano' in sessanta secondi e soffrono l'esposizione alla luce, sono 'prinçese' che sognano 'bisturi taglienti' mentre le 'macchine puntano i fari sul palcoscenico delle loro vite'. Vite che gli adulti, fuori campo, non rispettano nella dignità del loro stato specifico, impedendo a suon di cazzotti di realizzare le esigenze esistenziali che le caratterizzano nel loro presente e non solo in prospettiva di quello che sarà il futuro. Sul campo restano gli effetti e i risvolti rivoltanti degli adulti, che comprano con due panini il sogno adolescente, pensando a quello che non sono mai diventati, che gli rubano tutta la bellezza, avidi di quella che non li ha mai abitati.
Muovendosi tra il pop melodico di Donatella Rettore ("Amore Stella"), motivo guida del film, e la canzone d'autore di Fabrizio De André ("Prinçesa"), suggestione che dice del chiaroscuro dove si nasce e delle odiose classificazioni sessuali, Più buio di mezzanotte stigmatizza l'adolescenza come momento di disordine da guarire e l'adolescente come soggetto da normalizzare. Lo fa con qualche refrain di troppo ed esagerando la rinuncia esistenziale dei 'grandi', ma prendendosi il rischio di raccontare il divenire sociale e un malessere che c'è e che va affrontato, per rendere meno accidentato il percorso di sviluppo degli adolescenti e per impedire che si trasformi in una problematica più complessa.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 20 maggio 2014
Flyanto

 Film in cui si racconta di un adolescente di nome Davide che, scoperto di essere attratto dai maschi e soprattutto scoperta con profonda vergogna questa sua tendenza omosessuale da parte della propria famiglia, scappa di casa e si unisce ad un gruppo di altri giovani omosessuali, ma più grandi di lui. Nel corso del periodo che il giovanissimo Davide trascorre con questi individui egli [...] Vai alla recensione »

sabato 1 novembre 2014
Antonietta DAmbrosio

  "Aveva i capelli castani, riccioluti e leggeri, gli occhi color nocciola  (come quelli di certi cani barboni); camminava alquanto dinoccolato, con la  grazia della adolescenza che si crede sgraziata, e si teme ridicola."  Così come Ernesto prende vita attraverso il morbido tratto della penna di  Umberto Saba, Sebastiano Riso nella sua opera prima, con [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 agosto 2014
Melvin II

 Il biglietto d’acquistare per “Più buio di mezzanotte” è : 4)Ridotto  “Più buio di mezzanotte” è un film del 2014 diretto da Sebastiano Riso, scritto da Sebastiano Riso,Stefano Grasso e Andrea Cedrola, con:Davide Capone, Vincenzo Amato, Pippo DelBono, Micaela Ramazzotti,Lucia Sardo.

lunedì 19 maggio 2014
pigal

Un'opera prima intensa ben definita che si regge sulla recitazione di attori giovani o esordienti straordinario. Una Ramazzotti sempre più brava che interpreta una madre ipovedente. Consiglio a tutti di vederlo anche se la distribuzione è ridotta, a Milano l'ho visto in una saletta da 50 posti con un monitor largo 4 metri massimo, ma la grandezza e l'intensità di questo film non ha dimensioni.

venerdì 23 maggio 2014
Gaepanz

Una Catania bella e decadente agli inizi del 2000, triste e cupa, rimasta indietro di 20 anni. Prostituzione, strada, ragazzi di vita. Davide è un ragazzino che ha capito di essere gay e scappa di casa per colpa di un padre che non lo accetta e di una madre che lo ama ma è incapace di aiutarlo. Trova rifugio e protezione in un gruppo di ragazzi gay, disperati come lui, che vivono per strada, rubacchiano [...] Vai alla recensione »

lunedì 16 giugno 2014
gaiart

       La diversità spaventa. Ma arricchisce. Subito si capisce che David, il protagonista adolescente, ne è già consapevole.  E rende immediatamente tale anche il pubblico. Questo potrebbe essere il tema portante del film.  Una vita in sviluppo con emozioni d'arte, la musica, il canto, la creatività soppressa,  le prime sensazioni [...] Vai alla recensione »

domenica 25 maggio 2014
Lupomannaro3

Ragazzi era da tempo che nn scrivevo un commento, ma questa volta non ho resistito. questo film è un capolavoro! mi ha regalato tante emozioni!

giovedì 29 maggio 2014
Stewe85

Un film che descrive una storia di degrado con una tenerezza unica. Immagini di pura poesia. Micaela Ramazzotti è semplicemente meravigliosa. Colonna sonora eccellente.

domenica 18 maggio 2014
zaha64

ho visto l'altro giorno il film a roma e l'ho trovato forse il film più brutto che abbia mai visto. pretenzioso, banale nei contenuti e di una noia mortale. penso che sia stato costruito senza alcuna competenza con tempi troppo troppo lunghi, con scene incongruenti e situazioni praticamente tutte improbabili. una per tutte la scena assolutamente inadeguata di sesso in cui i due sono [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 maggio 2014
ralphscott

Due stelle e mezzo. Coloratissimo ed improbabile torpedone di sbandati,diversi,ribelli uniti da un forte senso di amicizia e comunità. La storia é originale e raggiunge momenti di autentica poesia,sebbene emerga una certa asfitticità. Fa specie che la vicenda sia ambientata a Catania,una delle città più tolleranti d'Italia.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Capelli lunghi e rossi, sguardo da cerbiatto, Ziggy Stardust per exemplum, Davide (Capone) ha qualcosa che lo fa assomigliare a una ragazza. La madre (Micaela Ramazzotti) cerca invano di proteggerlo, Davide nulla può di fronte al padre padrone (Amato), violento e omofobo: ha l4 anni quando fugge di casa e trova rifugio in un parco di Catania, Villa Bellini, dove trova un amico sincero, La Rettore, [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Quest'anno l'Italia a Cannes parla il linguaggio dei giovanissimi: fanciulle vulnerate da adulti incapaci di capirne le inquietudini - vedi Le meraviglie di Alice Rohrwacher, unico nostro titolo in concorso, e Incompresa di Asia Argento nel Certain Regard; ragazzini umiliati da un genitore impreparato ad accettarne la diversità come il quattordicenne Davide di Più buio di mezzanotte, opera d'esordio [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Sa tanto di rifrittura il dramma dell'esordiente Sebastiano Riso, millesimo erede di Pasolini. A Catania l'efebico pel di carota Davide, quattordici anni e una sessualità al bivio, soffre per un padre manesco che non lo capisce, e una madre incapace di manifestare il proprio affetto. Consunto alibi per le cattive frequentazioni, con una fauna da avanspettacolo, e il solito bla bla esistenziale.

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