valentino giorgi
|
martedì 2 settembre 2014
|
regia di mestiere ma l'horror non funziona
|
|
|
|
Ralph Sarchie, un detective newyorkese, inizia ad indagare a una serie di orribili crimini che hanno in comune una matrice soprannaturale. Si tratta di quello che padre Mendoza chiamerà “male primario”, una forma di male compiuta da demoni che si sono impossessati del corpo di uomini.
Il film è ben girato e ha un buon gusto nella fotografia, riesce a gestire discretamente i (pochi) momenti di tensione e a inquadrare i personaggi in ambientazini adatte ma la sua trama e sceneggiatura vogliono basarsi troppo sui cliché del genere horror, spesso non riuscendo neppure ad ottenere l’effetto voluto, cioè far paura. Non ce la fa a coinvolgere con la storia trasmettendoti quel senso di inquietudine e ansia che dovrebbe.
[+]
Ralph Sarchie, un detective newyorkese, inizia ad indagare a una serie di orribili crimini che hanno in comune una matrice soprannaturale. Si tratta di quello che padre Mendoza chiamerà “male primario”, una forma di male compiuta da demoni che si sono impossessati del corpo di uomini.
Il film è ben girato e ha un buon gusto nella fotografia, riesce a gestire discretamente i (pochi) momenti di tensione e a inquadrare i personaggi in ambientazini adatte ma la sua trama e sceneggiatura vogliono basarsi troppo sui cliché del genere horror, spesso non riuscendo neppure ad ottenere l’effetto voluto, cioè far paura. Non ce la fa a coinvolgere con la storia trasmettendoti quel senso di inquietudine e ansia che dovrebbe. Anzitutto perché la trama inizialmente è un po’ confusa, non si capisce dove voglia andare a parare se non dopo un’ora abbondante di film. In secondo luogo per il fatto che i momenti di horror veri sono pochi nel film e mal distribuiti. Non c’è una “escalation del terrore”, una progressività temporale nella tensione narrativa. Il film ha un suo sviluppo nella trama ma non ti coinvolge con l’horror perché a un certo punto subentra l’action che si mangia l’horror e spezza la tensione narrativa creata fino a quel momento. Paradossalmente le scene più inquietanti sono all’inizio piuttosto che alla fine.
Il fatto di aver messo scene troppo movimentate da un certo momento in poi ha spezzato la lentezza propria dell’horror, fatta di momenti morti, pause, attese. In parole povere ha trasformato un film horror in un film d’azione noir. Non basta la presenza di posseduti ed esorcisti per fare un horror, è una questione di ritmi narrativi, trama ed effetti sonori.
Liberaci dal male non è il film che non vi farà dormire la notte né che vi farà sobbalzare dalla sedia. Rimane tuttavia un film che può essere godibile se visto col giusto spirito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a valentino giorgi »
[ - ] lascia un commento a valentino giorgi »
|
|
d'accordo? |
|
thedoors
|
mercoledì 3 settembre 2014
|
finalmente un buon film!
|
|
|
|
Dopo vari horror contenenti nel titolo la parola "male" (grazie alle traduzioni che li rendono agli occhi degli spettatori tutti uguali) ci troviamo di fronte ad un film degno di essere chiamato tale!! Un film con una fotografia e una regia magistrali, innovativo: un triller/poliziesco ben fatto miscelato ad un tema "horror", quello della possessione! Scordatevi "Lultimo esorcismo" e tutti i simili. Qui abbiamo davanti la storia di un detective coi controcazzi, un ambientazione che già di per se fa da scenario perfetto: il Bronx. Niente di scontato, niente di già visto. Niente cliché o stereotipi....
Insomma, uno dei migliori thriller/horror degli ultimi anni! Ci voleva!
[+] niente cliché?
(di the thin red line)
[ - ] niente cliché?
|
|
[+] lascia un commento a thedoors »
[ - ] lascia un commento a thedoors »
|
|
d'accordo? |
|
cinecinella
|
martedì 30 dicembre 2014
|
un horror catartico
|
|
|
|
Una pellicola decisamente interessante, dove la trama semplice non banalizza affatto il contenuto che il regista vuole proporci. Liberaci dal male ultima frase nella preghiera del pater noster, porta lo spettatore a riflettere sulla banalità del male, sulla sua azione prevedibile anche se cruenta ed è sotto quest'ottica a mio avviso che va compreso il film. Non è solo horror noir a tratti decisamente un po' splatter con un'ottima regia, fotografia e trucco ma è anche una presa di coscienza che il male lo si porta dentro quotidianamente e si nutre delle nostre menzogne e debolezze: il protagonista in fondo rappresenta un po' noi tutti e il percorso interiore di ricerca di giustizia quella vera e non di vendetta, risulterà fortemente catartico.
|
|
[+] lascia un commento a cinecinella »
[ - ] lascia un commento a cinecinella »
|
|
d'accordo? |
|
tarantinofan96
|
giovedì 23 luglio 2015
|
si poteva fare meglio
|
|
|
|
Spinto dalla curiosità, dato che avevo apprezzato Sinister, ho deciso di vedermi anche quest'ultimo film di Derrickson, ma il risultato non mi ha convinto del tutto.
Il film può essere visto come la classica storia di possessioni, ma ci sono delle differenze: le vicende sono raccontate come un thriller poliziesco caratterizzato da una caccia all'uomo non molto diversa dalle classiche storie di serial killer, se non per la presenza dell'elemento paranormale che in certi punti sembra addirittura forzato.
[+]
Spinto dalla curiosità, dato che avevo apprezzato Sinister, ho deciso di vedermi anche quest'ultimo film di Derrickson, ma il risultato non mi ha convinto del tutto.
Il film può essere visto come la classica storia di possessioni, ma ci sono delle differenze: le vicende sono raccontate come un thriller poliziesco caratterizzato da una caccia all'uomo non molto diversa dalle classiche storie di serial killer, se non per la presenza dell'elemento paranormale che in certi punti sembra addirittura forzato. Il film regge la tensione senza dubbio, ma mancano i veri momenti inquietanti, manca la lentezza con la quale si deve girare un film di questo tipo (c'è troppa azione per essere un horror) e soprattutto non ci sono veri colpi di scena.
Nel film vengono distinti due tipi di male: quello secondario, fatto dagli uomini e quello primario delle entità demoniache. Il film ha il pregio di cercare di riflettere sulla differenza e sulle connessioni di questi due mali, ma anche in questo ragionamento si perde per strada dato che Derrickson preferisce regalare allo spettatore qualche momento di terrore in più, puntando sulla classica scena di esorcismo trita e ritrita e su una conclusione abbastanza sbrigativa e semplicistica, piuttosto che insistere su questo ragionamento, che poteva essere il vero punto di svolta del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tarantinofan96 »
[ - ] lascia un commento a tarantinofan96 »
|
|
d'accordo? |
|
anto u.m.
|
mercoledì 1 ottobre 2014
|
troppo...poco!
|
|
|
|
Diciamoci la verità, il tema delle possessioni diaboliche è ormai fortemente inflazionato. Nonostante l'argomento continui ad avere una forte presa sul pubblico, riuscire a realizzare una pellicola innovativa diventa sempre più difficile e alla fine, ci ritroviamo a guardare sempre le stesse storie trite e ritrite che non suscitano il minimo coinvolgimento. Analoga sorte è toccata a "Liberaci dal male" che nonostante l'idea parzialmente innovativa di inserire l'elemento horror in un thriller poliziesco, non riesce ad essere all'altezza delle aspettative.
La trama è semplice: il detective Ralph Sarchie si trova ad affrontare una serie di casi di criminalità che lo coinvolgeranno in prima persona e che, in realtà, celano una matrice demoniaca.
[+]
Diciamoci la verità, il tema delle possessioni diaboliche è ormai fortemente inflazionato. Nonostante l'argomento continui ad avere una forte presa sul pubblico, riuscire a realizzare una pellicola innovativa diventa sempre più difficile e alla fine, ci ritroviamo a guardare sempre le stesse storie trite e ritrite che non suscitano il minimo coinvolgimento. Analoga sorte è toccata a "Liberaci dal male" che nonostante l'idea parzialmente innovativa di inserire l'elemento horror in un thriller poliziesco, non riesce ad essere all'altezza delle aspettative.
La trama è semplice: il detective Ralph Sarchie si trova ad affrontare una serie di casi di criminalità che lo coinvolgeranno in prima persona e che, in realtà, celano una matrice demoniaca. Unico modo per tornare alla normalità è spezzare il legame col soprannaturale scacciando l'entità malefica che ha dato origine agli episodi criminali.
La grande pecca di questa pellicola è rappresentata dal suo stesso punto di forza:la commistione tra generi profondamente differenti che non è riuscita a trovare il suo equilibrio.
Insufficiente come thriller, non lascia spazio ai colpi di scena tipici del genere. Manca del tutto un elemento sorpresa in grado di tenere lo spettatore col fiato sospeso poichè la soluzione dell'enigma centrale è chiara già a partire dai primi istanti.
Insufficiente come horror in quanto, troppo focalizzato sull'intento di relizzare un thriller, mette in secondo piano quello che in realtà dovrebbe essere il nucleo centrale della storia, rilegandolo quasi a mero epilogo: l'esorcismo.
Questo film, infatti, può certamente vantare il rituale di esorcismo più piatto,semplicistico e privo di suspence della storia del cinema.
A mio avviso, qualche censura va mossa pure nei confronti della scelta dell'ambientazione. Troppo cupa e fin troppo scura impedisce ogni genere di immedesimazione. Anche qui la mescolanza di generi ha creato un po' di confuzione: se realizzi un horror, l'orrore deve essere visibile non supposto (diversamente dal thriller in cui il vedo non vedo è parte della suspence). "L'esorcista" docet!
[-]
[+] d'accordo su tutto
(di the thin red line)
[ - ] d'accordo su tutto
|
|
[+] lascia un commento a anto u.m. »
[ - ] lascia un commento a anto u.m. »
|
|
d'accordo? |
|
loredero
|
mercoledì 3 giugno 2015
|
liberaci dalle aspettative tradite
|
|
|
|
Un genere, quello di Liberaci dal male, probabilmente difficile da rinnovare: allestire una trama investigativa coerente che terminasse con un esorcismo era probabilmente un progetto molto ambizioso, senonchè il film arriva ad essere decisamente deludente. Affidato un pò troppo alle doti recitative e fisiche degli attori con somma gioia dello spettatore femminile (su tutti il protagonista detective interpretato da Eric Bana), Liberaci dal Male è costruito su una trama un pò traballante ed un finale troppo scontato che non regge il confronto con il capostipite , L'Esorcista, o con i successivi recenti del genere. Infelice a mio parere la scelta di sostituire la figura classica del severo ed erudito esorcista con quella di Padre Mendoza, ex tossicomane e sensibile alle tentazioni della carne, un gesuita che assomiglia nel look e nei dialoghi al leader di un gruppo pop/rock, insomma tutto fuorchè uno spirito incorruttibile e ortodosso paladino del bene in grado di scacciare il demoniaco da un posseduto, non bilancia l'espiazione di un delitto incoffessabile che il detective Ralph Sarchie si conquista in questa lotta contro il maligno.
[+]
Un genere, quello di Liberaci dal male, probabilmente difficile da rinnovare: allestire una trama investigativa coerente che terminasse con un esorcismo era probabilmente un progetto molto ambizioso, senonchè il film arriva ad essere decisamente deludente. Affidato un pò troppo alle doti recitative e fisiche degli attori con somma gioia dello spettatore femminile (su tutti il protagonista detective interpretato da Eric Bana), Liberaci dal Male è costruito su una trama un pò traballante ed un finale troppo scontato che non regge il confronto con il capostipite , L'Esorcista, o con i successivi recenti del genere. Infelice a mio parere la scelta di sostituire la figura classica del severo ed erudito esorcista con quella di Padre Mendoza, ex tossicomane e sensibile alle tentazioni della carne, un gesuita che assomiglia nel look e nei dialoghi al leader di un gruppo pop/rock, insomma tutto fuorchè uno spirito incorruttibile e ortodosso paladino del bene in grado di scacciare il demoniaco da un posseduto, non bilancia l'espiazione di un delitto incoffessabile che il detective Ralph Sarchie si conquista in questa lotta contro il maligno. Fra i due una collaborazione al testosterone che poco ha con lo spirituale. Alla fine il bene trionfa e ne siamo felici, anche la famiglia stranamente solo presa in ostaggio dal posseduto malfattore è salva senza un graffio. Amen.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a loredero »
[ - ] lascia un commento a loredero »
|
|
d'accordo? |
|
themaster
|
venerdì 6 febbraio 2015
|
un calderone di generi miscelati sapientemente
|
|
|
|
Scott Derrickson,autore di film molto belli di genere come L'esorcismo di Emily Rose e il bellissimo Sinister,si era perso un po per strada dirigendo quell'aborto di remake di Ultimatum alla terra con un Keanu Reeves che rappresentava l'unico lato positivo di quella pellicola. Questo mestierante torna alla ribalta con Liberaci dal Male tratto dal libro omonimo (in inglese Deliver us from Evil) scritto dall'ex poliziotto e demonologo Ralph Sarchie,interpretato in questo film da un Eric Bana in ottima forma. Oltre alla performance di Eric Bana colpisce decisamente Joel McHale che interpreta Butler il collega di Sarchie,che risulta subito simpatico e l'attore è riuscito a caratterizzare il personaggio alla perfezione,dandogli degli sguardi,delle movenze e uno "stile" proprio e,nonostante non vi sia un forte approfondimento psicologico il character funziona benissimo,Edgar Ramirez nei panni del prete gesuita di turno ha fatto un buon lavoro portando in scena un personaggio diverso dal solito,che riesce ad eludere i soliti clichè del genere e che risulta da subito molto accattivante,cosa che purtroppo non si può dire degli altri personaggi secondari che sono purtroppo delle macchiette abbastanza bidimensionali,un plauso va fatto a Sean Harris che interpreta l'indemoniato benissimo.
[+]
Scott Derrickson,autore di film molto belli di genere come L'esorcismo di Emily Rose e il bellissimo Sinister,si era perso un po per strada dirigendo quell'aborto di remake di Ultimatum alla terra con un Keanu Reeves che rappresentava l'unico lato positivo di quella pellicola. Questo mestierante torna alla ribalta con Liberaci dal Male tratto dal libro omonimo (in inglese Deliver us from Evil) scritto dall'ex poliziotto e demonologo Ralph Sarchie,interpretato in questo film da un Eric Bana in ottima forma. Oltre alla performance di Eric Bana colpisce decisamente Joel McHale che interpreta Butler il collega di Sarchie,che risulta subito simpatico e l'attore è riuscito a caratterizzare il personaggio alla perfezione,dandogli degli sguardi,delle movenze e uno "stile" proprio e,nonostante non vi sia un forte approfondimento psicologico il character funziona benissimo,Edgar Ramirez nei panni del prete gesuita di turno ha fatto un buon lavoro portando in scena un personaggio diverso dal solito,che riesce ad eludere i soliti clichè del genere e che risulta da subito molto accattivante,cosa che purtroppo non si può dire degli altri personaggi secondari che sono purtroppo delle macchiette abbastanza bidimensionali,un plauso va fatto a Sean Harris che interpreta l'indemoniato benissimo. Ciò che è stato molto criticato a questa pellicola sono le dinamiche,la storia va avanti in maniera molto lenta e riflessiva,abbiamo numerose contaminazioni di vari generi,Liberaci dal Male è un calderone di generi miscelati sapientemente da un mestierante che sa fare esattamente il suo lavoro e porta in scena una sorta di noir metropolitano/buddy movie/horror che si contraddistingue dalla massa grazie ai movimenti di macchina utilizzati da Derrickson e alla fotografia semplicemente magistrale che rende molto bene sia nelle parti più da brivido che nei momenti noir/polizieschi,le scene d'azione (per quanto contate) sono girate molto chiaramente,in maniera cruda e realistica con uno stile molto sporco (volutamente) che mi ha ricordato un po lo stile di Paul Greengrass,tuttavia la parte più action è centellinata in modo da non mangiarsi tutto il resto e l'atmosfera ne guadagna decisamente di più,un punto a favore di questa pellicola è che riesce a costruire la tensione benissimo,si ha sempre la sensazione di non essere al sicuro e ci si sente osservati e braccati,si crea empatia quindi con i personaggi,anche se una cosa che non mi è piaciuta è l'eccessiva presenza dei jump scared ovvero quei momenti in cui c'è una certa tensione e irrompe un qualcosa (di solito un'animale) che faccia fare il classico salto sulla sedia,tecnica che ritorna più volte nel corso della pellicola ma che risulta comunque più contestualizzata delle varie merde tipo Ouija e Le Origini del Male vari.
Un'altro difetto è che la sceneggiatura presenta alcuni non detti e certe ingenuità che da Derrickson non mi aspettavo,non mancano poi momenti da buddy movie classico in cui uno dei due personaggi fa la battuta e che io ho trovato abbastanza stereotipati e a volte fuori luogo.
L'elemento che da solo vale la visione di tutto il film è l'esorcismo finale che,sia registicamente,fotograficamente che a livello di interpretazioni è uno dei più belli che si siano visti in un film,e che mi riconfermano la bravura di questo regista. Questo film per certi versi è anche superiore a The Conjuring di James Wan che pure era fantastico.
Un film in sintesi che non dispiacerà agli appassionati dell'horror e che da un punto di vista puramente visivo è puro godimento,da citare poi il commento musicale,veramente funzionale e gli effetti visivi. Un film di genere discreto che intrattiene,diverte,fa riflettere e spaventa. Da vedere. Voto 7/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a themaster »
[ - ] lascia un commento a themaster »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
mercoledì 26 settembre 2018
|
non molto di nuovo, qui...
|
|
|
|
"Deliver Us from Evil"(2014)di Scott Derrickson è un film che non propone qualcosa di nuovissimo, intrallacciando tematiche horror(meglio di horror fantastico-demoniaco)con quelle thriller. Pur se lo scenario è diverso da"The Exorcist"(intendendo il primo, di William Friedkin, 1973)pian piano si assiste a un vero esorcismo, sull'ex soldato(e tutto inizia in Irak-Iraq, che dir si voglia..., come nel citato"capotstipite", anche se all'epoca là non c'era la guerra...), certo in un ambiente atipico-non c'è il letto, non c'è Linda Blair, il prete esorcista è un ex-tossico, per sua ammissione, che ha avuto esperienze sessuali, mentre nel film di Freidkin tutto era"più regolare", ammesso che ciò significhi qualcosa, diciamo meglio che i tempi erano diversi, ma sostanzilamente non siamo molto lontani dal"primo film della serie"(pur se naturalmente questo "Deliver.
[+]
"Deliver Us from Evil"(2014)di Scott Derrickson è un film che non propone qualcosa di nuovissimo, intrallacciando tematiche horror(meglio di horror fantastico-demoniaco)con quelle thriller. Pur se lo scenario è diverso da"The Exorcist"(intendendo il primo, di William Friedkin, 1973)pian piano si assiste a un vero esorcismo, sull'ex soldato(e tutto inizia in Irak-Iraq, che dir si voglia..., come nel citato"capotstipite", anche se all'epoca là non c'era la guerra...), certo in un ambiente atipico-non c'è il letto, non c'è Linda Blair, il prete esorcista è un ex-tossico, per sua ammissione, che ha avuto esperienze sessuali, mentre nel film di Freidkin tutto era"più regolare", ammesso che ciò significhi qualcosa, diciamo meglio che i tempi erano diversi, ma sostanzilamente non siamo molto lontani dal"primo film della serie"(pur se naturalmente questo "Deliver..."non fa parte propriamente della serie"esorcisti". Sequenze quasi tutte in effetto notte, ricerca di androni comunque poco illuminati e frequenti black-out nelle case"indemoniate"e sequenze anche di pura azione, dato che tutto sommato è anche un film politiesco. Molto "in linea con i tempi", "Deliver Us from Evil"è opera non eccelsa ma non disprezzabile, di un certo tono anche culturale, che sfrutta intelligentemente anche il tema dei"doors", delle porte, saccheggiando, nella colonna sonora, i "Doors", ban storica del rock psichedelico e ben nota a tutti/e. Che poi il film sia realmente tratto dai diari di un ex-policeman è probabilissimo, ma non sappiamo in quale misura sia stato realizzato il"traitement", ossia non possiamo testare la fedeletà o meno all'originale. Derrickson(anche sceneggiatore con Paul Harris Boardman)va benino, ma... Interpreti azzeccati Eric Bana(il policeman), Edgar Ramirez(il gesuita già"tossico")e Olivia Munn: tutti e tre personaggi tormentati, l'ultima indemoniata, come Sean Harris, il soldato di origini latinoamericane reduce dall'Irak. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
lunedì 25 agosto 2014
|
nel complesso un buon horror
|
|
|
|
Iraq 2010. Un gruppo di militari americani entra in una caverna per perlustrarla e gli uomini entrano in contatto con qualcosa di malefico. Tre anni dopo a New York un poliziotto e un gesuita sui generis si ritrovano ad indagare su alcuni crimini cruenti.
Di questi tempi è raro trovare un horror capace ancora di farti sobbalzare dalla sedia o quantomeno tenerti incollato alla storia e questo film ha il merito di riuscire a fare entrambe le cose. Missione questa tutt'altro che scontata vista l'inflazione del genere. Certo la pellicola ha qualche incongruenza (non si capisce bene ad esempio per quale motivo ci fosse bisogno dell'iniziale ambientazione in Iraq) e ricorre a tutti gli strumenti del caso (carillon, porte cigolanti, presenze inquietanti, voci metalliche ed esorcismi).
[+]
Iraq 2010. Un gruppo di militari americani entra in una caverna per perlustrarla e gli uomini entrano in contatto con qualcosa di malefico. Tre anni dopo a New York un poliziotto e un gesuita sui generis si ritrovano ad indagare su alcuni crimini cruenti.
Di questi tempi è raro trovare un horror capace ancora di farti sobbalzare dalla sedia o quantomeno tenerti incollato alla storia e questo film ha il merito di riuscire a fare entrambe le cose. Missione questa tutt'altro che scontata vista l'inflazione del genere. Certo la pellicola ha qualche incongruenza (non si capisce bene ad esempio per quale motivo ci fosse bisogno dell'iniziale ambientazione in Iraq) e ricorre a tutti gli strumenti del caso (carillon, porte cigolanti, presenze inquietanti, voci metalliche ed esorcismi). Il lato positivo è rappresentato dal fatto che questi elementi vengono ben mixati dal regista che, sfruttando una coppia di protagonisti davvero insolita, riesce anche ad inserire qualche punta di humor distillata quà e là che non guasta affatto. Se la scena dell'esorcismo magari poteva essere un tantino accorciata è vero anche che il film ha la giusta durata e, specialmente nella prima parte, riesce a ben fondere i generi thriller e horror. Ulteriore nota di merito per la colonna sonora targata Doors che avrà un risvolto anche nella trama della pellicola e un cast ben assortito che fa della coppia Bana-Rodriguez la sua forza. Insomma un buon prodotto che funge da ideale viatico per l'inizio della nuova stagione cinematografica.
[-]
[+] m?
(di jollyroger27488)
[ - ] m?
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
venerdì 17 ottobre 2014
|
il cop-exorcism secondo derrickson
|
|
|
|
Poliziotto newyorkese dai modi rudi ma dotato di un sesto senso per i crimini più efferati e misteriosi, deve arginare l'inquientante deriva di violenza che sembrano essersi portati dietro dall'Iraq tre marines sopravvissuti ad un evento inspiegabile e malefico. Con l'aiuto del fidato collega e di un esorcista gesuita dal passato burrascoso, scoprirà che c'è lo zampino del diavolo. A quel punto però, anche moglie e figlia sembrano essere ormai in grave pericolo...
Dal premiato regista Scott Derrickson ('The Exorcism of Emily Rose' - 2005 e 'Sinister'- 2012) e dai denari dal fortunato produttore Jerry Bruckheimer, l'ennesima pellicola sulla falsariga di una detection-horror che dice di ispirarsi a fatti realmente accaduti (il libro 'Beware the Night' scritto dal poliziotto newyorkese Ralph Sarchie, consulente degli sceneggiatori) ma che continua a affastellare il solito campionario di banalità narrative piene di strafalcioni di sceneggiatura, prevedibilità del plot, tensione telefonata, personaggi stereotipati e drastiche cadute di ritmo e di montaggio.
[+]
Poliziotto newyorkese dai modi rudi ma dotato di un sesto senso per i crimini più efferati e misteriosi, deve arginare l'inquientante deriva di violenza che sembrano essersi portati dietro dall'Iraq tre marines sopravvissuti ad un evento inspiegabile e malefico. Con l'aiuto del fidato collega e di un esorcista gesuita dal passato burrascoso, scoprirà che c'è lo zampino del diavolo. A quel punto però, anche moglie e figlia sembrano essere ormai in grave pericolo...
Dal premiato regista Scott Derrickson ('The Exorcism of Emily Rose' - 2005 e 'Sinister'- 2012) e dai denari dal fortunato produttore Jerry Bruckheimer, l'ennesima pellicola sulla falsariga di una detection-horror che dice di ispirarsi a fatti realmente accaduti (il libro 'Beware the Night' scritto dal poliziotto newyorkese Ralph Sarchie, consulente degli sceneggiatori) ma che continua a affastellare il solito campionario di banalità narrative piene di strafalcioni di sceneggiatura, prevedibilità del plot, tensione telefonata, personaggi stereotipati e drastiche cadute di ritmo e di montaggio. Senza neppure l'ombra di una volontà di scrittura che punti ad un livello di interpretazione altro, cui pure l'horror americano ci aveva abituati (l'occasione era ghiotta partendo dall'anima nera di una nazione americana nella sua trasferta di morte nel deserto iracheno piuttosto che le remore etiche di un poliziotto agnostico cui piace menar le mani), e pur cercando un equilibrio difficile tra la dinamiche del poliziesco ed i soprassalti dell'horror demoniaco, più spesso risolto con gli strumenti grossolani dell'ironia a buon mercato e da qualche infelice battuta dal retrogusto discriminatorio (dai pazzi da 'buttare' in manicomio agli immigrati ispanici dalle bizzarre abitudini domestiche), il film finisce per incartarsi in una storia dove più che l'odore di zolfo e le mistificazione del maligno contano gli inseguimenti a rotta di collo per i palazzoni del Bronx, gli effettacci splatter di pragmatica, gli indemoniati idrofobi dal morso facile e la solita storia di vendetta e di riscatto con l'inevitabile (o forse sì,speravamo, pensando ad una storia vera dai risvolti drammatici) happy end formato famiglia. Tra le solite banalità citazioniste (dalle porte della trascendenza lisergica dei Doors scambiate per quelle dell'inferno di Lucio Fulci alle immancabili scritte in latino e babilonese) e personaggi raccattati dai capitoli precedenti (dal prete tormentato stile Friedkin al misterioso incappucciato che richiama la preveggenza aliena del 'Signore del Male' di John Carpenter ), ci si trascina all'inevitabile scena madre finale di un esorcismo da manuale del piccolo spretato (mi raccomando seguire tutti i punti: presenza, tensione, punto di rottura, voce, conflitto ed espulsione) già visto nel capitolo precedente e dove il sangue scorre a fiumi ma non muore mai nessuno. Peccato per la débâcle di Mark Wahlberg che ci avrebbe almeno risparmiato la prestanza bonaria di un inespressivo Eric Bana.
Dopo il legal-exorcism ed il cop-exorcism, il solerte Derrickson non mancherà di propinarci il terzo definitivo capitolo di una trilogia demoniaca che ci porti dritto dritto nell'ufficio da counselor-exorcism di un mefistofelico procuratore distrettuale che pur di farsi rieleggere non avrà sicuramente esitato a scendere a patti col Signore delle Tenebre. Amen.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
|