ruger357mgm
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domenica 4 maggio 2014
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lollo love dalla parte dei buoni
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A vedere i videoclip dei neo melodici,inneggianti ai "latitante" ,al " mio amico camorrista", sembra di vivere in una bolla,la bolla dei fiancheggiatori della malavita,che devasta e squalifica tutto il popolo partenopeo.Per fortuna ci sono i Manetti Brothers, con una cast di attori affiatato e capace,che surfando con leggerezza sullo squallore della realtà confezionano un prodotto "low cost" vivace e coinvolgente.La storia,nemmeno poi così inverosimile, é quella di uno spaesato agente di polizia,pianista diplomato al conservatorio,arruolatosi per sopravvivenza,che si trova suo malgrado ad operare "under cover" quale tastierista di una band neomelodica il cui leader,idolo delle teenagers dei bassifondi e delle periferie,che sono davvero,esattamente,così é tale Lollo Love,con la faccia stranita,mediamente, di Giampaolo Morelli,feticcio della coppia di registi.
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A vedere i videoclip dei neo melodici,inneggianti ai "latitante" ,al " mio amico camorrista", sembra di vivere in una bolla,la bolla dei fiancheggiatori della malavita,che devasta e squalifica tutto il popolo partenopeo.Per fortuna ci sono i Manetti Brothers, con una cast di attori affiatato e capace,che surfando con leggerezza sullo squallore della realtà confezionano un prodotto "low cost" vivace e coinvolgente.La storia,nemmeno poi così inverosimile, é quella di uno spaesato agente di polizia,pianista diplomato al conservatorio,arruolatosi per sopravvivenza,che si trova suo malgrado ad operare "under cover" quale tastierista di una band neomelodica il cui leader,idolo delle teenagers dei bassifondi e delle periferie,che sono davvero,esattamente,così é tale Lollo Love,con la faccia stranita,mediamente, di Giampaolo Morelli,feticcio della coppia di registi.La band deve suonare al matrimonio della figlia di un boss e il nostro infiltrato deve riconoscere e indicare alla catturandi un latitante senza volto soprannominato "o' fantasma".Dopo non poche peripezie,anche amorose,l'agente riuscirà a far fuori il cattivone.Film dal ritmo giusto, ottimamente fotografato,dalla sceneggiatura impeccabile e dal raro pregio di essere perfettamente aderente alla realtà : i vicoli,le sale da matrimoni,la sporcizia per le strade ,gli scheletri industriali,sono proprio quelli lì,quelli veri,se ci andiamo li troviamo così .Elegante la citazione dal padrino parte seconda,eccezionale la colonna sonora, una delle cose migliori viste quest'anno.Bravi!
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beppe baiocchi
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venerdì 29 maggio 2015
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e voi che aspettate cuoricini?
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Paco Stillo, poliziotto raccomandato (con rammarico), pianista da conservatorio, napoletano con genitori napoletani ma critico verso la città e la napoletanità in generale, verrà tolto dal suo lavoro di scrivania per scovare un violento e feroce latitante.Ciro Serracane, detto "o' fantasma" Per fare questo Paco dovrà infiltrarsi nel gruppo del neomelodico Lollo Love, napoletano verace e bravo ragazzo, che suonerà al matrimonio della figlia di un camorrista dove sarà presente il latitante.
Basta solo la parola Lollo Love per farmi gridare al genio.
Un B movie. Una commedia di stampo poliziottesco rivisitato in salsa moderna, dove napoli e la napoletanità è il punto focale.
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Paco Stillo, poliziotto raccomandato (con rammarico), pianista da conservatorio, napoletano con genitori napoletani ma critico verso la città e la napoletanità in generale, verrà tolto dal suo lavoro di scrivania per scovare un violento e feroce latitante.Ciro Serracane, detto "o' fantasma" Per fare questo Paco dovrà infiltrarsi nel gruppo del neomelodico Lollo Love, napoletano verace e bravo ragazzo, che suonerà al matrimonio della figlia di un camorrista dove sarà presente il latitante.
Basta solo la parola Lollo Love per farmi gridare al genio.
Un B movie. Una commedia di stampo poliziottesco rivisitato in salsa moderna, dove napoli e la napoletanità è il punto focale. Un film ironico, movimentato, e ritmato con spazi anche per una storiella d'amore. Un cast di bravi attori, magari non troppo conosciuti, ma molto simpatici e capaci. Alessandro Roja, (romano) lo conosciamo soprattutto per il Dandy nella serie romanzo criminale, Giampaolo Morelli (l'ispettore Coliandro) qui interpretà Lollo Love, ed è lui ad aver scritto il geniale soggetto su cui si basa la vicenda. Poi tra tutti i comprimari segnalo la presenza del sempre ottimo Buccirosso e del buon Sassanelli.
Ai Manetti Bros piacciono i film di genere, e anche tanto. Certo non saranno Tarantino, ma il loro onesto lavoro lo fanno e qui ricreano una Napoli esilarante e movimentata, rendono omaggio al polizziotesco degli anni 70', fanno un po' di critica al mondo dei neomelodici, e fanno tanto, tanto ridere.
Va detto che è un film sopra le righe, quindi se tutto sembra esagerato non vi lamentate.I personaggi sono molto caratterizzati,le inquadrature movimentate,la fotografia è sgranata, e la musica... diciamo che non è Rachmaninov.
Una divertente scoperta,un piccolo cult che vi terrà incollati alla sedia.
Non sarà il film che riporterà in auge un nuovo filone polizziottesco, ma che sicuramente ci farà ricordare che i film di genere noi Italiani li sappiamo fare (e pure bene!)
E voi che aspettate cuoricini?
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melvin ii
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sabato 19 aprile 2014
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napoli superstar
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“Song ‘E Napule” è un film dei Manetti Brothers, scritto da Michelangelo La Neve,Giampaolo Morelli, Manetti Bros, prodotto da Luciano Lea e Dania Martino per Devon Cinematografica con Rai cinema.Con Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli, Peppe Servillo e Carlo Buccirosso.
Il film è stato presentato lo scorso anno al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Fuori Concorso, riscuotendo un importante consenso di pubblico.
Un leghista di Bergamo Alta dovrebbe vedere questo film e molto probabilmente cambierebbe la sua opinione sul Mezzogiorno e i suoi abitanti.
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“Song ‘E Napule” è un film dei Manetti Brothers, scritto da Michelangelo La Neve,Giampaolo Morelli, Manetti Bros, prodotto da Luciano Lea e Dania Martino per Devon Cinematografica con Rai cinema.Con Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli, Peppe Servillo e Carlo Buccirosso.
Il film è stato presentato lo scorso anno al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Fuori Concorso, riscuotendo un importante consenso di pubblico.
Un leghista di Bergamo Alta dovrebbe vedere questo film e molto probabilmente cambierebbe la sua opinione sul Mezzogiorno e i suoi abitanti.
I Manetti Brothers firmano una pellicola piacevole e particolare, portando per mano lo spettatore tra le vie di Napoli senza filtri e soprattutto mostrandoci gli usi e costumi dei napoletani.
Napoli è la vera protagonista del film che lascia nel bene e nel male lo spettatore senza fiato.
Una città unica e affascinante, ma “soffocata” dalla mano lunga della camorra.
Il protagonista della storia è Paco Stillo(Roja), un napoletano “atipico”:ordinato, rispettoso della legge , non parla il dialetto ed è diplomato al Conservatorio ed è disoccupato cronico.
Riesce ad entrare in polizia grazie alla raccomandazione di un assessore, amico della madre.
Inadeguato, ovviamente al mestiere, viene spedito dal Questore Vitali(Buccirosso) alla sezione giudiziaria.
A seguito di un ordinaria operazione di polizia, il pool anti camorra viene a scoprire che il noto boss latitante Serracane(Servillo) sarà presente a un matrimonio di amici.
Il commissario Cammarota (Sassanelli) che da anni insegue il boss, coglie l’opportunità d’arrestarlo e impone a Stillo d’infiltrarsi nella band che suonerà al matrimonio affinchè possa dare un volto a Serraccane
Così Stillo, suo malgrado, conosce il popolare cantante melodico Lollo Love(Morelli).
Così lo spettatore segue l’operazione sotto copertura di Stillo alias Pino “O la Dinamite”, divenuto batterista del gruppo.
Love e il suo gruppo passa da una serata a una comunione tra Napoli e provincia tra l’entusiasmo dei fan.
Stillo dapprima diffidente e molto rigido a contatto con questo mondo, comincerà a vedere Napoli e i suoi abitanti in modo diverso e troverà anche l’amore in Marianna(Serena Rossi), sorella di Love.
Arrivato finalmente il giorno del matrimonio, Stillo riuscirà tra mille difficoltà e perizie a riconoscere il Boss e a compiere il suo dovere, dimostrando, a sorpresa, d’essere un vero poliziotto d’azione.
Il film ci mostra con amara ironia e crudo realismo grazie al talento degli attori, tre diverse tipologie di poliziotto: La prima è quella di Buccirosso , il questore Vitali, disilluso da uno Stato che non gli fornisce i mezzi adeguati per lavorare e deve “arrangiarsi” con quello che passa il convento.
Roja è il giovane Stillo, idealista ed integralista, ma soprattutto ingenuo che costretto dalla necessità è diventato poliziotto, come tanti ragazzi.
Infine un intenso e profondo Paolo Sassanelli con il personaggio del commissario Cammarota, ci mostra lo Stato che non vuole arrendersi alla camorra, pronto anche “a mettere le mani nella merda se serve”.
Giampolo Morelli è convincente nel ruolo del cantante melodico, rivelando anche una piacevole voce oltre a divertire lo spettatore con la sua interpretazione.
Serena Rossi si conferma attrice in crescita, dopo televisione e teatro, aggiunge anche il cinema al suo curriculum. Il personaggio di Marianna, bella e sveglia “guagliona”, è ben interpretato e le dà un tocco di autenticità e simpatia.
Tutto il cast mostra con bravura allo spettatore la mentalità e le varie sfaccettature dei napoletani.
Il film ha buon ritmo e rimane costante per tutta la proezione. La sceneggiatura è ben scritta,scorrevole e mai banale. I dialoghi sono semplici , ma intensi e ben costruiti.
La regia è sempre all’altezza , riuscendo a mescolare con bravura il genere poliziesco alla commedia.
Bella e orecchiabile la colonna sonora degli Avion Travel.
Il finale piace perché mantiene freschezza e vivacità.
Dopo aver visto“Song ‘E Napule”, se possibile amerete più Napoli e il leghista della Bergamo Alta avrà voglia d’ascoltare le canzoni di Lollo Love.
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pepito1948
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domenica 11 maggio 2014
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napoli, sorrisi e canzoni
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I fratelli Manetti compongono un personale mosaico della napoletanità, attingendo in parte al filone italo-poliziesco, ormai divenuto multietnico, in parte alla cinematografia ruspante ed asciutta di “Into Paradiso” e dintorni; la risultante rivela forse una più contenuta tinta grottesca, una più marcata tendenza al rosso rispetto al rosa, ma resta il sapore speziato di un’ironia di fondo che sottolinea l’essenza della realtà partenopea nei suoi risvolti più nazional-popolari (il neo-melodico), le sue miserie (molte le scene girate tra vicoli di periferia e muri imbrattati e scrostati), le sue caratteristiche iconografiche (il Vesuvio che talvolta si intravede, apparentemente tranquillo ma con il cappuccio di nuvole che sembra adombrare possibili minacce), la sua diffusa illegalità (la ferocia della camorra), i suoi (e non solo suoi) vizi (anche per entrare in Polizia occorre la raccomandazione di qualche politico) e le sue passioni (la vita vissuta comunque al massimo delle possibilità, nonostante tutto).
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I fratelli Manetti compongono un personale mosaico della napoletanità, attingendo in parte al filone italo-poliziesco, ormai divenuto multietnico, in parte alla cinematografia ruspante ed asciutta di “Into Paradiso” e dintorni; la risultante rivela forse una più contenuta tinta grottesca, una più marcata tendenza al rosso rispetto al rosa, ma resta il sapore speziato di un’ironia di fondo che sottolinea l’essenza della realtà partenopea nei suoi risvolti più nazional-popolari (il neo-melodico), le sue miserie (molte le scene girate tra vicoli di periferia e muri imbrattati e scrostati), le sue caratteristiche iconografiche (il Vesuvio che talvolta si intravede, apparentemente tranquillo ma con il cappuccio di nuvole che sembra adombrare possibili minacce), la sua diffusa illegalità (la ferocia della camorra), i suoi (e non solo suoi) vizi (anche per entrare in Polizia occorre la raccomandazione di qualche politico) e le sue passioni (la vita vissuta comunque al massimo delle possibilità, nonostante tutto).
Date le premesse, non sorprende che il poliziotto cui è affidata la missione più delicata sia un imboscato ed un imbranato refrattario alle armi da fuoco, ma, nello stesso tempo, proprio per questa sua verginità –e per il fatto di essere un ottimo musicista e quindi infiltrabile in un gruppo musicale che deve esibirsi ad un matrimonio organizzato per la ingenua figlia da un camorrista) riuscirà nel doppio intento di mettere fuori combattimento l’inafferrabile criminale di turno e di salvare (e cambiare) la vita ad un nuovo amico. Il clichè dell’ingenuo vincente è qui calato in un contesto duro e violento di cui la malavita tiene saldamente nelle proprie mani il bastone (anzi la mazza ferrata…) del comando, ma, grazie al tocco attento ed equilibrato dei registi ed all’uso calibrato della suspance, il racconto scivola agevolmente senza percepibili rotture di tono, tra sorrisi e canzoni. Infatti la colonna sonora è fortemente parte del film, sia per rimarcare la propensione della napoletanità verace ai suoi miti musicali forse meno nobili ma più popolari ed aggreganti, sia perché la sceneggiatura gira intorno alla figura del divo che, con canzonette lievi e sdolcinate che parlano di amorazzi, spopola nei vicoli e nei locali trash, sia ancora perché il personaggio di tale idolo è interpretato da Giampaolo Morelli, attore, cantante e coautore già presente in altre opere dei Manetti Bros.
I dialoghi sono brillanti, all’altezza il cast, dove, a fianco di attori di seconda linea o presi dalla strada, recitano figure del calibro ed esperienza di Buccirosso e P. Servillo, i cui cammei aprono e chiudono il film. L’esilarante incipit del Questore di Buccirosso è poi una spassosissima summa della napoletanità –pardon, dell’italianità- di oggi. Insomma un film gradevole che onora il nostro rinato cinema indipendente.
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flyanto
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venerdì 9 maggio 2014
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la delicata operazione per incastrare un grosso bo
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Film interamente ambientato a Napoli dove un pianista regolarmente diplomato al Conservatorio, non riuscendo a trovare lavoro, viene assunto nel corpo di Polizia. Proprio per il fatto che egli sa ben leggere la musica viene dai suoi superiori incaricato di prendere parte ad un'operazione alquanto complessa e, forse, anche pericolosa al fine di arrestare un potente boss della camorra locale, praticamente imprendibile. Grazie alla sua copertura come tastierista di una band locale e dopo svariati avvenimenti, egli riuscirà con successo nel suo compito riuscendo persino a trovare l'amore.
Questa pellicola dei fratelli Manetti, benchè leggera, si rivela assai divertente e ben girata.
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Film interamente ambientato a Napoli dove un pianista regolarmente diplomato al Conservatorio, non riuscendo a trovare lavoro, viene assunto nel corpo di Polizia. Proprio per il fatto che egli sa ben leggere la musica viene dai suoi superiori incaricato di prendere parte ad un'operazione alquanto complessa e, forse, anche pericolosa al fine di arrestare un potente boss della camorra locale, praticamente imprendibile. Grazie alla sua copertura come tastierista di una band locale e dopo svariati avvenimenti, egli riuscirà con successo nel suo compito riuscendo persino a trovare l'amore.
Questa pellicola dei fratelli Manetti, benchè leggera, si rivela assai divertente e ben girata. Essa contiene tutte le caratteristiche tipiche della commedia napoletana e cioè la trama semplice ma con numerosi accadimenti, la comicità e le battute esilaranti ed efficaci in dialetto verace, le canzoni melodiose, proprie del genere neomelodico napoletano, che si alternano ai dialoghi, la tipologia dei personaggi divisa nettamente in due parti: quella dei "cattivi" e cioè dei malfattori e disonesti e quella delle persone "buone" cioè per bene ed onesti lavoratori.
Quasi la maggior parte degli attori, inoltre, proviene dalle molteplicio produzioni cinematografiche locali e dunque fa sì che essi si trovino pienamente a proprio agio e risultino quanto mai efficaci nei loro ruoli più o meno singolari.
Insomma, un film da non sottovalutare e soprattutto da ritenersi ideale al fine di trascorrere un paio d'ore in assoluta spensieratezza.
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shingotamai
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martedì 11 luglio 2017
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riscatto neomelodico
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Ottimo prodotto dei Manetti Brothers.
Il pezzo forte è Morelli nei panni di Lollo Love,cantante neomelodico che trascorre gran parte della giornata rispondendo alle sue numerose fans tramite cellulare,cantando serenate al chiaro di luna e mostrando tutto il suo talento a feste e matrimoni.
Proprio per questa sua attività,si ritroverà invischiato in un'operazione di polizia per arrestare il boss di turno.
Incline al sorriso e all'astuzia,Lollo dimostrerà che i neomelodici hanno davvero il grande cuore tanto decantato nella quotidianità.
Aiuterà anche Pino Dinamite,poliziotto sotto copertura,a ritrovare il coraggio perduto in una grande storia d'amicizia.
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Ottimo prodotto dei Manetti Brothers.
Il pezzo forte è Morelli nei panni di Lollo Love,cantante neomelodico che trascorre gran parte della giornata rispondendo alle sue numerose fans tramite cellulare,cantando serenate al chiaro di luna e mostrando tutto il suo talento a feste e matrimoni.
Proprio per questa sua attività,si ritroverà invischiato in un'operazione di polizia per arrestare il boss di turno.
Incline al sorriso e all'astuzia,Lollo dimostrerà che i neomelodici hanno davvero il grande cuore tanto decantato nella quotidianità.
Aiuterà anche Pino Dinamite,poliziotto sotto copertura,a ritrovare il coraggio perduto in una grande storia d'amicizia.
Il ritmo è frenetico,gli inseguimenti nei vicoli sono gustosi e la fotografia è curata nei dettagli.
La sceneggiatura non sempre è accattivante come i personaggi,soprattutto verso la parte finale che risulta abbastanza caotica e talvolta incline al buonismo puro e semplice.
Comunque un prodotto finale gradevole e che può essere apprezzato anche dagli abitanti della Pianura Padana.
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ale_coly
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martedì 13 ottobre 2015
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coinvolgente
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Un film che, per i parametri italiani, è davvero tanta roba. Recitazione ottima, regia ricercata e sceneggiatura interessante. La trama coinvolge dall'inizio alla fine ed è facile affezionarsi ai personaggi. Forse il finale è un po' troppo rocambolesco e romanzato, però non lede più di tanto una pellicola davvero ben riuscita. Un plauso ai Manetti Bros e una menzione particolare per Carlo Buccirosso, davvero esilaranti le sue scene.
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enzo70
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mercoledì 25 novembre 2015
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un gran bel film
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I Manetti brothers si confermano autori intelligenti e coraggiosi, perché un film così spudoratamente sopra le righe e al tempo stesso così equilibrato è degno di nota. Paco Stillo è un ragazzo napoletano che di napoletano ha pochissimo, almeno secondo gli stereotipi, ama le regole, ha studiato al conservatorio, parla in napoletano. Lillo, cantante neolodico, e la sua band, invece, hanno tutte le caratteristiche per essere velocemente categorizzati come napoletani; due universi diversi che entrano in contatto quanto Stillo, entrato in polizia e meno capace come poliziotto che come napoletano, viene costretto dal suo superiore a infiltrarsi nella band di Lillo per arrestare un poliziotto. E proprio partendo dagli stereotipi, questo film li abbatte uno per uno, tipo birilli, riesce a divertire e al tempo stesso a dare degli spunti di riflessione proprio sulle banalizzazioni di certi tipi di atteggiamenti culturali.
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I Manetti brothers si confermano autori intelligenti e coraggiosi, perché un film così spudoratamente sopra le righe e al tempo stesso così equilibrato è degno di nota. Paco Stillo è un ragazzo napoletano che di napoletano ha pochissimo, almeno secondo gli stereotipi, ama le regole, ha studiato al conservatorio, parla in napoletano. Lillo, cantante neolodico, e la sua band, invece, hanno tutte le caratteristiche per essere velocemente categorizzati come napoletani; due universi diversi che entrano in contatto quanto Stillo, entrato in polizia e meno capace come poliziotto che come napoletano, viene costretto dal suo superiore a infiltrarsi nella band di Lillo per arrestare un poliziotto. E proprio partendo dagli stereotipi, questo film li abbatte uno per uno, tipo birilli, riesce a divertire e al tempo stesso a dare degli spunti di riflessione proprio sulle banalizzazioni di certi tipi di atteggiamenti culturali. E allora diventa possibile che un neomelodico che canta ai matrimoni dei camorristi odi la camorra e le sue implicazioni; e anche la trasformazione esteriore di Stillo da intellettuale sinistrorso a tastierista di Lillo con un semplice taglio di capelli rende perfettamente il senso di questo film davvero gradevole.
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florentin
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domenica 21 maggio 2017
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il titolo è un calembour . ma azzeccato.
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Che palle però uno si dice questi film sulla...napoletanità bianca o nera che dir si voglia, da camorra (sempre coi RayBan e le Porsche-un guappo in Panda mai...anche se la Polizia con la Giulia Super...questa non l'ho capita), o da ragazzi per bene, che palle.
Sono tragici, eccessivi, melodrammatici. L'amore, l'amore, l'amore. E lo rappresentano sempre così -mai che uno lo viva felicemente: ci dev'essere sempre di mezzo la tragedia, e chemmai, ,rilassatevi... verrebbe da dire.
Qualche volta però ci ...chiappano, alleggeriscono i toni, lo 'slang' diventa (quasi) comprensibile senza bisogno di sottotitoli dove la colonna sonora non sovrasta il parlato come ahimé capita spesso di sentire (ci sono ottimi direttori della fotografia nel cinema.
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Che palle però uno si dice questi film sulla...napoletanità bianca o nera che dir si voglia, da camorra (sempre coi RayBan e le Porsche-un guappo in Panda mai...anche se la Polizia con la Giulia Super...questa non l'ho capita), o da ragazzi per bene, che palle.
Sono tragici, eccessivi, melodrammatici. L'amore, l'amore, l'amore. E lo rappresentano sempre così -mai che uno lo viva felicemente: ci dev'essere sempre di mezzo la tragedia, e chemmai, ,rilassatevi... verrebbe da dire.
Qualche volta però ci ...chiappano, alleggeriscono i toni, lo 'slang' diventa (quasi) comprensibile senza bisogno di sottotitoli dove la colonna sonora non sovrasta il parlato come ahimé capita spesso di sentire (ci sono ottimi direttori della fotografia nel cinema...ma a me pare non altrettanto buoni -in genere- tecnici del suono, specie per la presa diretta), riuscendo ad essere diciamo così anche 'normali'. Certo che poi Napoli è sempre Napoli, duri a moririe pregiudizi o meno; e vicoli per gli..inseguimenti che vengono forse meglio in quelli dell'angiporto di Marsiglia o del Marché aux Fleurs di Nizza ('Ronin', per esempio, con le dovute proporzioni).
Visto in tv (Rai Due, massacrato purtroppo dalla pubblicità) è però riuscito superato lo scetticismo iniziale, a tenermi sveglio (avevo cenato leggero però).
Un commissario di polizia (Sassanelli) che m'è piaciuto (non so se doppiato o meno), Roja poliziotto raccomandato 'sessioman'(turnista musicale) infiltrato nel giro dei gagngster di Posillipo o zone limitrofeche se l'è cavata, la Rossi (Serena) però meglio a mio gusto in 'Vampa d'Estate' con Zingaretti/Montalbano, bravo anche ill cantante
Un buon prodotto -che mi ero perso al cinema; con un Buccirosso -questore inginocchiato anche da lontano all'..assessore Puglisi -che fa Buccirosso con un certo talento.
Ps Certo è che la sposa disperata sul cadavere del padre gangster morto ammazzato sempre con i Rayban incollati lì che non si muovono- dal compare-in-Porsche altrettanto gangster, non è da recitazione tipo Al Pacino sul cadavere della figlia sulle scalinate del Teatro Massimo di Palermo ( 'Padrino. Parte III, 1990, e sempre facendo le dovute proprzioni).
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giorpost
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lunedì 22 maggio 2017
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i manetti omaggiano napoli tra commedia e noir
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Paco è un poliziotto in naftalina, di quelli che non hanno mai preso una pistola in mano e destinato alla carriera d'ufficio; inoltre è un napoletano atipico, poco incline al perseguimento delle tradizioni socio-culturali della sua città natale, introverso e dai gusti particolari. Un giorno gli viene assegnato un delicato compito: essendo diplomato al conservatorio (è un discreto pianista), la polizia vuole infiltrarlo nella band di un noto cantante neo-melodico rimasto senza tastierista per ragioni poco chiare. Pur riluttante, Paco non può esimersi dall'eseguire il compito in quanto il vero obiettivo non è certo l' ingenuo Lollo Love ma uno spietato boss della camorra mai visto in faccia, ospite in un matrimonio nel quale il lampadato cantante (che fa breccia tra le “cuoricine” del Centro Storico) si esibirà con la sua band.
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Paco è un poliziotto in naftalina, di quelli che non hanno mai preso una pistola in mano e destinato alla carriera d'ufficio; inoltre è un napoletano atipico, poco incline al perseguimento delle tradizioni socio-culturali della sua città natale, introverso e dai gusti particolari. Un giorno gli viene assegnato un delicato compito: essendo diplomato al conservatorio (è un discreto pianista), la polizia vuole infiltrarlo nella band di un noto cantante neo-melodico rimasto senza tastierista per ragioni poco chiare. Pur riluttante, Paco non può esimersi dall'eseguire il compito in quanto il vero obiettivo non è certo l' ingenuo Lollo Love ma uno spietato boss della camorra mai visto in faccia, ospite in un matrimonio nel quale il lampadato cantante (che fa breccia tra le “cuoricine” del Centro Storico) si esibirà con la sua band.
In un susseguirsi di eventi a catena, non mancheranno azione e colpi di scena...
Song 'e Napule (Ita, 2013) è un film diretto dai Manetti Bros, già autori della fortunata serie dell'Ispettore Coliandro. Proprio seguendo quel canovaccio stilistico ed affidandosi al brillante attore napoletano Giampaolo Morelli (qui nelle vesti del coprotagonista nonché coautore del soggetto), i Manetti sfornano un'interessante commedia dai tratteggi vagamente noir, prendendo in prestito il titolo da una trasmissione radiofonica di qualche anno prima che è anche un gioco di parole (l'inglese song fa il palio con il napoletano “sono”). In una Napoli soffusa e al contempo raggiante che fa da sfondo, il protagonista Paco Stillo/Dinamite (il bravo Alessandro Roja) risulta timido quanto basta ma deciso all'occorrenza, disegnando un personaggio tutto sommato accattivante. La pellicola è chiaramente una commedia, ma non esiterei un istante a definire l'opera dei Coen nostrani (forse esagero, ma in futuro chissà) un remake dei polizieschi all'italiana anni '60/'70 dei Corbucci, Lenzi, Martino e Sollima con tanto di omaggio a Dino Risi e Operazione San Gennaro, racchiuso nelle scene automobilistiche tra le 13 discese di Sant'Antonio a Posillipo e la Giulia Vintage in caduta libera sulle rampe di San Ferdinando.
I Manetti Bros hanno talento filmico, buoni gusti musicali (gli intramezzi ricordano quelli di Tarantino) e, da romani, nutrono una fervente passione per l'underground partenopeo. Il lavoro risulta piacevolmente leggero con utili divagazioni ull'action, divertente e godibile, anche per gli azzeccati innesti di Sassanelli, Buccirosso e Peppe Servillo e grazie ad un pugno di canzoni decisamente orecchiabili.
Voto: 7
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