fravagna
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martedì 30 dicembre 2014
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delizia per gli occhi e per il cuore
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Unite l'infinita dolcezza e le ambientazioni di Mary Poppins alla dinamicità e trama de "La Carica dei 101" e otterrete "Paddington"! Paul King compie un miracolo e trasforma quella che potrebbe sembrare un melenso film per bambini in un piccolo capolavoro dalle tinte pastello e tenerezza infinita, quella tenerezza che non è affettazione, non irrita, ma nasce dalle piccole cose e si fa largo nel cuore dello spettatore avvolgendolo come in un abbraccio. Certo, il film è e rimane una pellicola indirizzata soprattutto ai bambini, ma anche i più grandi rimarranno soddisfatti e sapranno apprezzare le geniali scelte di regia ( i flashback a fumetto, la casa rappresentata in miniatura, un trenino dei ricordi) e si lasceranno portare indietro negli anni, provando un velo di malinconia per quelle emozioni che una volta provavano quotidianamente e che ora rivivono solo in alcuni circostanze, e la visione di "Paddington" è una di quelle.
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Unite l'infinita dolcezza e le ambientazioni di Mary Poppins alla dinamicità e trama de "La Carica dei 101" e otterrete "Paddington"! Paul King compie un miracolo e trasforma quella che potrebbe sembrare un melenso film per bambini in un piccolo capolavoro dalle tinte pastello e tenerezza infinita, quella tenerezza che non è affettazione, non irrita, ma nasce dalle piccole cose e si fa largo nel cuore dello spettatore avvolgendolo come in un abbraccio. Certo, il film è e rimane una pellicola indirizzata soprattutto ai bambini, ma anche i più grandi rimarranno soddisfatti e sapranno apprezzare le geniali scelte di regia ( i flashback a fumetto, la casa rappresentata in miniatura, un trenino dei ricordi) e si lasceranno portare indietro negli anni, provando un velo di malinconia per quelle emozioni che una volta provavano quotidianamente e che ora rivivono solo in alcuni circostanze, e la visione di "Paddington" è una di quelle. Complice della riuscita del film è l'animazione del famoso orsacchiotto, che con i suoi occhi nocciola e il suo muso dolce e impertinente è capace di provare e trasmettere una gamma di emozioni sorprendente. Un plauso va a tutti gli attori, dalla consolidata Kidman, che dopo qualche anno in cui sembrava aver perso lo smalto, ribadisce qui, sebbene in un ruolo non molto lungo, le sue grandi doti recitative, confermando ancora una volta di averlo ritrovato, regalandoci una bellissima interpretazione, alla Hawkins, tenera e svampita madre, fino ai ragazzi. Un ottimo film, tenero ma non stucchevole, per bambini ma non banale.... Un film che contribuirà a rendere il famoso orsetto, venuto dal "misterioso Perù", una leggenda!
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luca agnifili
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lunedì 5 gennaio 2015
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il prezioso ed immenso senso della famiglia
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L'unico vero film di Natale di questa stagione. Portare i bambini al cinema a vedere questo dolcissimo film è un vero piacere, per l'orsetto così tenero, cosi involontariamente divertente, per le atmosfere familiari, per il lieto fine. Un film che nel suo apparire così ovattato e fiabesco, comunica dei messaggi di capitale importanza per i bambini di oggi. Il primo è il senso della famiglia, che prevale su tutto e che va sempre e comunque salvaguardata nella sua unità e nei suoi affetti, e Paddington è una celebrazione di questo. Il secondo in ordine di importanza è il senso dell'educazione e del rispetto, di cui il piccolo orsetto è veramente un'icona.
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L'unico vero film di Natale di questa stagione. Portare i bambini al cinema a vedere questo dolcissimo film è un vero piacere, per l'orsetto così tenero, cosi involontariamente divertente, per le atmosfere familiari, per il lieto fine. Un film che nel suo apparire così ovattato e fiabesco, comunica dei messaggi di capitale importanza per i bambini di oggi. Il primo è il senso della famiglia, che prevale su tutto e che va sempre e comunque salvaguardata nella sua unità e nei suoi affetti, e Paddington è una celebrazione di questo. Il secondo in ordine di importanza è il senso dell'educazione e del rispetto, di cui il piccolo orsetto è veramente un'icona.
Complimenti dunque per un gran bel prodotto, molto ben confezionato nell'estetica e nel contenuto. Consigliato a tutti direi, grandi e piccini.
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elgatoloco
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lunedì 2 gennaio 2017
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piacevolissimo e pieno di metafore
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"Paddington", film "buono"e anche volutamente"buonista"(si potrà pur esserlo o è un crimine?)è la storia, tratta da un libretto per bambini/e di ogni età , di un orso che , rimasto solo, emigra nella"fredda"Londra dal nativo Perù(Ande, ovviamente)e crede di essere accolto con la dolcezza e la generosità che anni prima aveva promesso un esploratore. Viene accolto da una famiglia"tipo", nonostante lo scetticismo del padre, per fortuna solo iniziale(il ruolo è molto ben ricoperto da Hugh Bonneville, il"dueno"di"Downtown Abbey"), mentre la figlia dell'esploratore, trovata dopo lungo impegno di tutti/e, resa con ottima accademia da Nicole Kidman, si rivela una"dark lady", dove il colore diverso dei capelli non conta.
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"Paddington", film "buono"e anche volutamente"buonista"(si potrà pur esserlo o è un crimine?)è la storia, tratta da un libretto per bambini/e di ogni età , di un orso che , rimasto solo, emigra nella"fredda"Londra dal nativo Perù(Ande, ovviamente)e crede di essere accolto con la dolcezza e la generosità che anni prima aveva promesso un esploratore. Viene accolto da una famiglia"tipo", nonostante lo scetticismo del padre, per fortuna solo iniziale(il ruolo è molto ben ricoperto da Hugh Bonneville, il"dueno"di"Downtown Abbey"), mentre la figlia dell'esploratore, trovata dopo lungo impegno di tutti/e, resa con ottima accademia da Nicole Kidman, si rivela una"dark lady", dove il colore diverso dei capelli non conta...é dark lady in pieno, comunque. Bello, commovente, con Paddington reso dall'animazione(la contaminatio tra film d'attori e d'animazione è ormai questione di vari decenni, come noto, non è per nulla un fatto nuovo-e ci mancherebbe, con la tecnica che la computergraphic sa mettere in campo...)che fa tenerezza e quanto si muove dietro di lui, in senso positivo e negativo. Chiaramente presenti le metafore: l'accoglienza del"diverso", che si rivela problematica, la"sacra auri fames"che induce la piacente figlia del buon esploratore a farsi impagliatrice del carissimo orsetto, la coesione che fa la forza e in questo, che è anche soprattutto film per famiglie(qui è anche questione di guadagno, certamente)la coesione è e deve essere/realizzarsi questione familiare, nucleo in cui, in una concezione cristiana, si radica poi anche la coesione sociale e(eventualmente)statuale; tante metafore(altre sarebbero tranquillamente individuabili, ma sarebbe inutile quanto ingeneroso verso gli spettatori enumerarle tutte...)per creare un film"pour tous les gouts", per ogni fascia d'età e diversi livelli socio-culturali. Tecnicamente, il regista Paul King è pienamente all'altezza, anche nell'ottima"saldatura"tra l'esordio peruviano e il"dopo"londinese, senza strappi e/o interruzioni. IL risultato positivo è sotto gli occhi di tutte le persone che possano essere state o essere in futuro fruitrici del film, che lascia, come si suol dire, un"tenero ricordo", a meno che non si sia veramente rotti/e a tutti e cinici nati... El Gato
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felicity
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giovedì 27 febbraio 2020
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favola dal sapore british
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Paddington fa sognare, assume sotto un unico film la spensieratezza, l’abbandono, la voglia di rivalsa e le citazioni di pellicole già esistenti, per finire con l’avere anche dei toni alla Wes Anderson.
Ed è questo il bello: racchiudere il fantastico, l’improbabile e il reale in una sola pellicola (oltre ad una consistente sceneggiatura).
Nicole Kidman poi, artica e convincente, è bellissima.
I disastri di Paddington sono talmente molteplici che rischiano di essere prevedibili e forse anche ridondanti, ma alla fine di tutto, è l’orsetto che tutti vorremmo avere, è il combinaguai a cui non torceremmo un un pelo.
Sulla complessità dell’inserimento in una nuova famiglia e sull’integrazione in una civiltà del tutto avulsa a un orso parlante peruviano, si sviluppa dunque una commedia molto piacevole, capace di coinvolgere i più piccoli attraverso le disavventure del protagonista, e di divertire i più grandi con lo humor, a tratti anche sottile, che è cucito addosso a quasi tutti i personaggi.
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Paddington fa sognare, assume sotto un unico film la spensieratezza, l’abbandono, la voglia di rivalsa e le citazioni di pellicole già esistenti, per finire con l’avere anche dei toni alla Wes Anderson.
Ed è questo il bello: racchiudere il fantastico, l’improbabile e il reale in una sola pellicola (oltre ad una consistente sceneggiatura).
Nicole Kidman poi, artica e convincente, è bellissima.
I disastri di Paddington sono talmente molteplici che rischiano di essere prevedibili e forse anche ridondanti, ma alla fine di tutto, è l’orsetto che tutti vorremmo avere, è il combinaguai a cui non torceremmo un un pelo.
Sulla complessità dell’inserimento in una nuova famiglia e sull’integrazione in una civiltà del tutto avulsa a un orso parlante peruviano, si sviluppa dunque una commedia molto piacevole, capace di coinvolgere i più piccoli attraverso le disavventure del protagonista, e di divertire i più grandi con lo humor, a tratti anche sottile, che è cucito addosso a quasi tutti i personaggi.
La regia di Paul King ha poi un taglio stilistico molto gradevole; nel raccontare la famiglia Brown e nel caratterizzarne i componenti il regista utilizza uno stile narrativo ‘ovattato’ e avvolgente.
Non manca neanche nel film uno spunto di riflessione molto attuale che è quello sulla condizione del migrante, costretto a lasciare il proprio paese e sulla conseguente capacità, o incapacità, di accoglierlo da parte del suo prossimo.
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