Outing - Fidanzati per sbaglio

Incredibile come il regista sia riuscito a rendere attori bravi, attori di teatro, completamente incapaci di recitare, di comunicare, di esprimere qualsiasi emozione nonché di trasmetterne. Tutto il film è girato a scatti senza  motivo o almeno sfugge ai più. L'unica giustificazione è che il regista abbia voluto dimostrare le sue conoscenze, applicandole in malo modo. Si ha la costante percezione di essere in una sit-com (di basso livello) con luci abbagglianti che si intonano agli accessori pacchiani utilizzati durante tutto il film. Va bene che va di moda il fluo, ma è meglio non abusarne. Quello che sconvolge di più è però il trionfo della banalità e la morte dell'umorismo. Definire alcune scene di umorismo sofisticato è alquanto pretenzioso (vedi la scena della riunione sul lancio dei prodotti) neppure quelle non sofisticate facevano così ridere, al massimo sorridere... impegnandosi. Tuttavia una cosa fa ridere: l'insensatezza del film. Vogliamo parlare della scena finale? Perché alzarsi da tavola senza una ragione in mezzo a un pranzo? Se le scopo era quello di lasciare il finale aperto, la coppia avrebbe dovuto fare le cose di nascosto, non stimolare la curiosità di tutta la tavolata. Una vera offesa alle delicate tematiche trattate, forse troppe tutte insieme senza essere approfondite, per non parlare dei grandi autori che sono stati  loro malgrado citati tra una scena di poco gusto e l'altra.
A volte riconoscere i propri limiti può servire a migliorarsi. Consiglierei di prendere spunto dal bambino, l'unico che è riuscito, nonostante la confusa regia, a mantenere incontaminata la sua capacità di recitazione.