Ispirato dalla colonna sonora ( che reinterpretato si sposa perfamente per testo, ma anche per musicalità al tema del film ) e dalla partecipazione nel ruolo del protagonista di Brad Pitt , ho deciso subito di andare a vedere questo film di guerra deciso di farmi stupire da quella che mi sembrava non un film sulla seconda guerra mondiale ma sulle guerre.
Le mie aspettative non sono state deluse!
Disorientati dall'inizio del film, che si presenta senza fronzoli e pochi incipit, un gruppo di non raccomandabili soldati a bordo del carro armato Fury, tornano alla base guidati dal loro comandante per ripulire il loro carro, dimenticare in fretta il loro compagno morto, fare provviste, reclutare un nuovo compagno e ripartire a seminare e raccogliere morte, in una guerra dove "gli ideali sono pacifici" ma gli uomini sono violenti (citazione riscritta) .
Si respirano morte, speranze infrante, illusioni svelate, malinconica crudeltà e triste dolcezza ( in alcune parti ) per tutta la visione del film.
La guerra diventa la soluzione disperata degli uomini alle incomprensioni, i soldati sono costretti alla regressione a guerrieri dagli istinti primordiali, ignorando l'evoluzione sentimentale dell'umanità stabiliscono nuovi codici morali ed etici.
Attraverso alcune simbologie vengono riproposti schemi della vita quotidiana, nel gruppo i soldati si assegnano non solo ruoli logistici, ma nomignoli e si stabilisce una gerarchia familiare, che in un certo modo donano un vago aspetto contorto di normalità, ma la coscienza dei soldati a cui loro stessi mentono viene a tratti risvegliata provocando in loro una sorta di crisi identificativa.
Verso la fine arriva un "falso risveglio spirituale" della giovane recluta che abbraccia la necessaria pazzia per essere un soldato e per essere contributo prezioso all'azione suicida della squadra.
Tutti abbracciano il loro destino con stoicismo e un pizzico di giustificazione leibnizziana ( viviamo nel migliore di mondi possibili ---> questo è il miglior lavoro del mondo ), dalle ceneri e dal fango abbiamo una fotografia forse irreale ma commovente di una famiglia nata sotto la guerra.
Tutto molto bello e poi.......... ritorno alla sceneggiata hollywoodiana: carneficine alla Rambo, e una ideale e assurda scena combattiva che copre un quinto dell'arco narrativo.
Incommentabile quindi quest'ultima parte.
Un solo pensiero alla scena di incontro tra le due donne tedesche e i due soldati: fa apprezzare la vita e ciò che abbiamo più di qualsiasi altra morale sulle crudeltà della guerra.
Forse il film non rimarrà negli annali delle cinematografia, ma per alcuni concetti merita di essere visto; anche solo per far piacere al grande Brad che ha sfornato l'ennesima impeccabile interpretazione
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