purplerain
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domenica 9 marzo 2014
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interessante ma scontato.
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Il film di Furman ci racconta il complicato modo delle scommesse on line e di tutto ciò che vi ruota intorno. Chi è più capace, sopravvive, gli altri fanno tutti una brutta fine. E’ in pratica il racconto di un ragazzo che al college riesce a tenere su un giro di scommesse per mantenersi gli studi fino a che non viene scoperto e rischia l’espulsione. Detto così sembrerebbe una storia banale, ma invece c’è molto più sotto. Tutto il mondo delle scommesse ruota intorno ad un delicato sistema di codici, intrighi e computer e bisogna dire che il regista fa di tutto per mostrarci quanto sia complicato questo mondo cercando di spiegarcene alcuni segreti, ma così come fu nel caso del film “Wall street”, anche in questa pellicola i termini tecnici rischiano di oscurare la scorrevolezza della trama finendo per rendere complicata la comprensione da parte di un pubblico medio che rischia di incartarsi nel complicato mondo di giochi on line.
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Il film di Furman ci racconta il complicato modo delle scommesse on line e di tutto ciò che vi ruota intorno. Chi è più capace, sopravvive, gli altri fanno tutti una brutta fine. E’ in pratica il racconto di un ragazzo che al college riesce a tenere su un giro di scommesse per mantenersi gli studi fino a che non viene scoperto e rischia l’espulsione. Detto così sembrerebbe una storia banale, ma invece c’è molto più sotto. Tutto il mondo delle scommesse ruota intorno ad un delicato sistema di codici, intrighi e computer e bisogna dire che il regista fa di tutto per mostrarci quanto sia complicato questo mondo cercando di spiegarcene alcuni segreti, ma così come fu nel caso del film “Wall street”, anche in questa pellicola i termini tecnici rischiano di oscurare la scorrevolezza della trama finendo per rendere complicata la comprensione da parte di un pubblico medio che rischia di incartarsi nel complicato mondo di giochi on line. Il cast di attori, di notevole fattura, se la cava molto bene, ognuno nei proprio ruoli, ma alla fine ciò che resta del film è una storia abbastanza banale, tra inseguimenti e inganni che non presenta molte novità e che seppur con un ritmo incalzante ci porta all’inevitabile quanto scontato finale. Peccato perché un ultimo colpo di scena finale avrebbe dato qualcosa di più ad un film che così sembra solo un insieme di luoghi comuni, di tutto già visto, con poliziotti che inseguono i cattivi di turno, con uno che scappa e uno che collabora e poche novità all’orizzonte.
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ashtray_bliss
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mercoledì 18 marzo 2015
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debole e amorfo film sul gioco d'azzardo.
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Una vera occasione persa quella diretta da Furman e prodotta da DiCaprio sul promettente Runner Runner (il titolo si riferisce ad un momento preciso del gioco del Poker). Un film che ha come pretesto quello di indagare, magari buttare più luce su un argomento spesso controverso, o semplicemente poco dibattuto, come appunto il gioco d'azzardo online e la relativa serietà e trasparenza di questi siti e dei rispettivi gestori. L'idea di partenza non è niente male e promette, se non altro, di aver a che fare con un thriller che si distacca per tematica dalla maggioranza di thriller che escono puntualmente nelle sale.
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Una vera occasione persa quella diretta da Furman e prodotta da DiCaprio sul promettente Runner Runner (il titolo si riferisce ad un momento preciso del gioco del Poker). Un film che ha come pretesto quello di indagare, magari buttare più luce su un argomento spesso controverso, o semplicemente poco dibattuto, come appunto il gioco d'azzardo online e la relativa serietà e trasparenza di questi siti e dei rispettivi gestori. L'idea di partenza non è niente male e promette, se non altro, di aver a che fare con un thriller che si distacca per tematica dalla maggioranza di thriller che escono puntualmente nelle sale. Purtroppo questa speranza sfuma già dopo i primi dieci minuti di film, dove ci si rende conto che non viene offerto nulla di nuovo ma semmai una delle solite storie condita con un dressing diverso: Anche qui si parla di raggiri, truffe economiche stratosferiche, un boss ambiguo che fà l'amico davanti ma è pronto a pugnalarti alle spalle il secondo dopo, e dulcis in fundo, la pupa del gangster che non ricopre mai un vero e proprio ruolo se non quello di spalleggiare prima il boss per finire col parteggiare per il suo oppositore.
Il film inizia comuqnue bene e segue le vicende di Richie (Timberlake) giovane studente d'università ed esperto giocatore d'azzardo online, il quale si vede ammontare smisuratamente i costi delle tasse nonchè si vede minacciato di espulsione se non fosse disposto a troncare il suo poco nobile vizio del gioco. Richie, allora fa un ultimo disperato tentativo: si gioca tutto il suo conto in banca in una seduta di poker e colpo dopo colpo perde tutto, rimandendo definitivamente al verde. A quel punto il ragazzo scopre di essere caduto vittima di una truffa, e che il sito in questione -gestito dal magnate Ivan Block- ha usato dei programmi per manovrare il gioco, a favore della cassa di Block. Da lì in poi inizia un viaggio in Costa Rica, dove Block ha messo in piedi il suo impero, alla ricerca del sudetto lestofante, per denunciare di persona la truffa e chiederne il lecito risarcimento. A quel punto Block inverte la marcia, e presentandosi come un onesto uomo d'affari oltre che gentleman coi piedi per terra, offre a Richie la possibilità di diventare un suo partner e utilizzando i trucchi del mestiere arricchirsi sempre di più, partita dopo partita. Ecco che a quel punto crolla tutta la credibilità del film. Chi infatti si aspetta di entrare negli aspetti più tecnici sul funzionamento dei siti di online gambling o degli algoritmi et simili che vengono messi in moto, resterà amaramente deluso. Runner Runner, offre ben poco dal punto di vista tecnico che viene sbrigato via in poco tempo ma confeziona ad hoc una storia patinata che sà troppo di già visto e finisce per annoiare in buona parte lo spettatore.
Pochi o assenti del tutto i colpi di scena, debole la suspence (si ricorda che dovrebbe essere un thriller) e poca la curiosità di vedere come andrà a finire poichè tutta l'azione sembra seguire uno schema matematico sin troppo prevedibile e lineare. I personaggi poi, sono stereotipati, oserei dire che sono abbozzati e non hanno nè uno spessore (sono monodimensionali) nè un carattere proprio, non riuscendo a creare o far emergere il pathos di cui si avrebbe disperato bisogno in un film del genere. Forse anche la scelta degli attori non è delle più azzecate. A partire da Justin a finire con Gemma sembrano tutti piuttosto sottotono e svogliati di calarsi decentemente nelle parti di personaggi che hanno ben poco da offrire sia agli attori che agli spettatori generalmente. La sceneggiatura è decente, tiene un buon ritmo e vanta di una varietà di personaggi secondari che ruotano attorno ai protagonisti (il padre di Richie, il poliziotto, gli amici di Richie che si arruolano nella scuderia di Ivan etc.) creando delle mini storie allàinterno e cercando di dare sempre una marcia in più ad un film incapace di prendere la giusta spinta e decollare. Carina l'ambientazione esotica della Costa Rica, col suo perenne contrasto tra la povertà dei quartieri più poveri dove regna la mala, e i quartieri benestanti dove Ivan riesce a creare e mantenere il suo fastoso e lussuoso stile di vita.
Alla fine però della visione di questa modesta pellicola resta ben poco. Il film è certamente guardabile, a tratti anche carino, ma gli manca quel tocco non solo di originalità ma di vitalità in più. Il risultato quindi è piuttosto amorfo, piatto, spento e privo di carattere. Uno di quei film che guardi volentieri, a cuor leggero, e poi dimentichi altrettanto facilmente. Ni.
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tom86
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giovedì 9 gennaio 2014
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molti, moltissimi dubbi
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Questo genere di film è la dimostrazione che non bastano un'ambientazione esotica e un tema intrigante come può essere il gioco d'azzardo sullo sfondo per fare un buon film.
Gli attori possono essere anche molto capaci ma dispongono solo di una gamma di frasi a effetto poco convincenti che non convincono. Può giusto intrattenerti in una serata senza prospettive.
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jonnylogan
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martedì 21 aprile 2020
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vinci ragazzo... vinci
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Richie Frust, ambizioso studente di Princeton, per potersi pagare la retta universitaria spinge i suoi compagni di college verso portali di poker on line a fronte di pagamenti da parte di questi ultimi. Una volta scoperto e messo all’angolo dal rettore del college, Richie si trova costretto a giocare online tutto il suo capitale per poter pagare le ultime tasse universitarie. Sconfitto da un avversario che suppone sia un baro, Richie decide di andare in Costa Rica per incontrare Ivan Block, proprietario del portale e domandargli il rimborso dei soldi persi.
Pellicola trascurabile firmata da Brad Furman che dopo una carriera passata a firmare corti, sceneggiature e videoclip, torna dietro la macchina da presa per portare in scena l’amicizia e il conflitto fra due sex symbol - il film piacerà forse al pubblico femminile - come Ben Affleck, nella parte di un ricco affarista in odore di arresto e reduce dalla trionfale notte degli Oscar per Argo, premiato con tre statuette; e Justin Timberlake, nel ruolo di un ragazzo brillante ma senza denari, figlio di un giocatore di poker ostracizzato da qualunque casinò degli States e che in Ivan Block troverà un mentore e un amico, oltre che una fonte di denaro potenzialmente infinita ma non certo la risposta ai suoi interrogativi esistenziali riguardanti il rapporto con il padre e il proprio futuro.
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Richie Frust, ambizioso studente di Princeton, per potersi pagare la retta universitaria spinge i suoi compagni di college verso portali di poker on line a fronte di pagamenti da parte di questi ultimi. Una volta scoperto e messo all’angolo dal rettore del college, Richie si trova costretto a giocare online tutto il suo capitale per poter pagare le ultime tasse universitarie. Sconfitto da un avversario che suppone sia un baro, Richie decide di andare in Costa Rica per incontrare Ivan Block, proprietario del portale e domandargli il rimborso dei soldi persi.
Pellicola trascurabile firmata da Brad Furman che dopo una carriera passata a firmare corti, sceneggiature e videoclip, torna dietro la macchina da presa per portare in scena l’amicizia e il conflitto fra due sex symbol - il film piacerà forse al pubblico femminile - come Ben Affleck, nella parte di un ricco affarista in odore di arresto e reduce dalla trionfale notte degli Oscar per Argo, premiato con tre statuette; e Justin Timberlake, nel ruolo di un ragazzo brillante ma senza denari, figlio di un giocatore di poker ostracizzato da qualunque casinò degli States e che in Ivan Block troverà un mentore e un amico, oltre che una fonte di denaro potenzialmente infinita ma non certo la risposta ai suoi interrogativi esistenziali riguardanti il rapporto con il padre e il proprio futuro. Non basta neppure la presenza della splendida Gemma Artenton, ovviamente in perenne bilico fra i due coprotagonisti, come si conviene alla più scontata delle sinossi, a giustificare una sceneggiatura e un film che a parte location paradisiache non offre molto nemmeno agli amanti del tavolo verde e del poker in particolare, lambito solo marginalmente nella trama e citato nel titolo causa la mano vincente omonima.
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alberto pezzi
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martedì 24 gennaio 2017
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interessante e coraggioso
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FILM INTELLIGENTE E SECONDO ME MOLTO SOTTOVALUTATO. L’ ARGOMENTO TRATTATO E’ PIU’ CHE MAI SENSIBILE ED ATTUALE. POKER, GIOCO D’ AZZARDO, SCOMMESSE. TUTTI ELEMENTI CHE OGNI GIORNO AMMALANO O POSSIEDONO MILIONI DI PERSONE. PELLICOLA SCORREVOLE, SEMPLICE, BEN SEGNALATA DA UN GRANDE CAST. SU BEN AFFLECK C’E’ POCO DA DIRE, INTERESSANTE E SEMPRE PIU’ REALTA’ CINEMATOGRAFICA IL PERSONAGGIO JUSTIN TIMBERLAKE. TRA INTRIGHI ED INGANNI, IL FILM SI RIVELA IMPORTANTE DA UN PUNTO DI VISTA CULTURALE. DOVE TI PORTA IL GIOCO?? QUANTO PUOI RISCHIARE?? SEI CONSAPEVOLE DEI TUO LIMITI?? IN MEZZO AD UN MARE DI QUATTRINI, COME TI COMPORTERESTI?? ECCO, IO PENSO CHE QUESTE SIANO DOMANDE CHE IL FILM PONE IN MODO CONCRETO E PRECISO.
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FILM INTELLIGENTE E SECONDO ME MOLTO SOTTOVALUTATO. L’ ARGOMENTO TRATTATO E’ PIU’ CHE MAI SENSIBILE ED ATTUALE. POKER, GIOCO D’ AZZARDO, SCOMMESSE. TUTTI ELEMENTI CHE OGNI GIORNO AMMALANO O POSSIEDONO MILIONI DI PERSONE. PELLICOLA SCORREVOLE, SEMPLICE, BEN SEGNALATA DA UN GRANDE CAST. SU BEN AFFLECK C’E’ POCO DA DIRE, INTERESSANTE E SEMPRE PIU’ REALTA’ CINEMATOGRAFICA IL PERSONAGGIO JUSTIN TIMBERLAKE. TRA INTRIGHI ED INGANNI, IL FILM SI RIVELA IMPORTANTE DA UN PUNTO DI VISTA CULTURALE. DOVE TI PORTA IL GIOCO?? QUANTO PUOI RISCHIARE?? SEI CONSAPEVOLE DEI TUO LIMITI?? IN MEZZO AD UN MARE DI QUATTRINI, COME TI COMPORTERESTI?? ECCO, IO PENSO CHE QUESTE SIANO DOMANDE CHE IL FILM PONE IN MODO CONCRETO E PRECISO. IN DUE PAROLE: INTERESSANTE E CORAGGIOSO.
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