Uomini di parola |
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Un film di Fisher Stevens.
Con Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin, Julianna Margulies.
continua»
Titolo originale Stand Up Guys.
Commedia,
durata 95 min.
- USA 2013.
- Koch Media
uscita giovedì 11 luglio 2013.
MYMONETRO
Uomini di parola
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vecchi amici
di Roberto Escobar L'Espresso
Come ai bei tempi», dice il vecchio Hirsch al vecchio Val. Insieme con l'altrettanto vecchio Doc, hanno rubato un'auto sportiva, hanno violato tutto il codice della strada, sono sfuggiti alla polizia - al volante c'era Hirsch - e ora stanno per dare una lezione a una ignobile combriccola di giovani criminali, e stupratori. Anche i tre sono criminali (certo non stupratori), ma di un'altra epoca e di un'altra pasta. Ventotto anni prima, la loro amicizia era stata interrotta dalla galera di Val. Ma da poche ore Val è in libertà, e tutto sembra tornato a splendere come ai bei tempi. Scritto dall'esordiente Noah Haidle, il film di Fischer Stevens, "Uomini di parola", riprende il modello narrativo non proprio originale che si può dire della terza età: avvicinandosi alla fine, alcuni personaggi attempati decidono di "vivere alla grande", per dirla con il titolo italiano di "Going in Style". Allora, nell'ormai lontano 1979, Martin Brest si affidava a tre grandi vecchi di Hollywood come George Burns, Art Carney e Lee Strasberg. Ora Stevens può contare su Al Pacino (Val), Alan Arkin (Hirsch) e Christopher Walken (Doc). Ed è soprattutto per merito loro che il racconto si sottrae indenne alle insidie zuccherose della retorica generazionale. Nonostante la loro amicizia, dunque, Doc deve uccidere Val, e lo deve fare entro le dieci della mattina dopo. Ce lo costringe Claphands (Mark Margolis), il loro antico boss, per vendicare la morte del figlio, ucciso involontariamente da Val durante una rapina. Dal canto suo, Val sa bene che cosa lo attende. Se tu fossi al mio posto e io al tuo, assicura a Doc, non esiterei a spararti. D'altra parte, c'è ancora tutta una notte, prima del colpo di pistola risolutivo. Conviene viverla fino in fondo, di eccesso in eccesso, prendendosi anche la soddisfazione di raddrizzare qualche torto. Così la pensa Val. Doc invece sembra più tranquillo, rassegnato all'età, alla sua esistenza grigia e alle sue pillole contro l'ipertensione. Naturalmente, tutto andrà come in sala ci si aspetta. Ma non cade nell'ovvio, questa storia tanto vicina all'ovvio. La tristezza composta di Doc, la normalità adrenalinica di Hirsch e la furia vitale di Val rendono verosimile l'inverosimile. Poi, alle dieci della mattina, a trionfare sarà la loro scelta consapevole di non lasciarsi morire. Non a caso, a Hirsch che gli dice che tutto è splendido come ai bei tempi, Val risponde che è molto meglio di allora. La differenza, gli spiega, è che adesso lo sappiamo.
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