Il seminarista

, il suo film mi è piaciuto molto. Ha saputo regalarci delle belle emozioni. E poi considerando gli scarsi mezzi, davvero un’ottima realizzazione. Conosco Gianluigi Tosto che è stato molto bravo, nella parte del professore, come pure alcuni dei ragazzi, in particolare Guido bambino, ma anche gli altri. Bella la figura difficile del padre spirituale. Alcune facce erano sorprendentemente espressive, il seminarista del Sud che non può permettersi di filosofeggiare sulla vocazione, lui è entrato in Seminario per bisogno. Un film delicato e poetico in un bianco e nero adatto a rappresentare il periodo ma capace di esprimere anche i contrasti, l’amore per Gesù e l’amore per la ragazza. Avevo letto il romanzo ancor prima che fosse pubblicato e ho ritrovato nel film la freschezza della scrittura con l’aggiunta di un candore che rende ironici alcuni passaggi drammatici, ad esempio nella scena delle sigarette in bagno o la lingua del missionario. Una storia d’altri tempi, un mondo diverso colto in una dimensione sospesa, tra cielo e terra, dentro e fuori il cancello, rappresentata benissimo dalla scena dello scambio di bigliettini fra il protagonista e la giovane scout. Spero davvero che questo film possa trovare una strada ed essere distribuito, per arrivare al grande pubblico.