Tanto per non frainterci: "ps" non sta per "post scriptum", ma come acutamente i più giovani avranno già intuito sta per "play station".
Fine della recensione.
In realtà provo un certo disagio a scrivere di questo film e se lo faccio è solo per soddisfare la mia sconfinata vanità di vedere la recensione immortalata nella hall of fame di mymovies, giusto contrappasso per il piccolo investimento monetario sopportato per l'acquisto del biglietto.
Quindi per favore non parlatemi del Soldato Ryan o di altri illustri predecessori.
Non a caso la distribuzione italiana fa uscire ad inizio estate una produzione del 2014. Che c'è? Troppo arduo il confronto con il film del vecchio Clint Eastwood?
Perchè credo che l'equivoco di fondo sta proprio nel fatto che questo non è un "film di genere". Il film di genere si cala dentro la materia che le è propria, consustanziale e la drammaturgia è confinata, delimitata, ben riconoscibile. I maestri del film di genere (per favore scusatemi non vorrei nominarli) sono tali perchè ne sanno manipolare con intelligenza gli elementi costitutivi.
Qui no. Perchè se a mente fredda ci chiedessimo di cosa parla questo film, forse rimarremmo un po' indecisi e probabilmente dovremmo concludere che la narrazione verte sulla iniziazione del soldato Norman, catapultato dalla normalità di giovane nerd a "macchina" per uccidere. Ma è fin troppo evidente che il film fallisce clamorosamente il bersaglio. Perchè se lo prosciughiamo dal suo contorno di esplosioni_mortammazzati_spari_giustiziasommaria, della narrazione rimane ben poco. Inutilmente abbiamo scrutato ed indagato lo sguardo angosciato del giovane protagonista: il travaglio della metamorfosi ci è stata vigliaccamente sottratta da una sceneggiatura schizofrenica e da una regia troppo autoreferenziale. Con un intercalare narrativo scelto, spero, col criterio del facciamo_un_po'_come_viene, perchè se quella totale casualità di successione di eventi fosse voluta allora dovremmo arrabbiarci molto di più. Ma come? Il nostro piccolo eroe ci ha appena detto che è un dattilografo, ha appena vomitato l'anima mentre gli fanno pulire lo Sherman da quello che avanza del corpo del suo predecessore, ha appena fatto morire l'equipaggio di un altro Sherman per colpa della sua ignavia, ha appena ucciso a freddo un povero padre di famiglia sorpreso con addosso il cappotto di un soldato americano, e, dopo aver collezionato in mezza giornata questa piccola galleria degli orrori che fa? Non ci crederete: intreccia una piccola relazione erotico_romantica con una giovane hitlerjugend frau. Che ci sta dicendo il nostro regista? Che la guerra è così orribile che i due ragazzi non hanno nemmeno il tempo di scambiarsi il numero di cellulare o darsi l'amicizia su facebook che l'incalzare "feroce della storia" spazza via la loro tenera storia? Per cortesia ...
Che poi alla fine qualcosa da salvare del film ci sarebbe anche. Bravi e credibili gli interpreti, anche se relegati al ruolo di caratteristi da una sceneggiatura demenziale. Bravino il signor Pitt, che tanto credeva in questo film da averci pure messo un po' di soldi suoi: pure nella botulinica fissità del suo volto riesce ad essere anche espressivo. Però sarebbe ora che il signor Pitt si cimentasse in personaggi che richiedono per copione qualcosa oltre la fissità botulinica di cui sopra ... così, tanto per togliere il dubbio.
P.S. (post scriptum) la ricostruzione filologica degli armamenti in uso è accurata e fedele; quasi quanto in Call of Duty.
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