Viaggio sola

Scrivo per coloro che, come me, ogni volta che vedono che c'è un film con la Buy pensano: 'Basta!'; ancora peggio nell'accoppiata con Accorsi. E invece: il film è bello, ed entrambi loro veramente bravi; plauso e merito, quindi a Maria Sole Tognazzi. Anzitutto per l'ottima fotografia, poi per aver regalato un film all'Italia di oggi per come lucidamente è nel suo spaccato sociale tra i quaranta e cinquanta: donne indipendenti e compiutamente sole, donne (e uomini) sposate affaticate ma tenaci, uomini riusciti che hanno ancora voglia di emozionarsi. L'assenza del tema lirico è una vera novità nel cinema italiano: Buy è una donna avvenente, ma non sente il bisogno - tranne in un umano momento di terrore - di radicarsi; non per questo non è stata capace di costruirsi degli affetti profondi, affidabili. La carriera non è, badate, il tema centrale; più semplicemente, Buy ha trovato un lavoro molto adatto a una se stessa che conosce bene e che vuole essere. La buona notizia, oltre che il film è girato bene - e ci fa girare il mondo -, è che una generazione di donne italiane si è già lasciata alle spalle la brutta stagione delle escort e delle veline. Una boccata d'ossigeno, nelle nubi neri di questi tempi.