Titolo internazionale | The Pretor |
Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Giulio Base |
Attori | Francesco Pannofino, Sarah Maestri, Mattia Zàccaro Garau, Eliana Miglio Carlina Torta, Debora Caprioglio, Carlo Giuseppe Gabardini, Max Cavallari, Mattia Zaccaro, Donatella Bartoli, Giulio Base, Veronica Broido, Erica Del Bianco, Fabio Dossi, Luigi La Marca, Ermanno Maculan, Luca Magri, Yor Milano, Luisa Oneto, Francesco Pellicini, Carlo Piccinelli, Eugenio Pigato, Lucio Riello, Flavio Sala, Vincenzo Savino (III), Emanuela Schiavi, Valentina Violo, Uta Wagner. |
Uscita | giovedì 3 aprile 2014 |
Distribuzione | Mediaplex Italia |
MYmonetro | 2,58 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 aprile 2014
Giulio Base dirige Francesco Pannofino e Sarah Maestri in una commedia tratta dal romanzo "Il Pretore di Cuvio" di Piero Chiara. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il pretore ha incassato 30,3 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Augusto Vanghetta è il pretore di un paesino sul lago Maggiore. Ha sposato Evelina, molto più giovane di lui, ma da sette anni non ne condivide il letto coniugale, tanto che lei ha sviluppato una forma di anoressia da privazione (principalmente sessuale). In compenso Augusto frequenta quasi tutte le donne locali, giovani o in età, nubili o maritate. E coltiva velleità di artista improvvisandosi commediografo e mettendo in scena le sue boccaccesche avventure.
Tutto fila liscio finché non compare in pretura il giovane avvocato Mario Landriani, che potrebbe essere figlio del Vanghetta, e che il pretore elegge incautamente a custode della moglie, credendolo omosessuale. Il resto è facilmente immaginabile, e ai guai privati si aggiungeranno per Augusto quelli pubblici, conseguenza del discutibile operato del pretore nell'esercizio delle sue funzioni.
Giulio Base porta sul grande schermo il romanzo breve "Il pretore di Cuvio" di Piero Chiara, autore più volte approdato al cinema (La stanza del vescovo, Venga a prendere il caffè da noi, Il piatto piange). E se la ricostruzione d'ambiente, i costumi, le luci, la fotografia denotano cura e volontà di ricreare fedelmente il mondo di Chiara, la messinscena degli eventi e soprattutto la direzione degli autori allontanano Il pretore dalle sensibilità dello scrittore luinese: il susseguirsi degli accadimenti non trova mai il ritmo inesorabile del romanzo, e Francesco Pannofino, che interpreta il ruolo del protagonista, viene incessantemente spinto sopra le righe, perdendo le infinite sfumature ironiche e patetiche di cui Chiara aveva dotato il suo Vanghetta. La stessa fisicità di Pannofino lo rende poco credibile nei panni di un piccolo borghese della provincia lombarda, e la sua dizione attoriale risente dell'assenza di una coloritura dialettale. Per contro la luinese Sarah Maestri, anche produttrice del film, recita la sua Evelina praticamente senza parole, eccedendo nei silenzi come Pannofino nel gridato.
È questa mancanza di mezzitoni la principale differenza fra la regia di Base e la scrittura di Chiara, e il principale difetto de Il pretore. Peccato, perché dal punto di vista della padronanza della macchina da presa Base compie un salto in avanti, cimentandosi anche con qualche piano sequenza e qualche inquadratura ingegnosa. Ma la parabola amara sugli appetiti insaziabili di un uomo e sul fascino del potere perde in arguzia e malinconia ed eccede in caratterizzazioni macchiettistiche, laddove uno dei pregi di Chiara era proprio quello di mantenere riconoscibili e umani anche i suoi personaggi più caricaturali.
Era senza dubbio una missione ardua quella intrapresa già nel 2010 da Sarah Maestri: realizzare la trasposizione cinematografica dell'ultimo grande romanzo bestseller di Piero Chiara a non aver subìto una simile sorte. Ardua in quanto già tre volte i detentori dei diritti sull'opera avevano negato un simile permesso, ardua in quanto gli antesignani di questa pellicola rispondono ai nomi di Risi, Lattuada, [...] Vai alla recensione »
Francesco Pannofino ha egregiamente interpretato uno dei personaggi più complessi di Piero Chiara, il pretore tappo, ciccione e seducente che sta in quel di Cuvio (a tal riguardo, buona l'idea di trasferire il set nell'amena Luino). Azzeccata anche la scelta del resto del cast: Sarah Maestri dimostra di meritare una fama ben superiore a quella che ha, Mattia Zaccaro Garau (che ho scoperto di recente [...] Vai alla recensione »
Il film, tratto dal romanzo best seller di Piero Chiara, enfatizza dei personaggi degli anni '30 i cui vizi sono presenti anche nella società in cui viviamo (e non solo nella provincia in cui è ambientato, ma anche nelle grandi città), dall'abuso di potere, al tradimento, la lussuria, i pettegolezzi, il carrierismo, l'ingratitudine, e cosi' via.
Non sono tipo da commenti sui forum, ma per il caso specifico transigo ben volentieri, essendo io un divoratore dei romanzi del Chiara. Il film mi è piaciuto davvero tanto: ho trovato equilibrata la scelta dello humour e rispettoso l'adattamento della trama. Sarei scattato in piedi ad applaudire al grido di "Pozza sterile" del pretore Pannofino, che fisicamente risponde alla perfezione all'idea che [...] Vai alla recensione »
Sì, è vero, come altri hanno notato: Pannofino eccede un po'...non ha inflessioni dialettali (ma perché dovrebbe?)...ma nell'insieme tutto si tiene bene. Commedia non priva di profondità, che si guarda molto volentieri, e con un giovane comprimario attore sconosciuto scelto davvero bene: adatto alla parte, che si cala nel ruolo come un consumato professionista...ins [...] Vai alla recensione »
mi sono rivisto il film nella quiete di una sala semivuota. Se da un lato di delude un po', ciò ti consente di apprezzare finanche le minime sfumature della pellicola. E devo concludere che nessun personaggio si salva dalla scure della civiltà, nemmeno la tenera Sarah Maestri, che la fa pagare ferocemente al marito che tanto le ha messo le corna.
Il film è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Piero Chiara, pubblicato da Mondadori nel 1973. Lo stesso Chiara aveva lavorato ad una trasposizione cinematografica ma non venne trovato nessuno disposto a realizzarla. Solo nel 2013, nell'anno del centenario della nascita dello scrittore, grazie all'intervento della luinese Sarah Maestri, concittadina di Chiara, si è trovato l'accordo per la produzione. [...] Vai alla recensione »
Un film unico nel panorama, che quasi ci riporta ai fasti del grande cinema italiano degli anni '60 e '70, quando le commedie erano davvero agro-dolci e non solo demenziali come quelle fatte oggi. Bravissimi gli attori, con Pannofino in testa che esagera i toni, come probabilmente è giusto fare con personaggi del genere. La regia è sopraffina, il gusto dell'inquadratura [...] Vai alla recensione »
ebbene sì, il film mi è piaciuto sì tanto che sono tornato a vederlo! E visto un commento caustico apparso qui sotto, mi tocca puntualizzare un paio di cose. "A parte Pannofino e la Caprioglio, sono tutti sconosciuti": posto che essere sconosciuti non è mai un demerito (anzi, spesso è un valore aggiunto, come nel caso di Mattia Zaccaro Garau, l'unico [...] Vai alla recensione »
Ottimo Lavoro per tutto il cast .. Finalmente una commedia amara della priovincia Italiana .Bravissimo Pannofino , bellissima fotografia Fabio Zamarion,bravissimo Giulio Base . Super consigliato a gente con un minimo di umorismo e cultura da non perdere...
questo film me lo aveva raccomandato un mio amico: sono andato a vederlo e... aveva ragione! E' davvero ben fatto: la trama corre piana con un chiaroscuro quasi caravaggesco tra risata (ambito nel quale sono davvero eccellenti "pozza sterile" e "i piselli sono freschi") e pianto (la scena finale è da manuale). Il pretore Pannofino, tappo brutto e sessualmente ben dotato [...] Vai alla recensione »
Unico nel panorama italiano, offre da ridere e spunti per riflettere. Non conoscevo il romanzo, ma ho trovato una storia che ti aggancia e non ti molla più. Gli attori sono sublimi, seppure il protagonista rischi molto nei toni e nei (pochi) sottotoni. Bravissimi i due giovani e tutto il resto del cast. La regia è sopraffina, il gusto dell'inquadratura è ricercato, la fotografia [...] Vai alla recensione »
Un film capolavoro. Semplicemente fantastico. Rispecchia perfettamente l'Italia ai tempi del fascismo. Sono molto contento di averlo visto e credo che sarà un insegnamento per le nuove generazioni.Regia fantastica,attori sublimi,sceneggiatura unica. UN GRANDE FILM!!!
Ottimo lavoro portato sul grande schermo dopo 35 anni dalla pubblicazione del Pretore di Cuvio di Piero Chiara ......Super Consigliato
Pannofino è un grande doppiatore e un attore simpatico. E il film riprende il romando di Piero Chiara, il pretore di Luvio, insomma gli ingredienti per fare un film non dico buono, ma almeno decente, c’erano. E invece è un disastro assoluto, un film che non capisci come possa essere stato pensato, diretto e prodotto. Le capacità caricaturali di Pannofino vengono estese al [...] Vai alla recensione »
La trama è bella ma la recitazione e il film decisamente deludente. Da un romanzo ben riuscito si poteva, a mio parere, estrapolare un film migliore, senza cadere nella banalità e nella mediocrità.
Regia e recitazione quasi imbarazzanti. Preferisco non commentare altro.
Mi è sembrato la fiera della banalità. Attori che non sanno recitare , registi che non sanno dirigere, scenografi un po' sopra le righe. Forse salvere unicamentei la Caprioglio che ha dato una performance accettabile.
C'e' qualcosa che non va in questo sito! Altre volte consultandolo ho trovato sempre una certa corrispondenza tra il voto e il commento dato ed il film in questione. Questa volta è successa una cosa anomala. Il voto dato al film "Il pretore" è 3,2. Un buon voto, decisamente sopra la media. Il commento lusinghiero. Per questo motivo ho proposto ad alcuni amici di andarlo [...] Vai alla recensione »
Taglio troppo televisivo della regia di Base con un Pannofino assolutamente poco credibile nei panni di un irresistibile seduttore...le scene che lo mostrano seminudo sono francamente imbarazzanti..misurata ,invece,la recitazione di Sarah Maestri un attrice ,forse,un pò trascurata dal cinema italiano ..compare in un cameo Massimo Cavallari dei Fichi d'India quasi irriconoscibile .
Meravigliosa trasposizione del romanzo di Piero Chiara, Il Pretore di Cuvio (Mondadori). Ambientato nel Ventennio fascista, è la storia del pretore Augusto Vanghetta (lo strepitoso Pannofino), don giovanni incallito, e di sua moglie Evelina (Sarah Maestri), sterile e anoressica per colpa delle corna coniugali. L'arrivo dell' assistente pretore Mario (Mattia Zàccaro Garau), la farà rifiorire.
Ottica molto femminile, per non dire femminista, per l'adattamento dal pretore di Cuvio di Piero Chiara firmato Giulio Base e Sarah Maestri. Lui è il regista e cosceneggiatore, lei produttrice associata e coprotagonista nei panni di Evelina Vanghetta, moglie trascurata, forse sterile, sicuramente infelice di un pretore donnaiolo (Pannofino) nell'Italia fascista anni '30 in un paesino sul Lago Maggiore. Cor [...] Vai alla recensione »
Anno 1973, Piero Chiara da Luino ha avuto un'intuizione. Da sempre narratore dei vizi di provincia si spinge un po' oltre. Non oltre la provincia, va solo un po' più indietro nel tempo e confeziona Il pretore di Cuvio. Che poi diventa il suo massimo successo editoriale. Chiara rappresenta un personaggio miserabile eppure sugli scudi: il pretore. Divenuto tale per meriti politici e non professionali, [...] Vai alla recensione »