mirtilla86
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venerdì 5 luglio 2013
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dal mare dei caraibi al selvaggio west
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Film Disney, Gore Verbinski come regista (autore della trilogia iniziale dei Pirati dei Caraibi ), il selvaggio West e Johnny Depp: direi che come premessa non è niente male.
Il film si apre negli anni trenta del secolo scorso quando un bambino, all’interno di un parco divertimenti, va a visitare un’ attrazione dedicata al West. Qui incontra il manichino di un anziano indiano che all'improvviso prende vita e inizia a parlargli: è Tonto (Johnny Depp), che inizia a raccontare al bambino la sua storia e le origini della sua amicizia con il famoso Lone Ranger.
Piccola parentesi: Lone Ranger è un personaggio poco conosciuto in Italia ma molto famoso in America in cui nasce nel ’33 da un'idea di George W.
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Film Disney, Gore Verbinski come regista (autore della trilogia iniziale dei Pirati dei Caraibi ), il selvaggio West e Johnny Depp: direi che come premessa non è niente male.
Il film si apre negli anni trenta del secolo scorso quando un bambino, all’interno di un parco divertimenti, va a visitare un’ attrazione dedicata al West. Qui incontra il manichino di un anziano indiano che all'improvviso prende vita e inizia a parlargli: è Tonto (Johnny Depp), che inizia a raccontare al bambino la sua storia e le origini della sua amicizia con il famoso Lone Ranger.
Piccola parentesi: Lone Ranger è un personaggio poco conosciuto in Italia ma molto famoso in America in cui nasce nel ’33 da un'idea di George W. Trendle. Diventerà protagonista di un serial radiofonico di grande successo che poi diventerà serie tv, film, serie animata e fumetto.
Il personaggio di Tonto colpisce subito ed è ben caratterizzato, ha il viso dipinto di bianco a strisce nere e si distingue soprattutto per l’originale corvo morto che porta sempre in testa, a cui non dimentica mai di dare da mangiare.
Cambia il personaggio ma in sostanza è sempre lui: il nostro amato Jack Sparrow. I due personaggi, Tonto e Jack, sembrano infatti cugini alla lontana: la mimica e le movenze un po' da giullare sono le stesse ed entrambi risultano buffi ma nello stesso tempo furbi e astuti. Questa scelta di interpretazione a mio avviso può piacere o non piacere. Se siete affezionati al personaggio di Jack amerete alla follia anche Tonto ma molti, al contrario, lo hanno criticato proprio per la troppa somiglianza al ruolo precedente.
Probabilmente funziona molto di più il personaggio interpretato da Ammie Harmer: il Lone Ranger un po' ingenuo ma molto idealista, che, dopo aver visto il temibile fuorilegge Butch Cavendish strappare e mangiare il cuore del fratello, si trasforma, durante la storia, in eroe temuto e leggendario.
In questo film gli elementi del selvaggio West ci sono tutti: paesaggi mozzafiato (il film è girato in buona parte nella bellissima Monument Valley), banditi crudeli, sceriffi, l'eterna lotta tra l'uomo bianco e i Nativi, l'arrivo della ferrovia, le miniere e i cercatori d'oro (o di argento). Non mancano le scene cruente ma sono molte anche le scene di comicità sopra le righe, come quelle riguardanti il cavallo che beve alcolici, rutta e sale sugli alberi.
La parte finale resta comunque la migliore: un tripudio di azione e di effetti speciali accompagnati da L’Ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini.
Insomma, film esaltante, emozionante ricco di humour, azione, imprese epiche e rocambolesche: consigliato.
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pistinna
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venerdì 19 luglio 2013
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too long ranger
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Siamo nel 1933, a San Francisco un bambino mascherato da "Ranger Solitario" si aggira fra le attrazioni di un luna park. In un piccolo museo tenda che ricrea il mitico West, fra orsi impagliati e paesaggi posticci, il bambino incontra Tonto un vecchio guerriero indiano che incomincia a raccontargli la sua storia e quella di John Reid due improbabili eroi che lottano contro l'avidità e la corruzione e che sconfiggono e vendicano la morte.
Torniamo così indietro nel passato all'epoca della costruzione della ferrovia transfrontaliera americana e dei Texas Ranger tuffandoci appieno nel mito del West.
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Siamo nel 1933, a San Francisco un bambino mascherato da "Ranger Solitario" si aggira fra le attrazioni di un luna park. In un piccolo museo tenda che ricrea il mitico West, fra orsi impagliati e paesaggi posticci, il bambino incontra Tonto un vecchio guerriero indiano che incomincia a raccontargli la sua storia e quella di John Reid due improbabili eroi che lottano contro l'avidità e la corruzione e che sconfiggono e vendicano la morte.
Torniamo così indietro nel passato all'epoca della costruzione della ferrovia transfrontaliera americana e dei Texas Ranger tuffandoci appieno nel mito del West. Buoni, cattivi, pistole, treni, polvere, bordelli, dinamite, cavalli, indiani, ponti, mitragliatrici, imboscate, il tutto condito da effetti speciali eleganti e funzionali.
Il regista Verbinski non si fa mancare proprio nulla se non forse un vero e proprio duello. Non tralascia belle citazioni ed arriva ad utilizzare persino Rossini e il suo Guglielmo Tell per caricare di maestosità il finale.
Eppure qualcosa non funziona. La storia narrata dall'anziano Tonto riesce a rapire solo il suo piccolo spettatore mascherato.
La macchina perfetta che aveva sfornato la trilogia dei pirati dei Caraibi questa volta s'inceppa.
Il film è troppo lungo, tanti forse troppi spunti anche interessanti vengono trattati solo superficialmente. Hammer poi nel ruolo di protagonista si rivela non all'altezza, alle volte è a dir poco imbarazzante. Depp da solo non lo salva. Molto bravi invece il cattivissimo Fichtner e la metress Bonham Carter.
Peccato perché viste le opportunità artistiche ed economiche messe a disposizione del fantasioso regista ed il suo precedente delizioso "Rango" questa poteva essere l'occasione per un nuovo bel western.
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mrmettiu
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domenica 28 luglio 2013
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squadra che vince non si cambia, però...
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John è un avvocato, cresciuto a pane e Locke, tornato nel West per consegnare alla legge il ricercato Butch Cavendish. Durante una spedizione un'imboscata uccide suo fratello Dan e gli altri Ranger. John, ultimo Texas Ranger, viene salvato dall'indiano Tonto e si trasforma in un improbabile eroe mascherato, deciso a ristabilire la Giustizia. "Squadra che vince non si cambia". Sembra essere questa la filosofia della Disney per puntare a un incasso alto in questi tempi non propriamente rosei per il mondo del cinema.
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John è un avvocato, cresciuto a pane e Locke, tornato nel West per consegnare alla legge il ricercato Butch Cavendish. Durante una spedizione un'imboscata uccide suo fratello Dan e gli altri Ranger. John, ultimo Texas Ranger, viene salvato dall'indiano Tonto e si trasforma in un improbabile eroe mascherato, deciso a ristabilire la Giustizia. "Squadra che vince non si cambia". Sembra essere questa la filosofia della Disney per puntare a un incasso alto in questi tempi non propriamente rosei per il mondo del cinema. Ha infatti partecipato alla realizzazione del film la ciurma di Pirati dei Caraibi, su tutti Verbinsky al timone, Depp di vedetta e Zimmer (secca ammetterlo, ma particolarmente sottotono) come musico di bordo. Anche il binomio storico Depp-Bonham Carter non è stato scomposto, pur avendo questa volta Helena un ruolo assai secondario. Le nuove leve (Hammer, Wilson, Wilkinson, Fichtner) si integrano nel gruppo senza troppi problemi, anche vista la loro brillante carriera. La recitazione è in generale molto buona ed efficace. Lo stile narrativo risente molto dell'esperienza caraibica, ma apporta la novità del racconto in flashback, ottenendo una meta-narrazione che risulta talvolta scomoda da seguire (anche a causa degli episodi di racconto nel racconto nel racconto). Le inquadrature, accattivanti e dinamiche, risultano sempre uno degli assi nella manica di Verbinsky. La sceneggiatura risente del problema principale del film: ci si prova a slegare dal pattern dei Pirati, ma allo stesso tempo si teme il distacco, fiduciosi che la "copia" otterrà lo stesso successo dell'originale. Si realizza così una pallida e sbiadita imitazione, ma che risulta comunque apprezzabile e con i suoi punti di forza. Un film adatto a tutti, capace di farci riflettere - in una società sempre in corsa verso il futuro - sulla delicatezza con cui va trattato il progresso, dimostrando quanto possa essere pericoloso e facilmente strumentalizzato se gestito da uomini senza scrupoli e senza valori.
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 14 luglio 2013
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originale e frizzante
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Qualcuno dice che Johnny Deep in questo film continui a ripetere sempre la stessa parte di Jack Sparrow anche se stavolta nei panni di un indiano, ma forse non è così.
I personaggi seppur dai tratti e dalle movenze molto simili sono profondamente diversi perché il pirata è allegro, esuberante ed impulsivo, mentre l’indiano, invece è riflessivo e pacato.
Questa disquisizione è importante perché il personaggio principale del film non è il ranger ma l’indiano, interpretato appunto da un grande Johnny Deep perfettamente a suo agio in questi personaggi truccatissimi, molto originali per non dire strani.
Johnny Deep è semplicemente perfetto nella parte e spiace che il film negli Usa sia stato una specie di flop incassando al botteghino molto meno del previsto.
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Qualcuno dice che Johnny Deep in questo film continui a ripetere sempre la stessa parte di Jack Sparrow anche se stavolta nei panni di un indiano, ma forse non è così.
I personaggi seppur dai tratti e dalle movenze molto simili sono profondamente diversi perché il pirata è allegro, esuberante ed impulsivo, mentre l’indiano, invece è riflessivo e pacato.
Questa disquisizione è importante perché il personaggio principale del film non è il ranger ma l’indiano, interpretato appunto da un grande Johnny Deep perfettamente a suo agio in questi personaggi truccatissimi, molto originali per non dire strani.
Johnny Deep è semplicemente perfetto nella parte e spiace che il film negli Usa sia stato una specie di flop incassando al botteghino molto meno del previsto. Costato ben 300 milioni di dollari ne ha incassati soltanto 49.
In Italia le cose non stanno così e malgrado il periodo estivo non dei migliori per i film in prima visione il film sta riscuotendo, invece un buon successo.
Ci vorrà ancora del tempo prima che gli italiani capiscano che il cinema non è più e non è solo un intrattenimento invernale e che forse, adesso, con le sale dotate di aria condizionata andare al cinema a d’estate è come farlo d’inverno.
Ma ritornando a The Lone Ranger Il film è l'adattamento del personaggio soprannominato the lone ranger, appunto, apparso in diversi film e in una popolare serie televisiva andata in onda dal 1949 al 1957 (e trasmessa in Italia come "Il cavaliere solitario")
Il film a sua volta è tratto da un fumetto e da un programma radiofonico.
“The Lone Ranger” è scritto da Ted Elliott e Terry Rossio lo stesso autore che ha inventato “Pirati dei Caraibi” sullo spunto di un’attrazione in funzione a Disneyland.
“The Lone Ranger” è un emozionante film d’avventura intriso di azione e humor, in cui il famoso eroe mascherato torna a rivivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto (Johnny Depp) racconta la storia di John Reid il Lone ranger appunto, interpretato da Armie Hammer (Biancaneve, Edgar, The Social Network) uomo di legge che divenne leggenda, trascinando il pubblico in un’avventura fatta di imprese epiche e rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta all’avidità e alla corruzione.
Sono loro i due protagoinisti del film e soltanto su di loro si basa la pellicola. Tutti gli altri ivi comprese Ruth Wilson (Anna Karenina e Luther) ed Helena Bonham Carter (Les Miserables, Dark Shadoww, Harry Potter, Alce in wonderland e molti altri) recitano parti di secondo piano.
Il film è originale, piacevole e frizzante.
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alexander 1986
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mercoledì 30 ottobre 2013
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west da popcorn.
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John Reid (Hammer) è un giovane avvocato, di educazione cittadina e dai modi forbiti, che torna a casa sua nell'assolato e selvaggio west dove vive il fratello ranger Dan. Insieme dovranno consegnare alla giustizia il criminale Butch Cavendish (Fitchner). La spedizione finisce malamente, il buon Dan viene barbaramente ucciso e John dovrà improvvisarsi eroe mascherato per vendicarlo. In suo aiuto, un cavallo bianco piuttosto bizzarro e un indiano ancor più bizzarro(Depp), dal passato oscuro.
Da una produzione Disney e dal regista de 'I pirati dei Caraibi' (Verbinski) non possiamo e non dobbiamo attenderci film da profonde riflessioni, e men che meno kolossal curati sul piano storico. Qui siamo nel campo del purissimo intrattenimento per tutta la famiglia, con tutto il suo corollario di battute, scontri improbabili, personaggi buffi e musiche trascinanti.
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John Reid (Hammer) è un giovane avvocato, di educazione cittadina e dai modi forbiti, che torna a casa sua nell'assolato e selvaggio west dove vive il fratello ranger Dan. Insieme dovranno consegnare alla giustizia il criminale Butch Cavendish (Fitchner). La spedizione finisce malamente, il buon Dan viene barbaramente ucciso e John dovrà improvvisarsi eroe mascherato per vendicarlo. In suo aiuto, un cavallo bianco piuttosto bizzarro e un indiano ancor più bizzarro(Depp), dal passato oscuro.
Da una produzione Disney e dal regista de 'I pirati dei Caraibi' (Verbinski) non possiamo e non dobbiamo attenderci film da profonde riflessioni, e men che meno kolossal curati sul piano storico. Qui siamo nel campo del purissimo intrattenimento per tutta la famiglia, con tutto il suo corollario di battute, scontri improbabili, personaggi buffi e musiche trascinanti. La stessa filosofia della saga di Sparrow applicata a un contesto diverso, un western squisitamente e volutamente finto. Il giovane e aitante Hammer ha un volto così pulito e algido da risultare a volte esilarante senza volerlo. Di fatto è l'Orlando Bloom della situazione, spalla ideale per l'istrionico Depp - il solito trasformista, creatore di personaggi carismatici che però nel tempo cominciano a diventare troppo simili l'un all'altro. Bene gli interpreti di contorno, che devono solo fare il compitino. L'unico vero problema è che il film venga troppo schiacciato dal paragone con i precedenti.
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tim_darkshadows
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lunedì 22 luglio 2013
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johnny colpisce ancora
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Nel periodo estivo escono spesso parecchi blockbuster, film per il grande pubblico, ma è raro vedere al cinema un blockbuster di qualità. Questo sembrava non accadesse con “The Lone Ranger” perchè si presumeva che il team dei Pirati dei Caraibi (regista, produttore, attore protagonista, sceneggiatori, compositore delle musiche e costumista) avesse realizzato un prodotto simile a quelli precedenti, ma purtroppo non è così. “The Lone Ranger” è una grandissima delusione, perchè non ripaga le altissime aspettative che trailer, clip, backstage avevano fatto nascere attorno al film, e la sceneggiatura è del tutto mediocre, puntando tutto sul personaggio di Johnny Depp, l’indiano Tonto, infatti il divo ha fatto di tutto per salvare il film, ma essendo non supportato da un cast mal assemblato e da una sceneggiatura lenta, limitata, monotona e per niente equilibrata nel calibrare azione e humor, neanche il suo grande talento è riuscito a salvare il film.
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Nel periodo estivo escono spesso parecchi blockbuster, film per il grande pubblico, ma è raro vedere al cinema un blockbuster di qualità. Questo sembrava non accadesse con “The Lone Ranger” perchè si presumeva che il team dei Pirati dei Caraibi (regista, produttore, attore protagonista, sceneggiatori, compositore delle musiche e costumista) avesse realizzato un prodotto simile a quelli precedenti, ma purtroppo non è così. “The Lone Ranger” è una grandissima delusione, perchè non ripaga le altissime aspettative che trailer, clip, backstage avevano fatto nascere attorno al film, e la sceneggiatura è del tutto mediocre, puntando tutto sul personaggio di Johnny Depp, l’indiano Tonto, infatti il divo ha fatto di tutto per salvare il film, ma essendo non supportato da un cast mal assemblato e da una sceneggiatura lenta, limitata, monotona e per niente equilibrata nel calibrare azione e humor, neanche il suo grande talento è riuscito a salvare il film.
La trama è molto semplice quanto accattivante, l’ormai anziano indiano Tonto (Johnny Depp) racconta l’avventura di John Reid (Armie Hammer), uomo di legge ma divenuto poi fuorilegge data la corruzzione della legge, e delle sue imprese epiche e rocambolesche, con il fine di annientare l’avidità e la corruzione dei potenti, supportato proprio da Tonto.
Il soggetto del film era anche buono, ma è stato realizzato uno stereotipatissimo blockbuster nello stile Disney, che diventerà sicuramente una saga, come i Pirati dei Caraibi. Unici punti di forza sono: l’accurata ricostruzione storica, la colonna sonora, e un membro del cast a caso che pur avendo una parte arci limitata non ci delude anche questa volta: Helena Bonham Carter, metress complice dei due eroi, con la sua gamba/fucile,e ovviamente Johnny Depp anche se qui ha scimmiottato se stesso e i suoi memorabili personaggi, ma anche qui ha sfoggiato tutta la sua ironia, diventando il vero protagonista del film, con la sua performance da mattatore. “The Lone Ranger” è consigliato alle famiglie, ai fan dell’azione e del western e ovviamente di Johnny Depp, anche se fa compassione vederlo ingabbiato in una pellicola che ha limitato il suo talento sconfinato. Voto finale: 5.5 .
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ultimoboyscout
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lunedì 3 febbraio 2014
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i pirati del deserto.
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Decisamente sconosciuto in Italia, il personaggio del ranger solitario è un cult assoluto negli States, prima Show radiofonico, poi serie TV, infine questa rinascita cinematografica che, ad onor del vero, è una grande delusione soprattutto se rapportata alle grandi aspettative che si portava dietro. Johnny Depp interpreta Tonto, un indiano un pò svitato che sembra appartenere alla stessa famiglia di Jack Sparrow e Barnabas Collins ma anche a quella del barbiere Benjamin Barker, che da spalla del ranger si trasforma in narratore e si erge a protagonista della storia. Il trio Depp-Verbinski-Bruckheimer è sinonimo di assoluto divertimento, un mix di avventura e comicità, adrenalina a mille e gas sempre aperto, gag e peripezie di ogni genere.
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Decisamente sconosciuto in Italia, il personaggio del ranger solitario è un cult assoluto negli States, prima Show radiofonico, poi serie TV, infine questa rinascita cinematografica che, ad onor del vero, è una grande delusione soprattutto se rapportata alle grandi aspettative che si portava dietro. Johnny Depp interpreta Tonto, un indiano un pò svitato che sembra appartenere alla stessa famiglia di Jack Sparrow e Barnabas Collins ma anche a quella del barbiere Benjamin Barker, che da spalla del ranger si trasforma in narratore e si erge a protagonista della storia. Il trio Depp-Verbinski-Bruckheimer è sinonimo di assoluto divertimento, un mix di avventura e comicità, adrenalina a mille e gas sempre aperto, gag e peripezie di ogni genere. A ben vedere ci sarebbe tutto quanto, ma stavolta qualcosa non ha funzionato nonostante un discreto (forse allargato) script, bellissime ambientazioni western e una naturale alchimia tra Hammer e Depp, due uomini all'opposto con un'unica missione per un buddy movie atipico, oper dirla alla maniera del regista, disfunzionale. Le scene migliori sono quelle girate sul tetto del treno, spettacolari e gustose, e in questo cocktail c'è pure spazio per denunciare i torti subiti dai nativi americani, far conoscere lo humour di cui sono dotati e il loro rifiuto totale dell'alcool. Depp ha tempi comici assolutamente perfetti continuando a "deppizzare" ogni film in cui recita e ogni parte che interpreta, Hammer è funzionale ma non ha ancora il carisma necessario per ruoli di primo piano: è proprio il neo cinquantenne divo a decidere le sorti della pellicola rendendola più commedia che western, infarcita di infiniti siparietti e facce buffissime. In questa dimensione si svolge una storia dagli esiti alterni, classica e con una regia altrettanto classica che si concede qualche sprazzo di libertà in nome dello spettacolo. Ben 150 minuti dura il film, troppi, il pubblico ne ha decretato il flop nonostante si racconti della sanguinaria epopea su cui si è edificata l'America e il racconto in flashback al bambino dia un tocco mitico-fiabesco alla storia. Ma non è evidentemente bastato.
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lynette
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mercoledì 24 luglio 2013
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non male, ma... troppo
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Costretto a posare come una statua per un piccolo museo, il vecchio indiano Tonto incrocia lo sguardo di un bambino e gli inizia a raccontare la vera storia del ranger solitario John Reid, e di come ha combattuto al suo fianco contro la curruzione e l'avidità, in un'epica avventura piena di colpi di scena e sorprese.
Ormai si sa che la Disney, per attrarre il suo pubblico, è solita a riprendere alcuni personaggi che hanno fatto storia nella letteratura, nel cinema o nel fumetto e creare una sorta di storia 'alternativa' a quella originale, come un sequel o un prequel. Se poco tempo fa ci ha riportato sullo schermo il mago di Oz, ora tocca al Ranger Solitario e Tonto, creati da George W.
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Costretto a posare come una statua per un piccolo museo, il vecchio indiano Tonto incrocia lo sguardo di un bambino e gli inizia a raccontare la vera storia del ranger solitario John Reid, e di come ha combattuto al suo fianco contro la curruzione e l'avidità, in un'epica avventura piena di colpi di scena e sorprese.
Ormai si sa che la Disney, per attrarre il suo pubblico, è solita a riprendere alcuni personaggi che hanno fatto storia nella letteratura, nel cinema o nel fumetto e creare una sorta di storia 'alternativa' a quella originale, come un sequel o un prequel. Se poco tempo fa ci ha riportato sullo schermo il mago di Oz, ora tocca al Ranger Solitario e Tonto, creati da George W. Trendle e Frank Striker. Tuttavia, penso che la scelta di questa coppia sia un pretesto per inserire in un film tutti gli aspetti del vecchio west: la ferrovia, il deserto, i bordelli, ricerca dei metalli preziosi, miniere, lotte contro gli indiani... Non manca nulla, ma ne è risultato un film lungo. Una lunghezza che non è giustificata dalla storia in sè, ma proprio dal voler inserire 'troppo' in 149 minuti. Fortunatamente quei 149 minuti non ti annoiano, perchè i produttori sono riusciti ad incastrare nel 'troppo' anche altri elementi che (a mio parere) rendono la storia interessante, come l'amicizia tra un uomo di legge e un indigeno che vive secondo le proprie leggi, rapporto tra fratelli, la storia d'amore... Inoltre c'è un'alternanza di momenti comici, momenti drammatici e scene d'azione (che occupano una buona parte di film).
Per quanto riguarda recitazione... nessuno brilla qui, fatta a eccezione per Johnny Depp, grazie all'ennesimo personaggio comico, e Helena Bonham Carter, che però è comparsa per poco.
Nonostante si vede che il film è stato riempito eccessivamente da quel 'troppo', si lascia guardare. Ne consiglio la visione.
VOTO: 7
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vales.
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domenica 21 luglio 2013
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pirati del far west...
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Squadra che vince non si cambia, si dice. Ed ecco infatti che Verbinski (regista), Bruckheimer (produttore), Elliot e Rossio (sceneggiatori) e Depp, già insieme nei primi tre film della saga “Pirati dei Caraibi”, si riuniscono per un’altra pellicola di (quasi) uguale ritmo e (eccessiva) durata. Pur essendo totalmente diverse l’ambientazione e la storia, i parallelismi con le strampalate e fantastiche avventure del capitan Sparrow sorgono spontanei. Soprattutto a causa di Johnny Depp, coprotagonista con l’anonimo Armie Hammer, che regala di nuovo anche a questo ennesimo strano personaggio la mimica del pirata che lo ha consacrato al grande pubblico.
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Squadra che vince non si cambia, si dice. Ed ecco infatti che Verbinski (regista), Bruckheimer (produttore), Elliot e Rossio (sceneggiatori) e Depp, già insieme nei primi tre film della saga “Pirati dei Caraibi”, si riuniscono per un’altra pellicola di (quasi) uguale ritmo e (eccessiva) durata. Pur essendo totalmente diverse l’ambientazione e la storia, i parallelismi con le strampalate e fantastiche avventure del capitan Sparrow sorgono spontanei. Soprattutto a causa di Johnny Depp, coprotagonista con l’anonimo Armie Hammer, che regala di nuovo anche a questo ennesimo strano personaggio la mimica del pirata che lo ha consacrato al grande pubblico. A mio parere – e non solo mio – infatti, il suo Tonto somiglia abbastanza a una versione indiana di Jack Sparrow. Per la sua vicenda personale, secondo me, l’indiano avrebbe dovuto apparire più spesso malinconico e gigioneggiare meno … Ma anche agli sceneggiatori, ovviamente, va attribuita la colpa, perché farciscono inoltre la storia di sequenze e particolari che (intenzionalmente?) richiamano ai Pirati. Ad esempio, quando Tonto e John Reid, il ranger solitario del titolo, arrivano nel bordello di cui è proprietaria Red, ossia la poco sfruttata Bonham Carter, sembra di rivedere Sparrow a Tortuga. Ma anche il rapporto tra i due protagonisti pare un po’ quello tra Will Turner e Sparrow: inizialmente ligio al dovere e reticente alla violenza, il primo si fa poi convincere dal secondo, svitato e sempre con la battuta pronta, a passare dal “lato oscuro”. Tralasciando queste prevedibili somiglianze, il film si lascia guardare, nonostante le quasi due ore e mezza, grazie alle spettacolari sequenze d’azione, gli effetti speciali ben riusciti e un ritmo e un umorismo ormai consolidati dagli autori. Le prove degli attori non sono memorabili, ma nemmeno pessime. Stupisce la violenza talvolta abbastanza esplicita per un prodotto Disney, ma, personalmente, credo non disturbi più di tanto e serva a dare un tono maggiore a un film altrimenti noioso e forse ancora più inverosimile ,data la crudeltà del tempo in cui è ambientato: in un western,del resto, non possono mancare scene di sparatorie ed assassini! In generale, dunque, un film assolutamente valido dal punto di vista della messa in scena, ma che ha i suoi punti deboli nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi.
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dado1987
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venerdì 18 ottobre 2013
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da dove cominciare?
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The lone ranger, segue il filone in salsa Disney-Depp, dove un belloccio insulso (hammer), viene accompagnato dalla spalla attira persone, Depp-Tonto-Sparrow. Purtroppo, the lone ranger manca di mordente, con una storia gradevole, ma mal raccontata, e con i personaggi privi di carisma; non riescono a trasportare le emozioni allo spettatore. Il film risulta troppo diluito nelle quasi due ore e mezza, alternandosi con momenti morti e altri frenetici e a dir poco paradossali. Non mi è piaciuto neanche il montaggio e l'abbinamento musiche e azione. La cosa peggiore di questo film è causata dal casting mal riuscito, con attori di serie b come protagonisti e di serie a come supporto.
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The lone ranger, segue il filone in salsa Disney-Depp, dove un belloccio insulso (hammer), viene accompagnato dalla spalla attira persone, Depp-Tonto-Sparrow. Purtroppo, the lone ranger manca di mordente, con una storia gradevole, ma mal raccontata, e con i personaggi privi di carisma; non riescono a trasportare le emozioni allo spettatore. Il film risulta troppo diluito nelle quasi due ore e mezza, alternandosi con momenti morti e altri frenetici e a dir poco paradossali. Non mi è piaciuto neanche il montaggio e l'abbinamento musiche e azione. La cosa peggiore di questo film è causata dal casting mal riuscito, con attori di serie b come protagonisti e di serie a come supporto. Film di grande budget ma con scarsa resa.
Voto 5
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