Pasolini |
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Un film di Abel Ferrara.
Con Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea.
continua»
Biografico,
durata 86 min.
- Belgio, Italia, Francia 2014.
- Europictures
uscita giovedì 25 settembre 2014.
MYMONETRO
Pasolini
valutazione media:
2,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Speranza e disillusionedi Francesco2Feedback: 41676 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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mercoledì 25 febbraio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'inizio del film non promette bene.
E' legittimo nutrire il sospetto che anche Ferrara, di cui tutto si può dire ma non che sia un
regista ossequioso rispetto ai canoni, sia caduto nella trappola del film didascalico. Ed
invece, l'omaggio del regista di "New Rose Hotel", è legato all'Immanenza Trascendente del
Totò che visse due volte", alla speranza ininterrotta che mai si estingue.
E' allora che l'artista si fonde con la sua opera -In questo caso incompiuta, se ho capito
bene-, ed i personaggi di contorno non sono più figurine di dubbia efficacia -La madre, per
esempio-; ma parte di un grande affresco corale.
Riflessioni e divulgazioni: man mano che il film avanza, il già citato "Totò che visse due
volte"si fonde parzialmente con un'altra, grande opera di Ferrara, "The Funeral". Possono
sembrare due film molto diversi, tanto quello era intriso di riflessioni esistenziali, filosofiche,
forse teologiche. Ma se si pensa al titolo originale -"The Funeral", appunto-, in fondo anche
qui si celebra il FUNERALE della cultura, che porta l'artista a esplicitare determinate
considerazioni, a costo di suscitare sospetti di aristocraticismo.
Ma il film, in compenso, è tutto fuorché aristocratico, è una celebrazione dell'arte popolare
proprio dove si teme la massificazione del sapere. Ecco cheil sesso e l'omosessualità
assumono una valenza trash così lontana dal kitczch, in uno dei codici linguistici del film, che
altrove non rinuncia affatto alle musiche di sottofondo ed ad un'iconografia differente.
Forse perché l'unico modo per fare un film efficace su Pasolini era costruire un lavoro
complesso, anche acosto di sembrare o essere contraddittorio. Come complesso risultava
essere lui.
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