He Never Died

Jack è un personaggio strano, si capisce già da subito. È un criptico uomo di mezz'età, dal volto durissimo e penetrante (Henry Rollins), completamente isolato e con un passato ingombrante. Si trascina stanco in una vita triste e alienante, senza nessuno stimolo o legame. È completamente estraneo ai rapporti sociali, non parla con nessuno, non beve, non mangia carne, non fuma, per qualche strano motivo gioca a bingo con un gruppo di vecchiette, con cui non parla. Inoltre prima di dormire nelle sue orecchie risuonano urla demoniache ed ha dei conti in sospeso con una banda di criminali. Un giorno scopre di avere una figlia, ma i due non fanno in tempo a conoscersi che lei viene rapita, così lui si lancia in una violentissima caccia all'uomo, brutale ma anche piena di momenti tragicomici. Detto così non rende affatto l'idea di cosa è He never died. È un film strano: ha una trama crime, procede con un mix di tensione, sangue e umorismo nero, ma il cui fulcro è l'enorme mistero che si cela dietro all'inquietante ed estremamente enigmatico protagonista: chi è Jack?
E andando verso la fine, quando si inizia a svelare la sua natura, a quella che si poteva quasi scambiare per una  sanguinosa commedia grottesca si aggiungono elementi quasi esoterici, ridando una nuova chiave di lettura molto più profonda a tutta la trama (senza perdere mai del tutto il gusto per la violenza e l'umorismo nerissimo). Ad esempio, c'è un personaggio la cui identità viene solo fatta intendere, lasciando un grosso mistero. E questo volutamente, perché finito il film sicuramente andrete a fare delle ricerche sull'argomento per scoprire chi è, e solo quando lo si scopre si può capire fino in fondo la condizione (o condanna? ho detto già troppo) di Jack, ma soprattutto il  profondo conflitto di questo grandissimo personaggio.