filippo catani
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lunedì 6 aprile 2015
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una buona trasposizione
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Una coppia di fornai è ansiosa di avere figli ma scopriranno di non potere averne a causa di un incantesimo lanciato da una strega. Per uscire da questo sortilegio i due avranno tre giorni di tempo per portare alcuni oggetti magici alla strega.
Musical molto amato a Brodway, Into the woods viene prodotto da Walt Disney con una buona riuscita. Le vicende dei due personaggi finiranno per intersecarsi con quelle di Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Raperonzolo e Jack e i fagioli magici. La conduzione del film è brillante e vive di un sapiente alternarsi tra le ottime musiche e la parte dialogata "tradizionale". Fatalmente non posso mancare alcuni riferimenti alla realtà e alla psicologia in generale: il viaggio nel bosco oscuro con tutto ciò che comporta uscire dalla casa sicura, la strega che vuole proteggere Raperonzolo dal mondo esterno sono solo alcuni degli esempi.
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Una coppia di fornai è ansiosa di avere figli ma scopriranno di non potere averne a causa di un incantesimo lanciato da una strega. Per uscire da questo sortilegio i due avranno tre giorni di tempo per portare alcuni oggetti magici alla strega.
Musical molto amato a Brodway, Into the woods viene prodotto da Walt Disney con una buona riuscita. Le vicende dei due personaggi finiranno per intersecarsi con quelle di Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Raperonzolo e Jack e i fagioli magici. La conduzione del film è brillante e vive di un sapiente alternarsi tra le ottime musiche e la parte dialogata "tradizionale". Fatalmente non posso mancare alcuni riferimenti alla realtà e alla psicologia in generale: il viaggio nel bosco oscuro con tutto ciò che comporta uscire dalla casa sicura, la strega che vuole proteggere Raperonzolo dal mondo esterno sono solo alcuni degli esempi. Ottime le scenografie e i costumi. Non male nemmeno il cast dove senza dubbio spiccano Streep, Blunt e i due ragazzini Huttlestone e Crawford. Forse una piccola sforbiciata nella seconda parte non avrebbe guastato. Il film resta comunque godibile e a disposizione di un pubblico di tutte le età.
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[+] una pellicola umanista per un musical formativo
(di antonio montefalcone)
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no_data
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venerdì 3 aprile 2015
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buone le intenzioni, il film un po' meno
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non c'è niente di più pericoloso del desiderio: non perché i desideri non si avverano mai, ma proprio perché c'è il rischio, reale, che si avverino.
perché, quando i desideri si avverano, diventano presto mostruosi ed irriconoscibili, la caricatura deturpata, crudele e devastante di se stessi. e purtroppo, non solo nelle fiabe, ma anche nella realtà è davvero così...
l'idea, dunque, è veramente ottima; il messaggio, tristissimo ma (addirittura!) "filosofico". e i bambini devono imparare. meglio attraverso un film, per il momento, che sulla propria pelle, magari.
peccato però che l'idea del musical sia fallimentare.
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non c'è niente di più pericoloso del desiderio: non perché i desideri non si avverano mai, ma proprio perché c'è il rischio, reale, che si avverino.
perché, quando i desideri si avverano, diventano presto mostruosi ed irriconoscibili, la caricatura deturpata, crudele e devastante di se stessi. e purtroppo, non solo nelle fiabe, ma anche nella realtà è davvero così...
l'idea, dunque, è veramente ottima; il messaggio, tristissimo ma (addirittura!) "filosofico". e i bambini devono imparare. meglio attraverso un film, per il momento, che sulla propria pelle, magari.
peccato però che l'idea del musical sia fallimentare. non tanto per l'idea del musical, che potrebbe anche essere promettente, quanto pwer una partitura musicale spesso pretenziosa e continuamente alle prese con la difficoltà di reggere un testo che presuppone versi (poetici) lunghi e frasi destinate più al parlato che al cantato.
cosicché ci si trova davanti ad un recitativo continuo, piuttosto monotono, in cui è quasi impossibile distinguere una canzone dall'altra tanto sono simili tra loro.
cosicché ci si trova, nonostante le prodezze vocali degli attori, e nonostante la trama che potrebbe essere veramente avvincente, a combattere contro una noia mortale spesso supportata anche da una fotografia anch'essa monocorde come la musica, sullo stile ultimi film di harry potter (=buio, luce grigio scuro/azzurrino).
peccato...
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killbillvol2
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martedì 3 marzo 2015
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into the boredom
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Basta poco tempo per rendersi di essere stati ingannati. Come questi PROtagonisti odiosi più degli ANTAgonisti che desiderano irragionevolmente futilità e che vengono giustamente e crudelmente puniti. Al contrarrio,il nostro desiderio incessante è quello di spegnere, di pensare ad altro, di ricorrere a una qualsiasi altra pellicola. I difensori diranno che la Disney ha sorpreso con una virata più adulta, più matura e, di conseguenza, più dark, senza perdere di vista il godimento dei più piccoli.
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Basta poco tempo per rendersi di essere stati ingannati. Come questi PROtagonisti odiosi più degli ANTAgonisti che desiderano irragionevolmente futilità e che vengono giustamente e crudelmente puniti. Al contrarrio,il nostro desiderio incessante è quello di spegnere, di pensare ad altro, di ricorrere a una qualsiasi altra pellicola. I difensori diranno che la Disney ha sorpreso con una virata più adulta, più matura e, di conseguenza, più dark, senza perdere di vista il godimento dei più piccoli. La verità è che si autosabota, ripescando le fiabe rivedute e corrrette che hanno contraddistinto la casa di produzione fino a stuprare l'immaginario burtoniano, nella peggior accezzione che questo termine può avere, fermandosi al peggior film del regista (Alice In Wonderland). Aggiungere un pizzico (davvero poco, solo qualche minuto) di un Depp sempre più devoto alla parodia di se stesso e al metodo Sparrow, nonostante interpreti il lupo cattivo, e una buona manciata di Meryl Streep strega in cerca della perduta giovinezza e madre iperprotettiva, che sembra il personaggio da lei interpretato in Mamma Mia solamente visto da un altro punto di vista, per ottenere uno dei film più incompleti, privi d'inventiva e verve che la casa di Topolino abbia mai sfornato. Siamo ingannati da quei primi dieci minuti davvero coinvolgenti e riusciti, ingannati da un'iniziale atmosfera fiabesca che ci fa ritornare bambini, ingannati da una regia che, come scopriremo, spara tutte le sue poche cartucce nel prologo. Poi ci inabissiamo in un patchwork mal riuscito delle più famose favole disneyane (Jack e il fagiolo magico, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Cenerentola) che ha l'ignobile pretesa di essere preso seriamente, di farci preoccupare per il destino di personaggi anonimi nonostante la caratterizzazione insita in loro, di accettare episodi diseducativi e al contempo di non farci domande su sparizioni improvvise dei personaggi. La trama, se mai ne è esistita una, si aggroviglia su se stessa, moltiplicando gli avvenimenti e dando solo un senso di stanchezza, ripetitività e noia. Nessuno ci crede. Nè il mediocre Marshall né gli sceneggiatori né la maggior parte degli attori, nonostante siano bravi. E snatura ancor di più ciò che di affascinante, favolistico e incantevole avrebbe potuto esserci. L'insegnamento dovrebbe essere più adulto, ma fallisce miseramente, come il musical: Sondheim, scrittore anche del buonissimo Sweeney Todd, ripete melodie già sentite o scritte persino da lui stesso, e non bastano due canzoni memorabili per salvare una pellicola dal disastro. Il fallimento è più grave ancora se si pensa all'immenso potenziale che un progetto del genere portava con sé. C'è davvero poco da dire. Si può solamente desiderare che la finiscano.
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[+] non riesco a capire
(di egreggio)
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morganakam
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lunedì 18 maggio 2015
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into the hollywoods
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Non capisco tutte le critiche negative che ho trovato nel web. A me è piaciuto come film, è logico che non è un capolavoro e non è perfetto ma ha reso l'idea delle solite favole in modo diverso e poi ha preso spunto da un vecchio musical che ha la mia età. Non è facile per tutti gli attori cantare così bene..Meryl Streep oltre ad essere bravissima canta da Dio, fa commuovere di più di qualsiasi cantante pop. L'unica che non cantava così bene e non ha una voce tanto bella è Anna Kendrick.
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Non capisco tutte le critiche negative che ho trovato nel web. A me è piaciuto come film, è logico che non è un capolavoro e non è perfetto ma ha reso l'idea delle solite favole in modo diverso e poi ha preso spunto da un vecchio musical che ha la mia età. Non è facile per tutti gli attori cantare così bene..Meryl Streep oltre ad essere bravissima canta da Dio, fa commuovere di più di qualsiasi cantante pop. L'unica che non cantava così bene e non ha una voce tanto bella è Anna Kendrick. A me è piaciuta un sacco la scena dove i due principi cantano "Agony". Mi è dispiaciuto che Johnny Depp ha recitato poco tempo ma anche lui canta molto bene..sembrava un cantante metal!! Anche se la storia l'hanno cambiata un po' in negativo ci può stare, bisogna imparare che non tutto finisce con vissero felici e contenti, anche da spiegare ai bambini. Ovvio, non è una storia per bambini piccoli ma per quelli più grandicelli (dai 9 anni in poi).
Quello che non mi è piaciuto è la questione dei sottotitoli solo nella parte musicale, alcuni personaggi buttati lì un po' a casaccio, in alcune parti si è dilungato su alcune questioni mentre in altre è stato troppo breve ma tutto sommato è godibile e la storia ci sta molto bene.
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wounded knee
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giovedì 9 aprile 2015
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into the cynism
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Nelle locandine del film, dove si può leggere il genere, c'è scritto fantasy \ musical. La cosa è fedele alla realtà, ma alla fine, nonostante la parte cantata sia molto presente, quel che prevale è il fantasy. La prima parte è quella più fedele ai vari personaggi delle vere fiabe: Jack e il fagiolo magico, Raperonzolo, Cenerentola e Cappuccetto Rosso, legati insieme dai personaggi del fornaio con la moglie (che non possono avere figli), e dalla strega che ricerca la bellezza perduta.
Tutto sembra aver un corso particolare ma nello stesso tempo abbastanza fedele ai vari personaggi, fino alle nozze di Cenerentola con il principe azzurro, poi cambia tutto.
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Nelle locandine del film, dove si può leggere il genere, c'è scritto fantasy \ musical. La cosa è fedele alla realtà, ma alla fine, nonostante la parte cantata sia molto presente, quel che prevale è il fantasy. La prima parte è quella più fedele ai vari personaggi delle vere fiabe: Jack e il fagiolo magico, Raperonzolo, Cenerentola e Cappuccetto Rosso, legati insieme dai personaggi del fornaio con la moglie (che non possono avere figli), e dalla strega che ricerca la bellezza perduta.
Tutto sembra aver un corso particolare ma nello stesso tempo abbastanza fedele ai vari personaggi, fino alle nozze di Cenerentola con il principe azzurro, poi cambia tutto. La storia si evolve fino a toccare aspetti di cui nelle favole in genere non ci sono riscontri. Il principe azzurro è bello (questo è il suo compito), ma non necessariamente sincero e fedele; la moglie del fornaio, una volta appagato il desiderio del figlio, si lascia andare alle moine del principe stesso; Jack ruba e uccide un povero gigante, per poter appagare il proprio desiderio di riavere la propria amica mucca; Cappuccetto Rosso alla fine, dopo essersi rivelata una golosa di primo piano è quella che ne esce abbastanza bene. Il fornaio, dopo aver addirittura cercato di abbandonare il figlio e nella prima parte del film, cercato di abbindolare Jack, anche lui si ravvede e ne esce bene. Quella che nel rapporto desiderio\risultato ne esce peggio è Cenerentola, in quanto non ha commesso nulle di illecito nella prima parte, ma ugualmente ne esce disillusa nella seconda.
Sembra quasi che gli autori abbiano voluto, non far rientrare nel mondo reale le fiabe, ma abbiano voluto iniettare una visione pessimistica e cinica del mondo, in un mondo che fino ad ora ne era rimasto fuori. Non c’è la realtà, ma tutto quello che di più negativo ci può essere; non ultimo il rinnego della figlia nei confronti della (seppur solo ufficiale e non vera) madre, da parte di Raperonzolo.
Non iniezione di realtà quindi, ma letteralmente demolizione del mondo fatato, con tutto quello che c’è di opinabile in un operazione di questo genere. Come musical poi, bisogna dire che non c’è un solo pezzo che si possa ricordare come tema trainante. La cosa da ricordare è senz’altro la solita divina Meryl Streep, ma anche tutti gli altri attori sono senz’altro oltre all’altezza della situazione.
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lisadp
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sabato 24 gennaio 2015
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into the woods...
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Partendo da una trama interessante che intreccia le fiabe di Cenerentola, Raperonzolo, Cappuccetto rosso e Jack e il fagiolo magico, ci troviamo in pochi minuti davanti ad uno spettacolo piuttosto noioso e raccapricciante.
Conosciamo una Cenerentola indecisa, che non sa che cosa vuole, incapace di capire che cosa fare della sua vita e con due sorellastre ed una matrigna che, sebbene siano pompose ed arroganti, sembrano comunque avere ben più senno di lei; incontriamo poi una piccola ladra con una mantella rossa, dal carattere insopportabilmente pieno di sè che sembra interessata solamente ad ottenere tutto ciò che può, dal pane del fornaio, alle sue mantelle (rossa e poi di lupo), all'arpa che si suona da sola; Cappuccetto è accompagnata dal suo lupo, che compare a stento in due scene, evitando anche di dire la sua battuta più famosa (per mangiarti meglio); abbiamo anche una Raperonzolo completamente inutile, che passa le sue giornate a cantare per poi scappare col principe e non fare assolutamente null'altro mentre tutti gli altri personaggi si danno da fare; conosciamo poi i principi: uno sciocco innamorato di Cenerentola e che la tradisce il giorno stesso delle nozze dimostrandosi volubile ed insignificante, dal carattere debole e vuoto, l'altro innamorato di Raperonzolo e.
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Partendo da una trama interessante che intreccia le fiabe di Cenerentola, Raperonzolo, Cappuccetto rosso e Jack e il fagiolo magico, ci troviamo in pochi minuti davanti ad uno spettacolo piuttosto noioso e raccapricciante.
Conosciamo una Cenerentola indecisa, che non sa che cosa vuole, incapace di capire che cosa fare della sua vita e con due sorellastre ed una matrigna che, sebbene siano pompose ed arroganti, sembrano comunque avere ben più senno di lei; incontriamo poi una piccola ladra con una mantella rossa, dal carattere insopportabilmente pieno di sè che sembra interessata solamente ad ottenere tutto ciò che può, dal pane del fornaio, alle sue mantelle (rossa e poi di lupo), all'arpa che si suona da sola; Cappuccetto è accompagnata dal suo lupo, che compare a stento in due scene, evitando anche di dire la sua battuta più famosa (per mangiarti meglio); abbiamo anche una Raperonzolo completamente inutile, che passa le sue giornate a cantare per poi scappare col principe e non fare assolutamente null'altro mentre tutti gli altri personaggi si danno da fare; conosciamo poi i principi: uno sciocco innamorato di Cenerentola e che la tradisce il giorno stesso delle nozze dimostrandosi volubile ed insignificante, dal carattere debole e vuoto, l'altro innamorato di Raperonzolo e... basta, si innamora solo di lei e non fa nulla di più; parliamo ora dei fornai che sono uno sciocco uomo che dipende dalla moglie, ma quantomeno riesce a fare la cosa giusta e la sua cara sposa che vuole solamente avere un figlio ma sembra non sia poi così innamorata del marito e, appena lo tradisce, cade da un dirupo. Fortunatamente ci sono anche Jack che regala un po' di fanciullesca vitalità e la splendida strega che è l'anima del film, perchè senza di lei il tutto si sarebbe concluso in un'insopportabile noia!
Carine le canzoni anche se il testo di alcune era terribile e persino i costumi lasciavano a desiderare. La scadente introspettiva dei personaggi e la trama scialba hanno abbassato la qualità della pellicola in modo esponenziale, rendendola insufficientemente gradevole. Con trame come queste, con un'idea come questa per intrecciarle, cerano basi sufficienti a fare un ottimo lavoro, che però ha mancato di vitalità, di ritmo, di credibilità... un'occasione sprecata.
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molok
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domenica 12 aprile 2015
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against a wood
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Non leggo mai a fondo le trame prima di vedere un film, per questo il mio giudizio è viziato dallo shock di scoprire che questo film è tratto da un musical (ok, sono ignorante in materia).
Passato e digerito ciò, il film si svolge nel suo intrecciarsi di storie alla "Once upon a time", motivo di base per il quale mi aveva incuriosito. Favole di natura classica, adulterate in un susseguirsi di variazioni per permetterne accostamento di personaggi, sovrapposizione di storie, duetti, trii e quartetti canori. La trama scorre, è snella finchè non s'incocca nello scanzonato momento che, se per un madrelingue è ritmica e orecchiabile, per me italiundo risulta scomoda da seguire leggendo i sottotitoli a tutt'altro ritmo.
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Non leggo mai a fondo le trame prima di vedere un film, per questo il mio giudizio è viziato dallo shock di scoprire che questo film è tratto da un musical (ok, sono ignorante in materia).
Passato e digerito ciò, il film si svolge nel suo intrecciarsi di storie alla "Once upon a time", motivo di base per il quale mi aveva incuriosito. Favole di natura classica, adulterate in un susseguirsi di variazioni per permetterne accostamento di personaggi, sovrapposizione di storie, duetti, trii e quartetti canori. La trama scorre, è snella finchè non s'incocca nello scanzonato momento che, se per un madrelingue è ritmica e orecchiabile, per me italiundo risulta scomoda da seguire leggendo i sottotitoli a tutt'altro ritmo.
Bene, male, storie che passano su uno schermo che mostra una Signora Disney cresciuta, cambiata, non più bambina ma ragazza con un progetto strano in mente, un qualcosa di contaminato da visioni alla Tim Burton, tanto da non renderlo consigliato a fanciulli per la sua crudità e complessità. Assolutamente.
Un'intreccio di favole per grandi ed estimatori del genere che si dipana verso un finale che lo renderebbe accettabile se fosse davvero un finale, ed invece il film continua, ancora, per tanti altri minuti, noiosi, forzati, moralistici. Una dicotomia stile Tarantino (scusa maestro) dove un primo tempo passato ad apparecchiare e sorseggiare una storia si oppone ad un secondo tempo ove si sparecchia tutto tirando la tovaglia. Morale moderna, suggerimenti alle famiglie, protagonisti che spirano senza un fine se non quello della banale tirata d'orecchie moderna.
Personaggi poco caratterizzati, per non parlare di un Jonny Depp presente solo per apparire nel trailer;
inesistenti gli effetti speciali;
rindondante e fastidiosa la musica;
unica nota davvero positiva: posso dire di aver visto per la seconda volta ringiovanire Meryl Streep!
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mariluv
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giovedì 9 aprile 2015
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da chiedersi: "perché?"
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Entrata in sala curiosa e senza troppi preconcetti, la trama sembra apparentemente avvincente. Si resta in attesa che accada qualcosa di interessante. A metà film l'epilogo. Il resto è solo noia. Uno strascico che trova una similitudine solo in un uomo che arriva prima ad un appuntamento e tenta di impiegare il tempo in attività futili e secondarie. Forse voleva essere una riproduzione delle nude e crude favole dei fratelli grimm, ma l'intenzione ha colliso fortemente col risultato finale. Vuoto, Banale e tremendamente Noioso.
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mauro
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lunedì 6 aprile 2015
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troppe pretese
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Questa pellicola è l'esempio di un classico errore professionale: ambire ad un grande risultato però senza avere pianificato bene il lavoro, con ottimo entusiasmo ed intenzioni, credendo che le capacità dei singoli e la potenza del messaggio fossero sufficienti a sopperire alle mancanze. Beh intanto iniziamo col dire che allora si potesse almeno cercare di farlo più corto, se la minestra è tanta ma di scarsa qualità più ne mangi e più ti fa schifo, di solito!
Sinceramente mi sono stufato di sentire questi adulti psicanalizzare le favole e continuamente tirarle a piacimento nella polvere, o sugli scudi, iniziamo col dire che le favole siano create da grandi per due pubblici diversi! Che per forza di cose non s'incontrano, pur essendo un prodotto unico, soddisfano esigenze diverse ed è questa la loro magia.
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Questa pellicola è l'esempio di un classico errore professionale: ambire ad un grande risultato però senza avere pianificato bene il lavoro, con ottimo entusiasmo ed intenzioni, credendo che le capacità dei singoli e la potenza del messaggio fossero sufficienti a sopperire alle mancanze. Beh intanto iniziamo col dire che allora si potesse almeno cercare di farlo più corto, se la minestra è tanta ma di scarsa qualità più ne mangi e più ti fa schifo, di solito!
Sinceramente mi sono stufato di sentire questi adulti psicanalizzare le favole e continuamente tirarle a piacimento nella polvere, o sugli scudi, iniziamo col dire che le favole siano create da grandi per due pubblici diversi! Che per forza di cose non s'incontrano, pur essendo un prodotto unico, soddisfano esigenze diverse ed è questa la loro magia. Ad una bambina non interessa niente del fatto che poi il principe di Cenerentola si faccia la scappatella, o che Cenerentola sogni il principe, ma in realtà voglia un uomo normale, una bambina ama la fiaba perchè vuole sognare, ci penserà la vita a spiegarle cosa voglia dire vivere, non c'è bisogno che qualcuno si danni l'anima per farlo. Lasciamo che possa sognare che in un bambino si possa trasmettere almeno il sogno di un mondo migliore, in quel modo forse a qualcuno verrà voglia di provarci a realizzarlo. Agli adulti le fiabe servono per capire quanto la vita sia così diversa dai loro ideali, quanto in realtà ci si conosca poco, scambiando voglie passeggere con veri desideri di realizzazione personale. A riflettere sul proprio percorso in un'atmosfera distaccata, una riflessione, a volte amara, di quanto siamo fallibli e di come sia difficile mantenere i pronimenti giovanili, vi ricordate: "eravamo 4 amici al bar"? Chi rimane deluso dalle fiabe?, Chi non ha il coraggio di costruire la propria, che non vuol dire fare una vita perfetta, tutt'altro, oppure chi segue la fiaba di un'altra persona. Quindi non c'entra niente il potere dei genitori sui figli è una pura illusione destinata a svanire con l'età, non si preoccupino questi benedetti genitori, fanno molto di più le esperienze di vita dei loro figli piuttosto dei loro insegnamenti e tanto dipende, non dall'educazione, ma da ciò che decide la persona nel momento della scelta. Veniamo al film: attori piuttosto bravi, belle le caraterizzazioni dei personaggi, una Cenerentola un po' minore, ma pur bravina. Il guaio è che si voglia, sia artisticamente parlando, che concettualmente, condensare troppi aspetti in poco tempo: descrivere le favole, farne una lettura psicologica di esse e dei personaggi, confrontarle con il vissuto di una persona contemporanea, al tempo stesso riscrivere la favola in quanto tale, dulcis in fundo sobbarcarsi anche l'onere di farlo con un mezzo musical, in verità piuttosto mediocre. Ci mancava qualche balletto, l'uomo forzuto e la donna cannone, poi avevamo tutto. Insomma, immaginando il budget piuttosto alto del film, si doveva fare qualcosa di meno istintivo, tenendo a freno gli entusiasmi e le febbri artistico/deliranti, in favore di qualcosa di meno eclatante ma più misurato, professionale e razionale. Il cameo di Deep è bello ma Tim Burton non si copia, non è che puoi rubare il suo cappellaio matto mettergli le unghie, baffi ed orecchie e pretendere che nessuno se ne accorga. Credo che questo film si possa evitare, proprio perchè si propone di riunire due pubblici e due pezzi di vita che nessuna magia possa riunire, infanzia e maturità, ogni persona deve vivere la fiaba della propria età e fare i coni con quella. Il bosco è pericoloso se non sai quello che stai facendo, la strada invece si modifica sempre, anche se fai di tutto perchè non accada e quasi mai arrivi dove pensavi all'inizio. La pretesa di spiegare la vita è eccessiva, la vita va vissuta e basta,camminando nelle proprie scarpe, accettando quello che siamo e che siano gli altri, questa è una fiaba possibile.
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mickey97
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sabato 4 aprile 2015
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un musical ambizioso ma fallimentare
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In un regno lontano ai margini di un bosco, tutti desiderano qualcosa. Cenerentola il suo ballo a corte, Raperonzolo un'opportunità per poter vedere il mondo, Jack una mucca che produca latte ed un umile fornaio e la sua consorte un figlio da allevare. Into The Woods inizia subito con delle parti cantate in cui ognuno esprime i propri desideri per poi metterci al corrente della vicenda che avrà per protagonisti i due fornai, inizialmente la trama appare interessante e sembra che abbia dei buoni propositi per lo sviluppo della storia, peccato solo che non sia andata così. Infatti quest'ultima alla fine risulterà melensa e di conseguenza noiosa solo perchè ci si è voluti dilungare insesatamente nella narrazione, il film praticamente non ha avuto senso e di questo lo spettatore se n'è reso conto amaramente.
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In un regno lontano ai margini di un bosco, tutti desiderano qualcosa. Cenerentola il suo ballo a corte, Raperonzolo un'opportunità per poter vedere il mondo, Jack una mucca che produca latte ed un umile fornaio e la sua consorte un figlio da allevare. Into The Woods inizia subito con delle parti cantate in cui ognuno esprime i propri desideri per poi metterci al corrente della vicenda che avrà per protagonisti i due fornai, inizialmente la trama appare interessante e sembra che abbia dei buoni propositi per lo sviluppo della storia, peccato solo che non sia andata così. Infatti quest'ultima alla fine risulterà melensa e di conseguenza noiosa solo perchè ci si è voluti dilungare insesatamente nella narrazione, il film praticamente non ha avuto senso e di questo lo spettatore se n'è reso conto amaramente. Che senso ha avuto far cimentare i due coniugi in tale impresa se poi tutto deve addirittura finire con la morte di lei dopo aver amoreggiato con il principe, il quale alla fine nemmeno si ricongiunge con la sua Cenerentola. Perchè non ci si è fermati a quel bel lieto fine? Perchè si è voluto rovinare tutto?. A seguito di questa terribile svolta, trama e sceneggiatura risultano decisamente insufficienti ed insensate, ma il problema è pure il musical, il quale si mostra ambizioso ma fallimentare proprio perchè a lungo andare comincia a stancare, le canzoni vengono cantate pure nei momenti poco opportuni e poi non sono nemmeno così memorabili, soltanto un paio risultano degne di nota. Per il resto belli i costumi e l'ambientazione mentre gli attori risultano all'altezza della situazione, specialmente Maryl Streep nei panni della strega. Peccato però... è stata un occasione sprecata.
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