angelo bottiroli - giornalista
|
sabato 28 settembre 2013
|
cast eccezionale per un film discreto e godibile
|
|
|
|
Il cast è di quelli da far rabbrividire: Liam Hemsworth, Harrison Ford, Gary Oldman, Amber Heard, Embeth Davidtz, Lucas Till, e Richard Dreyfuss e quando un film si presenta con questi attori le aspettative sono sicuramente alte.
Diciamo subito che – come spesso accade – non sono in sintonia con certi critici cinematografici che hanno stroncato questo film: di certo non è un brutto film, anzi, no è davvero male, anche se, effettivamente, vista la prosopopea degli attori presenti, ci si sarebbe aspettato qualcosa i n più, soprattutto dai due mostri sacri Harrison Ford e Gary Oldman, perché gli altri la loro parte la fanno più che bene.
[+]
Il cast è di quelli da far rabbrividire: Liam Hemsworth, Harrison Ford, Gary Oldman, Amber Heard, Embeth Davidtz, Lucas Till, e Richard Dreyfuss e quando un film si presenta con questi attori le aspettative sono sicuramente alte.
Diciamo subito che – come spesso accade – non sono in sintonia con certi critici cinematografici che hanno stroncato questo film: di certo non è un brutto film, anzi, no è davvero male, anche se, effettivamente, vista la prosopopea degli attori presenti, ci si sarebbe aspettato qualcosa i n più, soprattutto dai due mostri sacri Harrison Ford e Gary Oldman, perché gli altri la loro parte la fanno più che bene.
Non che Ford e Oldman abbiano recitato male, ci mancherebbe, però forse avrebbero potuto dare maggiore spessore ai loro due personaggi.
Per il resto la trama non è certo da Thriller mozzafiato o particolarmente drammatica e il regista Robert Luketic (La dura verità, 21 ed altri) prova a metterci un po’ di pepe che a volte funziona, altre meno.Fra i tanti, ci è piaciuta la performance del protagonista, Liam Hemsworth (Hunger Games, I mercenari 2) fratello del più famoso Chris (Thor, The Avengers) qui in una parte non da comprimario. L’ultimo dei tre fratelli Hemsworth sta imparando a recitare davvero bene.
Alla fine però il film regge abbastanza ed si può tranquillamente vedere: nulla di eccezionale, per carità, ma per trascorrere due ore di piacevole svago va più che bene.
[-]
[+] condivido
(di marione)
[ - ] condivido
|
|
[+] lascia un commento a angelo bottiroli - giornalista »
[ - ] lascia un commento a angelo bottiroli - giornalista »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
venerdì 28 febbraio 2014
|
la sporca guerra...dello smartphone
|
|
|
|
Giovane ed ambizioso informatico di modeste origini che deve provvedere alle costose cure del padre malato, accetta di prestarsi come infiltrato per lo spionaggio industriale che il capo dell'azienda per cui lavora vuole perpetrare ai danni di un suo vecchio e odiato socio in affari. Tra doppiogiochi e contromosse, rivalità e ricatti, lealtà e tradimenti si gioca una pericolosa partita che rischia di mettere a repentaglio il suo futuro professionale e la sua stessa vita.
Da un dozzinale romanzo di Joseph Finder che da il titolo al film, l'australiano di origini croato-siciliane Robert Luketic imbastisce un rutilante thriller tecnologico dove le motivazioni umane e la fame sociale (quelle di un 'american dream' fuori tempo massimo fatto di scoraggiamento professionale e welfare-less) sono solo il debole pretesto per un congegno ad orologeria in cui ricattati e ricattatori, sfruttati e sfruttatori, manovrati e manovratori finiscono per invertire le parti in commedia secondo un prevedibile copione in cui il potere tecnologico (come riflesso di quello economico) si rivolta contro chi crede di averne più del diretto avversario.
[+]
Giovane ed ambizioso informatico di modeste origini che deve provvedere alle costose cure del padre malato, accetta di prestarsi come infiltrato per lo spionaggio industriale che il capo dell'azienda per cui lavora vuole perpetrare ai danni di un suo vecchio e odiato socio in affari. Tra doppiogiochi e contromosse, rivalità e ricatti, lealtà e tradimenti si gioca una pericolosa partita che rischia di mettere a repentaglio il suo futuro professionale e la sua stessa vita.
Da un dozzinale romanzo di Joseph Finder che da il titolo al film, l'australiano di origini croato-siciliane Robert Luketic imbastisce un rutilante thriller tecnologico dove le motivazioni umane e la fame sociale (quelle di un 'american dream' fuori tempo massimo fatto di scoraggiamento professionale e welfare-less) sono solo il debole pretesto per un congegno ad orologeria in cui ricattati e ricattatori, sfruttati e sfruttatori, manovrati e manovratori finiscono per invertire le parti in commedia secondo un prevedibile copione in cui il potere tecnologico (come riflesso di quello economico) si rivolta contro chi crede di averne più del diretto avversario. Assecondando l'estetica da videoclip fatta di piani veloci ed un montaggio serrato, Luketic cerca di alimentare una improbabile suspence tra risibili colpi di scena e caratterizzazioni dozzinali laddove la ordinaria amministrazione dello script suggerisce una risaputa dialettica padre-figlio/mentore-allievo o la solita storiella sentimentale tra lo hipster di borgata e la hippie snob e di buona famiglia, entrambi fotogenici ed affamati di successo sullo sfondo di una guerra 'dello smatphone' che riecheggia quella reale tra Samsung ed Apple (ed a ben vedere dai gadget usati nel film la produzione predilige quest'ultima).
Nonostante il cast di tutto rispetto (Ford, Oldman e Dreyfuss devono pur pensare alla pensione ed a pagare le bollette!) ed a giovani promesse della Hollywood prossima ventura (Hemsworth&Heard sembrano già un marchio di successo) il film naviga a vista sulla bonaccia di una desolante mancanza di idee e prospettive, arenandosi sui clichè del già visto o dell'inguardabile tra livorosi industriali socialmente pericolosi che si sfidano in un finale all'Ok Corral (Ford-Goddard dice a Oldman-Wyatt: "Fuori i cellulari,sedetevi,mettete le batterie sul tavolo!") e gli stereotipi contraddittori di un rampantismo giovanile tanto brillante quanto ricattabile. Finale consolatorio dove trionfano i buoni sentimenti (il papà che dice al figlio:"te l'avevo detto!"), la legalità (l'FBI c'è ma non si vede per quasi tutto il film) e l'amore interclassista (non si dica che non siamo liberal). Bastava pensarci prima e fare una startup!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
domenica 15 settembre 2013
|
a parte oldman e ford il film fa pietà
|
|
|
|
New York. Il giovane figlio di una guardia giurata vuole assolutamente sfondare nell'azienda di smartphone in cui lavora. Improvvisamente si troverà catapultato in una storia di spionaggio industriale decisamente più grande di lui.
Senza ombra di dubbio lo spettatore si trova davanti alla peggiore delle pellicole dedicate all'oscuro mondo della finanza. La trama è veramente banale e pare tirata fuori da una serie tv per teenagers con il bello di turno che nel locale più in di NewYork riesce con un solo sguardo a catturare gli occhi di una bellissima ragazza che guarda caso si occupa del marketing dell'azienda che dovrà spiare. Oldman e Ford provano con la loro esperienza a dare qualcosa di più al film che però non riesce mai a decollare e procede da una banalità all'altra.
[+]
New York. Il giovane figlio di una guardia giurata vuole assolutamente sfondare nell'azienda di smartphone in cui lavora. Improvvisamente si troverà catapultato in una storia di spionaggio industriale decisamente più grande di lui.
Senza ombra di dubbio lo spettatore si trova davanti alla peggiore delle pellicole dedicate all'oscuro mondo della finanza. La trama è veramente banale e pare tirata fuori da una serie tv per teenagers con il bello di turno che nel locale più in di NewYork riesce con un solo sguardo a catturare gli occhi di una bellissima ragazza che guarda caso si occupa del marketing dell'azienda che dovrà spiare. Oldman e Ford provano con la loro esperienza a dare qualcosa di più al film che però non riesce mai a decollare e procede da una banalità all'altra. Il tutto per seguire la parabola del solito ragazzo che deve riscattare un'infanzia difficile e prima cede alle lusinghe dei soldi e del mega appartamento per poi rendersi conto che in realtà farsi da solo la propria strada e circondarsi di veri affetti è quello che conta veramente nella vita. Ogni tanto si prova a infilare nei dialoghi qualche accenno al mondo della finanza e a quei pochi che controllano tutto ma tali accenni finiscono per annegare dentro un film da dimenticare il più in fretta possibile. Insomma trama principale da bocciare, storia d'amore che sembra presa da Dawson's Creek e un ritmo quasi mai coinvolgente. Sconsigliatissimo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
|