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Spiace che un grande del nostro cinema come Giannini abbia preso parte a "un angelo all'inferno", più una telenovela televisiva che un (film?). Film davvero di poche pretese in quanto a soggetto, recitazione e musiche strappalacrime.
La vicenda della giovane che comincia a drogarsi per lasciarsi alle spalle una famiglia di genitori separati e poco affettivi non è una novità, ma se il problema della ragazza 17enne si riduce alle sveltine del padre con la sua segretaria (tra l'altro dopo che si è già lasciato con la moglie), allora è poco verosimile.
Bravina solo la ragazza protagonista, per il resto nemmeno Giannini rientra nella sufficienza, per nulla ispirato ed espressivo come suo solito.
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