eugenio
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lunedì 5 gennaio 2015
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le catene della colpa
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Nel mare magnum del cinema di genere, particolare menzione va data al thriller che in vesti diverse,ha contribuito all’esaltazione del cinema azione nudo e puro spesso classificato come “secondario” rispetto a pellicole più pesanti e pregne di significato.
Michael R. Roskam, regista belga trapiantato negli USA, non è un novellino influenzato dalle pressioni delle grandi case hollywoodiane come ha dimostrato nel recente Bullhead. Dimostra di saper costruire un film certamente di genere, dai clichè consolidati in cui tuttavia venga messa in luce la chiara definizione dell’animo umano, la sua ambiguità e la difficoltà di trovare un significato al sentimento di giustizia. Sfrutta una novella consolidata di Dennis Lehane, maestro del noir bostoniano che ha co-firmato la sceneggiatura, decidendo di cambiare tuttavia il cuore dell’azione nella periferica Brooklykyn, livida e incupita, crocevia di immigrazione e criminalità organizzata.
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Nel mare magnum del cinema di genere, particolare menzione va data al thriller che in vesti diverse,ha contribuito all’esaltazione del cinema azione nudo e puro spesso classificato come “secondario” rispetto a pellicole più pesanti e pregne di significato.
Michael R. Roskam, regista belga trapiantato negli USA, non è un novellino influenzato dalle pressioni delle grandi case hollywoodiane come ha dimostrato nel recente Bullhead. Dimostra di saper costruire un film certamente di genere, dai clichè consolidati in cui tuttavia venga messa in luce la chiara definizione dell’animo umano, la sua ambiguità e la difficoltà di trovare un significato al sentimento di giustizia. Sfrutta una novella consolidata di Dennis Lehane, maestro del noir bostoniano che ha co-firmato la sceneggiatura, decidendo di cambiare tuttavia il cuore dell’azione nella periferica Brooklykyn, livida e incupita, crocevia di immigrazione e criminalità organizzata.
The Drop, il titolo del film, rimanda a una consegna, un lascito,il passaggio di denaro sporco a bar controllati dalla malavita organizzata. Ne seguiamo in un pub le “gesta” di Bob Saginowski (Tom Hardy) barman silente, assiduo praticante delle messe della domenica (che non prende mai la comunione) dal misterioso passato. Il cugino Marv (James Gandolfini alla sua ultima apparizione), ex proprietario ora al soldo obbligato di un criminale ceceno, cova nel suo intimo una rivalsa nei confronti di quei criminali che lo hanno privato della sua dignità imbastendo in sordina, una truffa per impadronirsi di quello che una volta era suo. E il doppio fondo del bancone ricco di mazzette sarà solo l’inizio.
L’imprevisto come ogni buon thriller che si rispetti si presenta sottoforma di una inusitata rapina notturna al bar di Marv e nel ritrovamento di un cucciolo di pitbull in un cassetto dell’immondizia nei pressi della casa di Nadia, appartenente a Eric Deeds, un balordo che rivendica i diritti sul cane e l’autorità su Nadia, ex mai dimenticata (che Bob inizia a frequentare per la cura del cane) e da cui pare ossessionato.
Non tutto è come sembra e in un escalation di situazioni forti e pericolose, Bob, sarà costretto a rivelare la sua vera natura come Deeds e Marv si renderanno ben presto conto.
Nel film di Roskam si assapora il gusto dei noir d’annata, delle vecchie rivalità mafiose, dei misteriosi intrallazzi, dei sordidi rapporti tra personaggi in cui l’amore è quasi negato come mercificazione e atto sessuale.
Il cane Rocco, nella sua figura di contorno, costituisce l’anima ferita di Bob, lo spinge a frequentare una ragazza, Nadia, deus ex machina della vicenda e quasi motore delle azioni esplosive che porteranno Bob a mostrare la sua inclinazione, via naturale di fuga e di sfogo di un mondo, pare dirci Roskam, totalmente asservito alla pratica brutale.
E sono gli animali, qui i veri esseri umani, in quanto legati a un mondo non ancora contaminato dalla meschinità adulta, non ferito dalla violenza, non asservito alla droga, non piegato al Dio denaro. Sono gli animali (come giò il toro di Bullhead) i veri protagonisti dei film di Roskam pur declinati a coprimari o a ruoli di “unione” o di pacato sentimento.
E la telefonata muta tra un grandissimo James Gandolfini e Tom Hardy in una notte senza luna, è più eloquente di tante, tantissime scene d’azione in grado di tradurre in due fotogrammi ciò che un regista alle prime armi coi film di genere avrebbe mostrato in dieci (magari utilizzando il parlato).
Da vedere.
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[+] bella critica.
(di gambardella )
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filippo catani
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domenica 22 marzo 2015
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un ottimo noir
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Brooklyn. Bob è il barman di un locale un tempo gestito dal cugino Marv e che ora funge da specchietto per le allodole per il riciclo di denaro della mafia cecena. Una sera Bob farà la conoscenza con una vicina di casa e da quel momento si innescheranno una serie di eventi.
Ottimo film di genere cucinato a fuoco lento e con molta cura. Il film viaggia su ritmi bassi ma questo perchè è necessario per il regista costruire bene sia le atmosfere ma anche e soprattutto i personaggi che si alternano in questo bar di periferia. Ecco allora Bob (interpretato dal sempre bravissimo Hardy che non sbaglia quasi mai un colpo) che è un ragazzone timido e solitario che però nasconde dentro di se oscuri segreti.
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Brooklyn. Bob è il barman di un locale un tempo gestito dal cugino Marv e che ora funge da specchietto per le allodole per il riciclo di denaro della mafia cecena. Una sera Bob farà la conoscenza con una vicina di casa e da quel momento si innescheranno una serie di eventi.
Ottimo film di genere cucinato a fuoco lento e con molta cura. Il film viaggia su ritmi bassi ma questo perchè è necessario per il regista costruire bene sia le atmosfere ma anche e soprattutto i personaggi che si alternano in questo bar di periferia. Ecco allora Bob (interpretato dal sempre bravissimo Hardy che non sbaglia quasi mai un colpo) che è un ragazzone timido e solitario che però nasconde dentro di se oscuri segreti. Troviamo poi Marv (il compianto Gandolfini) l'ex proprietario del bar cinico e disilluso che vive assai male la retrocessione di ruolo. Infine troviamo Nadia una ragazza giovane con tanti problemi alle spalle (brava la Rapace). La pellicola ha una giusta durata e anche il regista Roskam è stato davvero bravo ad adattare la novella di Lehane; tutto quello che abbiamo visto trasposto al cinema è stato davvero di pregevole fattura. Insomma un film adatto agli amanti di quello che sarebbe stato definito un noir con tanti spunti di riflessione e un'ottima costruzione dei personaggi.
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the thin red line
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mercoledì 18 febbraio 2015
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buon film di genere
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Bob Saginowski è un uomo solitario e mite, a tratti ingenuo, barman nel pub del cugino Marv e sotto le dipendenze della gestione malavitosa cecena. Una notte di ritorno dal lavoro trova un cucciolo abbandonato e ferito nel giardino di Nadia che lo aiuterà ad accudirlo e a prendersene cura. Ma pochi giorni dopo un uomo dalla personalità instabile si presenterà come padrone del cucciolo....
Il regista Roskam, senza tanti fronzoli ci vuole raccontare una storia semplice, dove a tenere alta la tensione sono le incongruenze dei protagonisti che svelano il loro vero io col passare dei minuti. La figura mite del buon Bob degnamente rappresentata da Hardy si contrappone al fare dispotico e viscido del cugino Marv (un sempre eccelso Gandolfini) in un rapporto che lega i due per la sola parentela.
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Bob Saginowski è un uomo solitario e mite, a tratti ingenuo, barman nel pub del cugino Marv e sotto le dipendenze della gestione malavitosa cecena. Una notte di ritorno dal lavoro trova un cucciolo abbandonato e ferito nel giardino di Nadia che lo aiuterà ad accudirlo e a prendersene cura. Ma pochi giorni dopo un uomo dalla personalità instabile si presenterà come padrone del cucciolo....
Il regista Roskam, senza tanti fronzoli ci vuole raccontare una storia semplice, dove a tenere alta la tensione sono le incongruenze dei protagonisti che svelano il loro vero io col passare dei minuti. La figura mite del buon Bob degnamente rappresentata da Hardy si contrappone al fare dispotico e viscido del cugino Marv (un sempre eccelso Gandolfini) in un rapporto che lega i due per la sola parentela. Non esistono manifestazioni d'affetto ne nessun altro clichè tedioso ed inutile; ciò rende i personaggi più reali possibile. La trama è semplice e ben bilanciata, la totale, o quasi, mancanza di violenza fine a se stessa lo discosta dai normali film di genere zeppi di sangue e proiettili. Il protagonista viene presentato come una vittima di bullismo ad opera del presunto proprietario del cane che lo vessa ogni qualvolta lo vede provocandone più timore che rabbia. La volontà estrema di Bob di star fuori dai guai a tutti i costi ne evidenzia l'umanità ma non servirà a togliersi di torno il rivale. Buona la fotografia e la regia anche se senza salti sulla sedia, le scene migliori sono all'interno del bar, luogo caldo e sicuro e vero protagonista chiassoso della serata del Superball. Il volto di Hardy esprime ciò che un uomo normale proverebbe in una situazione simile fino all'epilogo finale reso indinspensabile per lo svolgimento degli eventi. Un buon film di genere che riesce, con una durata sostenibilissima e senza annoiarci con dialoghi e scene inutili, a farsi apprezzare dall'inizio alla fine e a sorprenderci nel finale semplicemente con un monologo.
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jaylee
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giovedì 2 aprile 2015
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una tranquilla, violenta vita di periferia.
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Interessante questo incrocio tra il regista belga Michael R. Roskam, e il racconto del bostoniano per eccellenza Dennis Lehane, già autore per Clint Eastwood e Ben Affleck... Stavolta (per scelta di produzione), la storia si svolge a Brooklyn e non a Boston come da norma, ma fortunatamente per gli estimatori di Lehane, vengono mantenute le ambientazioni da noir di quartiere, e interni da pub irlandese.
Stavolta l'mmancabile "colpo" lo vuol fare Marvin (James Gandolfini)' ai danni della mafia cecena, che usa il suo pub come punto di raccolta per le scommesse clandestine. Nel mezzo, ci cade il placido barman Bob (Tom Hardy) che si troverà suo malgrado anche ad adottare un cane, essere ricattato dal suo ex padrone, ed avere una relazione con l'ex ragazza dell'ex padrone.
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Interessante questo incrocio tra il regista belga Michael R. Roskam, e il racconto del bostoniano per eccellenza Dennis Lehane, già autore per Clint Eastwood e Ben Affleck... Stavolta (per scelta di produzione), la storia si svolge a Brooklyn e non a Boston come da norma, ma fortunatamente per gli estimatori di Lehane, vengono mantenute le ambientazioni da noir di quartiere, e interni da pub irlandese.
Stavolta l'mmancabile "colpo" lo vuol fare Marvin (James Gandolfini)' ai danni della mafia cecena, che usa il suo pub come punto di raccolta per le scommesse clandestine. Nel mezzo, ci cade il placido barman Bob (Tom Hardy) che si troverà suo malgrado anche ad adottare un cane, essere ricattato dal suo ex padrone, ed avere una relazione con l'ex ragazza dell'ex padrone... Ma il,placido Bob non è cosi placido come sembra...
Noir dai ritmi molto particolari, anomali, senza particolari sorprese, tranne l'ultima; ma, mantenendo la cifra stilistica di Lehane, viene disegnago un ecosistema umano dove vicini di casa, lavoratori, malvivebti, poliziotti, ecc. Convivono,più o meno,pacificamente, un unico tessuto sociale dove si parla, si tratta, si beve assieme e si ammazza con la stessa disinvoltura.
Chi è senza Colpa, traduzione non letterale, ma non malvagia, proprio in riferimento a quel tessuto dove è sin troppo facile passare la linea della legalità ed impossibile non avere rapporti xon chi quella linea l'ha passata da un pezzo. Curiosamente neanche il titolo originale inglese (The Drop, la Caduta, ma anche riferimento al Drop Bar, ovvero il punto di raccolta delle scommesse, e anche Goccia, come nella fatidica Ultima Goccia) riprende il titolo del racconto di Lehane (Animal Rescue, qui riferimento al cane -e non solo quello- salvato da Bob).
Bello come lo stile europeo del regista dà atmosfere da interni al film, dando nuova linfa al filone dopo Mystic River, Gone Baby Gone, The Town; ottimo il lavoro degli attori, con dialoghi ben calibrati tra un sempre più sorprendente Tom Hardy, con una caratterizzazione imprevedibile e spiazzante del suo Bob, un Gandolfini che (alla sua ultima interpretazione prima della scomparsa prematura) capitalizza la sua esperienza da I Soprano, una fragile e disperata Noomi Rapace e con vari personaggi secondari a completare un affresco urbano molto vivido e reale
Se di Colpa vogliamo parlare, almeno di punto debole del film sta nel ritmo molto dilatato, scandito dai dialoghi, ma non sempre adatto ad un noir come questo , cosi che, pur senza mai annoiare, a volte dà il senso di eccessiva uniformità, semza delle vere punte narrative, Anche se, proprio in virtù di questa "lentezza" il finale arriva ancor più sorprendente (nonostante gli indizi disseminati in qua e là dal regista). Forse non un capolavoro, ma di certo piacevolmente asciutto ed essenzialmente elegante. Che non è poco. (www.versionekowalski.it)
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alexander 1986
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sabato 7 marzo 2015
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una periferia europea in america
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New York, periferia. Bob Saginowski (Tom Hardy) fa il barman in un locale gestito dal cugino Marv (James Gandolfini). Sembra un uomo mite e sensibile ma si trova comunque invischiato in affari complicati: il bar è infatti una copertura per attività illecite. Una rapina e un cucciolo ferito trovato in un cassonetto trascineranno Bob in situazioni sempre più pericolose, fino a rivelare la sua vera natura.
Adattamento da un romanzo breve di Dennis Lehane, che qui funge da sceneggiatore. 'The Drop' è la seconda opera del regista belga Roskam, già candidato agli Oscar 2012 per 'Bullhead' (2011) il cui protagonista, Matthias Schoenaerts, riappare qui e pare destinato a fare carriera. In effetti il film sembra più europeo che americano, a conferma di una tendenza sempre più forte in questi ultimi tempi e forse positiva.
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New York, periferia. Bob Saginowski (Tom Hardy) fa il barman in un locale gestito dal cugino Marv (James Gandolfini). Sembra un uomo mite e sensibile ma si trova comunque invischiato in affari complicati: il bar è infatti una copertura per attività illecite. Una rapina e un cucciolo ferito trovato in un cassonetto trascineranno Bob in situazioni sempre più pericolose, fino a rivelare la sua vera natura.
Adattamento da un romanzo breve di Dennis Lehane, che qui funge da sceneggiatore. 'The Drop' è la seconda opera del regista belga Roskam, già candidato agli Oscar 2012 per 'Bullhead' (2011) il cui protagonista, Matthias Schoenaerts, riappare qui e pare destinato a fare carriera. In effetti il film sembra più europeo che americano, a conferma di una tendenza sempre più forte in questi ultimi tempi e forse positiva. La storia verte sul processo di disvelamento del segreto ruotante intorno al protagonista: un personaggio diviso tra la necessità di adattarsi a una vita segnata dalla violenza e il desiderio di non snaturare la propria intima natura. Difficile trovare in questo senso un interprete migliore di Tom Hardy. In generale, il film sembra fatto apposta per esaltare le performance dei suoi interpreti, tra cui una Noomi Rapace sempre più versatile e il sottovalutato Gandolfini (qui alla sua ultima apparizione). Anche se a impressionare di più sarà il cagnolino 'Rocco'.
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oniondust
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venerdì 27 marzo 2015
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i peccati di una vita!
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Michael R. Roskam torna sul grande schermo con la sua seconda pellicola, The Drop (Chi è senza colpa).Il film è basato sulla storia di un barman Bob Saginowski (ex criminale) interpretato da un grande Tom Hardy, che finito di lavorare un giorno trova un cagnolino in un bidone della spazzatura con segni di violenza, Bob visto che non ha rapporti sociali con nessuno decide di curarlo e accudirlo e nonostante abbia lasciato tutti i suoi peccati alle spalle cerca di trascorrere la sua vita in modo tranquillo, però questa tranquillità sparisce quando, nel bar in cui lavora accade una rapina. I personaggi sono molto ben curati, con una storia propria alle spalle. Nel film oltre a Tom Hardy c'è anche il grande James Gandolfini con una interpretazione che solo lui poteva fare.
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Michael R. Roskam torna sul grande schermo con la sua seconda pellicola, The Drop (Chi è senza colpa).Il film è basato sulla storia di un barman Bob Saginowski (ex criminale) interpretato da un grande Tom Hardy, che finito di lavorare un giorno trova un cagnolino in un bidone della spazzatura con segni di violenza, Bob visto che non ha rapporti sociali con nessuno decide di curarlo e accudirlo e nonostante abbia lasciato tutti i suoi peccati alle spalle cerca di trascorrere la sua vita in modo tranquillo, però questa tranquillità sparisce quando, nel bar in cui lavora accade una rapina. I personaggi sono molto ben curati, con una storia propria alle spalle. Nel film oltre a Tom Hardy c'è anche il grande James Gandolfini con una interpretazione che solo lui poteva fare. Un ottimo film lo consiglio a tutti, non stanca perchè la sceneggiatura e la regia sono ben curati. Da Vedere!
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samanta
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lunedì 29 aprile 2024
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un bar pericoloso
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Il film uscito nel 2014 è un thriller fortemente drammatico ambientato ai nostri tempi a New York (Brooklyn) nel periodo pre e post natalizio. Il regista è Michael Roskam, belga che aveva nel curriculum il film Bullhead (nomination all'Oscar) successivamente ha girato solo nel 2017 La Fidèle (un film biopic su Sylvia Kristel star del pornosoft non è mai uscito).
In un quartiere dominato dalla mafia cecena e dal suo crudele bossChovka (michael Aronov) ci sono i così detti drop-bar che ooccasionalmente e all'improvviso sono obbligati a custodire per una notte notevoli somme di denaro provenienti da ttività malavitose della mafia.
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Il film uscito nel 2014 è un thriller fortemente drammatico ambientato ai nostri tempi a New York (Brooklyn) nel periodo pre e post natalizio. Il regista è Michael Roskam, belga che aveva nel curriculum il film Bullhead (nomination all'Oscar) successivamente ha girato solo nel 2017 La Fidèle (un film biopic su Sylvia Kristel star del pornosoft non è mai uscito).
In un quartiere dominato dalla mafia cecena e dal suo crudele bossChovka (michael Aronov) ci sono i così detti drop-bar che ooccasionalmente e all'improvviso sono obbligati a custodire per una notte notevoli somme di denaro provenienti da ttività malavitose della mafia. Si sviluppano nel film 2 storie parallele riguardanti Bob (Tom Hardy: Inception La Talpa, Dunkirk, Mad Max) tranquillo barman, introverso e di poche parle ma gentile e apparentemente innocuo, l'altro protagonista è il cugino Marv (James Gandolfini) gestore del bar che 10 anni prima era suo ma poi l'ha dovuto vendere alla mafia che lo usa come drop-bar. Bob per caso trova in un bidone della spazzatura un cucciolo pittbull picchiato e ferito, il bidone è di una ragazza Nadia (Naomi Rapace) con cui Bob fa amicizia e su suo consiglio prende il cucciolo che chiama Rocco. Una notte il bar è assalito da 2 rapinatori mascherati che rubano non solo l'incasso ma anche i soldi che la mafia aveva consegnato quella notte, unico indizio: un rapinatore aveva al polso un orologio rotto che Bob, contrariando Marv, riferisce alla polizia. Bob nel frattempo viene perseguitato da un criminale pazzo Eric (Matthias Schoenaerts) ex fidanzato di Nadia che rivendica la proprietà del cucciolo e che si vanta avere ucciso Whelan un trafficante scomparso da tempo. La mafia uccide un rapinatore e fa trovare insieme ai soldi il suo braccio con l'orologio rotto. Bob e Marv restituiscono i soldi ma gli eventi precipitano e i 2 cugini dovranno rivelare la realtà da loro nascosta.
Il film è stato definito un noir girato ai nostri tempi, però manca l'atmosfera surreale tipica del noir, c'é solo una notevole drammaticità e la presenza di un Fato che incombe sui protagonisti con un destino avverso anche se nel finale sembra apparire un raggio di speranza. Bob è un personaggio complesso sotto l'apparente tranquillità è un duro, anni prima aveva ucciso e fatto sparire il corpo di Whelan che aveva messo nei guai Marv, adesso ha assunto un tono pacato, dimesso e anche riflessivo prima di tenere Rocco ci aveva pensato 2 giorni così pure con Nadia prima di iniziare la relazione, questo suo comportamento non gli impedisce di uccidere fraddamente Eric che lo tormentava con Nadia e voleva una notte rapinare i soldi della mafia nascosti nel bar incaricato da Marv. Merito del regista avere messo a fuoco non solo la personalità di Bob, intepretato maaestria da Toma Hardy, ma anche quello di Marv, mellifluo e traditore che riesce a "incasinare" stupidamente la sua vita, ingannando la mafia e organizzando le rapine al suo bar: finirà tragicamente ucciso; nel ruolo James Gandolfini (Il Castello, Allarme rosso) conferma di essere un ottimo caratterista, bravi anche i comprimari anche Naomi Rapace appare sottotono. Vi sono nel film alcune criticità: innanzitutto non si capisce la presenza del cane, sembra quasi un MacGuffin protratto troppo, inoltre vi sono evidenti cali di tensione è un oir atipico che al surrealee prefersce una rama aggrovigliata, ma la suspense è superciale, il finale con l'uccisione di Eric è troppo prevedibile, come anche la riappacificazione sentimentale con Nadia (per il cane?), in conlusione un film complessivamente discreto.
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flyanto
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giovedì 26 marzo 2015
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quando nessuno è quel che sembra
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Film in cui si racconta di un barista il quale un giorno trova e salva un cucciolo di cane preso a botte decidendo, con l'aiuto di una ragazza, di tenerlo con sè. Da questo momento succederanno vari avvenimenti che peraltro metteranno seriamente in pericolo la sua vita e quella della ragazza stessa, facendo venire alla luce i ruoli nelle vicende dei vari individui in esse coinvolti.
Questa pellicola, tratta dal romanzo "The Drop" di Dennis Lahene, è un thriller dal ritmo incalzante in quanto man mano che la vicenda si dipana rivela il reale ruolo e gli eventuali coinvolgimenti dei vari personaggi con cui il protagonista principale viene a contatto e dove, appunto, ognuno ha una "sua colpa" e scoprendone di sè la reale natura.
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Film in cui si racconta di un barista il quale un giorno trova e salva un cucciolo di cane preso a botte decidendo, con l'aiuto di una ragazza, di tenerlo con sè. Da questo momento succederanno vari avvenimenti che peraltro metteranno seriamente in pericolo la sua vita e quella della ragazza stessa, facendo venire alla luce i ruoli nelle vicende dei vari individui in esse coinvolti.
Questa pellicola, tratta dal romanzo "The Drop" di Dennis Lahene, è un thriller dal ritmo incalzante in quanto man mano che la vicenda si dipana rivela il reale ruolo e gli eventuali coinvolgimenti dei vari personaggi con cui il protagonista principale viene a contatto e dove, appunto, ognuno ha una "sua colpa" e scoprendone di sè la reale natura. Proprio questo susseguirsi di continui colpi di scena e grazie soprattutto alla regia di Michael Roskam, ben costruita precisa e ben strutturata per ciò che concerne l'analisi e la presentazione della psicologia di ciascun personaggio, il film si rivela interessante, avvincente ed in qualche modo pure originale e sicuramente di pregio.
Tutti gli attori, inoltre, sono ben calati e credibili nei propri doppi ed ambigui ruoli, con la spiccata, e purtroppo ultima sullo schermo prima del decesso, performance di James Gandolfini.
Altamente apprezzabile.
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lucva
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martedì 13 ottobre 2015
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film riuscito apparentemente lento ma sorprendente
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finalmente un trhiller originale e non scontato! Per me amante del genere ho trovato questo film apparentemente lento interessantissimo , per bravura degli attori , per come si dipanano piano piano i personaggi per colpi di scena e tensione che tiene alta l attenzione dello spettatore sopratutto nella seconda parte .
Ho apprezzato come i dialoghi e l espressività dei personaggi, rendono lineare e comprensibile la storia , senza contorsioni solite in film sopratutto recenti privi di fantasia e originalità che per per rendere il film originale spezzettano scenaggiature riempiono di flash back cervellotici rendono confusa la trama per rendere il film interesante e complesso .
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finalmente un trhiller originale e non scontato! Per me amante del genere ho trovato questo film apparentemente lento interessantissimo , per bravura degli attori , per come si dipanano piano piano i personaggi per colpi di scena e tensione che tiene alta l attenzione dello spettatore sopratutto nella seconda parte .
Ho apprezzato come i dialoghi e l espressività dei personaggi, rendono lineare e comprensibile la storia , senza contorsioni solite in film sopratutto recenti privi di fantasia e originalità che per per rendere il film originale spezzettano scenaggiature riempiono di flash back cervellotici rendono confusa la trama per rendere il film interesante e complesso ..ma in realtà cosi un film modesto diventa spesso un film incompresnsibile .
4 stelle assolutamente da vedere
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elgatoloco
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lunedì 20 giugno 2016
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grande film, a partire da un grande testo
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Dennis Lehane è un grande scrittore, a parte il fatto che scrive dei noirs: sa servirsene con il suo sguardo tenero e al tempo stesso duro, quasi implacabile, "fotografando"l'orrore quotidiano o meglio quanto si nasconde dietro lo stesso. Senza inutili"trucchi"o fughe nello sperimentalismo, il regista Roskam, in"The Drop", tratto appunto da Lehane, ne ridà pienamente lo spirito(talora anche la lettera, ma soprattutto lo spirito), con particolare attenzione ai rapporti umani, dove anche lo splendido cucciolo di pit-bull fa parte dell'umanità... Storia di drop-outs di chi sbarca il lunario ai margini della società, cercando di tenersi a galla salvando soprattutto la pelle, con attori/interpreti(ovviamente includendo entrambi i generi) eccelsi, straordinariamente capaci, anche per merito della forza del testo di partenza e della regia di Roskam di dare straordinaria forza e pregnanza a una storia totalmente"dostoevskiana".
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Dennis Lehane è un grande scrittore, a parte il fatto che scrive dei noirs: sa servirsene con il suo sguardo tenero e al tempo stesso duro, quasi implacabile, "fotografando"l'orrore quotidiano o meglio quanto si nasconde dietro lo stesso. Senza inutili"trucchi"o fughe nello sperimentalismo, il regista Roskam, in"The Drop", tratto appunto da Lehane, ne ridà pienamente lo spirito(talora anche la lettera, ma soprattutto lo spirito), con particolare attenzione ai rapporti umani, dove anche lo splendido cucciolo di pit-bull fa parte dell'umanità... Storia di drop-outs di chi sbarca il lunario ai margini della società, cercando di tenersi a galla salvando soprattutto la pelle, con attori/interpreti(ovviamente includendo entrambi i generi) eccelsi, straordinariamente capaci, anche per merito della forza del testo di partenza e della regia di Roskam di dare straordinaria forza e pregnanza a una storia totalmente"dostoevskiana". "The Drop"andrebbe visto e rivisto, se possibile confrontandolo con il testo lehaniano, com'era successo anni fa con una sua(intendendo l'autore del testo letterario) rilettura ad opera di Clint Eastwood; in questa continua ri-visitazione e studio-approfondimento si avrebbe la possibilità di soffermarsi su dettagli prima non notati(l'orologio, per es., che ha notevole rilievo nell'economia narrativa stessa). Ciò che spesso con molti film non si fa, ma con alcuni(Hitchock, Bunuel, Kubrick e non moltissimi altri)si dovrebbe in ogni modo fare. El Gato
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