veritasxxx
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giovedì 28 agosto 2014
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catastrofico ma non quanto avrei voluto
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Questo è quello che succede quando hai voglia di andare al cinema e le alternative sono un film horror mediocre e un cartone animato di qualche saga infinita che continuerà a produrre seguiti finchè gli incassi saranno alti. Allora ti convinci che un bel film catastrofico tutto azione e immagini spettacolari ti possa distrarre dal mutuo da pagare, dal vicino che lascia la spazzatura sul pianerottolo, dal droghiere che non ti fa mai lo scontrino e che non si capisce come calcoli il prezzo del pane e dal fatto che non solo non esistono più le mezze stagioni, ma neanche quelle intere visto che l'estate è finita e non hai visto il mare neanche in cartolina.
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Questo è quello che succede quando hai voglia di andare al cinema e le alternative sono un film horror mediocre e un cartone animato di qualche saga infinita che continuerà a produrre seguiti finchè gli incassi saranno alti. Allora ti convinci che un bel film catastrofico tutto azione e immagini spettacolari ti possa distrarre dal mutuo da pagare, dal vicino che lascia la spazzatura sul pianerottolo, dal droghiere che non ti fa mai lo scontrino e che non si capisce come calcoli il prezzo del pane e dal fatto che non solo non esistono più le mezze stagioni, ma neanche quelle intere visto che l'estate è finita e non hai visto il mare neanche in cartolina. Allora ti dirigi verso la cassa del cinema, che è deserto come ogni 27 agosto che si rispetti, e la tipa sottopagata dietro al bancone sfoggia un sorriso beffardo quando esclami fiero "due biglietti per Into the storm, ho la tessera!"
E fino a che il film non inizia non ti rendi conto che nessuna delle sfighe che volevi dimenticare verrà cancellata da una sceneggiatura mediocre, da effetti speciali ben fatti ma che da soli non riescono a farti stare novanta minuti su una poltrona di una sala semivuota senza lasciarti il sospetto di essere stato truffato, e da dialoghi banali e mal tradotti in una lingua che poco si predispone alla prevedibilità di certe esternazioni che solo oltreoceano riescono ad essere plausibili. E improvvisamente speri che l'uragano, il terremoto, lo tsunami e Godzilla con il mal di pancia arrivino sulla scena per purificare il mondo da attori tanto mediocri, da immeritate opulenze di licei iperefficenti ma che non creano cultura e da nobili sentimenti tanto banalizzati da risultare irritanti. Se mai mi trovassi sepolto in una pozza con l'acqua alla gola e in compagnia della tipa che mi piace da una vita, aspettando di morire affogato, credo che invece di lasciare un video a papà ringraziandolo per avermi messo al mondo mi lancerei in una estemporanea advance e ho lo strano sospetto che lei non si tirerebbe indietro. Qualcuno muore risucchiato dal tifone, ma non abbastanza per fare giustizia: la metereologa bonazza potrà riabbracciare la sua bambina e il vice preside con il vizietto dell'eroe andrà fiero dei suoi ragazzi che presto si diplomeranno nella ridente cittadina di Silverton dove ti fanno 49 dollari di multa se non attraversi la strada sulle strisce.
Pensavo che l'era di internet portasse alla ribalta giovani sceneggiatori a buon prezzo che offrono i loro talenti alle majors di Hollywood. Che so, magari qualche laureato in lettere con indirizzo cinematografico dall'Ucraina o la Cina, tanto oramai con i traduttori si capisce tutto. Invece le buone storie ormai le scrivono solo per le serie tv. Uffa, proprio quando mi ero abituato alla toilette del mio multisala di zona.
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il critico
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venerdì 29 agosto 2014
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into the storm
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Era dai tempi di Twister di Jan de Bont che aspettavo un altro film sulla tristemente famosa Tornado Alley anche visto il mio grande interesse verso l'argomento trattato e questo "Into the Storm" aveva la mia curiosità prima che critica e pubblico lo demolissero e devo dire che forse questo film è stato un po' sottovalutato.Okay il difetto principale sottolineato da molti sono dialoghi e personaggi con poco spessore,diminticabili,che neanche ricorderete come si chiamano e abbastanza "clichèrosi" per il genere,mancanza di star (che a me non importa ma forse avrebbe dato al film delle intrepretazione e personaggi più incisivi) e recitazione da B-movie (cosa che questo film è) è non posso negarlo anche se la cosa a mio avviso peggiore è lo stile con cui è stato girato:il "found footage" cosa che odio con tutto il cuore per i continui zoom in e out e scuotimenti vari che non ti fanno capire bene cosa stia succedendo e ci mette anche la sceneggiatura e regia ad improvvisare le continue scuse per far tenere ai personaggi la telecamera sempre accesa da quelle banali (un inutile video da vedere fra 25 o 10 anni) a quelle più sensate (documentario degli storm chaser) a quelle.
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Era dai tempi di Twister di Jan de Bont che aspettavo un altro film sulla tristemente famosa Tornado Alley anche visto il mio grande interesse verso l'argomento trattato e questo "Into the Storm" aveva la mia curiosità prima che critica e pubblico lo demolissero e devo dire che forse questo film è stato un po' sottovalutato.Okay il difetto principale sottolineato da molti sono dialoghi e personaggi con poco spessore,diminticabili,che neanche ricorderete come si chiamano e abbastanza "clichèrosi" per il genere,mancanza di star (che a me non importa ma forse avrebbe dato al film delle intrepretazione e personaggi più incisivi) e recitazione da B-movie (cosa che questo film è) è non posso negarlo anche se la cosa a mio avviso peggiore è lo stile con cui è stato girato:il "found footage" cosa che odio con tutto il cuore per i continui zoom in e out e scuotimenti vari che non ti fanno capire bene cosa stia succedendo e ci mette anche la sceneggiatura e regia ad improvvisare le continue scuse per far tenere ai personaggi la telecamera sempre accesa da quelle banali (un inutile video da vedere fra 25 o 10 anni) a quelle più sensate (documentario degli storm chaser) a quelle......beh...(un duo di pazzi ubriachi ossessionati dagli stunt) e il classico lui/lei che si lamenta della telecamera accesa.Scientificamente parlando è più accurato "Twister" mentre questo rimane abbastanza fedele alla realtà nella prima metà poi si perde nella seconda per le "concessioni artistiche" (non è mai successo che la stessa cella origina 16 tornado nello stesso momento,massimo 2-3 ed è un evento raro,l'estrema rapidità con cui si formano e per quanto riguarda il tornado più grosso beh l'attuale record in larghezza è di 4.2 Km).Insomma se il film vi piacerà o no dipende dal peso che date alla sceneggiatura, se è molto allora vi farà schifo mentre se è poco riesce ad intrettenervi con i suoi effetti visivi per tutta la sua (breve) durata,un sincero "congratulazioni!" a chi è arrivato a leggere fin qui!.
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gabryhope95
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venerdì 29 agosto 2014
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un film senza pretese che intrattiene bene
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Into the storm é un film catastrofico che é stato criticato sopratutto per la mancanza di una trama consistente e per i personaggi con poco spessore;premetto subito che questi difetti sono reali:la trama infatti é un pretesto per mostrare i devastanti tornado e i personaggi soffrono di scarsa caratterizzazione,alcuni si possono quasi considerare dei perfetti sconosciuti e l'assenza di volti noti non aiuta.I dialoghi e la recitazione sono i classici dei B movies:senza infamia e senza lode. Se peró siamo disposti a chiudere un occhio su questi aspetti allora Into The Storm puó rivelarsi un degno film catastrofico:le scene di tempesta sono realizzate al meglio,con tornado che distruggono violentemente ogni cosa,veicoli e detriti che fluttuano minacciosi e un comparto audio che regala la sensazione di trovarsi veramente dentro una tempesta.
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Into the storm é un film catastrofico che é stato criticato sopratutto per la mancanza di una trama consistente e per i personaggi con poco spessore;premetto subito che questi difetti sono reali:la trama infatti é un pretesto per mostrare i devastanti tornado e i personaggi soffrono di scarsa caratterizzazione,alcuni si possono quasi considerare dei perfetti sconosciuti e l'assenza di volti noti non aiuta.I dialoghi e la recitazione sono i classici dei B movies:senza infamia e senza lode. Se peró siamo disposti a chiudere un occhio su questi aspetti allora Into The Storm puó rivelarsi un degno film catastrofico:le scene di tempesta sono realizzate al meglio,con tornado che distruggono violentemente ogni cosa,veicoli e detriti che fluttuano minacciosi e un comparto audio che regala la sensazione di trovarsi veramente dentro una tempesta.Si riesce a trovare spazio per qualche scena angosciante ben realizzata-e sorge una domanda-Perchè il regista anzichè perdersi in inutili lungaggini iniziali non ha dedicato piú spazio a queste scene? Il film procede comunque spedito e fra tornadi e fughe disperate risucchia la sua ora e mezzo di durata senza mai annoiare.Va detto che il film è realizzato come un mokumentary che utilizza un gran numero di telecamere per riprendere al meglio la furia della tempesta,contribuendo anche a una maggiore immersione nell'esperienza. Into The Storm si puó guardare,basta che non pretendiate troppo dal cast o dalla trama,immergetevi piuttosto nell'occhio del ciclone.
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anna_giulia
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lunedì 1 settembre 2014
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nell'occhio del ciclone
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La passione hollywoodiana per i disaster movie è risaputa e questa volta a portare sullo schermo la furia della natura è il regista Steven Quale, più volte collaboratore di James Cameron e regista di Final Destination 5, che ci porta direttamente nell’occhio del ciclone. Protagonista del film è, infatti, non tanto il cast quanto una serie di tornado che in una normalissima giornata estiva colpisce e devasta la cittadina di Silverton in Oklahoma. Il film, che si sviluppa nell’arco di poche ore, segue le vicende di Gary (Richard Armitage), vice-preside della scuola superiore locale, e di una serie di esperti (e non solo) che si trovano sul luogo pronti a filmare nel modo più ravvicinato possibile i tornado.
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La passione hollywoodiana per i disaster movie è risaputa e questa volta a portare sullo schermo la furia della natura è il regista Steven Quale, più volte collaboratore di James Cameron e regista di Final Destination 5, che ci porta direttamente nell’occhio del ciclone. Protagonista del film è, infatti, non tanto il cast quanto una serie di tornado che in una normalissima giornata estiva colpisce e devasta la cittadina di Silverton in Oklahoma. Il film, che si sviluppa nell’arco di poche ore, segue le vicende di Gary (Richard Armitage), vice-preside della scuola superiore locale, e di una serie di esperti (e non solo) che si trovano sul luogo pronti a filmare nel modo più ravvicinato possibile i tornado. Il destino di Gary si incrocia con quello dei cacciatori di tornado e della studiosa Allison (Sarah Wayne Callies) quando si deve dirigere fuori città per soccorrere Donnie, il figlio maggiore rimasto intrappolato con un’amica in un’ex cartiera. Comincia quindi per loro una corsa contro il tempo per salvare i due giovani e per sfuggire alla furia della tempesta che ha nel frattempo dato vita al più grande tornado di sempre.
Richard Armitage, il talentuoso attore inglese che ha raggiunto la fama internazionale interpretando Thorin Scudodiquercia nella saga de Lo Hobbit di Peter Jackson, e Sarah Wayne Callies, la Lori di The Walking Dead, sono i protagonisti di un film la cui sceneggiatura non lascia il segno e che, come prevedibile, sfocia talvolta nell’inverosimiglianza, ma è comunque notevolmente migliore di tanti altri predecessori. In particolare ciò che ci si aspetta da un film di questo genere è che sia in grado di lasciare lo spettatore senza fiato e su questo versante Into the Storm centra il bersaglio: la forza dei tornado distrugge tutto ciò che trova sulla sua strada, che siano edifici, alberi o aerei, e l’ottima qualità degli effetti speciali fa sì che non ci si annoi mai per tutta la durata del film che è inaspettatamente breve (appena 89 minuti).
Girato quasi interamente in found footage, il film di Quale si affaccia al mockumentary, ma con risultati alterni risultando talvolta efficace e talvolta “stancante”.
Into the Storm è un film senza troppe pretese che non esalta ma nemmeno delude. Intrattenimento e niente più.
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ultimoboyscout
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martedì 10 marzo 2015
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cacciatori di tornado.
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Steven Quale ha le catastrofi (naturali e non) nel sangue. Dirige un film tutto sommato discreto con ritmo al cardiopalma che racconta di un gruppo di esperti, attrezzati di tutto punto, pronti a buttarsi nel cuore di devastanti tornado per riprendere ed immortalare il fenomeno. In mezzo a loro il professore Gary Morris che si unisce alla squadra per salvare il figlio. Si tratta di un disaster movie in piena regola, condito da forti dosi di found footage, grazie al quale il regista riunisce gran parte della troupe di "Final destination 5", sua precedente regia, rinnovando l'impari sfida tra uomo e natura, il confronto più affascinante che il cinema abbia mai tentato di tradurre in immagini, quello che mette di fronte razionalità e volontà a una vera e propria furia devastatrice.
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Steven Quale ha le catastrofi (naturali e non) nel sangue. Dirige un film tutto sommato discreto con ritmo al cardiopalma che racconta di un gruppo di esperti, attrezzati di tutto punto, pronti a buttarsi nel cuore di devastanti tornado per riprendere ed immortalare il fenomeno. In mezzo a loro il professore Gary Morris che si unisce alla squadra per salvare il figlio. Si tratta di un disaster movie in piena regola, condito da forti dosi di found footage, grazie al quale il regista riunisce gran parte della troupe di "Final destination 5", sua precedente regia, rinnovando l'impari sfida tra uomo e natura, il confronto più affascinante che il cinema abbia mai tentato di tradurre in immagini, quello che mette di fronte razionalità e volontà a una vera e propria furia devastatrice. Quale, avendo collaborato per anni con James Cameron, è un vero esperto di effetti speciali, un maniaco nella cura dei dettagli, nella ricerca della perfezione delle immagini, tutte qualità copiate dall'illustre maestro. Se "Twister" ha rappresentato un passo fondamentale per quanto riguarda film di genere, questo rappresenta un ulteriore step in avanti, sia in termini di CGI sia per gli stessi cicloni che sono più devastanti ma soprattutto visivamente accurati e perfettamente verosimili. E la forza di questo piccolo e poco pubblicizzato film sono proprio i tornado, così reali, credibili e al tempo stesso mozzafiatanti. Ma non è solo un film spettacolare che mette contro l'uomo e la natura più estrema, è un'opera che scruta con attenzione i rapporti conflittuali di una famiglia normale catapultata nel bel mezzo di una devastazione così ben fatta da apparire quasi eccitante.
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mickey97
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lunedì 1 settembre 2014
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un film senza pretese che fa la sua bella figura
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Si dice che Twister sia il miglior film sui tornado ma intanto questo Into The Storm si rivela un prodotto senza pretese che fa la sua bella figura grazie a dei magnifici effetti speciali.
La critica sostiene che quest'ultimi non bastano a distrarre lo spettatore da una trama implausibile ma in film di tal genere essa è irrilevante, quindi è inutile muovere delle critiche a riguardo, bisogna valutare ben altro. Gli attori magari non saranno molto noti ma sono stati a mio avviso convincenti ( specialmente Richard Armitage e Sarah Wayne Callies nei rispettivi panni di Gary Morrison il vicepreside del liceo Silverton ed Allison Stone ) la regia di Steven Quale risulta alquanto sobria mentre la fotografia più che buona.
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Si dice che Twister sia il miglior film sui tornado ma intanto questo Into The Storm si rivela un prodotto senza pretese che fa la sua bella figura grazie a dei magnifici effetti speciali.
La critica sostiene che quest'ultimi non bastano a distrarre lo spettatore da una trama implausibile ma in film di tal genere essa è irrilevante, quindi è inutile muovere delle critiche a riguardo, bisogna valutare ben altro. Gli attori magari non saranno molto noti ma sono stati a mio avviso convincenti ( specialmente Richard Armitage e Sarah Wayne Callies nei rispettivi panni di Gary Morrison il vicepreside del liceo Silverton ed Allison Stone ) la regia di Steven Quale risulta alquanto sobria mentre la fotografia più che buona. Into The Storm inoltre coinvolge lo spettatore in occasione dell'avvento dei Tornado e lo porta ad apprezzare un finale in cui i nostri protagonisti si ritrovano nel cuore della tempesta ed il ritmo appare serrato. La presenza di alcuni momenti significativi quali il padre alla ricerca del figlio e di quest'ultimo che ammette quanto in realtà vi sia affezzionato prima di essere salvato, rappresentano un valore aggiunto ma nel contempo incarnano una palese manifestazione di buoni sentimenti. Into The Storm è stato fin troppo sottovalutato, la critica ammette quanto gli effetti speciali siano stati capaci di attirare l'attenzione dello spettatore ma non perdona la trama che in realtà non è affatto implausibile, il film di certo non è campato in aria ma parte da delle basi indispensabili ai fini dello sviluppo della vicenda. Questo prodotto oltre che sfoggiare gli eccellenti effetti speciali, si avvale di quei momenti di cui ho parlato prima e sopratutto ci mostra quanto sia devastante la forza della natura e la spaventosa realtà degli Stati Americani.
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teoc98
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sabato 6 settembre 2014
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superficiale e pieno di incongruenze
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La principale nota negativa del film è l'assenza di dettagli fondamentali: caratterizzazione dei personaggi, utilità di alcuni personaggi su cui viene dedicata troppa attenzione, nonostante siano totalmente inutili per lo svolgimento della trama.
Insopportabile la (finta) aria di film girato amatorialmente con tutti i suoi difetti. Esempio lampante sono tutte quelle scene in cui vengono riprese tutte le videocamere dei personaggi: se si vedono tutte le videocamere nella scena, chi la sta filmando? Senza considerare tutte le scene impossibili registrare amatorialmente.
Realisticità sotto lo zero: in una situazione reale nessuno dei personaggi sarebbe sopravvissuto, eccetto quelli che erano rifugiati nell'area anti-tornado nella scuola.
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La principale nota negativa del film è l'assenza di dettagli fondamentali: caratterizzazione dei personaggi, utilità di alcuni personaggi su cui viene dedicata troppa attenzione, nonostante siano totalmente inutili per lo svolgimento della trama.
Insopportabile la (finta) aria di film girato amatorialmente con tutti i suoi difetti. Esempio lampante sono tutte quelle scene in cui vengono riprese tutte le videocamere dei personaggi: se si vedono tutte le videocamere nella scena, chi la sta filmando? Senza considerare tutte le scene impossibili registrare amatorialmente.
Realisticità sotto lo zero: in una situazione reale nessuno dei personaggi sarebbe sopravvissuto, eccetto quelli che erano rifugiati nell'area anti-tornado nella scuola. Irreale anche i mezzi utilizzati per l'osservazione dei tornado: stare in un furgoncino vicino a un tornado è un suicidio; un mezzo resistente invece non può mai e poi mai avere "una scocca da 4mm in acciaio" (testuali parole del film), né un piedino di metallo può tenerlo ancora a qualsiasi terreno. Saranno dettagli, ma contengono troppe incongruenze troppo grosse: non sono piccoli dettagli creati per poter far procedere la storia, anzi, a volte si sono rilevati privi di utilità. Sono dettagli che fanno storcere il naso e di cui non si sarebbe rimpianta l'assenza.
Nel complesso, il film non è risultato nemmeno utile per distrarsi un po', data la sua superficialità. Ho passato quei 98 minuti tentando di cogliere il meglio che si poteva che offriva, ma sono riuscito solo a osservare decine e decine di incongruenze.
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[+] in realtà....
(di il critico)
[ - ] in realtà....
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