tonimorris
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domenica 22 dicembre 2013
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un viaggio alla ricerca di se stesso
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Walter Mitty è un photo editor della rivista Life, ed è uno sfigato. Sul lavoro non se lo fila nessuno, il suo profilo per la ricerca dell’anima gemella non ha nemmeno un clic, per le ragazze è carta velina trasparente. Solo per la mamma è una persona speciale. E così Walter quello che non riesce a realizzare nella vita lo concretizza nei suoi sogni ad occhi aperti in cui si trasforma in un super eroe sciupafemmine. Ma anche per lui arriva l’occasione del riscatto e dare una svolta alla banalità della sua esistenza permettendogli di conquistare la donna che ama. Infatti per non perdere il posto di lavoro si avventura in un viaggio alla ricerca di un fotogramma perduto che attraverso varie peripezie gli consentirà di ritrovare se stesso e far sì che i sogni diventino realtà.
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Walter Mitty è un photo editor della rivista Life, ed è uno sfigato. Sul lavoro non se lo fila nessuno, il suo profilo per la ricerca dell’anima gemella non ha nemmeno un clic, per le ragazze è carta velina trasparente. Solo per la mamma è una persona speciale. E così Walter quello che non riesce a realizzare nella vita lo concretizza nei suoi sogni ad occhi aperti in cui si trasforma in un super eroe sciupafemmine. Ma anche per lui arriva l’occasione del riscatto e dare una svolta alla banalità della sua esistenza permettendogli di conquistare la donna che ama. Infatti per non perdere il posto di lavoro si avventura in un viaggio alla ricerca di un fotogramma perduto che attraverso varie peripezie gli consentirà di ritrovare se stesso e far sì che i sogni diventino realtà. Ben Stiller, oltre che a interpretare con la consueta bravura un personaggio complesso, è anche il regista di questo bel film in cui fantasia, poesia e amare realtà quotidiane formano un mix capace di divertire il pubblico e a cui la partecipazione in ruoli cammeo di Shirley MacLaine e Sean Penn conferiscono ulteriore spessore. Accattivante la colonna sonora.
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iron beatrix
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lunedì 30 dicembre 2013
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la bellezza non chiede attenzione.
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'I sogni segreti di Walter Mitty' è la narrazione surreale di una vita molto reale. E' la storia di un uomo over-40 che è vessato a lavoro in un periodo di riorganizzazione delle risorse umane durante il quale finisce anche per essere licenziato. Lo stesso Walter deve ancora rielaborare il lutto del padre avvenuto quando aveva 17 anni e per farlo deve imparare a liberarsi del vecchio pianoforte, feticcio del loro legame. Tutto questo è Mitty, oltre a essere ovviamente anche un single incallito per il quale l'unica figura femminile di rilievo è la madre che lo segue sempre e lo salva in più di una situazione.
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'I sogni segreti di Walter Mitty' è la narrazione surreale di una vita molto reale. E' la storia di un uomo over-40 che è vessato a lavoro in un periodo di riorganizzazione delle risorse umane durante il quale finisce anche per essere licenziato. Lo stesso Walter deve ancora rielaborare il lutto del padre avvenuto quando aveva 17 anni e per farlo deve imparare a liberarsi del vecchio pianoforte, feticcio del loro legame. Tutto questo è Mitty, oltre a essere ovviamente anche un single incallito per il quale l'unica figura femminile di rilievo è la madre che lo segue sempre e lo salva in più di una situazione. E' 'un'ape operaia' come lei lo definisce, uno che sin da piccolo è stato abituato a lavorare e a farlo nelle retrovie, nella camera oscura, senza mai apparire, dal fattorino delle pizze fino a diventare l'archivista dei negativi per l'importante rivista 'Life'. Per un uomo così incapace di farsi vedere e valere, con poche esperienze di vita a parte il lavoro, è normale fare spesso dei sogni ambientati in un mondo parallelo dove è sempre protagonista, ha super-poteri e compie atti eroici. Fin quando le proiezioni diventano realtà, e il mondo surreale si materializza.
Per l'ultima copertina di 'Life' deve ritrovare il negativo smarrito di uno scatto del fotografo Sean O'connell che glielo aveva spedito personalmente insieme a un regalo per ringraziarlo dei tanti anni di onorata carriera in cui era riuscito a valorizzare le sue più grandi foto. Qui entra in scena il motore di tutto il viaggio di Mitty: Sean interpretato dall'ottimo Penn, un fotografo intimista e legato al mondo analogico che insegna a Walter la via per ritrovare il fotogramma mancante che poi è più vicino a lui di quanto non si potesse immaginare. Il ritrovamento di se stessi passa sempre per un viaggio di formazione attraverso il quale si può riempire un diario ancora bianco e si possono utilizzare gli oggetti presenti nel proprio zaino nelle maniere più impensate, proprio come si impara a usare i propri strumenti mentali e le proprie capacità per farsi valere nella vita. Nel viaggio tra Groenlandia, Islanda e Afghanistan, Mitty cresce intimamente (lo skateboard, strano mezzo di locomozione, non è scelto a caso, è il simbolo dell'adolescenza non vissuta appieno da Walter) e nei paesaggi suggestivi può ammirare anche i suoi paesaggi interiori dei quali piano piano si riappropria fino a raggiungere una piena consapevolezza di sé attraverso la quale riesce a tornare a casa vincente, con un'esperienza da raccontare, una donna da conquistare e una copertina da far stampare in tempi record, riuscendo a dare anche uno schiaffo morale al nuovo responsabile di 'Life on line', perfetto rappresentante di tutti quegli uomini 'nuovi' che poco sanno del passato e del lavoro indefesso di chi li ha preceduti. E' questa la vera fotografia, una polaroid tristemente attuale del mondo del non-lavoro. Molto pittoresca anche la figura di Cheryl simbolo dell'amore in quanto passione che smuove le cose e della speranza verso il futuro, speranza di continuità e stabilità anche nel bel mezzo delle sabbie mobili.
Regia sopraffina di Ben Stiller, con qualche caduta di tono paradossalmente proprio nei momenti di sarcasmo a volte troppo forzati o comunque non del tutto funzionali alla storia narrata, come se si volesse per forza mettere il marchio registrato della comicità su un film che comico non è. L'attore e regista, nato come comico, può trovare nuove vie per la sceneggiatura, di prove in questo film ce ne sono parecchie anche se è ancora un prodotto di transizione.
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[+] emozionante
(di bella bartok!)
[ - ] emozionante
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pisa93
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lunedì 23 dicembre 2013
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alla ricerca di se stessi
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Mentre la rivista "Life" sta per pubblicare il suo ultimo numero cartaceo, Walter Mitty parte per un viaggio alla ricerca di un importante negativo andato perduto.
Tratto da un film di Danny Kaye, "I sogni segreti di Walter Mitty" costituisce la quinta regia di Ben Stiller dopo ben quarantacinque film girati da attore protagonista.
La pellicola è un viaggio alla ricerca di se stessi, per smettere di sognare ad occhi aperti e diventare davvero padroni della propria vita. La paura del cambiamento e l'idea di non potercela fare bloccano Walter in una situazione di frustrante inedia, da cui soltanto una ricerca interiore lo può elevare.
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Mentre la rivista "Life" sta per pubblicare il suo ultimo numero cartaceo, Walter Mitty parte per un viaggio alla ricerca di un importante negativo andato perduto.
Tratto da un film di Danny Kaye, "I sogni segreti di Walter Mitty" costituisce la quinta regia di Ben Stiller dopo ben quarantacinque film girati da attore protagonista.
La pellicola è un viaggio alla ricerca di se stessi, per smettere di sognare ad occhi aperti e diventare davvero padroni della propria vita. La paura del cambiamento e l'idea di non potercela fare bloccano Walter in una situazione di frustrante inedia, da cui soltanto una ricerca interiore lo può elevare.
Il film è strutturato sul processo di cambiamento del protagonista. Si può notare, infatti, una progressione in crescendo, con un inizio blando, basato sull'essere troppo "comune", per poi diventare emozionante e dinamico nel momento in cui Walter trova la sua personalità.
Il tutto passa attraverso una colonna sonora azzeccata ed ad una splendida fotografia, che è personaggio vivo ed integrante del film. Lo spettatore è, infatti, piacevolmente immerso nella natura selvaggia di luoghi che in pochi hanno avuto la fortuna di visitare ed ancor meno di vivere.
Sean Penn si mischia perfettamente a questo quadro del "sublime", offrendo un' interpretazione indomita ed assorta. Un cameo davvero memorabile.
In conclusione ci troviamo davanti ad un film ben realizzato, carico di verità e poesia.
Un gruppo di personaggi strambi e ben assortiti ci accompagneranno in un avventuroso viaggio che ci insegna a non negare mai ciò che siamo veramente.
Seguire il nostro cuore è l'unica strada ed, essendo Natale, non ci può essere morale migliore.
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[+] la nobiltà di un uomo comune ma...straordinario!
(di antonio montefalcone)
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burton99
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sabato 4 gennaio 2014
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meraviglioso, profondo e adatto al grande pubblico
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Walter Mitty lavora per Life, famosa rivista fotografica sull'orlo del fallimento (verrà sostituita da un archivio internet, per cui molti dipendenti saranno licenziati) ed è un uomo che spesso si ferma a sognare ad occhi aperti. E' innamorato ma non sa come dimostrarlo, vuole vivere grandi avventure ma si limita a strambe fantasie. L'occasione del riscatto viene con la fotografia (considerata dall'autore, interpretato nientemeno che da Sean Penn, la quintessenza di tutto il suo lavoro) che dev'essere la copertina dell'ultimo numero e la sua conseguente ricerca in angoli sperduti e magnifici intorno al mondo.
Una fotografia pazzesca e una colonna sonora emozionante, a cui si aggiunge un Ben Stiller in stato di grazia in una prova credibile e sentita.
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Walter Mitty lavora per Life, famosa rivista fotografica sull'orlo del fallimento (verrà sostituita da un archivio internet, per cui molti dipendenti saranno licenziati) ed è un uomo che spesso si ferma a sognare ad occhi aperti. E' innamorato ma non sa come dimostrarlo, vuole vivere grandi avventure ma si limita a strambe fantasie. L'occasione del riscatto viene con la fotografia (considerata dall'autore, interpretato nientemeno che da Sean Penn, la quintessenza di tutto il suo lavoro) che dev'essere la copertina dell'ultimo numero e la sua conseguente ricerca in angoli sperduti e magnifici intorno al mondo.
Una fotografia pazzesca e una colonna sonora emozionante, a cui si aggiunge un Ben Stiller in stato di grazia in una prova credibile e sentita. Un film colmo di meraviglia, che ti trascina tramite paesaggi favolosi e alcune scene da applauso verso un finale a mio avviso bellissimo. Un invito a cercare ciò che vogliamo dentro ognuno di noi, a credere nei propri sogni, un inno a ciò che ognuno può fare, oltre che una gioia per gli occhi. "Walter Mitty", per me, è uno dei film dell'anno.
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axel6023
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domenica 29 dicembre 2013
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the secret of life di ben stiller
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“Il film è un’accozzaglia di buone idee mal sviluppate. Ci sono troppi punti che non vengono spiegati. Sembra una commedia a sfondo sentimentale con la pretesa del risvolto filosofico-impegnato.”
E questi sono i commenti maggiormente lusinghieri nei confronti di Ben Stiller, attore e regista di questa intensa pellicola, giudicata, a mio modesto parere, con troppa fretta.
La stessa fretta di cui parla Walter nella vita di oggi, fatta di ordinata frenesia, di ritmi intensi e di propensione alla quantità, alla fruizione veloce, e che ci nega il diritto più grande di tutti: quello di poter sognare. E poi perché? Perché è imbarazzante, sconveniente e soprattutto “non te lo puoi permettere”.
Walter è un ribelle dormiente che nel cuore culla sogni di grandi avventure, di viaggi e di atti coraggiosi, ma che alla morte prematura del padre si fa carico della responsabilità della sua famiglia e mette da parte tutto.
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“Il film è un’accozzaglia di buone idee mal sviluppate. Ci sono troppi punti che non vengono spiegati. Sembra una commedia a sfondo sentimentale con la pretesa del risvolto filosofico-impegnato.”
E questi sono i commenti maggiormente lusinghieri nei confronti di Ben Stiller, attore e regista di questa intensa pellicola, giudicata, a mio modesto parere, con troppa fretta.
La stessa fretta di cui parla Walter nella vita di oggi, fatta di ordinata frenesia, di ritmi intensi e di propensione alla quantità, alla fruizione veloce, e che ci nega il diritto più grande di tutti: quello di poter sognare. E poi perché? Perché è imbarazzante, sconveniente e soprattutto “non te lo puoi permettere”.
Walter è un ribelle dormiente che nel cuore culla sogni di grandi avventure, di viaggi e di atti coraggiosi, ma che alla morte prematura del padre si fa carico della responsabilità della sua famiglia e mette da parte tutto. Compreso sé stesso.
Il lavoro silenzioso e alienante all’interno del suo ufficio, presso la rivista Life di cui si occupa dell’archivio fotografico, ha reso egli stesso “alieno” alla vita e allo stesso motto del giornale per cui lavora:” Vedere il mondo, attraversare i pericoli, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi”.
Una vita a compartimenti stagni che lo rende incapace ad avere rapporti umani diretti e non mediati dalla tecnologia (Walter è infatti “vittima” di un sito d’incontri online dove ha scarso successo essendo poco “virtualmente appetibile”).
Così la scomparsa del fotogramma che avrebbe rappresentato l’ultima copertina di Life diventa il pretesto per un viaggio impensabile e sgangherato che lo porterà lontano, lontanissimo. Fino a quel ragazzino con la cresta che voleva girare l’Europa.
L’effetto di questo film è disorientante e sicuramente non accostabile a Forrest Gump, a cui viene tragicamente paragonato (bisogna essere onesti Tom Hanks è un attore di un’altra levatura), ma non per questo bisogna soffermarsi all’apparenza. Perché è proprio di questo di cui Walter ci sta parlando. Della paura di essere giudicati per scelte non convenzionali, delle giustificazioni che diamo a noi stessi per non uscire dal nostro orticello sicuro, dell’incapacità ad aprire le ali verso il mondo perché nella mano destra stringiamo una ventiquattrore.
Forse “The secret of life” di Walter Mitty (e di chiunque altro) è proprio quello di comunicare, di scoprire il mondo ed entrare in contatto con le altre persone (Mitty = to meet .Incontrare) e per farlo bisogna scavare, scavare, scavare dentro noi stessi per riuscire a vedere oltre quello che i nostri occhi ci permettono.
Solo così anche noi potremo trovare il nostro fotogramma #25.
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joecondor
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venerdì 27 dicembre 2013
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bella commedia ...stiller danny kaye moderno
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Stiller attore ,regista e produttore ci presenta il suo film echeggiando Danny Kaye di Sogni Proibiti e lo stile di Wes Anderson,ma ci regala una bella commedia.
La storia ? Un 'impiegato Photo Editor della rivista Life, che sogna molto,per salvarsi dal licenziamento deve trovare il fotogramma copertina dell'ultima rivista Life speditogli dall'avventuriero - filosofo Sean Penn in giro x il mondo...alla ricerca del nostro amico tra peripezie pericolose nei paesaggi stupendi di Groelandia ed Islanda ci riuscirà ?
Ecco la trama è facile a dirla ma le avventure ed i sogni di Walter Mitty no...che sono la bellezza del film...fantastico il duetto con il perfido Responsabile delle Risorse Umane, Barbetta e il loro duello stile Matrix nel sogno di Stiller con la punta dell'iceberg nell'incontro con Sean Penn, una piccola parte azzeccata,la conversazione tra i 2 è la chiave del film insieme alla sempre brava Mamma Shirley Mclaine.
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Stiller attore ,regista e produttore ci presenta il suo film echeggiando Danny Kaye di Sogni Proibiti e lo stile di Wes Anderson,ma ci regala una bella commedia.
La storia ? Un 'impiegato Photo Editor della rivista Life, che sogna molto,per salvarsi dal licenziamento deve trovare il fotogramma copertina dell'ultima rivista Life speditogli dall'avventuriero - filosofo Sean Penn in giro x il mondo...alla ricerca del nostro amico tra peripezie pericolose nei paesaggi stupendi di Groelandia ed Islanda ci riuscirà ?
Ecco la trama è facile a dirla ma le avventure ed i sogni di Walter Mitty no...che sono la bellezza del film...fantastico il duetto con il perfido Responsabile delle Risorse Umane, Barbetta e il loro duello stile Matrix nel sogno di Stiller con la punta dell'iceberg nell'incontro con Sean Penn, una piccola parte azzeccata,la conversazione tra i 2 è la chiave del film insieme alla sempre brava Mamma Shirley Mclaine. Il film è carino, poi diventa bello ...Stiller è bravo, Penn e Mclaine sono degli Oscar quindi non si discutono ...Da vedere e divertirsi e Stiller... ha imparato dallo stile Wes Anderson.
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andrea mariani
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domenica 22 dicembre 2013
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tuffo nella realtà del sogno in una favola moderna
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Una delle tematiche di maggior interesse nella cultura, in specie moderna e contemporanea, è il rapporto fra sogno e realtà. E proprio questo legame fra immaginario e concreto, fra onirico e tangibile è eletto protagonista nell'ultimo film firmato Ben Stiller, “I sogni segreti di Walter Mitty”, remake del lontano “Sogni proibiti” del 1947.
Walter Mitty (interpretato dallo stesso Ben Stiller), timido manager della sezione di archivio e sviluppo negativi presso la rivista Life, è un costante sognatore ad occhi aperti: spesso abbandona infatti la realtà per rimanere mentalmente intrappolato in sogni mirabolanti che lo vedono come eroico protagonista, impegnato al più nel salvare la sua amata collega di lavoro Cheryl (Kristen Wiig) o nel trionfare sul pericolo e sui nemici.
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Una delle tematiche di maggior interesse nella cultura, in specie moderna e contemporanea, è il rapporto fra sogno e realtà. E proprio questo legame fra immaginario e concreto, fra onirico e tangibile è eletto protagonista nell'ultimo film firmato Ben Stiller, “I sogni segreti di Walter Mitty”, remake del lontano “Sogni proibiti” del 1947.
Walter Mitty (interpretato dallo stesso Ben Stiller), timido manager della sezione di archivio e sviluppo negativi presso la rivista Life, è un costante sognatore ad occhi aperti: spesso abbandona infatti la realtà per rimanere mentalmente intrappolato in sogni mirabolanti che lo vedono come eroico protagonista, impegnato al più nel salvare la sua amata collega di lavoro Cheryl (Kristen Wiig) o nel trionfare sul pericolo e sui nemici. La perdita di un importante scatto dell'eccentrico ma rinomato fotografo Sean O'Connell (Sean Penn), che avrebbe dovuto costituire la copertina dell'ultimo numero della rivista, sarà per Walter l'inizio di un'avventurosa ricerca e l'occasione per recuperare il contatto con la realtà.
Il film si apre mettendo subito ben in evidenza l'oggetto della prima parte dell'opera: il sogno come mezzo di fuga dal grigiore della realtà quotidiana, nonché di superamento dei propri limiti. “Nella creazione del sogno ogni uomo è perfettamente artista” scriveva il filosofo ottocentesco Nietzsche: così, trovandosi di fronte ad una serie di sequenze frutto dell'immaginario del protagonista, non si può che sorridere, quasi rivedendo proposto il proprio repertorio da sognatore. Se si aggiunge il fatto che tutto ciò risulta condito con un originale montaggio, qualche ottimo lampo di dinamismo visivo e un'immancabile comicità alla Stiller, la prima parte del film risulta decisamente buona.
Nella seconda metà il sogno subisce una trasformazione funzionale, divenendo lo strumento verso il recupero della concreta natura delle cose e della purezza dei rapporti affettivi. Qualcosa inizia tuttavia ad incepparsi: l' evoluzione della trama si porta ai limiti del banale, i confini fra sogno e realtà sono varcati in alcune sequenze senza logica e il messaggio che vuole essere trasmesso finisce per essere parzialmente disperso. D'altro canto, degli ottimi scenari (paesaggi spazialmente immensi di una tempestosa Groenlandia, di una vulcanica Islanda e di un innevato Afghanistan fanno senza dubbio il loro effetto), una discreta colonna sonora (tuttavia non azzeccata quanto quella del trailer) e una minima ripresa finale a livello narrativo mantengono piacevole l'opera.
In definitiva, nonostante la definizione di “nuovo Forrest Gump” risulti iperbolica persino in un sogno dello stesso Walter e l'impianto narrativo si dimostri intrinsecamente debole, il nuovo film di Ben Stiller ha il grande pregio di riuscire a creare una ridente identificazione dello spettatore nel protagonista e nei tratti topici del suo immaginario, rendendo l'opera godibile in specie sotto il profilo visivo.
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[+] due critiche,non bastava una?
(di maurizio urbano)
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marce84
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sabato 28 dicembre 2013
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walter alla ricerca della "quintessenza"
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L’ultimo film di Ben Stiller “I sogni segreti di Walter Mitty” è una commedia a tutto tondo, che fa ridere, emoziona, filosofeggia e lo fa con leggerezza. La regia di Ben Stiller sembra più matura rispetto al suo standard di commedia che ci ha abituato. Il film è caratterizzato da un percorso di formazione del protagonista, che da una situazione di grigiore, da un blocco psicologico, da una situazione apatica di azioni ed emozioni, passa all’azione, alla consapevolezza di sé e lo fa tramite la metafora del viaggio e al contatto con situazioni anche estreme, ambientate in paesaggi da sogno. La fotografia è molto curata, anche alcune trovate registiche sono apprezzabili ed originali. Le riprese del paesaggio sono così belle da diventare anch’esso un protagonista.
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L’ultimo film di Ben Stiller “I sogni segreti di Walter Mitty” è una commedia a tutto tondo, che fa ridere, emoziona, filosofeggia e lo fa con leggerezza. La regia di Ben Stiller sembra più matura rispetto al suo standard di commedia che ci ha abituato. Il film è caratterizzato da un percorso di formazione del protagonista, che da una situazione di grigiore, da un blocco psicologico, da una situazione apatica di azioni ed emozioni, passa all’azione, alla consapevolezza di sé e lo fa tramite la metafora del viaggio e al contatto con situazioni anche estreme, ambientate in paesaggi da sogno. La fotografia è molto curata, anche alcune trovate registiche sono apprezzabili ed originali. Le riprese del paesaggio sono così belle da diventare anch’esso un protagonista. Non è un caso: il personaggio ritrova se stesso solamente lontano dall’ambiente caotico e freddo della grande metropoli. Dove vi ritorna alla fine del percorso, cambiato, cresciuto, maturato e l’happy ending è assicurato. La parte più riuscita del film è la prima metà, dove realtà e sogno si mischiano in modo apprezzabile. Un po’ meno riuscita la seconda parte, quando il sogno scompare e prevale la missione del protagonista. Tutti i dettagli del film sono importanti, dalla torta, al pianoforte, al racconto del lavoro in pizzeria e sono coerenti con lo sviluppo della narrazione. Ben recitati anche i ruoli secondari, dalla donna da conquistare (Wiig), alla mamma e sorella. Volutamente farsesco il personaggio del capo di Mitty, mentre Sean Penn fotografo ascetico è un cammeo indimenticabile.
Molti di noi si ritroveranno nel personaggio di Walter Mitty, imprigionati in una vita che non apprezziamo, obbligati dalla società moderna e dalle nuove tecnologie a recitare in un’esistenza svuotata di sentimenti veri e autentici nelle fredde metropoli occidentali, dove la fanno da padrone i “responsabili delle risorse umane” e i “tagliatori di teste”, perdiamo noi stessi e desideriamo evadere e ritrovare la nostra “quintessenza”. In attesa del nostro Sean Penn/Sean O’Connell e dello scatto 25, non ci resta che mischiare sogno e realtà, imitando questo simpatico personaggio interpretato da Ben Stiller. VOTO 7.5
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alf70
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venerdì 27 dicembre 2013
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w.mitty: per chi ama l'arte e la vita
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Tutto il film è racchiuso nel motto del magazine LIFE: “To see things thousands of miles away, things hidden behind walls and within rooms, things dangerous to come to, to draw closer, to see and be amazed.”. Perché una fotografia, una canzone, l’eruzione di un vulcano, lo skateboard di un bambino, possono rappresentare ancora la ricerca del senso di un’esistenza che trova nel “qui ed ora” la vera realizzazione del sé. Come il lavoro di ogni giorno, per quanto banale, ripetitivo, sottovalutato può trasformasi nel “sublime” grazie agli occhi di un’artista, al sentire di una curva di un pianoforte.
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Tutto il film è racchiuso nel motto del magazine LIFE: “To see things thousands of miles away, things hidden behind walls and within rooms, things dangerous to come to, to draw closer, to see and be amazed.”. Perché una fotografia, una canzone, l’eruzione di un vulcano, lo skateboard di un bambino, possono rappresentare ancora la ricerca del senso di un’esistenza che trova nel “qui ed ora” la vera realizzazione del sé. Come il lavoro di ogni giorno, per quanto banale, ripetitivo, sottovalutato può trasformasi nel “sublime” grazie agli occhi di un’artista, al sentire di una curva di un pianoforte. E allora vedere “cose” a migliaia di chilometri di distanza, oltre i muri o nascoste nelle stanze, incontrare il pericolo, essere vicini, meravigliarsi può rappresentare ancora un motto per un’intera generazione. Quella stessa generazione che ha abbracciato lo “Stay hungry. Stay foolish” per sfidare un mondo in profonda trasformazione, in bilico perenne tra la ricerca di un lavoro che da solo può darti dignità e il senso profondo della vita.
Ed ecco che il film-metafora di Ben Stiller acquista tutto il suo significato: la riscoperta di un pianeta ancora incontaminato, l’apparizione di un felino che nessuna foto potrà mai cogliere, il calcio ad un pallone al centro del mondo, il sorriso antico di una madre, racchiudono ancora quella bellezza che redime e che ci permette di sopravvivere. Quella stessa bellezza che emoziona, che ci incanta, che rende il cinema l’Arte totale dei nostri tempi.
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blasiusack
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venerdì 27 dicembre 2013
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alla ricerca di se stessi
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Walter Mitty è un semplice impiegato che lavora nel reparto negativi della rivista americana Life. Tipo molto solitario e in un certo senso anche sfigato, molte volte si incanta in sogni ad occhi aperti che per lui rappresentano un mondo alternativo in cui vorrebbe vivere. Innamorato di una donna che lavora con lui, non riesce ad avere il coraggio di parlarle, finchè la rivista per cui lavora non è comprata da dei signori che la vogliono far pubblicare online e bisogna pubblicare l'ultimo numero di questa. Sean O'Connell, famoso fotografo i cui lavori sono pubblicati da sempre sulla rivista grazie a Walter, invia 27 negativi il cui venticinquesimo rappresenta la vera essenza della vita. Purtroppo c'è un problema: il 25 non è tra i negativi inviati.
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Walter Mitty è un semplice impiegato che lavora nel reparto negativi della rivista americana Life. Tipo molto solitario e in un certo senso anche sfigato, molte volte si incanta in sogni ad occhi aperti che per lui rappresentano un mondo alternativo in cui vorrebbe vivere. Innamorato di una donna che lavora con lui, non riesce ad avere il coraggio di parlarle, finchè la rivista per cui lavora non è comprata da dei signori che la vogliono far pubblicare online e bisogna pubblicare l'ultimo numero di questa. Sean O'Connell, famoso fotografo i cui lavori sono pubblicati da sempre sulla rivista grazie a Walter, invia 27 negativi il cui venticinquesimo rappresenta la vera essenza della vita. Purtroppo c'è un problema: il 25 non è tra i negativi inviati. Così Walter sotto stress per colpa del suo capo Ted, è costretto a parlare con Cheryl, la donna di cui si è innamorato che gli consiglia di partire e di cercare Sean O'Connell e chiedergli del negativo. Walter all'inizio è titubante, ma alla fine parte per un viaggio intorno al mondo che lo cambierà e gli farà guadagnare autostima.
Film molto carino, con un sorprendente Ben Stiller come regista. Il viaggio di Walter intorno al mondo è suggestionato dai fantastici paesaggi che fanno da sfondo e dalle bellissime canzoni di sottofondo. Sean Penn compare per cinque minuti e gli rende i cinque minuti più belli del film. Film che consiglio a tutti, da vedere ma che purtroppo non c'entra niente con Forrest Gump
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