Titolo originale | The Stag |
Titolo internazionale | The Bachelor Weekend |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Irlanda |
Durata | 94 minuti |
Regia di | John Butler |
Attori | Andrew Scott, Hugh O'Conor, Peter McDonald, Brian Gleeson, Andrew Bennett Michael Legge, Amy Huberman, Amy De Bhrún, Marcella Plunkett, Justine Mitchell, Amy Stephenson, Eamonn Hunt, Catherine Walsh, John Kavanagh, Jane McGrath, Mary Kate O'Flanagan, Breda Coady, Grace Fitzgerald, Marian McCaughley, Brendan McCaughley, Gordon McCaughley, Mark Colbert, Neil Dorrington, Dave McGuinness, Stephen Walker (III), Isibeal O'Connell, Madeleine O'Connell, Laoise O'Connell, Sarah Hoban, Emma Canavan, Meabh Keegan, Ellen Mortimer, Hannah Brogan, Caoilinn O'Reilly, Rachel Hession, Caoimhe McGowan, Tara De Ris, Muireann Ni Dhonnchu. |
Uscita | giovedì 28 agosto 2014 |
Distribuzione | Academy Two |
MYmonetro | 2,55 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 28 agosto 2014
Come passano l'addio al celibato gli irlandesi? Mettendosi in marcia nei boschi per ritrovare una vita naturale, tra soli maschi. In Italia al Box Office The Stag - Se sopravvivo mi sposo ha incassato 21,3 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Fionnan sta per sposarsi e il suo testimone nonché migliore amico Davin decide di organizzare, come addio al celibato, un'escursione in montagna. Peccato che al gruppo, che oltre a Fionnan e Davin include il fratello di Fionnan, Kevin, il compagno di Kevin e l'amico Simon, si unisca il fratello della sposa, soprannominato The Machine: un individuo insopportabile che rischia di rovinare la gita a tutti.
Commedia interamente al maschile diretta dal regista irlandese John Butler, al suo debutto nel lungometraggio, e scritta da Butler insieme a Peter McDonald che interpreta il ruolo di The Machine, The Stag - Se sopravvivo mi sposo è stato campione di incassi in Irlanda, ed il perché è facilmente intuibile. Sulla falsariga delle commedia americane politically incorrect come Una notte da leoni, The Stag riesce a radicarsi profondamente nel vissuto irlandese, costruendo personaggi riconoscibili e situazioni che, pur nella loro assurdità, hanno un fondamento reale.
L'armonia all'interno del cast fa il resto: su tutti spiccano McDonald, un Depardieu anglosassone (una battuta del film rende esplicito omaggio a questa somiglianza), e la coppia di amici Andrew Scott (Davin) e Hugh O'Conor (Fionnan), la cui interazione lascia immaginare anni di frequentazione fra i due attori.
La marcia in più di questa commedia ricca di battute gustose e di situazioni esilaranti è il sottotesto, che riesce ad essere profondamente polemico. Gli sceneggiatori seminano lungo tutto l'arco narrativo della storia indizi che conducono verso un esame della trasformazione del maschile che ha valore non solo antropologico ma anche specificatamente politico. Con leggerezza e apparente nonchalance, The Stag si trasforma gradualmente in una metafora di come l'Unione europea e la moneta unica abbiano "simbolicamente evirato" i Paesi (e gli individui) economicamente più deboli e più esposti.
Per una commedia da grande pubblico, è un risultato notevole essere riusciti a veicolare un messaggio così potente, attingendo alla cultura popolare e senza appesantire la narrazione. Illuminante (in chiave Merkel) la scena finale, che si chiude con le immortali parole del più celebre bardo celtico contemporaneo: "Siamo uniti, ma non siamo uguali (...) dobbiamo farci carico l'uno dell'altro".
Diciamo subito che di film sull'argomento ( festa/week end per salutare il celibato che se ne va) ce ne sono stati parecchi ; tutti leggeri ed un po' demenziali ( il che non guasta, ricordiamo per tutti il gustosissimo notte da leoni) ma questo davvero è troppo. Fa passare i giovani Irlandesi come dei fessacchiotti ( !) che si ritrovano a fare un addio al celibato ( inizialmente nemmeno voluto dal [...] Vai alla recensione »
Un film dichiaratamente povero, basato esclusivamente sulla pazzia dissacrante del protagonista The Machine che ne combina - davvero! - di ogni colore. Anche se la sua rude e volgare schiettezza fa di tanto in tanto verità su alcune sottaciute realtà dell'uomo europeo moderno (la paura dei debiti, la diversa mentalità fra le generazioni, la falsità nei rapporti [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un gruppo di amici irlandesi che si riuniscono per l' addio al celibato di uno di loro seguendo la tradizione del proprio paese che comporta lo trascorrere un intero weekend tra i boschi a contatto con la natura. Nel corso di questo, scaturiranno i dissapori, le gelosie e le incomprensioni tra i vari compononenti del gruppo ma anche, alla fine, il profondo [...] Vai alla recensione »
Veramente un film modesto, a tratti sembra quasi girato in modo semiamatoriale. Non è il finto homevideo di tante commedie americane pow, è proprio girato in modo semplicista, e banali sono sia le trovate di sceneggiatura sia i movimenti degli attori dentro l'inquadratura. Non si capisce perché un tizio decida di andarsene a fare un addio al celibato in mezzo alle foreste sperdute insieme ad amici, [...] Vai alla recensione »
A volte le recensioni di My Movies mi stupiscono, questa è una di quelle volte. Sono sopravvissuto a The Stag meno di mezz'ora, una pellicola veramente pessima sotto tutti i punti di vista.
Commedia irlandese, niente matrimonio ma addio al celibato, pretesto per sviscerare i lati oscuri dei sei protagonisti, molto parlata, anche troppo, e quando non e’ parlata non e’ che la situazione migliora, insomma pochi spunti interessanti da questa visione. Ma forse un messaggio, e me ne assumo la parernita’!, arriva… ci vuole di tanto in tanto uno stronzo tra di noi che [...] Vai alla recensione »
Anche durante i film meno entusiasmanti rimango incollata alla poltrona, questa volta invece volevo scappare. Di questo film non mi è piaciuto nulla. E' vero che "paese che vai...umorismo che trovi" quindi ho disperatamente cercato di entrare nello spirito irlandese. L'operazione non mi è riuscita e il risultato è stato che oltre alla noia ho iniziato a provare un crescente irritazione.
Mediocre commedia irlandese, ennesima goliardata attorno all'addio al celibato, meno sboccata della media, ma altrettanto scema. L'imminente moglie Ruth impone allo scenografo teatrale Fionan di portare anche il suo incontrollabile fratello, detto «The Machine» nel weekend campagnolo con i quattro amici del cuore. Arduo dire se sia più irritante la parte umoristica(?) o il caramello nostalgico.
Una commedia irlandese. Una eccezione per i nostri schermi, riforniti di solito dal cinema irlandese con drammi cupi, polemici, politici, sempre e comunque firmati da autori celebrati e premiati come Ken Loach, Neil Jordan Jim Sheridan, Steve McQueen. Questo John Butler, il regista della commedia, invece, esordisce qui, premi ovviamente non ne ha avuti ma ha già una vasta fama di successi proprio grazie [...] Vai alla recensione »