The Fighters - Addestramento di vita |
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Un film di Thomas Cailley.
Con Adèle Haenel, Kévin Azaïs, Antoine Laurent, Brigitte Roüan.
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Titolo originale Les Combattants.
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 98 min.
- Francia 2014.
- Nomad Film
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
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Scorrevole, sentimentale e avventuroso: ottimo mix
di Great StevenFeedback: 70018 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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martedì 23 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
THE FIGHTERS – ADDESTRAMENTO DI VITA (FR, 2015) diretto da THOMAS CAILLEY. Interpretato da ADELE HAENEL, KEVIN AZAIS, ANTOINE LAURENT, BRIGITTE ROUAN, WILLIAM LEBGHIL, THIBAULT BERDUCAT, NICOLAS WANCZICKY
L’Esercito francese ha organizzato uno stand promozionale, e la prima occasione di incontrarsi per Madeleine e Arnaud è un incontro di lotta libera sulla spiaggia dove lei ha la meglio. In seguito i due giovani si rincontrano quando la ditta per cui Arnaud lavora, diretta dal fratello maggiore e specializzata nella costruzione di capanni di legno, propone un affare ai genitori di Madeleine, che nel frattempo si allena nuotando in piscina con una zavorra di tegole sulla schiena. La ragazza è cocciuta e provocatoria e crede che si stia prospettando una catastrofe per la quale occorre dotarsi di strumenti di potenza eccezionale per sopravvivere ad un disastro di immani proporzioni. Quando Madeleine decide di aggregarsi a un corso estivo dell’Esercito, Arnaud, che ha le idee molto meno chiare, sceglie di seguirla lasciando il fratello ad occuparsi individualmente dell’azienda di famiglia. Secondo la ragazza, la vita militare a cui entrambi sono sottoposti non è abbastanza dura e non dispensa un numero sufficiente di disagi, motivo per cui coinvolge colui che le è ormai diventato amico in una fuga per i boschi. Vivranno insieme un’avventura mozzafiato nella quale dovranno impiegare tutte le proprie risorse per garantirsi la salvezza, e Arnaud si renderà utile salvando la vita a Madeleine nella circostanza di un immenso incendio. Alla cerimonia dei premi César 2015 ha portato a casa tre statuette: migliore attrice protagonista, migliore promessa maschile, miglior opera prima. Cailley ha esordito nel mondo del cinema con un film iniziatico almeno in due sensi: nel primo caso per quanto concerne l’effettivo debutto di un cineasta alle prime armi ma già potenziato da temi galvanizzanti e interessanti, e nel secondo significato riguardo alla storia di formazione che i due protagonisti affrontando combattendo in numerosi modi per salvare la propria incolumità dai pericoli di un mondo che nasconde la propria ostilità dietro una parvenza di calma piatta. L’ambientazione non ha richiesto particolari impieghi di strutture scenografiche o cose simili, in quanto il primo tempo della pellicola è incentrato sull’esistenza urbana di Madeleine e Arnaud, mentre la seconda parte si concentra sull’addestramento militare a cui ambedue vengono avviati, e in nessuna delle due situazioni una ricchezza scenografica ampollosa avrebbe portato ad un risultato migliore. L’opera va apprezzata soprattutto per la sincerità con cui esprime il rapporto di coppia fra due individui molto diversi fra loro per concezioni, pensieri, carattere e aspirazioni, ma in un certo senso complementari perché sono le facce di un’identica medaglia: da un lato la testardaggine aggressiva e la voglia di mettersi alla prova in maniera estrema, e dall’altro la curiosità un po’ ingenua e l’amore per i sentimenti più puri e autentici. Le sequenze migliori sono quelle ambientate nella foresta, che creano un sottofinale davvero emozionante, del quale si viene a conoscere la fine solo essendo invogliati a proseguirne la visione. Attori bravissimi e adeguatamente motivati, sebbene la carenza di alcune parti della sceneggiatura – in particolar modo nella parte centrale che appare un po’ ridondante e scontata – a tratti costituisca uno svantaggio destabilizzante. Da lodare anche gli operatori della macchina, i colori cangianti e molto espressivi, un buon montaggio tranquillo e rapido al tempo stesso e le musiche ispirate e quasi travolgenti, cui ha fatto probabilmente da scuola la tradizione del cinema francese di porre spesso in retrovia la potenza della colonna sonora (o di eliminarla del tutto), valorizzandola però quando assume un ruolo decisivo e fondamentale, come appunto succede in Les Combattants.
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