Anno | 2014 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Stiles White |
Attori | Olivia Cooke, Daren Kagasoff, Douglas Smith, Bianca A. Santos, Ana Coto Shelley Hennig, Robyn Lively, Vivis Colombetti, Matthew Settle, Lin Shaye, Claudia Katz Minnick, Sierra Heuermann, Afra Sophia Tully, Bill Watterson, Morgan Peter Brown. |
Uscita | giovedì 8 gennaio 2015 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,79 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 gennaio 2015
L'adattamento cinematografico di un classico gioco in scatola della Hasbro. In Italia al Box Office Ouija ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2 milioni di euro e 1 milioni di euro nel primo weekend.
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Da bambine, Laine insegna all'amica Debbie come usare la tavoletta ouija, con cui per gioco o per davvero si può cercare di comunicare con i morti. Divenuta ragazza, Debbie, seria e preoccupata, brucia la vecchia ouija nel caminetto di casa. Sollevata, esce a parlare con Laine alla quale confessa, senza scendere nei dettagli, d'aver usato la tavoletta ouijia per gioco dopo tanto tempo. Congedata l'amica, Debbie resta a casa da sola, si ritrova la tavoletta ouija in ottime condizioni in camera da letto e si impicca. Alla veglia funebre a casa di Debbie, Laine è molto turbata: nonostante questo, si prende l'impegno di sorvegliare la casa dell'amica defunta perché i genitori di Debbie, provati, se ne staranno via per un po'. Ma anche la sua situazione familiare non è facile: la mamma non c'è più, il papà è spesso via per affari e la sorella minore Sarah è piuttosto scapestrata. Nella stanza di Debbie, Laine trova la tavoletta ouija, ricorda i vecchi giochi d'infanzia e pensa di usarla, assieme ai suoi amici, per contattare l'amica morta. Pessima idea.
Comunicare con i morti e più in particolare con le persone care che se ne sono andate esercita da sempre una fascinazione irresistibile su cui il genere horror ha spesso lavorato. Usualmente attraverso la classica seduta spiritica governata dalla carismatica figura del medium, ma molto spesso anche con la più semplice ouija board, messa al centro di diversi film tra cui si può citare almeno il riuscito Spiritika di Kevin S. Tenney.
Stiles White è all'esordio alla regia, ma ha un background che comprende la collaborazione alla sceneggiatura di Boogeyman - L'uomo nero e agli effetti speciali di un discreto numero di film (tra cui il genuinamente spettrale Il sesto senso) nell'ambito della "bottega" di un mago riconosciuto come Stan Winston. Non gli manca quindi la conoscenza dei meccanismi del genere e difatti realizza una summa dei luoghi comuni sulle case infestate e sugli incontri con gli spettri senza purtroppo trovare elementi originali da innestarvi.
Il film è perciò basato sulla consueta ricerca di cosa voglia veramente lo spettro per evitare di far del male ai vivi che l'hanno evocato. Parametri e concetti sono già molto usati, ma il film se ne appropria con una certa convinzione e, dopo aver trascorso la prima metà a preparare le sue carte, se le gioca con discreta efficacia spettacolare.
Qualche spavento non manca, la tensione è sufficiente e gli effetti speciali fanno egregiamente la loro parte. Manca la capacità di evocare il pathos del confronto tra morti e vivi attraverso un approfondimento delle psicologie dei personaggi - che restano banali rendendo la dipartita di alcuni di loro un evento al quale lo spettatore assiste senza troppa partecipazione - ma questo è un difetto abbastanza comune. Anche il colpo di scena che ravviva l'ultimo quarto del film è di quelli usuali in questo genere di storie, ma, per quanto telefonato, mantiene una certa vivacità.
In un cast giovanile tutto sommato modesto, giganteggia l'anziana Lin Shaye, reduce dai due Insidious e capace di dare spessore al suo cruciale ruolo.
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A pensarci bene di horror il film in questione ha ben poco, a parte l'autoproclamata etichetta. Si tratta infatti di un mediocre teen-movie in salsa horror, che non riesce mai a decollare o a far interessare il pubblico. Colpa dei soliti clichè spiritistici, triti e ritriti, dell'abusato tema degli spiriti cattivi e vendicativi, e del stantio luogo comune di un gruppo di ragazzoti spavaldi [...] Vai alla recensione »
Ennesimo film di una sempre più lunga pletora di lavori che si autodefiniscono horror, ma che di horror hanno ben poco. Ormai il filone degli insopportabili young-adult films ha contagiato definitivamente anche questo genere. Speriamo che la cura non tardi ad arrivare. Ouija parte male, a parte una piccola sorpresina, che però non basta a salvare nulla, prosegue peggio (dove sembra di [...] Vai alla recensione »
Dopo svariate decadi vissute da cinefilo e cultore tra gli altri genere dei film horror ho capito che i primi dieci minuti di un film spesso (ma non sempre) ti fanno capire a cosa stai per andare incontro. Così è stato per Ouija. Sembra tanto un teenager horror molto soft, privo degli elementi caratteristici dei film horror seri, noioso, scontato e privo di qualsiasi interesse.
Laine insegna all'amica del cuore Debbie le regole per giocare con la tavola Ouija, che serve ad evocare gli spiriti dei morti. Sono passati anni e le due sono ancora legate a filo doppio ma Debbie trasgredisce le regole, gioca con la tavola da sola e si suicida poco più tardi. Laine, con l'aiuto dei suoi amici, cercherà di invocarla per capire che cosa le sia successo.
Al di là di una buona tecnica di ripresa, una buona fotografia ed effetti speciali il film racconta una storia di genere già vista mille volte con un cast a cui manca l'elemento di personalità, la sceneggiatura streotipa le fasi di tensione, situazioni che gli amanti dell'horror conoscono a memoria e così l'effetto sorpresa va a farsi benedire, un film interpretato [...] Vai alla recensione »
C'è quella tavoletta della Hasbro per evocare i fantasmi che se la guardi, dopo sette giorni muori. No, c'è quella tavoletta della Hasbro per evocare i fantasmi che se ci giochi, poi la morte viene a prendere te e tutti quelli che ci hanno giocato, finché non ne resta nessuno in vita. Poi c'è Samara che assomiglia a Gollum, che esce dallo specchio, anzi, ti ci [...] Vai alla recensione »
film horror scontatissimo..non coinvolge per niente
sono andato a vederlo solo per curiosita....ma gia sapevo che non mi sarebbe piaciuto....
Il classico horroretto da quattro soldi con i soliti clichè triti e ritriti e coi soliti personaggi stupidi e insopportabili che speri schiantino tutti dal primo all'ultimo, il tutto riproposto in una maniera che più banale non si può. Il come tutto inizia a muoversi è di un forzato impossibile: è morta una nostra amica, andiamo a casa sua di notte e giochiamo [...] Vai alla recensione »
uno schifo. anche se avevano creato i colpi di scena già mi aspettavo tutto. tutto prevedibile e banale, nulla di originale. inizio stra copiato dal film Jumanji
Horror abbastanza credibile nei primi 30 minuti, che poi però si va a spegnere con mancanza di personalità degli attori e soliti jumpscare da quattro soldi. VOTO 4,5/10.
Bel film, ma una domanda: lo specchio nell'angolo dove il ragazzo si smalta la faccia, che figa serve? La gente di solito si specchia in bagno o in camera, io sono dell'idea che serviva per coprire la muffa nell'angolo della stanza. Fatemi sapere la vostra idea a riguardo
Un gruppo di ragazzi decide di mettersi in contatto medianico con un'amica che si è suicidata. Utilizzano la tavoletta Ouìja, già al centro di ben più riuscite mattanze horror al cinema. Massacro che qui viene rimandato ai minuti finali, creando una buona cornice di attesa, vanifìcata da una totale mancanza di originalità. E, nei fessi protagonisti, di ogni plausibile buon senso.
Ouija è una tavolozza dove sono segnati numeri e lettere, con un triangolo mobile, usata nelle sedute spiritiche per entrare in contatto con gli spiriti. Il regista Stiles White, all'esordio, è solo l'ultimo ad aver portato sullo schermo un horror centrato su questo oggetto di culto. Ma se l'inizio sembrerebbe promettere bene (la prima morte è indubbiamente molto scenografica e avviene in un modo inatteso, [...] Vai alla recensione »
Due amiche giocavano, da piccole, con la tavoletta detta Ouija, che serve per evocare gli spiriti. Cresciute, non si mostrano molto più sagge: l'una, Debbie, ci gioca di nuovo, poi tenta di bruciarla senza riuscirci e si toglie la vita; l'altra, Laine, ha la geniale idea di usare proprio la malefica tavoletta per contattare l'amica suicida. All'uopo convoca altri coetanei decerebrati.
L'avevamo vista ne L'esorcista (1973) quando madre e figlia provavano a giocarci senza riuscirci perché il demone Pazuzu, già molesto, non voleva. La tavoletta Ouija, nata con il movimento spiritista in Usa a fine '800 per contattare i fantasmi dell'aldilà, è un giocattolo molto diffuso negli Stati Uniti e Inghilterra. Passato sotto la proprietà Hasbro nel 1991 (gli stessi di Transformers, Monopoli [...] Vai alla recensione »