bluclaudino
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lunedì 11 novembre 2013
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gli ingranaggi dei nove mondi riprendono a girare
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Sono passati due anni filmici dalla distruzione del Bifrost ed i Nove Regni sono in subbuglio, alcuni tafferugli cosmici risuonano tra i "frutti" di Yggdrasil. Il peggio però deve arrivare ed è in attesa di essere ritrovato e risvegliato, pronto a scatenare la furia oscura che accompagna il nome della sua razza.
Sarà Malekith, elfo oscuro di Svartalfheim a guidare l'apocalisse. Il compito di Thor è quello di fermarlo, assieme al fratello liberato e condotto al proprio fianco contro la minaccia cosmica già affrontata da Bor, padre di Odino.
Un film molto solido l'ultima fatica del Marvel Studios, lineare, semplice nella sostanza ma virtuosissimo nella forma: la regia di Taylor come la fotografia sono alcune delle cose migliori del film e dell'intera produzione Marvel Studios.
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Sono passati due anni filmici dalla distruzione del Bifrost ed i Nove Regni sono in subbuglio, alcuni tafferugli cosmici risuonano tra i "frutti" di Yggdrasil. Il peggio però deve arrivare ed è in attesa di essere ritrovato e risvegliato, pronto a scatenare la furia oscura che accompagna il nome della sua razza.
Sarà Malekith, elfo oscuro di Svartalfheim a guidare l'apocalisse. Il compito di Thor è quello di fermarlo, assieme al fratello liberato e condotto al proprio fianco contro la minaccia cosmica già affrontata da Bor, padre di Odino.
Un film molto solido l'ultima fatica del Marvel Studios, lineare, semplice nella sostanza ma virtuosissimo nella forma: la regia di Taylor come la fotografia sono alcune delle cose migliori del film e dell'intera produzione Marvel Studios. Ritroviamo il dramma familiare che ha fatto da filo conduttore della "Fase 1" e tutti i componenti dell'intreccio si muovono con grande tonicità: Hemsworth è ormai il Thor definitivo, quello che aspettiamo tutti dal primo, acerbo tentativo del 2010; Hiddleston ancora una volta caratteristico, ambiguo come non mai e grande chiacchierone, non toglie però spazio al protagonista, Thor è il vero pilastro del film com'è gisto che sia. Hopkins e Renè Russo in grandissima forma e partecipi di scene davvero drammatiche, alcune epiche, altre intime.
Malekith è invece un Villain che morde, ma non abbaia: personaggio costruito sui fatti più che sulle chiacchiere, sarebbe comunque doveroso un approfondimento del suo background e delle vere motivazioni dietro le sue terribili gesta. Eccleston ha una presenza scenica notevole ed un Physique du Role perfetto che in parte riempiono i buchi di scrittura del personaggio, ma che dall'altra ci consegnano un personaggio che con pochi minuti di approfondimento in più sarebbe stato eccellente.
Film che ci regala finalmente un Thor in grado di avvicinarsi all'epica di Talkien, all'avventura intelligente di Star Wars, dalla comicità il più delle volte accessoria ma non fastidiosa (come spesso succedeva col primo "Thor").
Scena mid-crediti strepitosa (saranno due le scene dopo il film, una a metà dei crediti di coda e l'altra alla fine, come per Avengers), in seguito ad un finale che promette un caos incredibile e difficile da immaginare al momento. Ci sarà da divertirsi!
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luca capaccioli
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giovedì 21 novembre 2013
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il ritorno del dio del tuono!
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In seguito al primo capitolo dedicato a Thor e al crossover The Avengers, Chris Hemsworth si cala ancora una volta nel ruolo del principe di Asgard in Thor: The Dark World, diretto da Alan Taylor e secondo film della “Fase Due” dell’Universo Cinematografico Marvel, avviata con Iron Man 3. È passato un anno da quando i Vendicatori hanno sconfitto il perfido Loki (Tom Hiddleston), e Thor è quindi tornato ad Asgard e sta tentando di riportare l’ordine in tutti i Nove Mondi. Nel frattempo Jane Foster (Natalie Portman), l’amata donna terrestre di Thor, sta analizzando delle strane anomalie che si verificano a Londra, quando ad un tratto viene trasportata, attraverso un portale, in un altro mondo, in cui viene infettata dall’Aether, una forza oscura da poteri inimmaginabili.
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In seguito al primo capitolo dedicato a Thor e al crossover The Avengers, Chris Hemsworth si cala ancora una volta nel ruolo del principe di Asgard in Thor: The Dark World, diretto da Alan Taylor e secondo film della “Fase Due” dell’Universo Cinematografico Marvel, avviata con Iron Man 3. È passato un anno da quando i Vendicatori hanno sconfitto il perfido Loki (Tom Hiddleston), e Thor è quindi tornato ad Asgard e sta tentando di riportare l’ordine in tutti i Nove Mondi. Nel frattempo Jane Foster (Natalie Portman), l’amata donna terrestre di Thor, sta analizzando delle strane anomalie che si verificano a Londra, quando ad un tratto viene trasportata, attraverso un portale, in un altro mondo, in cui viene infettata dall’Aether, una forza oscura da poteri inimmaginabili. La ragazza viene fortunatamente recuperata da Thor che, nonostante le disapprovazioni dell’onnisciente ed onnipotente Odino (Antony Hopkins), la porta ad Asgard. Purtroppo, però, il malvagio Malekith (Christopher Eccleston), re della temuta razza degli Elfi Oscuri, si è risvegliato da un sonno profondo e, con l’aiuto dei suoi seguaci sopravvissuti ad una battaglia contro gli asgardiani millenni prima, intende vendicarsi e trovare l’Aether, in modo da poter far ripiombare l’universo nell’oscurità. Per affrontare un nemico al quale persino Odino non può opporsi, Thor stipula una difficile alleanza con il suo fratellastro Loki, nel tentativo di fermare il nemico e salvare non solo Asgard, ma tutti i Nove Regni. Il secondo film dedicato a Thor supera decisamente le aspettative, già alte, e presenta un ritmo scorrevole e mai noioso, condito con eccezionali effetti speciali, scene d’azione spettacolari ed un’ambientazione epica, più realistica rispetto al capitolo precedente. Chris Hemsworth è sempre più nella parte, perfetto per il ruolo, e presenta al pubblico un Thor più maturo e responsabile rispetto alle pellicole precedenti, disposto a sacrificare tutto sé stesso per salvare l’universo e le persone a lui più care. Non meno rilevante è Tom Hiddleston, anch’egli a proprio agio nel suo personaggio, che nel film ha un ruolo determinante, in quanto sarà lui ad aiutare Thor nel suo viaggio. Ottengono più spessore personaggi come Lady Sif (Jamie Alexander), Heimdall (Idris Elba) e Volstagg (Ray Stevenson) e non manca il cameo di Stan Lee, co-creatore di Thor e di molti altri personaggi della Marvel nei fumetti. Il cambio di regia ha apportato notevoli migliorie rispetto al primo film del 2011 (già buono, a mio parere), nel senso che Alan Taylor riesce ad approfondire meglio la mitologia norrena, dandoci la possibilità di ammirare più mondi e personaggi. Uno dei migliori film dei Marvel Studios, consigliato ai fan del fumetto e del genere azione/supereroi.
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tommygeno92
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mercoledì 20 novembre 2013
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il ritorno di thor
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Il film riesce, a mio parere, a colpire efficacemente tutti i punti che un fan del cinefumetto si aspetterebbe da un buon sequel; impresa in cui, sempre a mio parere, aveva fallito Iron Man 3. La pellicola risulta infatti divertente, spettacolare e addirittura sorprendente, rispettando il materiale originale e la continuità dell’universo cinematografico che con la terza iterazione dell’uomo di ferro era un po’ andata alle ortiche. A difesa di Tony Stark e delle sue armature si potrebbe però sottolineare come giustificare l’assenza dello S.H.I.E.L.D. sia più facile in un film che si svolge in gran parte lontano da Midgar. E questo è un altro pregio del film, che raccoglie l’eredità del predecessore e ne accetta i difetti: nel primo Thor uno sviluppo iniziale trascinante era sacrificato ai fini di una trama non proprio ispiratissima che vedeva larga parte delle vicende svolgersi sulla Terra, con un protagonista indebolito e privato del suo fido martello.
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Il film riesce, a mio parere, a colpire efficacemente tutti i punti che un fan del cinefumetto si aspetterebbe da un buon sequel; impresa in cui, sempre a mio parere, aveva fallito Iron Man 3. La pellicola risulta infatti divertente, spettacolare e addirittura sorprendente, rispettando il materiale originale e la continuità dell’universo cinematografico che con la terza iterazione dell’uomo di ferro era un po’ andata alle ortiche. A difesa di Tony Stark e delle sue armature si potrebbe però sottolineare come giustificare l’assenza dello S.H.I.E.L.D. sia più facile in un film che si svolge in gran parte lontano da Midgar. E questo è un altro pregio del film, che raccoglie l’eredità del predecessore e ne accetta i difetti: nel primo Thor uno sviluppo iniziale trascinante era sacrificato ai fini di una trama non proprio ispiratissima che vedeva larga parte delle vicende svolgersi sulla Terra, con un protagonista indebolito e privato del suo fido martello. Il seguito sceglie un approccio diverso, più fresco e divertente, e sfrutta bene le sue idee, come la Convergenza dei Mondi e la fuga da Asgard. Detto questo, i lati negativi ci sono e sono concentrati in pochi elementi essenziali: in primis, un cattivo decisamente monocorde, Malekith, un elfo oscuro che vuole avvolgere l’Universo nell'Oscurità, con motivazioni non ben specificate (vendetta contro gli Asgardiani? Dominio assoluto?); e vuole fare questo usando una sostanza, l'Eather, il cui misterioso funzionamento è secondo solo a quello del Tesseract. Il poco tempo che Malekith ha sullo schermo è deputato a frasi prive di spessore e a cliché da cattivo da serie televisiva. Non ho mai pensato a questo avversario come ad una effettiva minaccia per Thor. Da qui, una battaglia finale che seppur piacevole visivamente perde molto del mordente che avrebbe guadagnato da una trattazione più approfondita del villain e da un minor uso della comicità. Già, la comicità: un altro difetto, ormai classico dei film Marvel, qui deputata quasi in toto al personaggio della stagista Darcy Lewis, interpretata da Kat Dennings, che già nel primo film fungeva da comic relief con risultati… diciamo altalenanti. La fetta di trama a lei dedicata, per quanto riesca a strappare qualche sporadico sorriso, risulta superflua e alleggerisce un po’ troppo il tono generale, soprattutto sul finale. Le battute riuscite sono quelle che riguardano l’interazione di Thor con il nostro mondo, che anche nel primo sapevano farci ridere senza essere fastidiose o fuori luogo. I guerrieri asgardiani sono lì più che altro per accontentare i fan, e non hanno molto più spazio rispetto al primo film. La trama ci suggerisce una possibile rivalità tra Lady Sif e Jane per il cuore di Thor, ma lascia cadere il tutto per mancanza di tempo. Per il resto, le quasi due ore di durata scorrono che è un piacere: Chris Hemsworth è perfetto nella parte, Natalie è come sempre stupenda, Idris Elba/Heimdall è badass più che mai e il buon vecchio Anthony si diverte un mondo nei panni di Odino. Sto dimenticando qualcuno? Ah, già. Loki. Che dire di Loki: è probabilmente il personaggio migliore di tutto l’universo cinematografico marvelliano, e sicuramente è una grossa ciliegia sulla già succulenta torta che è Thor: The Dark World. Tom Hiddleston ha capito perfettamente i punti di forza del suo personaggio e instaura una chimica perfetta col biondo fratellastro, regalandoci brividi e risate. E un finale col botto, che ci lascia già desiderosi di un Thor 3.
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(di corriragazzovai)
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antix90
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venerdì 22 novembre 2013
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un sequel che non delude
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Il film ci catapulta di nuovo in mezzo alle vicende degli dei, ci narra subito e bene il background su cui si svilupperà la storia, facile da comprendere e apprezzabile da osservare. Siamo lontani dalla Terra, e siamo lontani soprattutto da quei sequel con climax discendente che siamo abituati a sorbirci, perchè senza dubbio "Thor: The Dark World" non delude. Trama semplice, ma con un intrigante faida tra gli asgardiani e gli elfi oscuri, che sfocia in battaglie ben sviluppate e piacevoli da guardare, anche se vagamente, pistole laser e navicelle ultra-mobili possono richiamare battaglie alla star wars. Il film scorre leggero e non annoia, aiutato da una continua vena di divertimento, che però non esagera e non rovina il percorso del film.
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Il film ci catapulta di nuovo in mezzo alle vicende degli dei, ci narra subito e bene il background su cui si svilupperà la storia, facile da comprendere e apprezzabile da osservare. Siamo lontani dalla Terra, e siamo lontani soprattutto da quei sequel con climax discendente che siamo abituati a sorbirci, perchè senza dubbio "Thor: The Dark World" non delude. Trama semplice, ma con un intrigante faida tra gli asgardiani e gli elfi oscuri, che sfocia in battaglie ben sviluppate e piacevoli da guardare, anche se vagamente, pistole laser e navicelle ultra-mobili possono richiamare battaglie alla star wars. Il film scorre leggero e non annoia, aiutato da una continua vena di divertimento, che però non esagera e non rovina il percorso del film. Le scene divertenti "ammorbidiscono" il film al momento giusto senza distrarre il pubblico dalla storia che si percorre. Gli attori recitano molto bene, migliorati rispetto alla prima interpretazione, e i personaggi si dimostrano sempre più interessanti. Un esempio è la figura di Loki, che per gli estimatori, sarà sicuramente apprezzata. Se il protagonista dell'azione rimane il protagonista Thor, il protagonista dell'enigma, dell'inaspettato è proprio Loki. I due fratelli, con le loro caratteristiche psicologiche, sono sempre più interessanti. L'azione non manca, e non ridonda, ma soprattutto piace. Equilibrato nel complesso; è un film molto piacevole, distante dal capolavoro, ma sicuramente entusiasmante, considerando il fatto che dal sequel ci si aspetta sempre poco. Consigliato!
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epika
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giovedì 21 novembre 2013
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ottocento volte almeno
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Ho visto Thor - the Dark World.
Le luci si erano appena accese che già la discussione si era scatenata, fra noi tre (io e le mie ragazze). Bello, brutto, di più, di meno. E mentre andando alla macchina la discussione proseguiva io pensavo "Lasciatemi qui, portate le chiavi della mia macchina e lasciatele al botteghino, io esco domani notte, forse." Un film imperfetto, una regia ogni tanto da picchiare selvaggiamente, ma a me è piaciuto da morire. Perchè mi ha fatto pensare alla vita. Momenti da guardare a bocca aperta, colpi di scena imprevisti che tu pensi " e ora... come faccio?" Ma anche momenti irresistibili, da risata sincera.
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Ho visto Thor - the Dark World.
Le luci si erano appena accese che già la discussione si era scatenata, fra noi tre (io e le mie ragazze). Bello, brutto, di più, di meno. E mentre andando alla macchina la discussione proseguiva io pensavo "Lasciatemi qui, portate le chiavi della mia macchina e lasciatele al botteghino, io esco domani notte, forse." Un film imperfetto, una regia ogni tanto da picchiare selvaggiamente, ma a me è piaciuto da morire. Perchè mi ha fatto pensare alla vita. Momenti da guardare a bocca aperta, colpi di scena imprevisti che tu pensi " e ora... come faccio?" Ma anche momenti irresistibili, da risata sincera. E Thor che è proprio un dio, e Loki che è un test per tutte le donne: se lo ami è perchè sei affetta dalla sindrome della crocerossina (io ti salverò), e per tutti gli uomini: se lo ami è perchè sei attratto dal fascino che emana chi usa il potere delle illusioni, e della manipolazione. Poi c'è una Jane Foster da odiare, perchè è un'umana pozzo di scienza, ma imbranata come lo saremmo tutte noi al cospetto degli dei, su Asgard. C'è un potere sconfinato che la possiede per un po', e tu la odi anche di più perchè ti sembra insulsa che manco si fa davvero possedere. E la detesti perchè ti sta dicendo che ogni potere sconfinato non può far male se il male non è nella tua mente. E arrivi a odiarla anche di più perchè per lei Thor è più defilato, e odi anche un po' te stesso, perchè poi esulti, nel finale che ovviamente non vi dirò. Così la prima stella è proprio per l'imperfezione, la seconda per Loki e Thor che sono due personaggi stupendi dentro e fuori e per le scenografie, che Asgard è proprio il regno degli dei. La terza stella è per la complessità, perchè tu non puoi permetterti nemmeno un pensiero mentre guardi, perchè ogni cosa si sussegue incessantemente, e non fai in tempo a finirlo, il pensiero, e non puoi seguire tutto e sai già che lo riguarderai, sarai costretta a farlo. La quarta è per il montaggio che io credo sia stato difficilissimo, specialmente per rendere giustizia all'idea della Convergenza, gli effetti speciali e la sceneggiatura, perchè ci sono cose molto molto originali, che mi hanno molto impressionato perchè in un nuovo contesto. E per il riuscitissimo cameo di Chris Evans, un modo delicato di fare marketing. 10 secondi che non ti aspetti e recitati alla grande. La quinta stella non posso darla, perchè riguarda il tempo. Troppo breve per quel tanto che c'è. Come la vita. Così comprerò il dvd, forse due perchè il primo lo consumerò. Lo guarderò ottocento volte, imprecando contro i difetti, amando gli dei buoni e malvagi, odiando l'umanità imbranata di Jane, restando sospesa nei momenti che non mi aspettavo, sperando che Loki diventi buono, adorando la bellezza sovrumana di Thor che riflette una sua nuova luce interiore e 'fanculo la Terra, io voglio emigrare su Asgard. Ma la quinta stella non la posso dare, perchè sarebbe l'immortalità. Perchè quella stella vuota rappresenta la morte, i desideri infranti, le cose mai raggiunte, e il desiderio di ricominciare da capo perchè c'è ancora qualcosa che non ho capito bene. Ottocento volte almeno.
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[+] 800 volte?! non credo ti convenga!
(di hollyver07)
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[+] 800 volte.... a seguire
(di hollyver07)
[ - ] 800 volte.... a seguire
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film eater
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giovedì 21 novembre 2013
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anche gli dei muoiono
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Thor ritorna di gran carriera esaltato da uno spettacolare 3D. Passaggio di consegne a casa Marvel, che stavolta assegna la direzione del colossal al regista della tv Alan Taylor, noto per aver girato diverse puntate della saga fantasy Il Trono di Spade. The Dark World stende un alone di fragilità su quella Asgard bella e immacolata del primo capitolo, la cui esistenza è ora compromessa da una forza oscura molto potente, sepolta millenni prima dal nonno di Thor e ora risvegliata dalla bella scienziata Jane Foster (Natalie Portman), la quale non mancherà di aiutare l'eroe a salvare l'universo, dimostrando la tenacia e l'ingegno della razza umana.
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Thor ritorna di gran carriera esaltato da uno spettacolare 3D. Passaggio di consegne a casa Marvel, che stavolta assegna la direzione del colossal al regista della tv Alan Taylor, noto per aver girato diverse puntate della saga fantasy Il Trono di Spade. The Dark World stende un alone di fragilità su quella Asgard bella e immacolata del primo capitolo, la cui esistenza è ora compromessa da una forza oscura molto potente, sepolta millenni prima dal nonno di Thor e ora risvegliata dalla bella scienziata Jane Foster (Natalie Portman), la quale non mancherà di aiutare l'eroe a salvare l'universo, dimostrando la tenacia e l'ingegno della razza umana. Tutto richiama incertezza per il futuro, visto che l'elfo oscuro Malekith è tornato ed è quantomai determinato a diffondere l'oscurità in tutti i Nove Regni. Scene di leggerezza si alternano ad altre di grande intensità (bellissima la scena del funerale in stile vichingo), in un questo concitato capitolo, di cui non ho voluto perdere un solo secondo.
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ultimoboyscout
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mercoledì 5 marzo 2014
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per asgard!
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Il Dio del tuono è tornato, non solo per amore della scienziata Jane (storia rimasta in sospeso) ma anche per salvare la Terra e i Nove Regni dal cattivissimo e vendicativo Malekith. Alan Taylor è la novità alla regia dopo la rinuncia di Kenneth Branagh (e di altri), Tom Hiddleston l'interprete più incisivo del cast, è Loki il temibile fratello di Thor e suo più improbabile alleato, Natalie Portman, che nel primo film aveva un ruolo più defilato, ora è il cuore del film, arrivando fino ad Asgard. La svolta del film è proprio il personaggio di Loki, un villain perfetto come non si vedeva dai tempi del Joker di Heath Ledger, un'interpretazione potentissima tanto da aver rubato la scena al protagonista Chris Hemsworth.
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Il Dio del tuono è tornato, non solo per amore della scienziata Jane (storia rimasta in sospeso) ma anche per salvare la Terra e i Nove Regni dal cattivissimo e vendicativo Malekith. Alan Taylor è la novità alla regia dopo la rinuncia di Kenneth Branagh (e di altri), Tom Hiddleston l'interprete più incisivo del cast, è Loki il temibile fratello di Thor e suo più improbabile alleato, Natalie Portman, che nel primo film aveva un ruolo più defilato, ora è il cuore del film, arrivando fino ad Asgard. La svolta del film è proprio il personaggio di Loki, un villain perfetto come non si vedeva dai tempi del Joker di Heath Ledger, un'interpretazione potentissima tanto da aver rubato la scena al protagonista Chris Hemsworth. Questo secondo episodio ha una trama molto più complessa del primo, un lato dark fortemente accentuato e al centro del film c'è il rapporto tra i due fratelli che arriveranno ad improvvisare un imprevisto gioco di squadra. Si tratta senza dubbio di un cinecomics ma che esplora intrighi politici e complicati rapporti familiari, che non lesina impressionanti effetti speciali senza però rinunciare a panorami grandiosi e scene di battaglia corpo a corpo che richiamano le origini nordiche del fumetto e a uno spiccato lato romantico. Notevole la maturazione di Thor rispetto al primo episodio in cui era un principe irrequieto ed egocentrico, ora il figlio di Odino è un uomo maturo, tenebroso ma consapevole di divenire re e pronto a compiere scelte difficili. La pellicola abbandona, almeno in parte, le derive shakespeariane per privilegiare l'azione e il lato umoristico, si rende appetibile ad un pubblico vastissimo, anche a chi non ama i film di genere, grazie a gag puntuali e divertenti e a un lato comedy spiccatissimo. Merito anche della performance briosa della broke girl Kat Dennings, un'autentica rivelazione.
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parieaa
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mercoledì 12 marzo 2014
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due thor molto diversi
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Nosostante siano l'uno il seguito dell'altro, con praticamente lo stesso cast e le stesse ambientazioni, sembra di vedere due film molto diversi tra loro. Se questo Thor è sicuramente superiore per scene d'azione e per effetti speciali, non lo è però per dialoghi e per teatralità. Se infatti Branagh preferì calcare la mano sugli aspetti filo shakespeariani, e quindi con dialoghi ed azioni molto più da opera che da film a scapito della spettacolarità (la scena finale con il Distruttore è proprio un po' deboluccia); Taylor invece ci propone scene decisamente più d'azione, strettamente filmiche e con molto più humour e insomma più sulla linea degli altri comic-movie.
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Nosostante siano l'uno il seguito dell'altro, con praticamente lo stesso cast e le stesse ambientazioni, sembra di vedere due film molto diversi tra loro. Se questo Thor è sicuramente superiore per scene d'azione e per effetti speciali, non lo è però per dialoghi e per teatralità. Se infatti Branagh preferì calcare la mano sugli aspetti filo shakespeariani, e quindi con dialoghi ed azioni molto più da opera che da film a scapito della spettacolarità (la scena finale con il Distruttore è proprio un po' deboluccia); Taylor invece ci propone scene decisamente più d'azione, strettamente filmiche e con molto più humour e insomma più sulla linea degli altri comic-movie. Persino thor è forse fin troppo umile ed umano. In fin dei conti ho apprezzato entrambi i film, ma devo dire che il primo lo preferisco leggermente, proprio per la sua diversità rispetto alla norma. Punto invece decisamente a favore di The Dark World, sono però i costumi e il trucco degli elfi oscuri, secondo me, molto ben riusciti e, appunto, molto dark.
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onufrio
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lunedì 30 giugno 2014
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e la saga continua
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La Marvel prosegue la sua opera ossessiva dei supereroi, procedendo senza sosta, uno dopo l'altro, da Avengers a Thor, continuando col capitolo secondo e promuovendo a fine storia, il terzo capitolo. Il giovane e bello Thor stavolta è alle prese con un potere misterioso che Malekith, il cattivo di turno, vuole possedere, l'allineamento dei pianeti è l'occasione perfetta per riconquistare quel potere ritrovato stranamente nel pianeta terra, guarda caso da Jane Foster, la "ragazza terrestre" del Dio Thor. Da qui prenderà il via una lunga serie di avvenimenti, raccontati con toni a volte ironici ed a volte drammatici, versione "La mummia"; Loki verrà liberato per aiutare il fratello in battaglia, ma ci si può fidare di Loki?.
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La Marvel prosegue la sua opera ossessiva dei supereroi, procedendo senza sosta, uno dopo l'altro, da Avengers a Thor, continuando col capitolo secondo e promuovendo a fine storia, il terzo capitolo. Il giovane e bello Thor stavolta è alle prese con un potere misterioso che Malekith, il cattivo di turno, vuole possedere, l'allineamento dei pianeti è l'occasione perfetta per riconquistare quel potere ritrovato stranamente nel pianeta terra, guarda caso da Jane Foster, la "ragazza terrestre" del Dio Thor. Da qui prenderà il via una lunga serie di avvenimenti, raccontati con toni a volte ironici ed a volte drammatici, versione "La mummia"; Loki verrà liberato per aiutare il fratello in battaglia, ma ci si può fidare di Loki?...
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hollyver07
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sabato 23 novembre 2013
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bentornato comics... era l'ora!
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Ciao. Come ho scritto nella frase di lancio "Bentornato comics... era l'ora!", già, proprio così! Devo ammettere che questo "episodio" rientra davvero nei canoni dell'incipit Marvel, smarritosi (a voler essere gentili) nel film precedente. Alan Taylor (regìa) ha puntato decisamente ad una consistente sfumatura dei toni che Kenneth Branagh comunque presente come produttore) aveva inopinatamente proposto ad un genere che si basa essenzialmente sugli aspetti videoludici, un ritmo narrativo sostenuto, qualche spruzzata d'innocui cliché e sceneggiature decisamente agili. Da segnalare una inconsueta moderazione nella proposizione di retorici elementi "Stars and stripes", fatta eccezione per una breve comparsa di Capitan America (peraltro in forma simpaticamente autoironica).
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Ciao. Come ho scritto nella frase di lancio "Bentornato comics... era l'ora!", già, proprio così! Devo ammettere che questo "episodio" rientra davvero nei canoni dell'incipit Marvel, smarritosi (a voler essere gentili) nel film precedente. Alan Taylor (regìa) ha puntato decisamente ad una consistente sfumatura dei toni che Kenneth Branagh comunque presente come produttore) aveva inopinatamente proposto ad un genere che si basa essenzialmente sugli aspetti videoludici, un ritmo narrativo sostenuto, qualche spruzzata d'innocui cliché e sceneggiature decisamente agili. Da segnalare una inconsueta moderazione nella proposizione di retorici elementi "Stars and stripes", fatta eccezione per una breve comparsa di Capitan America (peraltro in forma simpaticamente autoironica). Magari avranno voluto non indisporre eccessivamente il pubblico britannico, visto che il contesto action su mamma terra è localizzato a Londra. Non mi soffermo a riepilogare la trama, è in pieno stile Marvel e per farsene un'idea basta sfogliare qualche vecchio giornalino. E' comunque scorrevole ed adeguata al tono fantasy-avventuroso che sempre ha contraddistinto la casa e molto più intonato ai gusti dei fans. Gli effetti speciali e C.G., sempre di elevato livello, mantengono desta l'attenzione in tutte le fasi del film. Per quanto concerne il cast... è stato adeguatamente "spianato", ovvero, anche a dispetto della caratura artistica di alcuni di loro, gli interpreti non debordano nel ruolo e consentono una adeguata caratterizzazione di tutti i personaggi senza prolungate ed inutili scene verbose che avrebbero appesantito una struttura narrativa sostanzialmente scontata. Da segnalare alcuni interessati dialoghi, battute e scene che sono chiaramente contaminate da un umorismo tipicamente British, per es. - Darcy: "va tutto bene siamo americani!" e la replica di Jane "sei sicura che questo ci renda simpatici?" - oppure... la scena in cui Thor finisce nella metroplitana ecc. ecc.. Ad ogni buon conto, auspicando che questa "linea artistica" resti tale per i prossimi "episodi", questo film è un bel recupero della originae filosofia Marvel, mi è piaciuto e lo considero gradevole e foriero di un buon intrattenimento. Buona visione e saluti
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