La notte del giudizio |
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Un film di James DeMonaco.
Con Lena Headey, Ethan Hawke, Tom Yi, Chester Lockhart, David Basila, Peter Gvozdas, Tyler Jaye, Nathan Clarkson.
continua»
Titolo originale The Purge.
Horror,
Ratings: Kids+16,
durata 85 min.
- USA, Francia 2013.
- Universal Pictures
uscita giovedì 1 agosto 2013.
- VM 14 -
MYMONETRO
La notte del giudizio
valutazione media:
2,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ogni crimine è concesso.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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domenica 13 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un futuro non molto lontano c'è una notte in cui tutti i crimini sono legittimi: è la festa della Purificazione. James Sandin è un imprenditore con moglie e figli che si blinda in casa per difendersi, ma qualcosa va storto. Il film è costruito su un'idea molto interessante, ovvero quella di una società pressoché perfetta in cui non ci sono crimini, in cui la notte della Purificazione serve come valvola di sfogo. Costato pochissimo, negli States ha incassato 25 volte tanto, diventando un vero caso. Ma il film è onestamente noioso, la suspence non si respira affatto e Ethan Hawke appare decisamente sottotono, per non dire fuori luogo. Dopo le due nomination all'Oscar e fino a "Gattaca", Hawke era uno dei golden boy di Hollywood, in fila per diventare una vera star. Poi la decisione di evitare ogni blockbuster e rimanere fedele al cinema indipendente hanno fatto di lui un attore di secondo piano da produzioni di basso livello, come questa. La pellicola narra dell'America del 2022, è una curiosa mistura di sci-fi e home invasion, è il prezzo da pagare una volta l'anno, per 12 ore, per avere una società senza povertà, disoccupazione e criminalità. Una notte in cui tutto è concesso per permettersi questi privilegi. Si attacca al filone della fantascienza sociale e della distopia, la metafora è molto semplice, la morale è discutibile e condivisibile al tempo stesso e il racconto veloce, brutale e giusto. Perchè produrre e possedere armi implica mettere paletti che vengono scavalcati e quindi giustificano l'utilizzo delle stesse armi e la solidarietà come unica rivoluzione possibile appare un richiamo debolissimo. Ottima e ben utilizzata la brutalità ma la ricerca della metafora perfetta comporta il decadimento della credibilità in diverse occasioni. Qualche sottotesto interessante ma film incredibilmente prevedibilissimo in tutto e per tutto.
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