L'Evento |
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Un film di Lorenzo D'Amelio.
Con Raffaele Ausiello, Lucia Rocco, Cecilia Lupoli, Pietro Juliano.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- Italia 2014.
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L'EVENTO... tra eros e thanatos
di Liberato RussoFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di Liberato Russo |
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lunedì 9 marzo 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PARTE 2 - Fuori c’è mondo reale, vivido e spietato, dove tra vicoli e palazzi si snodano le corsie del malaffare… droga, soldi sporchi, pistole e bombe a mano! E’ in quel mondo che il protagonista, Flavio (Raffaele Ausiello), cerca una via di redenzione, scelta ancora possibile ma che, per forza di cose, deve attraversare il dolore, deve conoscere l’ansimo e il sussulto, per ricadere semmai nell’errore, nell’infimo, nel pericolo che è presente dietro ogni angolo. La presenza dell’amore è un timido tuffo in un magma ignoto dove la femminilità, la caparbietà e il coraggio di Daniela (Lucia Rocco) e di Giulia (Cecilia Lupoli) diventano eros e thanatos, pulsione di vita e pulsione di morte! Un’infinità di flashback, rimandano a suoni, azioni e parole dai toni convulsi che generano ansia e curiosità nello spettatore e che colorano in maniera certosina un mosaico di emozioni dall’inizio alla fine del film. La location (alcune zone della città di Benevento) certamente aiuta la sceneggiatura a svilupparsi in modo autentico e a rimanere sempre fedele a se stessa: fuori c’è un deserto caldo e opprimente che fa il paio con l’animo arido dei “gangster romantici” che animano il film; lì fuori anche il paesaggio bucolico, dipinto tra verdi colline e promontori scoscesi, vive le sue aspre crisi, proprio dove lo scempio delle innumerevoli pale eoliche è una ferita, aimè, sempre aperta!! Un plauso all’intero cast, tutto giovane e foriero di un cinema che - si spera - possa rivelarsi davvero vincitore, perché ricco di spunti interessanti! Degna di nota la fotografia ma anche il montaggio, il cui curatore è Simone D’Angelo, già noto al pubblico per aver realizzato delle vere e proprie "chicche" a livello artistico e cinematografico. La sintassi delle scene montate, rivelano tra l'altro la stessa frenesia e la medesima eccitazione della sceneggiatura, risultando perfettamente in linea con il gusto convulso e quasi "epilettico" che si assapora in tutto le complesse fasi del lavoro. Sono uscito dal cinema con uno stato d’ansia particolarmente corposo, con mille interrogativi e con riflessioni pronte a sbocciare… e con la consapevolezza che solo un film di spessore sa provocare tutto questo!
Liberato Russo
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