krant
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domenica 10 agosto 2014
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hell's kitchen? no grazie, qui si fa cucina.
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Un sogno di mezza estate. E' questo che Favreu regala al suo personaggio e al pubblico in sala nella sua ultima fatica "Chef - La ricetta perfetta".
Perfetta ma soprattutto azzeccata in ogni suo ingrediente: un cast notevole, nel quale troviamo fra gli altri Hoffman, Johansson e Downey Jr, ai quali è consegnata una parte minore ma mirata; un trama mai banale, scorrevole e solo raramente grottesca (la scena dell'amido di mais su tutte); un accompagnamento musicale piacevole e non invadente (finalmente il jazz cubano, nato con gli Irakere, trova un degno riconoscimento in una pellicola di spicco) che suona da contorno alla nostra portata principale: la fotografia, con la quale le nostre pupille sono deliziate da immagini e sensazioni volte ad esprimere l'amore e la passione nel fare cucina.
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Un sogno di mezza estate. E' questo che Favreu regala al suo personaggio e al pubblico in sala nella sua ultima fatica "Chef - La ricetta perfetta".
Perfetta ma soprattutto azzeccata in ogni suo ingrediente: un cast notevole, nel quale troviamo fra gli altri Hoffman, Johansson e Downey Jr, ai quali è consegnata una parte minore ma mirata; un trama mai banale, scorrevole e solo raramente grottesca (la scena dell'amido di mais su tutte); un accompagnamento musicale piacevole e non invadente (finalmente il jazz cubano, nato con gli Irakere, trova un degno riconoscimento in una pellicola di spicco) che suona da contorno alla nostra portata principale: la fotografia, con la quale le nostre pupille sono deliziate da immagini e sensazioni volte ad esprimere l'amore e la passione nel fare cucina. Il film riporta infatti l'attenzione su ciò che l'arte culinaria dovrebbe realmente rappresentare. Un'arte bistrattata negli ultimi anni da trasmissioni televisive nostrane ("Vuoi che muoro?") ma soprattutto provenienti da oltreoceano. Non è un caso che il critico gastronomico, reo di aver spezzato il cuore e rovinato la carriera al protagonista Carl Casper, si chiami Ramsey. Così come il palese riferimento alla trasmissione Hell's Kitchen vuole volutamente segnare uno spartiacque fra chi cucina per amore e passione, e chi lo fa per business, o per chi vede in ciò solo un mezzo e mai un fine. Il tutto è contestualizzato in un mondo in cui anche arte ed estro devono fare i conti con le nuove tecnologie. Inizialmente ostili al nostro protagonista, si riveleranno infine un ottimo strumento grazie al quale il talento e la dedizione saranno ripagate col successo.
Chef è una delle poche commedie che mi hanno realmente permesso di ridere, senza abusare del turpiloquio o di scene a carattere sessuale. Il merito è della semplicità che, tanto in cucina quanto nella realtà, risulterà essere il vero ingrediente segreto del nostro Chef.
Paolo Diamante (Krant)
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alex62
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martedì 26 agosto 2014
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deliziosa la 'comida' cubana viaggiante
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Jon Favreau: chi non se lo ricorda! Ma sì!, un caratterista fra i più apprezzati, tipico nei personaggi dove la stazza conta...ma chi se lo poteva immaginare che fosse anche un regista ormai dalla mano talmente sicura da poter dirigere e interpretare contemporaneamente un film delizioso. Nel vero senso del termine, visto che racconta la terza fase della carriera di un cuoco che era stato molto promettente, ma poi aveva finito per "sedersi" sui soliti piatti da ristorante sofisticato per figli di papà eternamente insoddisfatti. Sembrerebbe un lunghissimo ed estremamente efficace spot pubblicitario per tweeter, moderna diavoleria di cui il ragazzino deuteragonista, suo figlio (avuto niente meno che con l'ex-moglie Sofia Vergara, la strepitosa modella-attrice colombiana) è espertissimo.
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Jon Favreau: chi non se lo ricorda! Ma sì!, un caratterista fra i più apprezzati, tipico nei personaggi dove la stazza conta...ma chi se lo poteva immaginare che fosse anche un regista ormai dalla mano talmente sicura da poter dirigere e interpretare contemporaneamente un film delizioso. Nel vero senso del termine, visto che racconta la terza fase della carriera di un cuoco che era stato molto promettente, ma poi aveva finito per "sedersi" sui soliti piatti da ristorante sofisticato per figli di papà eternamente insoddisfatti. Sembrerebbe un lunghissimo ed estremamente efficace spot pubblicitario per tweeter, moderna diavoleria di cui il ragazzino deuteragonista, suo figlio (avuto niente meno che con l'ex-moglie Sofia Vergara, la strepitosa modella-attrice colombiana) è espertissimo.
La cucina nell'era di Internet: è tutta un'altra faccenda. Il film ricorda a tratti lo spiritoso "Spanglish", con Adam Sandler in stato di grazia e una meravigliosa Paz Vega, per non tacere della strepitosa prova d'attrice di Téa Leoni, grande interprete, purtroppo sfortunata, che non ha mai avuto l'occasione giusta per dimostrare l'indubitabile valore. Anche lì protagonista chef e taglia calibrata...Ma ciò che rende particolarmente appetitoso questo "Chef" è l'esperienza indimenticabile del viaggio culinario con il figlio, che consente al protagonista di riscattarsi come padre e come marito. Quel desiderio di trasmettere a suo figlio l'unico segreto che l'ha mantenuto a galla, mentre tutto intorno a lui naufragava, è il fulcro dell'essere padre. Il padre ha il dovere-diritto di lasciare, di passare qualcosa a suo figlio di unico e speciale che solo lui può dargli. Questo è il suo compito, che lo farà diventare uomo e che farà del proprio figlio un uomo.
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flyanto
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venerdì 29 agosto 2014
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quando reinventarsi diventa un successo
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Film in cui si racconta di uno chef, divorziato e padre di un bimbo, il quale in seguito ad un ennesimo ed acceso diverbio col padrone del ristorante presso cui lavora ed alla propria troppo irruenta reazione nei confronti di un critico che ha espresso un parere negativo sul suo modo di cucinare, viene licenziato essendo così costretto a cercarsi presto un'altra occupazione. Egli decide così, con l'aiuto anche di un suo ex collega, di iniziare l'attività di venditore di cibo cubano con un furgone in giro per le strade riscuotendo, grazie alla propria esperienza, alla propria abilità ed al proprio estro, un grosso successo e pertanto a ricostruirsi in maniera più soddisfacente e soprattutto più autonoma da qualsiasi tipo di ingerenza nella conduzione delle prelibatezze che prepara la propria esistenza con anche la riconquista della propria ex moglie.
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Film in cui si racconta di uno chef, divorziato e padre di un bimbo, il quale in seguito ad un ennesimo ed acceso diverbio col padrone del ristorante presso cui lavora ed alla propria troppo irruenta reazione nei confronti di un critico che ha espresso un parere negativo sul suo modo di cucinare, viene licenziato essendo così costretto a cercarsi presto un'altra occupazione. Egli decide così, con l'aiuto anche di un suo ex collega, di iniziare l'attività di venditore di cibo cubano con un furgone in giro per le strade riscuotendo, grazie alla propria esperienza, alla propria abilità ed al proprio estro, un grosso successo e pertanto a ricostruirsi in maniera più soddisfacente e soprattutto più autonoma da qualsiasi tipo di ingerenza nella conduzione delle prelibatezze che prepara la propria esistenza con anche la riconquista della propria ex moglie.
Questa commedia, interpretata e diretta dallo stesso Jon Favreau, si rivela molto piacevole da seguire: la trama è divertente, seppure molto semplice nel suo evolversi, ma sono i vari personaggi che la popolano che ne costituiscono realmente il suo punto di forza. A parte lo stesso Favreau che già dalla propria immagine fisica emana grande simpatia mista a tenerezza, vi è John Leguizamo nella parte dell'ex collega che duetta col protagonista in perfetta sintonia, poi Robert Downey Jr. nel ruolo stralunato e probabilmente cocainomane di un ex consorte della moglie, la stupenda Sofia Vergara dal sorriso e dal fisico disarmante e Scarlett Johansson in quello di una dolce cameriera, oltre a svariati altri in ruoli di secondo piano come il simpatico ragazzino che interpreta il bambino del protagonista. L'unico, invece, che riveste una parte, stranamente per lui, piuttosto arrogante e dunque poco d'incontro è Dustim Hoffman, come padrone del ristorante. I dialoghi, inoltre, sono ricchi di battute divertenti ed intelligenti e sempre misurate e pertanto il film è perfettamente consono allo scopo di puro e semplice scaccia pensieri, ma con alcuni spunti che inducono alla riflessione, che si è prefissato.
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themaster
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mercoledì 3 dicembre 2014
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jon favreau ritorna in grande stile
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Alle persone che mi conoscono è noto il mio odio verso le commedie romantiche,filmetti come Sapori e Dissapori,che cercano di arrivare al pubblico tramite il sentimentalismo facile e frasette facili in grado di colpire solo bimbetti infelici e casalinghe disperate,beh non è il caso di Chef La Ricetta Perfetta,l'eccellente commedia scritta,diretta e interpretata da Jon Favreau,un mestierante che io adoro alla follia che ha diretto svariati film nel corso della sua carriera,che bene o male molti conoscono,tra i più famosi ci sono Iron Man,Iron Man 2 e Zathura,film che a molti non è piaciuto ma che io ho trovato molto carino,la sua ultima fatica è stata Cowboy VS.
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Alle persone che mi conoscono è noto il mio odio verso le commedie romantiche,filmetti come Sapori e Dissapori,che cercano di arrivare al pubblico tramite il sentimentalismo facile e frasette facili in grado di colpire solo bimbetti infelici e casalinghe disperate,beh non è il caso di Chef La Ricetta Perfetta,l'eccellente commedia scritta,diretta e interpretata da Jon Favreau,un mestierante che io adoro alla follia che ha diretto svariati film nel corso della sua carriera,che bene o male molti conoscono,tra i più famosi ci sono Iron Man,Iron Man 2 e Zathura,film che a molti non è piaciuto ma che io ho trovato molto carino,la sua ultima fatica è stata Cowboy VS.Aliens,un blockbusterone senza molta anima,ma che nel complesso intratteneva,nonostante fosse un esperimento riuscito a metà,dopo questa (in)felice parentesi hollywoodiana,questo regista,bisfrattato da tutti gira questo film che a mio parere è interpretabile come la metafora della carriera di Favreau,ma per volere stesso dell'autore e assolutamente in senso positivo,perchè se esaminiamo i trascorsi di Carl(Favreau) capiamo che in realtà il personaggio è una sorta di archetipo di Jon,egli infatti,sia in sceneggiatura,che a livello di mimica lo ha personalizzato veramente tantissimo,ma ci arriverò tra poco,questo film rappresenta la rinascita di un regista veramente bravissimo che era dai tempi di Iron Man 2 che non beccava un film come si deve,con questa pellicola lui ci ha voluto dire :preparatevi perchè sono tornato e adesso non mi ferma più nessuno.
Questo film è girato veramente con pochissimo budget eppure Favreau è riuscito a dare una regia veramente molto molto briosa,travolgente,sensuale,eh sì il sesso in questa pellicola è presente in ogni fotogramma,ma non nel senso più becero della parola,il sesso accostato alla cucina,all'arte,in un amalgama raffinato e veramente molto ben riuscito,delle interpretazioni da paura in cui spicca su tutti il grande John Leguizamo,un attore attivo soprattutto in pellicole di nicchia e che fa sempre un lavoro eccellente almeno dal canto mio. Jon Favreau come dicevo è stato grande oltre che nella regia anche nell'interpretazione e nella sceneggiatura,il suo personaggio Carl è un uomo con delle capacità enormi ma che si piega troppo spesso al volere di chi sta più in alto di lui (e qui la metafora continua) e non mantiene l'eccellenza che aveva raggiunto negli anni,ci appare subito molto simpatico,molto corpulento con questa faccia simpatica e un pò gigiona,un uomo dedito al suo lavoro,che lo ama con tutto sè stesso e che cerca di riallacciare i rapporti con il figlio,interpretato abbastanza bene da un giovanissimo attore di cui non ricordo il nome,che è riuscito a non rendere il suo personaggio insopportabile,anzi anche il figlioletto del protagonista appare fin da subito molto simpatico e si crea empatia tra lui e lo spettatore. La sceneggiatura come dicevo è ben scritta e ben congegnata,i personaggi seppur stereotipati funzionano e mantengono un forte carisma dall'inizio alla fine,comprese Sophia Vergara e Scarlett Johansson,veramente molto brave entrambe,Chef La Ricetta Perfetta è un film dalle molteplici sfumature e riesce nell'impresa di raccontare tante cose e di farlo in maniera eccellente senza perdersi per strada. C'è una critica a "chi sta più in alto" qui impersonato da Dustin Hoffman e che io ho trovato un riferimento metacinematografico e una frecciatina alle produzioni,da cui Favreau è stato spesso legato,si parla di internet,di come possa essere uno strumento molto utile,ma anche un qualcosa di pericoloso per chi ne abusa,portando avanti una sorta di critica/elogio mai troppo banale,anzi.... e poi infine(non proprio) abbiamo la tematica che a me sta più cara,il viaggio,oltre a essere un'ottima commedia e un ottimo film sulla cucina,questa pellicola è anche un road movie con i controfiocchi,un film di formazione,al termine del quale ogni personaggio avrà un'evoluzione,tranne chi non è volutamente approfondito,vedremo molto spesso i nostri protagonisti scorazzare per i bellissimi paesaggi statunitensi,da Miami,al Messico fino alla Louisiana,facendo conoscere anche certe specialità locali come i po'boy sandwiches tipici per l'appunto della Louisiana.
è un film incredibilmente commuovente,ma (quasi) mai stucchevole e offre anzi dei momenti abbastanza alti,non nel senso che entreranno nella storia del cinema ma nel senso che coinvolgono per il realismo del tutto e lo spettatore si sente vicino al personaggio.
In sintesi,Chef La Ricetta Perfetta è un film veramente corposo,scritto,diretto e interpretato con cuore e passione da parte di un Jon Favreau nuovo,pronto a spaccare culi come aveva fatto in passato,del resto se ne potrebbe parlare per ore di tutte le sfumature di questo film,veramente bello,vedere per credere. Voto 8.5/10
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camifilm
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mercoledì 3 dicembre 2014
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commedia piacevole
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Il film si presenta immediatamente per essere una piacevole storia da seguire. Uno chef affermato nel proprio lavoro, ma divorziato e con un figlio di 10 anni che poco considera. Amorevole e simpatico il ragazzino, amante della tecnologia attuale e dei social network. Saranno l'amore per la cucina o la voglia di recuperare gli affetti tramite il pretesto della cucina che riusciranno in qualche modo a rendere felici padre e figlio. Una storia tutta da seguire, non banale e tanto meno tanto volgare, escluse un paio di battute verso l'inizio del film. Consigliata la visione, padre e figlio.
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kondor17
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domenica 5 luglio 2015
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la rivincita di john.
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Dopo le stroncature per cowboys&Aliens, che a me invece è piaciuto, John Favreau ritorna nelle sale con un road movie leggero e divertente, dove interpreta in maniera impeccabile il ruolo di uno chef di rango, Carl, liquidato dal proprietario del locale ma soprattutto da un infelice messaggio su Twitter.
Appena divorziato da Inez (Sofia Vergara) e con un figlio di 10 anni, Nick, ora anche senza lavoro, il cuoco si ritrova inaspettatamente sul mainstream per le risse e le frasi postate sui social e sul web. Twitter è sempre presente nel film e, visto suo il successo, avrà anche un buon ritorno economico, come hells kitchen, più e più volte citato.
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Dopo le stroncature per cowboys&Aliens, che a me invece è piaciuto, John Favreau ritorna nelle sale con un road movie leggero e divertente, dove interpreta in maniera impeccabile il ruolo di uno chef di rango, Carl, liquidato dal proprietario del locale ma soprattutto da un infelice messaggio su Twitter.
Appena divorziato da Inez (Sofia Vergara) e con un figlio di 10 anni, Nick, ora anche senza lavoro, il cuoco si ritrova inaspettatamente sul mainstream per le risse e le frasi postate sui social e sul web. Twitter è sempre presente nel film e, visto suo il successo, avrà anche un buon ritorno economico, come hells kitchen, più e più volte citato. Grazie poi al pseudo compagno di Inez, un simpatico rubacuori miliardario, Carl riesce a comprare e sistemare un vecchio furgone per catering dove ritroverà la voglia di vivere e di lavorare. E l'unità familiare.
Nel finale perde. Inutile il ritorno del critico redento. Il riscatto era già completo senza bisogno dei pizzi e dei ricami. Peccato.
Ottimi i camei di Scarlett johannson, di Dustin Hoffmann e del "suo" Robert Downey Jr.
Bravissimo il ragazzino e fantastica la musica.
Voto 8-
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stefano bruzzone
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martedì 14 aprile 2015
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lacunoso
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Commedia gastronomica on the road molto ma molto ben fatta ed interpretata anche se la sceneggiatura è scarna e priva di sussulti. Un filmetto godibile anche se manca di qualche colpo di scena e con diversi personaggi appena abbozzati i quali, anche se interpretati da star del cinema, risultano impalpabili ai fini della storia. Non si capisce bene che c'azzeccano Scarlett Johansson e R.Downey Jr. e troppo poco spazio è dato a D.Hoffman mentre pare eccessivo il ruolo della ex moglie anche se, S.Vergara, è un gran bel vedere. Godibile e dimenticabile.
Voto: 6,5
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