Anno | 2014 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 137 minuti |
Regia di | Mario Martone |
Attori | Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco Paolo Graziosi, Iaia Forte, Sandro Lombardi, Raffaella Giordano, Edoardo Natoli, Giovanni Ludeno, Federica de Cola, Giorgia Salari, Isabella Ragonese, Sergio Albelli. |
Uscita | giovedì 16 ottobre 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,54 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 novembre 2014
La breve vita del poeta di Recanati. Introverso e triste, ma capace anche di ironia e slanci. Ha vinto 4 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 13 candidature e vinto 5 David di Donatello, 3 candidature e vinto un premio ai Globi d'oro, In Italia al Box Office Il giovane favoloso ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 6,1 milioni di euro e 1,1 milioni di euro nel primo weekend.
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Il giovane favoloso inizia con la visione di tre bambini che giocano dietro una siepe, nel giardino di una casa austera. Sono i fratelli Leopardi, e la siepe è una di quelle oltre le quali Giacomo cercherà di gettare lo sguardo, trattenuto nel suo anelito di vita e di poesia da un padre severo e convinto che il destino dei figli fosse quello di dedicarsi allo "studio matto e disperatissimo" nella biblioteca di famiglia, senza mai confrontarsi con il mondo esterno.
Mario Martone comincia a raccontare il "suo" Leopardi proprio dalla giovinezza a Recanati, seguendo Giacomo nella ricerca costantemente osteggiata da Monaldo e da una madre bigotta e anaffettiva delineata in poche pennellate, lasciandoci intuire che sia stata altrettanto, e forse più, castrante del padre: sarà lei, più avanti, a prestare il volto a quella Natura ostile cui il poeta si rivolgerà per tutta la vita con profondo rancore e con la disperazione del figlio eternamente abbandonato.
La prima ora de Il giovane favoloso, dedicata interamente a Recanati, è chiaramente reminescente dell'Amadeus di Milos Forman, così come il rapporto fra Giacomo e Monaldo rimanda a quello fra Mozart e suo padre. Ma non c'è margine per lo sberleffo nell'adolescenza di Leopardi, incastonato nei corridoi della casa paterna e in quella libreria contemporaneamente accessibile e proibita. In queste prime scene prende il via il contrappunto musicale che è uno degli elementi più interessanti della narrazione filmica de Il giovane favoloso, e che accosta Rossini alla musica elettronica del tedesco Sasha Ring (alias Apparat)e al brano Outer del canadese Doug Van Nort.
Attraverso un salto temporale, ritroviamo Leopardi a Firenze, dove avvengono gli incontri con l'amata Fanny e con l'amico Antonio Ranieri, entrambi fondamentali nel costruire la geografia emotiva del poeta. È del periodo fiorentino anche il confronto con la società intellettuale dell'epoca, che invece di cogliere la capacità visionaria di Leopardi in termini di grandezza artistica ne intuiscono la pericolosità in termini "politici", in quanto potenziale sabotatrice di quelle "magnifiche sorti e progressive" che il secolo cominciava a decantare.
L'atto conclusivo, dopo una breve sosta a Roma, si svolge a Napoli, città per cui Martone prova un trasporto emotivo evidente nel rinnovato vigore delle immagini (ma il segmento potrebbe estendersi meno a lungo, nell'economia della narrazione). Alle pendici del Vesuvio si concluderà la parentesi di vita di Leopardi, strappandogli l'ultimo grido di disperazione con la poesia La ginestra, summa del suo pensiero esistenziale.
Martone racconta un Leopardi vulnerabile e struggente, dalla salute cagionevole e l'animo fragile, ma dalla grande lucidità intellettuale e l'infinita ironia. Elio Germano "triangola" brillantemente con le sensibilità di Leopardi e di Martone, prestando voce e corpo, sul quale si calcifica l'avventura umana e intellettuale del poeta, alla creazione di un personaggio che abbandona la dimensione letteraria, e la valenza di icona della cultura nazionale, per abbracciare a tutto tondo quella umana.
La riscoperta dell'ironia leopardiana, intuibile nei suoi poemi, ben visibile nei suoi carteggi, è una potente chiave di rilettura moderna del poeta. "La mia patria è l'Italia, la sua lingua e letteratura", dice il giovane Giacomo. E Martone ci ricorda che nella lingua e letteratura di Leopardi si ritrovano le radici dell'Italia di oggi.
In questo modo Leopardi esce dai sussidiari ed entra nella contemporaneità, continuando quella missione divulgativa che il regista napoletano ha cominciato ad intraprendere con Noi credevamo. Martone fa parlare i suoi protagonisti in un italiano oggi obsoleto ma filologicamente rigoroso, e fa recitare in toto a Leopardi le sue poesie più memorabili, strappandole alle pareti scolastiche e ai polverosi programmi liceali. Germano interpreta quei versi senza declamarli, reintegrandoli nel contesto umano e storico in cui stati concepiti, e restituendo loro l'emozione della scoperta, per il poeta nel momento in cui le ha scritte, e per noi nel momento in cui le (ri)ascoltiamo. Nelle sue parole torna, straziante, la malinconia "che ci lima e ci divora", nei suoi dilemmi esistenziali ritroviamo i nostri.
Martone recupera anche la dimensione affettiva di Leopardi, raccontandolo con immensa tenerezza, e senza mai indulgere nella pietà per i tormenti fisici del poeta, che orgogliosamente rivendica la propria autonomia di pensiero intimando: "Non attribuite al mio stato quello che si deve al mio intelletto". E ne sottolinea la valenza politica, facendo dire al poeta: "Il mio cervello non concepisce masse felici fatte di individui infelici". Infine identifica nel poeta un precursore del Novecento nel collocare il dubbio al centro della conoscenza: "Chi dubita sa, e sa più che si possa".
Quel che emerge sopra a tutto è una profonda affinità elettiva fra Martone e Leopardi, un allineamento di anime e di sensibilità artistiche: attraverso il poeta, il regista racconta quella condizione umana "non migliorabile", a lui ben nota e non "sempre cara", di sentirsi straniero ovunque e in ogni tempo. Il Leopardi di Martone si ricollega idealmente al Renato Caccioppoli di Morte di un matematico napoletano in quell'impossibilità per alcuni di essere nel mondo, oltre che del mondo.
Il giovane favoloso è un film erudito sulla sensibilità postmoderna che ha collocato Leopardi fuori del suo tempo, origine della sua immortalità e causa della sua umana dannazione. Martone costruisce una grammatica filmica fatta di scansioni teatrali, citazioni letterarie e immagini evocative ai limiti del delirio, come sanno esserlo le parole della poesia leopardiana. All'interno di una costruzione classica si permette intuizioni d'autore, come l'urlo silenzioso di Giacomo davanti alle intimidazioni del padre e dello zio, o le visioni del poeta nella parte finale della vita. Il giovane favoloso "centra" in pieno la parabola di un artista che sapeva guardare oltre il confine "che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude". E ci invita a riconoscerci nel suo desiderio di infinito.
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Il giovane favoloso “Non vivono fino alla morte, se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita” A parte l’interpretazione magistrale di Elio Germano, uno dei più grandi attori italiani, il giovane (Elio) è favoloso non solo narrando il Leopardi, con le sue ansie e problematiche fisiche crescenti negli anni, (volgendo a un finale [...] Vai alla recensione »
Raramente capita di vedere un film biografico così scorrevole e così aderente all'anima del personaggio rappresentato. Martone riesce con grande convinzione ad estrarre dal suo film il Leopardi più attuale possibile. Ne divide la vicenda biografica in 3 atti ideali, rappresentati dai tre luoghi che più hanno segnato l'esperienza umana e artistica del poeta: [...] Vai alla recensione »
La realtà di questo film con una sceneggiatura accurata sfiora la perfezione cinematografica,l'anima del poeta si sente fortemente le sue poesie sono musica e proietta lo spettatore nell'oblio poetico nei sentimenti più profondi,attraverso la sofferenza fisica la voglia di amare e di sognare ,la ricerca continua di se stesso ,aprirsi mentalmente e confrontarsi [...] Vai alla recensione »
Tre sole piccole cose mi hanno infastidito in questo film: la scelta poco felice del titolo (frutto della scrittrice Anna Maria Ortese ma a mio avviso inadeguato sia nel significato etimologico, sia in quanto epiteto elogiativo), l’inserimento nella, peraltro bella, colonna sonora di un brano cantato in inglese (quantunque discreto e appena accennato) in un contesto che più italiano [...] Vai alla recensione »
Il giovane favolosoè un breve viaggio che ripercorre a tratti la vita di Leopardi. Inizia dall’insofferente Recanati, una prigione tagliata fuori dal mondo in cui il giovane poeta è rinchiuso, costretto tra uno studio “matto e disperatissimo” e la severa educazione del padre. Solo il rapporto epistolare con il famoso classicista Pietro Giordani darà a Leopardi [...] Vai alla recensione »
Guardare seduti in una comoda poltrona il film d Martone su Leopardi è una delizia, è un piacere che raggiunge un buon numero di ricettori dell’umana cultura attraverso molteplici espressioni artistiche tutte presenti ne “il giovane favoloso”. Parliamo di fotografia, di musica, di cinematografia, di linguaggio filosofico e naturalmente di poesia.
Il film racconta la storia di Giacomo Leopardi. Inizia da tre bambini che giocano rincorrendosi in giardino, per poi entrare in una casa fredda e rigida dove il giovane poeta si formerà. L'educazione dei genitori gli darà gli strumenti "materiali" per elevarsi, ma lo piegherà anche a una vita castrante, per lui ancora più penosa a causa del suo fisico fragile, [...] Vai alla recensione »
All'uscita dal cinema, con la consueta abilità che noi insegnanti abbiamo nel cesellare "tranchants", si commentava che il film (bellissimo e meravigliosamente interpretato da Elio Germano) sarebbe potuto risultare ostico alla comprensione di studenti non adeguatamente preparati. Sul momento ho condiviso; mi sembrava un'osservazione pertinente. Poi, tornando a casa, ancora irretita dalla bellezza delle [...] Vai alla recensione »
Un bel film anzi molto bello che non perde mai d'interesse e che aiuta a pensare . Mi ha colpito la sala piena di giovani , vocianti nell'attesa e silenziosissimi durante il film .Leopardi oltre a risvegliare la gioventù in quelli della mia generazione dimostra ancora una volta che per essere alternativi , moderni e profondi non c'è bisogno di travestirsi, per farsi [...] Vai alla recensione »
Dopo aver letto commenti del pubblico e recensioni ufficiali, a cui si deve senz'altro rispetto, sento però il bisogno di dire che vado tendenzialmente controcorrente. Favolosa l'interpretazione di Elio Germano, ok. Buona la contestualizzazione, storica e familiare, funzionale forse a delle intenzioni didascaliche da parte di Martone, ma non strettamente necessarie ad afferrare la grandezza di Leopardi. [...] Vai alla recensione »
Appassionante, commovente, originale,storico, ironico; ti fa pensare(tanto...)tistupisce, ti commuove,ti affascina. Un film dalle mille emozioni.Interpretazione da oscar per il nostro Elio Germano che da il meglio di se nei pochi sorrisi che con una gaiezza inattesa regala al suo personaggio. Il protagonista riesce a farci percepire quasi a toccare con mano le emozioni del suo personaggio.
Il film traccia la vita di Giacomo Leopardi; dall'infanzia infelice a Recanati fino alla morte a Napoli. Martone realizza un'impresa che potremmo definire storica; non era affatto facile rendere visivamente non solo la vita di Leopardi ma anche le sue opere principali. Questo è reso possibile dal fatto che i momenti in cui Leopardi recita parti o intere sue opere lo fa in momenti perfetti. [...] Vai alla recensione »
A mio parere un'occasione mancata. Per le segunti ragioni. Anzitutto il protagonista, praticamente per tutta la durata del film (dunque gobba o non gobba), si muove come un buffone e assume pose da contorsionista (facendo venire in mente, più che Giacomo Leopardi, l'Igor di Frankenstein Junior). Poi quello che dice, e come lo dice, è sempre teso, drammatico, sopra le righe, a [...] Vai alla recensione »
Il giovane favoloso -recensione Se avessimo voluto ripassare la vita e le opere di Giacomo Leopardi avremmo potuto aprire le pagine del nostro vecchio libro di letteratura italiana. Quella di Mario Martone è una cronaca asettica ed incolore di una vita che ha segnato la storia della nostra letteratura, del poeta e filosofo fanciullo che [...] Vai alla recensione »
Molteplici potevano essere i punti di vista da cui raccontare la vita di Giacomo Leopardi. Mario Martone ha scelto quello più intimista, più profondo e delicato, che, paradossalmente, è anche quello più controverso e coraggioso: il punto di vista dell'arte. La figura che anima lo schermo è quella del poeta Leopardi che, ad un certo punto della sua vita, decide di liberarsi dalla " vile prudenza che [...] Vai alla recensione »
Il film è bloccato su una descrizione convenzionale, non su una interpretazione del personaggio: Leopardi è trasformato in un santino. Tutti parlano con la patata in bocca e anzichè dire cose esprimono oracoli. Un mare di frasi fatte, di atteggiamenti già visti, con la novità, si fa per dire parlando di cinema italiano, degli atteggiamenti e dei movimenti a capocchia, [...] Vai alla recensione »
Il giovane favoloso È un film di rara potenza espressiva, non fosse altro che per la straordinaria, superlativa interpretazione di Elio Germano, che nell’interpretare Leopardi dà il meglio di sé e riesce a dargli corpo, e volto, e voce, in maniera così persuasiva ed emozionante come non so chi altri al posto suo avrebbe mai potuto. La sua mimica, il suo sguardo, che modula in un vasto ventaglio [...] Vai alla recensione »
“O patria mia,vedo le mura e gli archi…degli avi nostri,ma la gloria non vedo”, scriverebbe ancor oggi,dopo 200 anni il nobile favoloso poeta Giacomo Leopardi a cui l’ ottimo regista Mario Martone ha dedicato quest’opera,completa in ogni sua componente. Un film in cui certo eccelle l’interpretazione di Elio Germano nella parte di G. Leopardi e,a seguire,di Massimo Popolizio,il padre,e di Michele Riondino,l [...] Vai alla recensione »
Elio Germano riesce nel ruolo non facile del poeta Giacomo Leopardi negli anni che vanno dall'adolescenza a Recanati (l'infanzia ci viene mostrata in pochi attimi all'inizio e in rari flashback), la giovinezza con i primi successi (e insuccessi) letterari a Firenze e, infine, l'ultimo grande anelito di vita a Napoli con la declamazione dell'ultima grande poesia, "La Ginestra".
Coraggiosa e apprezzabile la scelta di portare Leopardi sul grande schermo. Tuttavia il film,sebbene sostenuto da un'ottima fotografia e da una più che discreta interpretazione di Germano,non incanta. C'è troppa lentezza,ci si sofferma troppo sulla cagionevole salute del poeta,anche se era doveroso farvi riferimento, e ci si emoziona davvero poco.
Ci vuole abilità e talento per scegliere di narrare, di analizzare attraverso l'arte cinematografica la vita è il pensiero di grandi figure del passato, che hanno segnato la cultura e la società in modo permanente. Capacità che sicuramente non manca al regista Mario Martone, che ha trovato in Giacomo Leopardi (uno dei più grandi poeti lirici italiani) il soggetto [...] Vai alla recensione »
Breve quanto fondamentale premessa: "Il giovane favoloso", ultima fatica del regista di "Noi credevamo" Mario Martone si presenta come un'opera più poetica che cinematografica, la quale non è, e non vuole essere, accessibile ai più. La pellicola ripercorre la vita del "sommo poeta italiano" (con buona pace dell'Alighieri) dalla [...] Vai alla recensione »
ANALISI La pellicola non ha saputo sfruttare quella che sarebbe stata una sceneggiatura già fatta, corrispondente ai pensieri de “Lo Zibaldone”, “Le Operette Morali” e de “I canti” i quali vengono anche poco citati o sono completamente inesistenti nel film. La vita di Leopardi non è agganciata a questi scritti ma nel lungometraggio si [...] Vai alla recensione »
Martone sta da tempo provando a ridare lustro al nostro paese con film che vedono al passato glorioso di una nazione e di chi ne ha scritto la storia, contrapponendosi al disfattismo di una cultura popolare sempre più anemica. Il Leopardi di Martone rispecchia la biografia dell’uomo cui fu caro un colle dal quale scrutare l’infinito nel quale navigare.
Mi aspettavo una lettura più visionaria e personale della vita di Leopardi. In questo film invece il poeta è rappresentato secondo il consueto leit motif del genio incompreso e “mal dans sa peau”. Intendiamoci, si viaggia su livelli notevoli di intensità e qualità, che a tratti mi hanno molto emozionato, ma ho avuto l’impressione che il regista [...] Vai alla recensione »
Grande cura degli ambienti e dei costumi, bella fotografia, colonna sonora molto apprezzabile per la sua originalità e soprattutto eccezionale interprete principale. Solo una domanda: il film dov'è? Ci si accosta ad un film su Leopardi portandosi dietro inevitabilmente ciò che già si sa di lui e delle sue opere, poco o tanto che sia.
Nell'ottimo film di Mario Martone c'è molto da imparare e non solo su Giacomo Leopardi. Perché e cosa? Nel film di Martone si riflette per esempio sull'educazione familiare dell'epoca: il padre di Giacomo impone una vita "casta" e "lontana dai guai" al figlio perché altrimenti il buon nome della famiglia sarebbe rovinato. Ma non succede anche oggi quando famiglie ricche e professionisti in carriera [...] Vai alla recensione »
Questa volta il regista Martone regala alla storia del Cinema italiano un assoluto capolavoro contemporaneo. Questa pellicola, che narra le fasi salienti della vita del poeta e compositore Giacomo Leopardi, trasmette in noi spettatori la positiva sensazione di una fluida e suadente scorrevolezza dei contenuti, nonostante che si tratti di un film biografico della durata di circa due ore e venti minuti. [...] Vai alla recensione »
IL GIOVANE FAVOLOSO (IT, 2014) diretto da MARIO MARTONE. Interpretato da ELIO GERMANO, MICHELE RIONDINO, MASSIMO POPOLIZIO, ANNA MOUGLALIS, VALERIO BINASCO, PAOLO GRAZIOSI, IAIA FORTE, SANDRO LOMBARDI, RAFFAELLA GIORDANO, EDOARDO NATOLI, FEDERICA DE COLA, ISABELLA RAGONESE Presentato in concorso alla 71° Mostra di Venezia, l’ultimo film di Martone ha come cardine l’esistenza artistica [...] Vai alla recensione »
Ancora una sfida e un'azzardo per mario martone ,regista teatrale ma votato al cinema con questo leopardi film sulla figura del poeta ma anche sulla condizione dell'italia tra nord e sud alla metà dell'ottocento. un tema questo caro a martone dopo il film storico noi credevamo che in qualche modo viene ripreso qui come pretesto narrativo per fare da sfondo al leopardi [...] Vai alla recensione »
I difetti: alcune scene un pò lente, qualche primo piano di troppo, i deboli effetti speciali dell' eruzione del vesuvio (se non si fanno bene paiono ridicoli. E per la narrazione non ce n' era bisogno), uno sguardo compiaciuto e classico nell' iconografia dell' amata Napoli. I pregi: il coraggio di riportare all' attenzione di tutti un poeta la cui frequentazione [...] Vai alla recensione »
...indovinato e fortunato. Niente di allegro, chiaro, Ma tutti d'accordo: Un giovane favoloso è ben ideato, ben costruito, ben condotto. Vi si attraversano nobili emozioni e nel finale si è liricamente rapiti in una sospensione di puro pathos. Martone, poi, ai tristanzuoli psicologismi ha accortamente alternato squarci ariosi, affreschi colorati, carnalità vitalistiche. [...] Vai alla recensione »
Perchè affrontare la poesia, l'opera, il pensiero di Leopardi e darlo in pasto agli spettatori svogliati di un sabato sera? Perchè cercare nel film stesso la ragione di un film che al solo pensiero doveva fare tremare le vene ai polsi di registi ben più scafati (o più avvezzi a modulare la qualità dell'opera con le esigenze del botteghino)? Perchè Martone [...] Vai alla recensione »
Il regista Mario Martone si prende ben 2 ore e 20 circa per analizzare minuziosamente il genio che era Leopardi. Nessun aspetto è stato tralasciato: da quello umano di un ragazzo che, sotto le rigide pressioni genitoriali, ha come unico svago l'osservare lo scorcio di piazza antistante alla finestra di casa, con tutto quello che vi succede a quello artistico, costituito dalla sua poetica [...] Vai alla recensione »
Ottima biografia, ma di una pesantezza enorme! Quella colorazione un po' fuori dal naturale ed una colonna sonora che potrebbe prendere "l' oscar della tristezza" ne fanno un film istruttivo ma molto difficile da assimilare bene! Comunque Giacomo Leopardi ha avuto una vita triste e forse per questo il regista ha voluto creare tale ambientazione! Ottimo Elio Germano nella parte del [...] Vai alla recensione »
Film serissimo e certamente da vedere, dotato di una sua profonda vena poetica. Purtroppo, oltre a procedere a salti, si concentra esclusivamente sul difficile ambiente familiare e soprattutto sulla malattia del poeta. I pochi brani letti vengono fatti emergere di lì, giustificando l'opinione assolutamente e quasi rabbiosamente respinta da Leopardi, secondo cui la sua filosofia pessimistica era frutto [...] Vai alla recensione »
L’opera di Mario Martone ha il nobile pregio di scollare le parole di Giacomo Leopardi dalle pagine delle antologie liceali per farcele riscoprire eternamente vive. Il suo sentire profondo, la lirica musicalità dei suoi componimenti, la ricerca di una verità che sempre per l’uomo è approdo al pulsante buio del dubbio.
In quest'opera Martone riesce nell'intento di riesumare il compianto Giacomo Leopardi e di farcelo vedere come tutti i libri lo descrivono, un poeta dai versi brillanti la cui malsalute vi si accanì contro sin dalla giovanissima età. Elio Germano si trasforma passo dopo passo, stravolto dalle malattie che il poeta di Recanati ha subito; un percorso che parte dalla natia Recanati [...] Vai alla recensione »
Il film di Martone dà il meglio di sé quando fa parlare Leopardi con i suoi versi o le sue riflessioni sulla vita e sull'uomo. Suggestive, anche se prevedibili, le scene che vedono protagonisti L'Infinito o La Ginestra con le straordinarie inquadrature del Vesuvio in eruzione. Martone riesce comunque a trasmettere emozioni, facilitato in questo dalla azzeccatissima interpretazione di Germano.
Il giovane favoloso di Martone é un'opera di cultura, in favore della cultura ( spinge a riprendere in mano " Le operette morali " o altri testi leopardiani ). Recitazione splendida di Germano nelle vesti del poeta e recitazione di alto livello di tutti i protagonisti.. Accompagnamento musicale misurato e piacevole. Un film che si vede con piacere, la cui scenografia [...] Vai alla recensione »
Il giovane favoloso è un film importante. Raccontare Leopardi, le trame infinite della sua mente, il tormento del suo corpo e ancor più quello del suo animo, è un'ambizione che merita rispetto. E farlo evitando pericolose sofisticherie non fa che aggiungere consapevolezza all'opera. Mario Martone affida il suo sapere ad una struttura narrativa lineare, cristallina, [...] Vai alla recensione »
Un Germano (Leopardi) perfetto ,una puntuale ricostruzione ambientale,una architettura di palazzi e vie ,una narrazione lenta e un po claustrofobica ma che coinvolge lo spettatore in una atmosfera di sofferenza pur connotata da sprazzi di speranza,una affascinante mescolanza di musiche dell'epoca e di oggi, costituiscono un tutto funzionale all'obbiettivo che si pone il regista Martone [...] Vai alla recensione »
Tre ragazzi, due maschi e una femmina, si rincorrono in un giardino: il più “grande” ha il capo cinto da un serto di alloro. La scena di apertura di “Il giovane favoloso” di Martone mi ricorda subito qualcosa. Quello splendido ragazzo biondo e snello l’ho già visto al cinema. E’ simile, direi uguale al giovane Tadzio, il bellissimo adolescente [...] Vai alla recensione »
Voler realizzare un film su Lepardi è quasi come proporre una nuova versione filmica della"Divina Commedia", praticamente impossibile. Solo che tentare di farlo, come ha fatto Martone, regista soprattutto di teatro, è importante, specialmente se si evidenzia la verità storica(bigottismo e chiusura in famiglia, "studio matto e disperatissimo", sostanziale ateismo, [...] Vai alla recensione »
In sostanza condivido il commento di Gaiart, ma con delle mie osservazioni. La prima è quella in relazione ai personaggi non protagonisti. Non hano potuto brillare perchè non sono stati messi in condizione di farlo dalla regia. Il personaggio era Giacomo e su di lui tutto si incentra. Elio Germano ha impersonato bene la sua parte, anche se la regia non gli ha fatto esprimere il valore [...] Vai alla recensione »
Si lascia forse prendere un po’ troppo la mano, Mario Martone, nel terzo atto della tragedia leopardiana, ambientato nella sua Napoli, a rischio di qualche bozzettismo folcloristico di troppo, ma indubbiamente riesce splendidamente a comunicare un senso di liberazione, dopo la claustrofobia della sterminata quanto opprimente biblioteca paterna della prima parte, del matto e disperato studio volto a [...] Vai alla recensione »
“Il giovane favoloso” è un film del 2014 diretto da Mario Martone. Giacomo Leopardi è un giovane ragazzo di Recanate appartenente ad una famiglia benestante. Giacomo vive in una lussuosa casa in questo paesino delle Marche assieme al fratello Carlo, alla sorella Paolina, alla madre e al padre Monaldo, il quale nutre nei confronti del figlio una grandissima ammirazione che [...] Vai alla recensione »
Peccato. Germano (probabilmente uno dei migliori attori italiani, al momento, se non il migliore) con questo ruolo non c'azzecca nulla. Manca l'empatia, il ruolo non è 'sentito' e il risultato quindi molto deludente. Più che discreto Popolizio, ma il resto del cast è si e no da fiction tv, compresa una regia fin troppo da cartolina.
Un film sul Nostro richiama inevitabilmente le scolaresche, oltre a un folto pubblico. Parlare del Leopardi in Italia è come parlare del Bardo in Gran Bretagna. Non si tratta inoltre di un film didascalico. La storia ruota attorno ad un uomo eccentrico, suo malgrado. La colpa sembra essere un fisico gracile, in una persona di grande ingegno. Un uomo che se non fosse per questa croce, sarebbe [...] Vai alla recensione »
Oggi ho visto "Il giovane favoloso" e ne ho ricavato una grande emozione. Credo che Mario Martone si sia confermato un regista di grande qualità: sensibile, versatile, intelligente, rispettoso e pudico. Sensibile perchè ha trattato il grande poeta non come un mito, ma come un uomo alla ricerca di sé e del significato dell'esistenza di tutti gli esseri umani.
Il cinema italiano, tra muto e sonoro, tra grande schermo e televisione, ha raccontato tutto e tutti: Dante, Leonardo, Cristoforo Colombo, Galileo, Verdi, Garibaldi, e poi i grandi uomini del Novecento, da Ferrari a Olivetti, da Fermi a Mattei, da Pasolini a Falcone. Che non avesse mai tentato l'impresa di raccontare Leopardi (e Manzoni, anche) è sorprendente, almeno considerando la vocazione pedagogica della nostra narrativa per immagini, sostenuta con risultati contraddittori dalla televisione di Stato o con fondi pubblici.
Ed ecco finalmente il Giacomo Leopardi di Mario Martone e di Elio Germano: Il giovane favoloso, secondo la definizione di Anna Maria Ortese. Non è una passeggiata, è un film che impegna. Ma non annoia, neanche per un attimo dei suoi cospicui 135 minuti. C'è troppo da emozionarsi per potersi annoiare. Il regista (sceneggiatore con Ippolita di Majo) e il suo interprete hanno creato un Leopardi di loro [...] Vai alla recensione »
Di Il giovane favoloso di Mario Martone - per no i il Leone d'oro della scorsa Mostra di Venezia - avevamo parlato come di un ritratto di Leopardi, diviso in tre ideali movimenti che avvitano il filo biografico al filo dell'opera, come aveva fatto il poeta stesso in quello sterminato diario che è lo Zibaldone: un condensato di stati d'animo, appunti, riflessioni, intuizioni filosofiche, che costituiscono [...] Vai alla recensione »
Vita di un uomo che non ebbe quasi una vita, ma amava il mondo con trasporto totale. Ritratto di un'anima vasta chiusa in un corpo piccolo e ingrato. Autobiografia di uno dei più grandi poeti del suo tempo, malgrado il suo tempo. Il giovane favoloso è tutto questo ma soprattutto è la cronaca aspra e visionaria di una lotta. La lotta senza fine che Leopardi condusse non contro il suo corpo, ma contro [...] Vai alla recensione »
Elegante, lento, temerario dramma biografico di Mario Martone, che fra dialoghi colti, costumi d'epoca, musiche invadenti e brevi squarci paesaggistici, racconta la tiste odissea leopardiana. Il poeta è incarnato dal via via più ingobbito Elio Germano, bravo a scansare la caricatura. Unica, deprecabile infedeltà al rigoroso ritratto, il femminiello nudo nel bordello napoletano.
A conti fatti "Il giovane favoloso" di Mario Martone si è rivelato il film italiano migliore in concorso all'ultima Mostra di Venezia. Più di "Anime nere" e "Hungry hearts", che pure avevano trame e temi intriganti e attuali, perché questo Giacomo Leopardi, sganciato da quel malinconico e solitario pessimismo, riesce a muoversi negli spazi storici e geografici di una biografia che dà del poeta una [...] Vai alla recensione »