marione
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domenica 24 gennaio 2016
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carino, dolce, confuso
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Bel film romantico, non sdolcinato, che appassiona e emoziona. Tanti di noi adulti hanno dei rimpianti su storie antiche finite male per stupidi equivoci e incomprensioni. L'età dell'innocenza, dell'inesperienza e della confusione affettiva e sessuale è ben raccontata, e se nel racconto e nella sceneggiatura ci sono alcuni vuoti e incongruenze, sono funzionali a trasmettere allo spettatore quello stato di incertezza che caratterizza i giovani protagonisti, ben delineati nella caratterizzazione emotiva senza indugiare in descrizioni puntuali che avrebbero appesantito il racconto. Molto bravi tutti gli interpreti, spicca una splendida Lily Collins in gran forma che dà insieme spessore, profondità e leggerezza a Rosie con un' interpretazione adulta e brillante e la rende comunque molto simpatica e amabile.
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Bel film romantico, non sdolcinato, che appassiona e emoziona. Tanti di noi adulti hanno dei rimpianti su storie antiche finite male per stupidi equivoci e incomprensioni. L'età dell'innocenza, dell'inesperienza e della confusione affettiva e sessuale è ben raccontata, e se nel racconto e nella sceneggiatura ci sono alcuni vuoti e incongruenze, sono funzionali a trasmettere allo spettatore quello stato di incertezza che caratterizza i giovani protagonisti, ben delineati nella caratterizzazione emotiva senza indugiare in descrizioni puntuali che avrebbero appesantito il racconto. Molto bravi tutti gli interpreti, spicca una splendida Lily Collins in gran forma che dà insieme spessore, profondità e leggerezza a Rosie con un' interpretazione adulta e brillante e la rende comunque molto simpatica e amabile. Consigliato a chi non ha paura di inumidirsi gli occhi con qualche lacrimone.
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il beppe nazionale
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domenica 2 novembre 2014
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trionfo della collins
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Due amici, Rosie e Alex. Probabilmente troppo amici. Nessun problema incorre finchè lei non compie diciotto anni, si ubriaca e si bacia con Alex. L'amore è latente, vorrebbe porsi come la naturale conseguenza delle cose, eppure per dodici anni saranno le circostanze avverse a dominare. Rosie resta incinta dopo una notte di leggerezza, Alex va in America per studiare; entrambi si sentono costantemente, ma continuano le loro vite fatte di amori di rimpiazzo. Il problema dei due è che tante volte si presenta il "momento giusto", ma non si fanno mai trovare pronti.
Ditter porta sul grande schermo una commedia pronta a far strage di teenagers, ricca di delicato umorismo e tanta, tanta tenerezza.
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Due amici, Rosie e Alex. Probabilmente troppo amici. Nessun problema incorre finchè lei non compie diciotto anni, si ubriaca e si bacia con Alex. L'amore è latente, vorrebbe porsi come la naturale conseguenza delle cose, eppure per dodici anni saranno le circostanze avverse a dominare. Rosie resta incinta dopo una notte di leggerezza, Alex va in America per studiare; entrambi si sentono costantemente, ma continuano le loro vite fatte di amori di rimpiazzo. Il problema dei due è che tante volte si presenta il "momento giusto", ma non si fanno mai trovare pronti.
Ditter porta sul grande schermo una commedia pronta a far strage di teenagers, ricca di delicato umorismo e tanta, tanta tenerezza. La formula vincente è il tira e molla tra due personaggi deliziosi, un continuo rincorrersi che porta sempre al limite uno spettatore che sa già come devono andare le cose. Perchè l'evidenza dei sentimenti c'è tanto nella sceneggiatura quanto nell'espressività della recitazione. Il regista ci carica così dello stress emotivo dei due amanti perduti e ci porta a un bivio: da una parte il lieto fine, e lo scarico positivo delle tensioni; dall'altra parte un finale nostalgico tanto da far gridare "ingiustizia!!!".
Partendo dai difetti, va detto che la trama passa con molta leggerezza e non si preoccupa di dare vari background. Ditter non sembra molto preoccupato del fatto che Alex non sembra avere una vita famigliare, come non sembra preoccupato di dare un po' di sostanza a un amore che non si sviluppa ma semplicemente c'è. Alex condivide i suoi sogni strani con Rosie (due contati), le sta sempre accanto, corrono, si rotolano, s'ingelosiscono, ma non esistono dialoghi nel periodo dell'infanzia e della pubertà. La sostanza di questa storia d'amore sarà data nei dodici anni di separazione, tuttavia resterà sempre un po' viziata dalla mancanza di buone basi pregresse. Secondo difetto è la gestione di certi personaggi, appena abbozzati oppure altamente stereotipati (la bella conturbante ma oca, il fratello simpatico della fidanzata, l'amica consigliera, il genitore emancipato etc.), a cui si aggiunge il fatto che sembrano entrare in gioco proprio quando c'è bisogno di loro. Si veda per esempio Greg, che entra, esce, rientra e ri-esce senza colpo ferire. Persino Alex, che dovrebbe essere la seconda costante del film, passa svariati minuti della pellicola sotto una luce a intermittenza che lascia libera la Collins di spadroneggiare sulla scena.
Proprio la recitazione della Collins è, a mio avviso, il maggior punto di forza di questo film. La ragazza trasmette innocenza da tutti i pori e ipnotizza i cuori più teneri con le sue sopracciglia folte. Rosie è il tipo di ragazza bella, ma soprattutto che non si scompone mai e si rialza sempre con un malinconico sorriso. Alex è il ragazzo - innocente e dal cuore d'oro - che vorrebbe un altro futuro, ma nel frattempo si intrattiene piacevolmente con le bombe sexy di turno.
Nonostante la sceneggiatura non calchi la mano su determinati argomenti (oltre ai già citati, non si fa cenno all'entrata nell'età della ragione di Katie e alla sua visione delle cose) #ScriviAncora stimola una riflessione su quanto gli eventi siano fuori dal nostro controllo. Ci sono circostanze su cui non abbiamo potere, e quando si presentano devono essere colte. Se c'è una cosa in cui questa pellicola riesce bene, è dare un'idea di quanto terribile sarebbe il rimpianto dei due protagonisti. C'è però una seconda cosa che fa soffrire, e sono gli amori di rimpiazzo. Sia Alex che Rosie si lanciano in storie dove il loro coinvolgimento emotivo pare essere zero (forse carenza a livello di trama) e rischiano di commettere grandi errori. Il primo rischia di mettere al mondo un bambino con una donna insopportabile, la seconda cerca di ridare un padre alla figlia ben sapendo che il soggetto in questione è un emerito idiota. Sono scelte che fanno male non solo dal lato dei protagonisti, ma soprattutto dal lato dei co-protagonisti i quali, seppur detestabili, vengono quasi strumentalizzati. Stiamo parlando di un tratto antropologico e sociale che vessa da sempre le relazioni amorose umane e che il film ha il pregio di evidenziare. Inutile dire che la parola "matrimonio" ha qui connotazioni spiacevoli.
In conclusione un film che sa intrattenere, sa divertire, e anche emozionare. Consigliato.
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mauro lanari
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giovedì 7 maggio 2015
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lo sdoganamento della "chick flick".
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Sino a prova contraria, i libri di Cecelia Ahern sono"chick lit", update del romanzo rosa alla Harmony e Liala. Sempre fino a prova contraria, la "chick lit" è considerata da professionisti quali Grazia Attili, docente di Psicologia sociale all'Università "La Sapienza" di Roma, pornografia femminile, quella dei sentimenti e dell'erotismo prim'ancora che dei corpi e della sessualità (cf. "Attaccamento e amore", 2004), manuali d'istruzioni per la manipolazione affettiva del proprio oggetto del desiderio. Adesso la si cerca di nobilitare? Altro bel segno dei tempi. L'esordio dell'Ahern è stato scritto e pubblicato nel 2004 a soli 20 anni, un bestseller tradotto in oltre 50 paesi: "PS, I Love You", da cui nel 2008 è stato tratto l'omonimo film.
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Sino a prova contraria, i libri di Cecelia Ahern sono"chick lit", update del romanzo rosa alla Harmony e Liala. Sempre fino a prova contraria, la "chick lit" è considerata da professionisti quali Grazia Attili, docente di Psicologia sociale all'Università "La Sapienza" di Roma, pornografia femminile, quella dei sentimenti e dell'erotismo prim'ancora che dei corpi e della sessualità (cf. "Attaccamento e amore", 2004), manuali d'istruzioni per la manipolazione affettiva del proprio oggetto del desiderio. Adesso la si cerca di nobilitare? Altro bel segno dei tempi. L'esordio dell'Ahern è stato scritto e pubblicato nel 2004 a soli 20 anni, un bestseller tradotto in oltre 50 paesi: "PS, I Love You", da cui nel 2008 è stato tratto l'omonimo film. La coppia di protagonisti trentenni viene rimpiazzata da due universitari nell'opera seconda "Where Rainbows End" del 2005, indirizzata all'ormai esclusivo "teen target". Le trasposizioni cinematografiche della "chick lit" sono automaticamente "chick flick" e "#ScrivimiAncora", in originale "Love, Rosie", è ascesa al 2° posto d'una specifica classifica del 2014 dedicata a tale sottogenere di "rom com per lei". 26% su RT, ma i fan azzardano paragoni coi film di Mike Newell, Richard Curtis e Nora Ephron nonché accostamenti dello scricciolo con occhioni e sopracciglia Lily Collins, figlia di Phil, a Audrey Hepburn, Meg Ryan e Julia Roberts, mentre la notorietà del baldo Sam Claflin resta confinata al ruolo del tributo Finnick Odair nella 2a puntata della saga "Hunger Games". Dunque, un decennio di misunderstanding farcito da sfighe di fantozziana levatura per un bacio dimenticato al quinto "short (drink)": com'esorcizzare tutt'i drammi della vita col sogno d'un lieto epilogo da "e morirono infelici e scontenti". Si salva l'autoreferenzialiatà della scena in cui lei, vedendo la rivale Bethany sulla copertina d'un magazine di moda, lo getta nella spazzatura prendendolo a calci.
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