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Ultimo aggiornamento martedì 28 febbraio 2017
Nils guida uno spalaneve e conduce una vita tutto sommato tranquilla. Finché la morte del figlio non cambia tutto. In Italia al Box Office In ordine di sparizione ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 191 mila euro e 70,9 mila euro nel primo weekend.
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Norvegia, inverno. Nils, che è stato appena nominato 'uomo dell'anno' dai concittadini del piccolo villaggio in cui vive, è colui che si occupa di rendere accessibile la strada a bordo di un imponente spazzaneve. Quando suo figlio muore e la pratica viene archiviata perché trovato vittima di una overdose, l'uomo non accetta questa versione. Ha ragione perché si è trattato di un assassinio ordinato dal 'Conte', un giovane e sadico boss che controlla parte del traffico della droga in perenne contrasto con la banda dei Serbi. Nils decide di arrivare a lui ma per ottenere questo risultato molti dovranno morire.
Il titolo internazionale del film offre con precisione la scansione temporale dell'azione. Vedremo infatti sullo schermo il nome di chi muore in stretto 'ordine di sparizione'. Questa scelta ci mostra esplicitamente la chiave di lettura di un film che rivela delle paternità importanti (Kitano e Tarantino su tutti) e non ha pudore di dichiararle. Questi debiti vengono però in qualche misura sublimati dall'ambientazione e dalla coppia Stellan Skarsgård-Bruno Ganz che da sola basterebbe a giustificare l'apprezzamento per il film. A loro va aggiunto Päl Sverre Hagen che disegna un cattivo da fumetto iperrealistico che il cinema americano non può che invidiare. L'ambientazione è appunto uno dei punti di forza di questa dark comedy costellata di cadaveri. Il biancore delle distese innevate la fa da padrone e contrasta con il design della lussuosa abitazione del criminale indigeno e con l' "antichità" dell'arredo dello spazio occupato dal padrino serbo.
Sappiamo bene come in ambito letterario negli ultimi anni i 'gialli' scandinavi (a partire dal fortunato e bi-cinematografico Uomini che odiano le donne) abbiano raccontato quella società meglio di qualsiasi saggio sociologico. Hans Petter Moland non ha questa pretesa ma alcune riflessioni sul welfare e sul perché in Norvegia si raccolgano in strada gli escrementi dei cani, oltre che divertire propongono la mai troppo ripetuta necessità di ricordare che stereotipi e punti di vista altrui sono sempre difficili da sradicare. Qualche volta anche da comprendere.
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La vita di Stellan Skarsgård, fresco di pensione in quel di Norvegia, è colpita da un lutto improvviso. Il suo unico figlio viene ritrovato morto per overdose ma lui è certo che la verità si trovi altrove. Con questa premessa, comincia una lunga serie di morti accidentali, morti per vendetta, morti per regolamento di conti, morti per scontri da arma da fuoco e chi più [...] Vai alla recensione »
La pellicola si sviluppa sulla storia di Nils,spazzaneve di professione,che perde il figlio per una sospetta overdose.Da questo tragico evento si genera un enorme vortice di eventi concatenati,che hanno come motore la furia vendicativa di un padre ferito nel profondo.Andrà avanti contro tutto e tutti,contro qualcosa molto più forte e pericoloso di lui,contro ogni logica.
Dark comedy ambientata in Norvegia in cui si narra di un tranquillo spalaneve, eletto anche cittadino dell'anno nel piccolo paese dove vive, che di colpo, dopo la morte del figlio avvenuta per un regolamento di conti (di cui peraltro il figlio stesso era ignaro) cambia la sua esistenza indirizzandola tutta verso il compimento di azioni di vendetta contro tutti coloro che egli ritiene responsabili [...] Vai alla recensione »
Se riuscite a superare qualche scena un po’ troppo cruenta questo film vi piacerà molto per il suo humour - come la coppia dei killers gay norvegesi che hanno paura di essere scoperti, ad esempio - per il piacere del paradosso - uno dei killer serbi affascinato dagli sport invernali si lancia in parapendio - per le splendide immagini di una Norvegia cupa e nevosa dove anche le città [...] Vai alla recensione »
Il cinema scandinavo negli ultimi anni ha conquistato una visibilità mondiale, facilmente spiegabile con l'ottima qualità dei loro prodotti. Basti pensare ai film di Nicolas Winding Refn (Bronson, la trilogia di Pusher) che lo hanno portato dritto ad Hollywood, o alle serie tv come “Loro Uccidono” e “The Bridge”.
La vendetta è un piatto che va servito freddo….e qui in Norvegia di freddo ce n’è da morire; infatti si muore parecchio nel film di Moland, che dei morti mostra in susseguenza cronologica una meticolosa contabilità con nome e cognome, in linea con il progredire del racconto. La storia fa perno su un attempato “oriundo” (Niels) trasferitosi in una Norvegia [...] Vai alla recensione »
“In ordine di sparizione” è la felice (vedremo poi perché) alternativa italiana al titolo che nell’originale suona più o meno come “Fottuti idioti”. In un villaggio della Norvegia perso in mezzo alla neve Nils conduce una vita da cittadino esemplare. Il suo lavoro, di cui è fiero, è quello di tenere costantemente aperta la strada [...] Vai alla recensione »
Gradita sorpresa questo film svedese di Moland, con ottimi attori e un ritmo lento e suadente, scandito dagli epitaffi bianco su nero, capitoli di una faida tanto grottesca quanto efferata. Nils, il nostro Stellar Skargard, si vede morire il figlio per una tragica fatalità. Al riconoscimento del cadavere il poliziotto dice che la causa è overdose ma lui sa che non è così, [...] Vai alla recensione »
Il film nel complesso mi è piaciuto poiché, anche se paragonarlo alle pellicole di Tarantino è fuorviante, non è uno dei soliti film violenti punto e basta. Caso mai, per il fatto di essere un film sulla malavita che ruota intorno alla droga e che non perdona, ricorda The counselor, ma in fondo è altra cosa anche da questo, non solo perché ambientato in Norvegia [...] Vai alla recensione »
Norvegia. Più o meno negli stessi momenti in cui un uomo viene nominato cittadino dell'anno il figlio viene ucciso da una banda di trafficanti di droga. Il padre si metterà allora sulle tracce degli assassini scatenando una serie imprevedibile di eventi. Qual'è l'operazione portata avanti da Moland? In pratica si tratta di trasformare la classica storia del padre vendicator [...] Vai alla recensione »
“Al sud raccolgono una banana per terra e stanno bene così perché hanno il sole, non hanno bisogno del welfare”. Diversamente vanno le cose a nord, nelle terre innevate di una Norvegia propostaci sotto una luce insolita e scenari inaspettati con risvolti noir. Il fatto scatenante della trama è la morte di un ragazzo, morte rubricata come overdose dalla polizia, classificazione che però non convince [...] Vai alla recensione »
Sono andata a vedere questo film con titubanza perchè non è il genere di film che preferisco ma sono rimasta piacevolmente sorpresa.L'ho trovato bello,originale e divertente.Ottimo cast e paesaggi bellissimi.consigliabile.
Sono entrata in sala x vedere un noire e sono uscita ridendo pardon sorridendo. Incredibilmente bello.
Poteva essere quasi un capolavoro ma il bersaglio non è stato centrato . Fra un inizio folgorante ed un finale travolgente ci sono troppi periodi nei quali la tensione scema notevolmente .Si può vedere ma le attese erano superiori.
Poco commedia se non a sprazzi. All'inizio si fatica un po' a pensare il film come tale, più avanti viene fuori l'anima noir.
Il film è ben girato, è un'idea intelligente e originale. Ma non impazzisco all'idea di rivederlo. Bisognerebbe dire al regista che non è necessario che le inquadradure durino 10 - 15 secondi. Ci sono momenti in cui dici: "ok ho capito, adesso puoi cambiare!" e niente, la telecamera rimane fissa lì, sul paesaggio o sul primo piano dell'attore immobile [...] Vai alla recensione »
Solita vendetta, ma congegnata non male. Se si accetta il giochino - e il regista fa di tutto per farcela accettare - ci si può divertire. Andamento svelto, buona recitazione (strepitoso Ganz), sceneggiatura allegra (a volte pare un videogame) e tanta fantasia, per nulla preoccupata della coerenza. Morti ammazzati a go-go (assurdo).
Bel film. Padri vendicativi e madri distrutte dal dolore, figli ammazzati per sbaglio, gangster vegetariani e teste mozzate offerte in dono, malavitosi biondi e gay che limonano in macchina e padrini della mala albanese vestiti di nero, spalaneve loschi e morti a go-go. Insomma, ci siamo quasi.
Film norvegese che parte come thriller ma scade subito nel film d'azione con poca azione ed eccessiva ripetitività. Buono il cast ma da solo poco può fare quando mancano totalmente le idee. Pellicola fredda come l'ambientazione.
questo film è una vera goduria. Quando finisce ti rammarichi soltanto che non ci sia qualche ammazzamento in più. Cosa c'entra con i Coen e Tarantino? Che filtra la violenza con quel sarcasmo che solo loro possiedono. La trovata dei gorilla omosessuali è geniale e Ganz nei panni del capomafia serbo da antologia. L'ambientazione è splendida e fa venir voglia di visitare [...] Vai alla recensione »
Non riesco a capire per quale bizzarro motivo vedo citare in giro Coen e Tarantino a proposito di questo film. Se mi si cita un Guy Ritchie e altri autori neonoir britannici posso anche capirlo, ma autori di purissimo cinema come Tarantino, o gli stessi Coen non capisco cos'abbiano da spartire con questo film che procede con un impaccio visivo un po' tedioso, in puro stile nordico.
da vedere anche solo per capire chi si salverà alla fine del film!
Un thriller nordico, ironico, drammatico e violento ambientato tra le nevi Nils, cittadino modello, spazzaneve in una sperduta fredda città della Norvegia vede sconvolta la vita familiare dopo la morte del figlio, avvenuta, secondo la polizia per overdose. Il padre non ci crede è convinto che qualcuno lo ha ucciso e una volta venuto a conoscenza di uno sgarro a [...] Vai alla recensione »
Nulla a che vedere con dei film di Tarantino. Ma a parte questo è un film di 0 sostanza e gli spari di -0 importanza.
E' una storia di vendetta e di violenza e quindi la li segue per quella che è, per dimenticarla poco tempo dopo averla visto. Ma un merito ce l'ha, ha un ritmo narrativo incalzante che non viene mai meno per tutta la durata del film e questo non è poco per un film di genere. Penso allo stile Hollywodiano che dopo un po' diventa un guazzaabuglio disordinato [...] Vai alla recensione »
Visto in concorso alla scorsa Berlinale, «In ordine di sparizione» è un thriller nordico ironico-spiatter che mantiene esattamente ciò che il titolo promette: crediamo per la prima volta nella storia del cinema, personaggi e interpreti sono citati in ordine di sparizione, ovvero man mano che vengono ammazzati. Una buffa mattanza che il veterano norvegese Hans Petter Moland (classe 1955, 11 film all'attivo) [...] Vai alla recensione »
Il titolo internazionale (quello originale suona Kraftidioten) è bellino. Nella prima parte, però, lo diresti inappropriato: perché per una buona mezz'ora il film del norvegese Hans Petter Moland si presenta come un drammatico e violento "revenge movie" ambientato tra le nevi. Nils, che guida lo spazzaneve in una piccola località vicino a Oslo, è appena stato nominato cittadino modello quando riceve [...] Vai alla recensione »
Che bella questa black comedy norvegese che sembra un incrocio tra i Coen e Tarantino. Nils, cittadino modello e spazzaneve in una remota cittadina, perde il figlio, apparentemente per overdose. Il padre, però, inizia a indagare sulla morte del giovane, facendosi giustizia da solo a suon di morti e dialoghi grotteschi. Come quello tra due killer che discutono sul fatto che nei paesi caldi non esista [...] Vai alla recensione »
Cittadino dell'anno, benché immigrato (anche in Norvegia qualcuno può farlo notare), l'uomo dello spazzaneve (Stellan Skarsgård) vede sconvolta la vita familiare dopo la morte del figlio, avvenuta, secondo la polizia, per overdose. Ma il padre non ci crede e una volta venuto a conoscenza di uno sgarro a un boss della coca, al quale il giovane avrebbe partecipato a sua insaputa, non avendo alcuna fiducia [...] Vai alla recensione »
La Giustizia è un gigantesco spazzaneve che insegue implacabile il colpevole su una strada di montagna sparando sui lati poderosi getti di neve. Per sparire in un sentiero laterale e pararsi poco dopo, ancora più minaccioso, di fronte al malcapitato... Era dai tempi del Duel di Spielberg che non vedevamo un mezzo di trasporto caricarsi di tale forza simbolica.
Qui non è come in Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, dove gli omicidi si susseguivano senza che si riuscisse a individuare il colpevole. In In ordine di sparizione il quadro appare chiaro: c'è un padre, Stellan Skarsgard, convinto che il figlio non sia morto per overdose, come afferma la polizia: qualcuno lo ha ucciso e lui ne vendicherà la morte.