Razzabastarda |
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Un film di Alessandro Gassmann.
Con Alessandro Gassmann, Giovanni Anzaldo, Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi.
continua»
Drammatico,
durata 106 min.
- Italia 2013.
- Moviemax
uscita giovedì 18 aprile 2013.
MYMONETRO
Razzabastarda
valutazione media:
2,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando il riscatto è pressoché impossibiledi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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martedì 23 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film tratto dalla pièce teatrale dello scrittore cubano Reinaldo Podov dove si racconta il rapporto esistente tra un padre ed un figlio rumeni che vivono le proprie giornate in un campo nomadi alla periferia della città di Latina. Quelle del padre, che ha scontato vari anni in galera a causa di un omicidio, sono caratterizzate da trattative di spaccio di droga e losche amicizie, quelle del figlio sono divise tra la scuola con scarso risultato, la giovane fidanzatina e soprattutto la frequentazione di un figuro tossicodipendente, chiamato "Il Talebano", più grande di lui e fortemente influente sulla sua persona tale da indurlo e condurlo in traffici loschi di eroina. Il padre molto idealisticamente sogna per il figlio un futuro migliore del suo, provvisto di un titolo di studio e, magari, anche di un lavoro onesto, mentre il figlio, si ribella all'ingerenza pressante del padre seguendone di pari passo le orme e scegliendo di condurre la propria esistenza verso un epilogo certamente drammatico, se non tragico. Questo film costituisce la prima opera come regista dell'attore Alessandro Gassman, che qui compare anche come protagonista interpretando la figura del padre del ragazzo, ed è girato in bianco e nero come quasi fosse un documentario verità su certe orripilanti realtà e con uno stile crudo ed asciutto come, del resto, si confà alla tematica afrontata. Una rappresentazione di un mondo e di individui che trascorono la propria esistenza ai margini della società, seguendo principi e regole di vita del tutto lontane dalla buona condotta sociale e secondo le leggi oneste della Costituzione di un paese e da cui non si e non vogliono nemmeno distaccarsi. Chi tenta di farlo, come qui il padre Alessandro Gassman che si adopera in tutto e per tutto per "riscattare" il figlio da un infame destino, non ce la fa perchè è troppo radicata la propria mancanza di principi morali ed un qualsiasi barlume di buona condotta e perchè anche circondati in maniera troppo serrata da tutto un ambiente dove la criminalità è all'ordine del giorno, anzi l'unica forma di "legge" riconosiuta e rispettata. Alessandro Gassman interpreta in maniera estremamente efficace il suo ruolo di Rom emigrato e trapiantato in Italia, presentandosi allo spettatore in maniera altamente realistica sia dal punto di vista dell'aspetto fisico, agghindato come uno effettivamente appartenente alla razza rumena, sia dal punto di vista della parlata italiana che viene riprodotta con l' incancellabile inflessione straniera. Anche il resto degli attori intorno a lui, in particolare il giovane Giovanni Anzaldo che interpreta la parte del figlio, sono altamente credibili nella rappresentazione dei propri personaggi. Insomma da non sottovalutare assolutamente.
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