Left Behind - La profezia

Visto in televisione, ne ho tratto la conclusione che se avessi guardato una televendita avrei certamente usato in maniera più intelligente il mio tempo. Questa recensione è quindi un atto di redenzione.
In questo film è tutto storto: sceneggiatura, recitazione, dialoghi, effetti speciali. Nulla che vada nel verso giusto insomma. 
Vorrebbe essere un film fantascientifico, ma non lo è. Vorrebbe mandare qualche messaggio cristiano, ma non lo fa. Perchè tutto è sconclusionato, con personaggi inverosimili. La storia, alla fin fine si concentra sulle avventure di un pilota di aereo un po' fedifrago (ma giustificato perchè la moglie è impazzita a causa del messaggio cristiano che, poi, invece risulterà vero), ma ci sono anche il nano malefico, un credente musulmano un po' ghettizzato dagli altri passeggeri, che però il buon Dio non fa sparire (evidentemente anche Lui si è fatto influenzare dal sentimento antimusulmano che di questi impera tra le masse), un giornalista scientifico un po' babbeo, la conturbante hostess sedotta e abbandonata, la tossicodipendente e che più ne ha più ne metta.
Tra le amenità da ricordare: improvvisamente scompaiono milioni di persone, soprattutto bambini e, tempo zero, cominciano i saccheggi nei negozi. Va a capire perchè.
Oppure: il protagonista trova la catenina del copilota scomparso e il diario della hostess scomparsa e capisce immediatamente cosa è successo.
Insomma, ogni scena riserva qualche sorpresa. 
Straordinario l'incontro casuale all'aeroporto di New York, notoriamente piccolino e poco frequentato, tra Cage che sta tacchinando senza pietà la hostess e sua figlia.
Semplicemente irripetibile per la sua inverosimilglianza, la scena dello scontro tra i due aerei nella quale, tra le altre cose, il nostro eroe, dopo aver deciso autonomamente di invertire la rotta e di tornare indietro (capire perchè è troppo) ha pure il coraggio di lamentarsi con il veivolo che lo incrocia perchè "è sulla sua rotta"! Esilarante.
L'altra parte del film è dedicata alla figlia del pilota che, dopo essersi vista sparire il fratellino tra le mani, bighellona per città a fare non si capisce cosa. Un espediente per raccontarci il "caos"?
I personaggi non riescono nemmeno a essere stereotipati, ma non si capisce se a causa della recitazione o della sceneggiatura. Cage è evidentemente finito (sempre che possa dirsi che ha iniziato).
Un'unica nota positiva: la bellezza di Nicky Whelan.