La famiglia Bélier |
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Un film di Eric Lartigau.
Con Karin Viard, François Damiens, Eric Elmosnino, Louane Emera.
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Titolo originale La famille Bélier.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Francia 2014.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 26 marzo 2015.
MYMONETRO
La famiglia Bélier ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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SEMPLICEMENTE DELIZIOSO
di Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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sabato 9 luglio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La deliziosa fanciulla Paula Bélier, la interpreta molto bene la bella Luane Emera, accoglie attorno a sé non solo la sua famiglia composta dal padre Rodolphe,dalla madre Gigi e da un fratello ma l’intero paese,e così,vedendo il film,anche di tutte le persone sensibili ai più alti sentimenti che fanno della Famiglia una solida e compatta compagine in grado di difendersi dalle cattiverie del mondo. Un film quindi per chi ama ancora la purezza dei sentimenti, dall’amore quale sentimento e non piacere della carne, per chi non abbandona ma “vola senza fumare e senza bere”. Non c’è uso di droga o di armi in quest’opera condotta ottimamente dall’attento regista Eric Lartigau, non ci sono grattaceli in cemento o strade insanguinate da folli corse in auto,c’è la strepitosa bellezza della natura. Si torna ad ammirare il fascino della vita in campagna con i sapori e caldi colori in cui anche le case hanno un colore vivace che conserva il calore degli affetti di chi ci abita;animali che pascolano là dove per le libere strade che portano alla scuola del paese si va in bici,accompagnatp da un paesaggio impagabile e cantando come fa la deliziosa Paula. La vita scorre in una casa e in un paese che sembrano irreali,tanto oggi è lontano il concetto e la visione della “Casa” e del “Paese”. Una straordinaria sceneggiatura,sebbene Rodolphe,Gigi ed il loro figlio più giovane siano muti e sordi,una serie di divertenti trovate e battute gesticolate o tradotte,o adattate,da Paula per chi ascolta o rivolge loro la parola, tutto spesso riportato a noi con buone didascalie. Paula presenta la mamma al mercato dicendo che divide con lei il lavoro:”Lei sorride,io parlo” e alla domanda:”Vi divertite?” risponde:”Come in famiglia”! Una stupenda scenografia che si avvale della bellezza delle cose semplici e non dello sfarzo dei film di Holliwood con case sempre principesche,enormi. Dimore così grandi in cui quasi sempre si disperdono gli affetti, che invece in casa Bèlier regnano sovrani. Paula,con dispiacere della sua mamma Gigi, non è nata sorda,lei parla e sente,è diversa da lei e dal marito Rodolphe che spera che questa sua figlia forse col tempo potrà diventare sordo-muta come loro. Un paradosso che dà voce al messaggio cercato dall’autore: chi sono i diversi? Tanti altri noti film hanno avuto come protagonisti ciechi,sordi,muti, fra i tanti “Figli di un Dio minore” “Lezioni di piano”, pochi ne hanno fatto scopo essenziale come questo. Scopo è dimostrare come la diversità è normalità, tanto da non potersi sentire diversi da come si è ed accettare senza remore la convivenza con il resto del mondo al punto che candidarsi a sindaco è cosa assolutamente normale, mentre non sarebbe normale non accettare la candidatura e l’elezione a “Primo cittadino”. In questo panorama di sentimenti di calore umano, di affetti forti,profondi si vede scorgere una nube che può portare tempesta, la deliziosa Paula che fa da ponte tra la sua famiglia di sordo-muti ed il mondo intero, ha la passione del canto, fa una bella voce, è ma l’attaccamento alla famiglia che adora le impedisce di sognare. Ricordando la vicenda narrata nel film “Lo specchio della vita” in cui la figlia Sarah ripudia la madre Annie sino al punto di morte, vedendo e sentendo cantare Paula ai genitori:”Vi voglio bene,ma vado via,non fuggo,cercate di capire,volo non scappo,volo via, senza fumare,senza bere” a molti possono venire le lacrime agli occhi e lasciare che il destino si compia mentre iul treno si allontana.
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