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Ultimo aggiornamento venerdì 6 febbraio 2015
Argomenti: Pittori
Un biopic sulla vita dell'artista britannico J.M.W. Turner. La National Gallery, la Tate Britain e la Royal Academy hanno concesso un permesso speciale per accedere ad alcune delle opere originali di Turner. Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 4 candidature a BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, 2 candidature a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Turner ha incassato 1,2 milioni di euro .
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J. M. W. Turner, pittore paesaggista, ormai adulto nei primi dell'800 vede morire il padre cui era molto affezionato e rimane a vivere con la donna di servizio che lo aiuta nel lavoro. Amante delle donne mature ma poco incline a stabilire rapporti affettivi stabili o a impegnarsi in relazioni durature, viaggia molto per esporre e per ammirare quello che poi dipingerà.
C'è più d'un riferimento in Mr. Turner al fatto che il pittore protagonista della storia sia probabilmente uno dei più grandi paesaggisti di sempre, un artista determinante nello sviluppo di quel particolare tipo di pittura. Turner è in sostanza un colosso dell'arte visiva e della sua vita Mike Leigh decide di affrontare unicamente l'ultimo periodo, quello in cui era già sufficientemente affermato da vivere il proprio status di pittore noto (con tutti i favori e i problemi che questo comporta).
Sebbene la scansione del film non si distacchi in nulla dai canoni del genere biografico (con poco riguardo per ciò che rendeva straordinario il lavoro del protagonista e molta attenzione alla sua vita privata), Mike Leigh cerca lo stesso di cesellare con finezza, di scena in scena, una visione del mestiere artistico. In Mr. Turner infatti ogni evento della vita privata sembra non essere capace di rimanere confinato in essa e getta più d'una luce riflessa sulla professione, si intavola così un discorso estremamente complicato, e purtroppo non sempre risolto con efficacia, sull'istinto vitale insito nell'arte.
Inaffidabile, umorale, ombroso, orso ed egoista con Turner si empatizza non senza un certo grado di senso di colpa e principalmente attraverso quella postura da mr. Hyde messa in scena da Timothy Spall, immensa antenna catalizzatrice di tutto ciò che avviene, una spugna che tutto prende e pochissimo rilascia così che ad ogni suo grugnito scatti una piccola risata. In tal senso non manca di barare Mike Leigh, di passare cioè per un po' d'ironia così da donare simpatia ad un personaggio apertamente antipatico, riuscendo a non tradire la realtà storica e contemporaneamente guadagnare il consenso dello spettatore per giungere al suo obiettivo: la fascinazione della battaglia umana per la conquista dell'arte, vista senza sconti e senza eufemismi.
Sono infatti quelle relative all'instancabile volontà di disegnare di Turner le parti migliori di un film altrimenti meno riuscito degli ultimi straordinari ritratti umani cui il regista inglese ci ha abituato. Ma se quella dell'artista come macchina affamata di creatività è una visione abbastanza abusata, Leigh cerca di comunicare con ancor più minuzia una forma particolare di bramosia del "vedere" come l'inizio di tutto. Il suo Turner è disposto ad ogni cosa per "vedere", in un'epoca in cui poter ammirare un paesaggio particolare o un evento raro erano occasioni imperdibili per un occhio raffinato. In delicatissimo equilibrio tra realismo ed espressionismo, tra rappresentazione del mondo per com'è e per come lo vede il Turner visto da Leigh, con facile parallelismo, diventa il primo (inconsapevole) cineasta della storia, non tanto per i suoi quadri ma per l'atteggiamento nei confronti del'arte. Attraverso le sue alterne fortune dunque Leigh cerca di mettere in tempesta le acque che solitamente vengono rappresentate come calme. Non esalta l'artista ma, specie nella doppia chiusa, ne sottolinea l'incoerenza e la colpevole mancanza di qualsiasi pianificazione, sostituita da un famelico desiderio di "fare" dopo aver "visto", senza logica (immancabili le beffe della critica) ma con solo istinto.
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Una sequenza di curatissime – anche troppo - stampe vittoriane e di paesaggi romantici immersi nella tavolozza accesa e molecolare di Turner, sullo sfondo dei quali la silhouette del pittore si staglia come in un quadro di Friedrich (le prime poco armonizzate con i secondi); e in questo contesto un lungo, troppo lungo e troppo uguale a se stesso, alternarsi ciclico di arrivi, partenze e vagabondaggi [...] Vai alla recensione »
sarà questo film per quelli che sanno "vedere" e capaci di "prendere" quello che il film sa dare. Uno spaccato di vita di un uomo vero nella sua realtà quotidiana scontrosa, burbera, rozza oserei dire, ma posseduto da principi saldi, forti, che trasmette nelle sue tele. Un concetto dell'arte come comunicazione per tutti [...] Vai alla recensione »
Gli ultimi venticinque anni di vita del pittore William Turner (Timothy Spall, qui nella interpretazione della sua carriera), narrati da Leigh con una maestria degna dei suoi precedenti capolavori, primo tra tutti “Segreti e bugie” (1996). Lo spettatore che si accinge a vedere il film deve essere tuttavia avvisato: non si trova davanti al classico bio-pic hollywoodiano romanzato, stereotipato, [...] Vai alla recensione »
Nel comune sentire il modello duale stevensoniano che esprime la doppiezza dell’uomo come bipolarità positivo/negativo, Jekill è ragionevolezza, equilibrio, sapere, bellezza esteriore, laddove il suo contraltare Hide rappresenta antiteticamente il lato oscuro, ombroso, animale, nebuloso dell’essere umano. Ma un’altra interpretazione, oltre il racconto, inverte i ruoli, [...] Vai alla recensione »
William Turner è un artista ormai abbastanza affermato che vive in compagnia del padre. Coltiva pessimi rapporti con la moglie e praticamente non ne ha con le figlie. Nel frattempo l'uomo continua a dipingere e a compiere i suoi studi sulla luce. Il film è davvero molto interessante e vive dell'interpretazione superlativa di Spall (premiato a Cannes) che riesce perfettamente [...] Vai alla recensione »
Forse due ore e mezzo sono troppe per questo film, senza volermi ergere a regista dilettante credo che si sarebbe potuta tagliare una mezz'ora senza nuocere troppo. Inutile dire che la fotografia e i colori sono fantastici, quel che invece mi si è stampato nel cervello è stata la luce: in ogni inquadratura, esterna o interna che sia, la luce è pura magia, l'essenza dell'ispi [...] Vai alla recensione »
Una grande prova di regia, costumi, fotografia, recitazione, ma ... manca la storia. Il film risulta noioso perché oggettivamente la vita del protagonista è poco interessante. Genio della pittura, uomo comune nella vita; anzi, se certi passaggi fossero veri e non romanzati, uomo mediocre con una vita non meritevole di essere raccontata.
TURNER (UK, 2014) diretto da MIKE LEIGH. Interpretato da TIMOTHY SPALL, DOROTHY ATKINSON, MARION BAILEY, PAUL JESSON, LESLEY MANVILLE, MARTIN SAVAGE, RUTH SHEEN, SANDY FOSTER, KARL JOHNSON, AMY DOWSON Gli ultimi venticinque anni della vita del pittore britannico Joseph Mallord William Turner (1775-1851). Artista largamente incompreso, dal carattere eccentrico, dalla personalità burbera [...] Vai alla recensione »
Più facile definire cosa non è “Turner” di Mike Leigh, presentato lo scorso anno in concorso al Festival di Cannes, con giusto premio al suo interprete principale. Non un film sulla pittura, o meglio non un film che riproduce l’opera d’arte. I mulini a vento di Anversa o le scogliere al tramonto, soggetto di diversi dipinti dell’artista inglese, non hanno l’ambizione di essere ripresentati come trasfigurazi [...] Vai alla recensione »
Il film è molto ben fatto miscelando la pittura di Turner ad immagini filmiche in modo sublime tanto da far sorgere il dubbio è pittura e/o realtà od entrambi: MAGICO!!!...e non nel solito modo pacchiano americano tutto estetica quando vengono fatti biopic che si rifanno alla storia letteraria anglosassone.Ma anche un film dissacrante perchè rivela nel contempo il contrasto tra realtà e realizzazioni [...] Vai alla recensione »
Un film biografico girato con un ritmo un po’ troppo lento, che contrappone lo splendore dell’arte, la bellezza della natura e il piacere della musica a esseri umani per lo più brutti e spregevoli. M. W. Turner, detto il “pittore della luce”, uno dei maggiori paesaggisti mai esistiti, usa lo sguardo come una macchina fotografica per fissare paesaggi fissi o in movimento [...] Vai alla recensione »
Ancora due parole su questo scempio, da parte mia: la programmatica staticità del ritmo rivela aspetti ben più gravi di quanto si possa temere, infatti costringe tutti i personaggi, nessuno escluso, ad apparire più vecchi di almeno vent'anni rispetto alla loro età effettiva...e considerando che l'età media, in questo film, oscilla al di sopra degli 82 anni [...] Vai alla recensione »
Il racconto degli ultimi 25 anni di vita del pittore paesaggista William Turner (Spall): i rapporti con le donne, con gli amici, con i famigliari, ma soprattutto con l’arte, il colore e la luce. Scritto e diretto da Leigh (a detta di chi scrive uno dei più grandi registi inglesi, e non solo, viventi) è un insolito film biografico: la motivazione di questo aggettivo, insolito, [...] Vai alla recensione »
Un ossimoro, perché Timothy Spall porta in scena un personaggio visibilmente egoista, ombroso, rozzo, quasi incapace di comunicare nella vita normale, ma che dimostra una finissima sensibilità artistica nella percezione del colore e dell'armonia della natura. Un personaggio, che ha bruschi rapporti con le persone, ma che dimostra una certa loquacità e partecipazione quando si trova nell'ambiente accademico [...] Vai alla recensione »
Cammina curvo, a gambe divaricate, ruotando all’infuori i piedi; ha un corpaccione con baricentro basso, un sottogola abbondante e la bocca perennemente piegata all’ingiù in una smorfia di disgusto. Ma ha due occhi che vedono – finché dura – quello che gli altri comuni mortali non percepiscono: la grandezza della natura che schiaccia e sminuisce la figura umana e la luce con i riflessi e le illusioni [...] Vai alla recensione »
Le critiche più diffuse sul film sono la noia, la lunghezza eccessiva, la mancanza di una storia. Il film in realtà a me sembra un capolavoro di narrazione dove molto si dice sia sulla vita pribata dell'uomo e pittore, che sui grandi mutamenti epocali della società britannica del tempo. L'estrema elegnza narrativa procede per piccoli cenni appena suggeriti o per colloqui [...] Vai alla recensione »
Il principio sta nella sua fine, in quelle ultime parole strillate nella semioscurità mentre l’amata signora Booth (Marion Bailey) gli stringe la mano: “Il sole è Dio”. Quel sole che benedice la vita del pittore Joseph Mallord William Turner, mostratoci da Mike Leigh nei suoi ultimi venticinque anni di vita, seguendone i fuggevoli movimenti dentro il quotidiano; scavando [...] Vai alla recensione »
La fotografia da sola merita il film. Ottima anche la ricostruzione degli ambienti. Utile per far conoscere fuori dal Regno unito un grande pittore che ebbe la sfortuna di vivere in un Paese ricco, per cui i suoi qadri sono quasi tutti li' , alla British Tate Galery (qualcuno anche negli USA). Qualche riserva sulla rappresentazione della psicologia del personaggio William Turner.
Il fatto che dopo una ventina di minuti ci si interessi immediatamente alla sua durata complessiva, non è certamente un buon sintomo. Infatti la noia pervade lo spettatore quasi immediatamente. A nulla vale la buona interpretazione di Spall e la frizzante caratterizzazione della Bailey. Il ritmo, indicibilmente lento e la assoluta mancanza di cura nei dialoghi, che come film inglese poteva ben [...] Vai alla recensione »
Iniziamo dai lati positivi: bella fotografia, degna del miglior greenaway; buona ricostruzione storica e curata descrizione della società inglese dell' '800; costumi perfetti, attento studio biografico. Lati negativi: eccessiva spazio dato ad alcune scene, tempo che finisce per rallentare il ritmo; qualche carenza nella sceneggiatura, alcuni attori non perfettamente calibrati (il padre [...] Vai alla recensione »
Due algide signore escono da amiche al primo spettacolo pomeridiano quello prima del mio e le incrocio sulle scale che pontificano lamentose sulla lentezza del film. Che strana fusione intragenerazionale che due dignitosissime signore eleganti da città al tempo del prepensionamento cerchino come in una mutazione gli stilemi dei film d’azione o di una commedia slapstick in [...] Vai alla recensione »
E’ incredibile come un uomo così poco attraente anzi per certi versi disgustoso, del tutto privo del dono della comunicazione verbale, possa avere avuto tanto successo nel suo lavoro e con il gentil sesso. Mi sono soffermata parecchio a esaminare i suoi atteggiamenti, le sue “conversazioni” ma non ho riscontrato niente che lo rendesse piacevole.
Film in cui si racconta la biografia degli anni ormai maturi del celebre pittore del 19esimo secolo J.M.W. Turner, alla cui eccentricità si unì anche un talento di notevole portata. Mike Leigh in questa sua pellicola, presentando la vita ormai in età adulta e soprattutto la personalità del pittore Turner, vuole mettere proprio in evidenza il modo di essere alquanto [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta la biografia degli anni ormai maturi del celebre pittore del 19esimo secolo J.M.W. Turner, alla cui eccentricità si unì anche un talento di notevole portata. Mike Leigh in questa sua pellicola, presentando la vita ormai in età adulta e soprattutto la personalità del pittore Turner, vuole mettere proprio in evidenza il modo di essere alquanto [...] Vai alla recensione »
E' un peccato rovinare u a biografia e la possibilità di apprezzare un grande artista con un eccesso di lunghezza e di lentezza narrativa. Non conosco la personalità del protagonista ma da quello che appare non è certo un'individuo espansivo, le sue manifestazioni non vanno molto oltre a dei grugniti. Su questa base è difficile aspettarsi dialogo.
Timothy Spall, l'attore protagonista di Turner qui ha il volto di un grande quanto caratteristico artista ottocentesco ossessionato dalla sua arte fino quasi alla paranoia ma non riesce a tradurre in sentimento e vervè quello che è il tumulto interiore di Turner (come l'esempio topico della morte del padre) oppure quello con le donne mature da cui è irresistibilmente attratto [...] Vai alla recensione »
Pedante, sottilmente morboso, grottesco, ipocrita ma soprattutto noioso: questi i termini sotto i quali può tranquillamente sprofondare questo inutile film di Mike Leigh...che si conferma un regista mediocre(era già palese con il deludente Topsy-Turvy, ma con Turner si tocca il fondo)e sopravvalutato. Timothy Spall, che tutti ricordiamo per la straordinaria e inarrivabile performance in Harry Potter [...] Vai alla recensione »
Credo che questo film sia una bel piacere visivo che va anche ben oltre la durata del film, perché alcune immagini rimarranno stampate nella vostra memoria. Il regista Mike Leigh lavora sul contrasto estetico, cioè mette a contrasto la bellezza della fotografia della scenografia dei paesaggi alla bruttezza estetica dei personaggi. Questo contrasto si può associare anche al noto pittore inglese, la [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un film di immagini: quotidiane, paesaggistiche e artistiche con uno sforzo encomiabile di tutti di rappresentare l'amore non rivelato, quello rinnegato, quello piovuto dal cielo e, soprattutto, quello per la vita intesa come manifestazione sempre unica e irripetibile della natura da immortalare per i posteri. E' lungo, è vero ma fluido, se visto con questo occhio.
Il film non è un capolavoro ma la fotografia ,l'ambientazione , i costumi , alcune scene folgoranti sono un capolavoro . Gli attori poi ,Thimoty Spall in testa, sono bravissimi . Il mito di Turner la luce prima di tutto pervade tutto il film che è anche una piccola lezione di storia dell'arte e non solo . Il fatto poi di raccontare al grande pubblico il genio [...] Vai alla recensione »
... troppo lungo e prolisso. Tutto, inizialmente e nelle anticipazioni, lasciava presagire un film capolavoro, ma alla fine è rimasta un po' di delusione. Bellissima la fotografia, la sceneggiatura e l'ambientazione; il protagonista, quasi perfetto. Peccato sia mancato un totale coinvolgimento.
Il nuovo film di Mike Leigh, sugl'ultimi sei anni della vita del pittore William Turner, è una noiosa, apatica e a tratti irritante esperienza cinematografica che, senza fatica, definisco come la peggiore di questo 2015, appena cominciato. Da evitare assolutamente, tranne che per qualche scherzo poco simpatico, a qualche pseudocinefilo. Dico le due parole che mi sono rimaste dopo averlo ingiustamente [...] Vai alla recensione »
A chi è riuscito a superare i primi 30 min senza abbioccarsi di brutto, tutti i miei complimenti. Il film è estremamente rifinito in ogni sua parte, ma non riesce a raccogliere l’interesse e la partecipazione dello spettatore. Una noia davvero senza confini.
Noi dotti, o presunti tali, scioriniamo l etimologia latina del termine Monstrum ogni qualvolta se ne presenti la possibilita> La connotazione di tale etimologia. Essa, piuttosto che l animale spaventoso dell Italiano, indica qualcuno che sfugga alle convenzioni ed alla cosiddetta normalita. I personaggi di Leigh , allora, sono frequentemente dei Monstrum, richiamando in certa misura lo [...] Vai alla recensione »
“TURNER” de Mike Leigh Es un film imperdible para los amantes del arte, de la pintura, de las buenas actuaciones, de la teatralidad. Es algo asi como un grito de alegria de los colores de una paleta de pintor! Explosiòn de colores, no solo porque narra la vida del gran paisajista britannico, William Turner, sino porque el regista del film Mike Leigh, plasma, impone, [...] Vai alla recensione »
Una splendida testimonianza sulla vita di un grande ARTISTA... Il film contrappone immagini eccezionali ad affiadbili ricostruzioni storiche. Suggestiva la presenza di Wilde e della Regina... Qualche dubbio sulla censura riguardo gli anni che anticipano il genio. Non c'è traccia del Turner giovane ,del periodo italiano e delle famose requentazioni con donne mature( a parte quella con [...] Vai alla recensione »
La vita é quella di un uomo qualsiasi, senza alti o bassi. Piatta. Attore bravo. Film inesistente. Quadri stupendi. Mah...
Accurate ricostruzioni di ambiente, raffinata fotografia che insegue la ricerca di luce di Turner, ma film molto noioso, ingesssato nella stessa ingessatura dell'ambiente che descrive. Debole il contrasto tra la personalità di Turner e la società del tempo, fievole la capacità di manifestare sia l'azione innovatrice dell'arte di Turner per il suo tempo, sia la novità [...] Vai alla recensione »
Mi sembra il caso di riavere indietro i soldi del biglietto. Spero che la nuova casa di distribuzione cinema ci pensi bene prima di distribuire questo inutile e lentissimo film.
Leggo recensioni DELIRANTI da alcuni utenti su un film che è, fin dal trailer, dichiaratamente ARTISTICO DA OGNI PUNTO DI VISTA e quindi mi domando: ma questa gente da cosa è stata spinta a varcare la soglia della sala? O, semplicemente, a sceglierlo? Che cosa pensava di vedere? Un documentario interattivo? Una parodia in costume? Oppure un' opera realizzata con una cura forse maniacale [...] Vai alla recensione »
Aderisco totalmente alla valutazione. di Zarar che dimostra periizia tecnica e. scapacità critica
Fatto molto bene ma di una pesantezza infinita, grazie anche alla eccessiva durata
Le buone intenzioni ci sono tutte ma la noia di questo film è indescrivibile. Evitate lo spettacolo delle 22.30: impossibile non dormire !!!!!!!!!!
Sono un amante dell'arte e un grande estimatore di Turner e aspettavo questo film con ansia, anche per la regia, firmata Mike Leigh. Sono rimasto molto deluso perchè al di là delle indubbie qualita tecniche (non per niente il film è candidato a 4 oscar "minori"), il film manca completamente di ritmo e non cattura mai l'attenzione e l'emozione dello spettatore. Un [...] Vai alla recensione »
Un brutto, clamorosamente sopravvalutato film.
Un film tanto brutto e noioso non si era mai visto,spero non esca in dvd. Che roba!
Un film indescrivibilmente lento, noioso. Questa volta il virtuosismo e la cura del particolare non aiutano a coprire la mancanza di spessore. Assolutamente da evitare.
Turner , diretto dall'inglese Mike Leigh, racconta di un grande artista negli ultimi anni della sua vita. Un vecchio particolarmente brutto e scostante, circondato da donne altrettanto malandate, la cui sola ragione di vita è disegnare e dipingere tempeste, naufragi, incendi, nebbiosi paesaggi inglesi, cieli rossi veneziani, selvagge campagne olandesi.
L'uomo e l'artista, il bruto e il genio, il misantropo che ogni tanto possedeva con furia animale la sua serva devota, e il tenero innamorato capace di conquistare una vedova in un'altra città, dove andava in incognito a dipingere, e con cui passerà i suoi ultimi anni sempre più assorbito dalla passione divorante per la propria arte. Il magnifico Turner di Mike Leigh, dedicato con intuizione geniale [...] Vai alla recensione »
Fu afflitto in giovinezza da una madre pazza, visse trent'anni con l'amato padre, ex barbiere che gli faceva da assistente: la sua scomparsa lo gettò in una grave depressione e a quel punto, siamo nel 1829, J.M.W. Turner di anni ne aveva già 55. Si concentra sull'ultimo periodo di vita dell'artista il film (candidato a quattro Oscar) di Mike Leigh, che provvede a scrollare ogni polvere museale dall'immagine [...] Vai alla recensione »
Turner di Mike Leigh è senza dubbio un biopic rispettoso e coinvolgente: rispettoso ce ne possiamo anche fregare, visto che ormai in molti accettano qualsiasi divagazione e fantasia (all'epoca di Cannes passò in contemporanea a "Grace", per capire la differenza); ma coinvolgente no e qui pian piano, nonostante una prima parte forse un po' lunga (il film dura due ore e mezza) e una "lentezza" perfettamente [...] Vai alla recensione »