renato volpone
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domenica 21 aprile 2013
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garofani e fucili
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Un uomo, un giorno di pioggia, un ponte, una ragazza che vuole suicidarsi e un libro. L'uomo salva la ragazza: lei fugge e a lui rimane nelle mani un impermeabile con un libro nella tasca e un biglietto di sola andata per Lisbona. Inconsapevolmente abbandona tutto e prende quel treno di notte. Il viaggio sarà un sogno e un tuffo nel passato che ci porta nell'ormai lontano 1974 alla rivoluzione dei garofani. Una storia d'amore e di ribellione, le amicizie di una vita che si cristallizzano nell'odio e i ricordi che pervadono e ancora si incontrano per i vicoli di Lisbona. Amadeu de Prado è un giovane medico e scrittore e il film è una rilettura della sua vita attraverso i ricordi delle persone che lo hanno vissuto negli affetti: uno splendido affresco della cultura e del pensiero della borghesia portoghese.
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Un uomo, un giorno di pioggia, un ponte, una ragazza che vuole suicidarsi e un libro. L'uomo salva la ragazza: lei fugge e a lui rimane nelle mani un impermeabile con un libro nella tasca e un biglietto di sola andata per Lisbona. Inconsapevolmente abbandona tutto e prende quel treno di notte. Il viaggio sarà un sogno e un tuffo nel passato che ci porta nell'ormai lontano 1974 alla rivoluzione dei garofani. Una storia d'amore e di ribellione, le amicizie di una vita che si cristallizzano nell'odio e i ricordi che pervadono e ancora si incontrano per i vicoli di Lisbona. Amadeu de Prado è un giovane medico e scrittore e il film è una rilettura della sua vita attraverso i ricordi delle persone che lo hanno vissuto negli affetti: uno splendido affresco della cultura e del pensiero della borghesia portoghese. È una fuga dalla vita monotona, la voglia di scoprire il mondo e la capacità di saper amare: è un invito a credere ancora alla libertà, al rispetto della vita, al valore dell'amicizia e degli ideali e all'amore, quello vero. Jeremy Irons bravissimo nel dare forza ad un personaggio smarrito nel suo passato costruendogli, in questo cammino per Lisbona, incontro dopo incontro, un futuro migliore.
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emme elle santi
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martedì 23 aprile 2013
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...come strvolgere la propria routine quotidiana
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Un professore di liceo salva una ragazza dal suicidio, perde le sue tracce, ma trova in un libro da lei smarrito dei legami con il Portogallo. L'autore del testo e i personaggi che lo popolano diventano una vera ossessione e, spinto da un impellente bisogno di scoprire il perchè del gesto estremo della giovane, prende un treno che da Berna porta a Lisbona sconvolgendo la sua routine quotidiana. Inizia così la sua accurata, folle ricerca della VERITA': avvicina persone segnate dalla dittatura di Salazar e impara quanto può far male amare senza riserve ed essere succubi della gelosia.
Il film è condotto con rigore e i frequenti flashback, incisivi e girati in bianco e nero, ci portano in un passato-recente che non si può e non si deve dimenticare-
La buona musica, la recitazione corretta e senza sbavature, alcune immagini di grande impatto visivo, consentono di passare i 110 minuti di questo film senza alcuna stanchezza, un segnale che sempre accompagna la visione di un buon film.
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Un professore di liceo salva una ragazza dal suicidio, perde le sue tracce, ma trova in un libro da lei smarrito dei legami con il Portogallo. L'autore del testo e i personaggi che lo popolano diventano una vera ossessione e, spinto da un impellente bisogno di scoprire il perchè del gesto estremo della giovane, prende un treno che da Berna porta a Lisbona sconvolgendo la sua routine quotidiana. Inizia così la sua accurata, folle ricerca della VERITA': avvicina persone segnate dalla dittatura di Salazar e impara quanto può far male amare senza riserve ed essere succubi della gelosia.
Il film è condotto con rigore e i frequenti flashback, incisivi e girati in bianco e nero, ci portano in un passato-recente che non si può e non si deve dimenticare-
La buona musica, la recitazione corretta e senza sbavature, alcune immagini di grande impatto visivo, consentono di passare i 110 minuti di questo film senza alcuna stanchezza, un segnale che sempre accompagna la visione di un buon film.
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mericol
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mercoledì 10 luglio 2013
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si può cambiare la propria vita in un attimo?
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“Puoi cambiare la tua vita in un attimo” è il messaggio che il regista Bille August ha lanciato alla presentazione del suo film “Treno di notte per Lisbona”.
Raimund Gregorius, annoiato e noioso professore di Liceo a Berna, vive da solitario tanto da giocare a scacchi da solo. L’”attimo” per Raimund sembra scoccare quando salva una giovane donna dal suicidio. La insegue quando lei fugge,trova nel suo impermeabile un libro,ne legge alcune pagine e ne è affascinato. Segue la ragazza a Lisbona(ecco “il treno per Lisbona”), interessato particolarmente ad approfondire il contenuto del libro e conoscere il suo Autore.
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“Puoi cambiare la tua vita in un attimo” è il messaggio che il regista Bille August ha lanciato alla presentazione del suo film “Treno di notte per Lisbona”.
Raimund Gregorius, annoiato e noioso professore di Liceo a Berna, vive da solitario tanto da giocare a scacchi da solo. L’”attimo” per Raimund sembra scoccare quando salva una giovane donna dal suicidio. La insegue quando lei fugge,trova nel suo impermeabile un libro,ne legge alcune pagine e ne è affascinato. Segue la ragazza a Lisbona(ecco “il treno per Lisbona”), interessato particolarmente ad approfondire il contenuto del libro e conoscere il suo Autore.. L’Autore,si scopre,è un medico filosofo, Amadeu Prado, ma è morto molti anni prima. La curiosità di Raimund si estende dal romanzo alla vita di Amadeu e dei suoi amici rivoluzionari, durante il regime dittatoriale di Salazar.Ne ricostruisce le vicende. Dalla fredda glaciale Berna, alla animata, ariosa Lisbona. La rivoluzione,pure in atto, è dietro l’angolo nella storia del film. Il regista è interessato alla storia dei personaggi,gli amori,le schermaglie,le gelosie, i tradimenti.
Il freddo professore di Berna,da questa esperienza sembra trarre ispirazione per vivere meno apaticamente la propria vita, anche se il finale apre a molte soluzioni.
Il film parte bene ma si perde un po’ col procedere della storia. Un volta a Lisbona il protagonista vive soltanto la vita e il ricordo dei 3 giovani dell’epoca rivoluzionaria e attuale. Solo alla fine sembra trarre le conclusioni sulla sua personale esistenza.
Inoltre il film è molto dialogato, con prevalenza della voce fuori campo del protagonista.. In parte giustificato dal dovere trasferire sullo schermo il contenuto di un’opera letterario-filosofica (di Pascal Mercier). I concetti esistenziali e filosofici non possono trasmettersi se non con le parole. Ma con l’impiego della voce fuori campo il regista forse esagera, sino a rischiare la retorica e la ridondanza.
Una atmosfera di malinconia alimentata dalla presenza di attori famosi del tempo passato(Bruno Ganz, Charlotte Rampling, Tom Courtenay) a tratti irriconoscibili. Come passa e trasforma il tempo!
In conclusione non un capolavoro,ma un ‘opera interessante, da vedere, pure con i suoi limiti
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flyanto
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martedì 23 aprile 2013
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una storia d'amore ai tempi della dittatura di sal
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Film in cui si narra di un professore (Jeremy Irons) che vive a Berna e che salva una mattina una giovane donna portoghese, la quale poi fugge via, dal suo intento di suicidarsi gettandosi da un ponte della città. L'uomo, fortemente incuriosito e desideroso di movimentare la sua routine esistenziale, decide di partire improvvisamente per la città di Lisbona al fine di cercare e trovare uno scrittore portoghese il cui libro egli ha trovato nella tasca dell'impermeabile della donna salvata e da cui è rimasto fortemente affascinato. Nel corso del suo soggiorno a Lisbona così il professore intraprenderà numerose ricerche ed incontrerà numerosi personaggi che tempo addietro erano entrati in contatto od avevano conosciuto lo scrittore scoprendone la sua militanza contro la dittatura di Salazar ed infine la sua morte avvenuta per un aneurisma cerebrale.
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Film in cui si narra di un professore (Jeremy Irons) che vive a Berna e che salva una mattina una giovane donna portoghese, la quale poi fugge via, dal suo intento di suicidarsi gettandosi da un ponte della città. L'uomo, fortemente incuriosito e desideroso di movimentare la sua routine esistenziale, decide di partire improvvisamente per la città di Lisbona al fine di cercare e trovare uno scrittore portoghese il cui libro egli ha trovato nella tasca dell'impermeabile della donna salvata e da cui è rimasto fortemente affascinato. Nel corso del suo soggiorno a Lisbona così il professore intraprenderà numerose ricerche ed incontrerà numerosi personaggi che tempo addietro erano entrati in contatto od avevano conosciuto lo scrittore scoprendone la sua militanza contro la dittatura di Salazar ed infine la sua morte avvenuta per un aneurisma cerebrale. Ovviamente il professore riuscirà anchge a ricontattare la giovane donna salvata dal suicidio ed a capire le motivazioni che l'avevano indotta a ciò. Questa pellicola di Bille August è lineare nella regia e pure nella trama ( i numerosi flash back che alternano svariate volte l'azione presente e quella passata sono facilmente comprensibili) ma mentre nella prima parte essa risulta avvincente e pertanto più interessante, nel corso della seconda lo diventa meno e la storia stessa si banalizza in una storia romantica ed in un storia d'amore ideale che però non ha troppo mordente e si riduce ad essere, appunto, un semplice feuilleton. Si parla del periodo della dittatura di Salazar in Portogallo ma non viene approfondito minimamente tutto il contesto storico e politico che invece serve solo in maniera superficiale ad essere lo sfondo della storia d'amore dello scrittore-medico e della sua compagna rivoluzionaria. Il cast di attori è nel suo complesso bravo, da Jeremy Irions a Charlotte Rampling, ecc., e pertanto assicura senza dubbio una certa qualità al film. Degna di nota e di lode è sicuramente la fotografia che riprende la città di Lisbona in tutti i suoi angoli e prospettive regalando allo spettatore delle immagini suggestive e rivelandogli la sua anima più intima ed affascinante.
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luigi chierico
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venerdì 26 aprile 2013
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come viaggiare dentro
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La solitudine rotta da una partita a scacchi, giocata contro se stesso, in una oscura stanza, un mattino uggioso sotto una pioggia battente, un ombrello portato via dal vento, i compiti corretti dal prof. Raimund Gregorius sparsi per terra sotto l’acqua, una vita strappata al suicidio, una lezione su “Marco Aurelio era guerriero e filosofo”, servono da introduzione per comprendere l’intera vicenda.
Dal grigiore della vita appiattita a Berna, del metodico professore, ad una ricca di eventi sconvolgenti in una Lisbona piena di luce e di sole; dalla morte al risveglio.
Al cinema non ci si va solo per divertirsi ma anche per interiorizzare, per partecipare, condividere e soprattutto per apprezzare.
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La solitudine rotta da una partita a scacchi, giocata contro se stesso, in una oscura stanza, un mattino uggioso sotto una pioggia battente, un ombrello portato via dal vento, i compiti corretti dal prof. Raimund Gregorius sparsi per terra sotto l’acqua, una vita strappata al suicidio, una lezione su “Marco Aurelio era guerriero e filosofo”, servono da introduzione per comprendere l’intera vicenda.
Dal grigiore della vita appiattita a Berna, del metodico professore, ad una ricca di eventi sconvolgenti in una Lisbona piena di luce e di sole; dalla morte al risveglio.
Al cinema non ci si va solo per divertirsi ma anche per interiorizzare, per partecipare, condividere e soprattutto per apprezzare.
Un lavoro completo, pieno, nel senso che non lascia spazi vuoti nel dialogo continuo e diretto, attraverso anche una voce esterna che dà vita alla lettura di un testo del dott. Amadeu de Prado,
il vero protagonista attorno a cui si svolge l’intera vicenda.
Non c’è tempo per riflettere e meditare , la vicenda va sempre più avanti, senza interruzioni, si aggiungono tasselli su tasselli ad un pazzle dai contorni e contenuti oscuri sino a quando non sarà sistemato l’ultimo pezzo.
La storia di una rivoluzione nella sua atrocità nel Portogallo sconvolge il professore svizzero “ voi non potete capire cosa significa non potersi fidare di nessuno neanche degli amici e parenti, voi in Svizzera non avete mai avuto una rivoluzione”.
Attorno alla storia presente si snoda quella di un recente passato piena di episodi che non sono marginali ma l’ossatura vera del film, quali l’amor di patria, l’amicizia profonda tra tre amici, l’amore travolgente e distruttivo, l’affetto sororale di Adriana per il fratello , la rivoluzione, le sue atrocità, il prezzo pagato per la libertà, per il silenzio e l’onore di una parola data.
La lenta e progressiva trasformazione del solitario professore completano il piacere di aver assistito ad una proiezione di una vicenda avvolta nel mistero di un giallo psicologico.
Ne sono autorevoli interpreti il sempre ottimo Jeremy Irons ( lo ricordo nel memorabile Mr.
Butterfly ),Bruno Ganz, Melanie Laurent e Christopher Lee (qui convertito sacerdote, per chi lo ricorda).
Appassionato di lettura mi riservo di acquistare il romanzo che ricorda “L’ombra del vento” di
Carlos Ruiz Zafon.
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muttley72
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giovedì 25 aprile 2013
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massime filosofiche o voyerismo lisbonese?
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Il Film è tratto da un libro che non ho letto e quindi non so valutare il film sull'aspetto dell'aver saputo rendere pienamente o meno il "senso" dello scritto. Mi limito quindi a fare delle considerzioni sul film che ho visto.
Sicuramente vedendo il film si capisce che che la "storia portoghese" in cui il professore svizzero viene coinvolto dopo aver salvato dal suicidio una ragazza (una storia di persone tutte implicate nella resistenza alla dittatura anni '70 in Portogallo), dovrebbe servire solo come "pretesto" (o meglio come "sprone") per far cambiare il modo di vivere la vita (al vecchio prof. "bibliofilo").
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Il Film è tratto da un libro che non ho letto e quindi non so valutare il film sull'aspetto dell'aver saputo rendere pienamente o meno il "senso" dello scritto. Mi limito quindi a fare delle considerzioni sul film che ho visto.
Sicuramente vedendo il film si capisce che che la "storia portoghese" in cui il professore svizzero viene coinvolto dopo aver salvato dal suicidio una ragazza (una storia di persone tutte implicate nella resistenza alla dittatura anni '70 in Portogallo), dovrebbe servire solo come "pretesto" (o meglio come "sprone") per far cambiare il modo di vivere la vita (al vecchio prof. "bibliofilo"). Il cambiamento dello "stile di vita" dovrebbe infatti prendere spunto dalla lettura di un libro (contenente "alte" considerazioni filosofiche) scritto proprio dal defunto protagonista di quella storia....(........che forse invece sono solo consigli giusti, ma abbastanza "banali", ovvero pensieri che è possibile enunciare senza che qualcuno asciughi la fronte all'insigne "pensatore"...)
Il professore (molto coinvolto dal libro), sfruttando un biglietto trovato nel libro, decide di prendere il treno, recarsi a Lisbona e parlare con l'autore, ma scoprendolo morto ormai da anni, decide di indagare per ricostruire gli eventi passati (incontrando i vari personaggi).
Effettivamente la storia (nel film) si sviluppa SOLO come una investigazione, raramente condita dalle "massime" (valide in senso assoluto e non necessariamente solo per gli eventi portoghesi) scritte nel libro e decantate in dei "flash-back" dello stesso autore (ormai morto) ripreso mentre sta in riva al mare (come in una pubblicità).
Invece il prof è morbosamente preso SOLO dal ricostruire (come un'investigatore) gli eventi "terreni": il film quindi "pecca" forse in questa "eccessiva" e inutile curiosità....facendomi venire il dubbio che i "consigli filosofici" siano invece essi il pretesto per raccontare nei minimi dettagli la storia lisbonese....
Alla fine sembra che il prof riesca a cambiare la sua vita...all'ultimo (cioè solo nel finale del film) ed a scoprire chi fosse quella ragazza che da lui salvata..
Nel film recitano attori di indiscusso caibro: Ganz, Irons, ma anche altri promettenti giovani attori e vecchie conoscenze (entrambi già visti in altri film) e non si può dire che il film non sia diretto in modo più che ordinato (forse eccessivi e pleonastici tutti quei viaggi su e giù in traghetto), ma il film (discreto) non va oltre le 3 stelle (scarse o abbondanti, a seconda dei gusti).
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(di muttley72)
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achab50
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sabato 21 febbraio 2015
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il solco che divide il critico dallo spettator
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Ve la sentireste di vivere cibandovi di solo caviale? Il critico cinematografico si, ed è per questo che inevitabilmente in tutte le occasioni ci spiega i motivi perchè ogni film non è un capolavoro. Invece lo spettatore non pretende di vedere solo capolavori, ma alle volte si lascia incantare dal profumo, da una vetrina colorata, da un rumore evocativo. Ora immaginiamo di mettere nel cesto Lisbona, la rivoluzione portoghese, una (bella) ragazza misteriosa, ed una affascintantissima Charlotte Rampling che con grande intelligenza ha rinunciato alla falsa seduzione dei lifting ed è stata premiata dal tempo col raffinarsi del suo sguardo liquido ed inquietante..
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Ve la sentireste di vivere cibandovi di solo caviale? Il critico cinematografico si, ed è per questo che inevitabilmente in tutte le occasioni ci spiega i motivi perchè ogni film non è un capolavoro. Invece lo spettatore non pretende di vedere solo capolavori, ma alle volte si lascia incantare dal profumo, da una vetrina colorata, da un rumore evocativo. Ora immaginiamo di mettere nel cesto Lisbona, la rivoluzione portoghese, una (bella) ragazza misteriosa, ed una affascintantissima Charlotte Rampling che con grande intelligenza ha rinunciato alla falsa seduzione dei lifting ed è stata premiata dal tempo col raffinarsi del suo sguardo liquido ed inquietante... ed ecco che il richiamo è irresistibile.
Forse ad insaputa dello stesso regista Lisbona, come una nebbia sottile, invade tutta la scena, anche gli interni, e riempie l'intero film di una malìa che è una specie di Fado visuale all'interlo della quale malìa si muovono personaggi di onesta levatura e comunque generalmente bene nella parte. La vicenda è piuttosto banale ma direi che è il contenitore ad essere importante, e si finisce col perdonare tutto, ma proprio tutto, persino il fatto che il Professore provenga dalla insopportabile Berna e che la Mercedes inserisca impudicamente il suo ultimo modello di un rosso fiammeggiante a mo' di spot un po' cretino e fuori luogo.
Il paio d'ore non pesano davvero, e stimolano ad informarsi ancora meglio su questa rivoluzione e su questo paese così nobile e negletto nella presente ossessione a sistemare i conti, promossa proprio da chi i conti con la storia non li ha ancora totalmente sistemati.
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ashtray_bliss
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martedì 29 dicembre 2015
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incompleto ritratto di una generazione sofferta.
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Un titolo accativante quanto intrigante, il treno che da sempre è simbolo di nostalgia e romanticismo, un libro il fascino del quale è sempre intramontabile e irrinunciabile, la revoluciòn, i garofani, la Lisbona decadente e romantica che fa da sfondo e un ottimo cast di attori, quasi tutti conosciuti, amati ed affermati. Non possiamo che ammettere che le premesse per questo film erano ottime, le aspettative altissime, e se a tutto quanto detto in precedenza sommiamo il fatto che c'è un bestseller internazionale ha fare da spina dorsale al film dovevamo essere davanti ad un capolavoro annunciato.
Purtroppo invece ci ritroviamo davanti ad un prodotto mediocre, che non riesce mai a penetrare nella mente e nel cuore dello spettatore, non riesce a fargli vivere quelle emozioni che racconta e di cui il protagonista principale, Raymund Gregorious, è cosi disperatamente assetato.
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Un titolo accativante quanto intrigante, il treno che da sempre è simbolo di nostalgia e romanticismo, un libro il fascino del quale è sempre intramontabile e irrinunciabile, la revoluciòn, i garofani, la Lisbona decadente e romantica che fa da sfondo e un ottimo cast di attori, quasi tutti conosciuti, amati ed affermati. Non possiamo che ammettere che le premesse per questo film erano ottime, le aspettative altissime, e se a tutto quanto detto in precedenza sommiamo il fatto che c'è un bestseller internazionale ha fare da spina dorsale al film dovevamo essere davanti ad un capolavoro annunciato.
Purtroppo invece ci ritroviamo davanti ad un prodotto mediocre, che non riesce mai a penetrare nella mente e nel cuore dello spettatore, non riesce a fargli vivere quelle emozioni che racconta e di cui il protagonista principale, Raymund Gregorious, è cosi disperatamente assetato. Le buone intenzioni e premesse c'erano tutte, ma troppi elementi e argomenti, interessanti e complessi, messi insieme non fanno necessariamente un buon film. La pellicola in questione sembra andare sempre 'di fretta', volendo passare da un capitolo all'altro senza lasciare il tempo e lo spazio necessario perchè lo spettatore si appassioni, e si lasci trasportare nella storia che si svolge sullo schermo. In poche parole; non c’è tempo per metabolizzarlo.
Ma riprendiamo tutto da capo: In pochi minuti si passa dalla nodale scena d’apertura, il salvataggio della misteriosa ragazza col cappotto rosso intenta a suicidarsi in un giorno di pioggia, alla scena del professore che sale sul treno per Lisbona grazie ad un biglietto di sola andata che trova 'accidentalmente' all’interno del libro che la giovane teneva con se nel cappotto. Il lasso di tempo, però, in cui avviene questa svolta narrativa è minimo e inverosimile facendo perdere buona parte della credibilità del racconto. Nel procedere comunque della storia, si scoprirà che il viaggio per Lisbona si rivelerà essere un tuffo nel passato mai morto, alla scoperta della Resistenza portoghese del 1974 e dei suoi principali esponenti: Amadeu (autore del libro che rapisce Gregorious), George, Joao ed Estefania. Grazie al libro che funge da bussola per il professore Gregorious, lui stesso scoprirà il volto inedito di una generazione che ha vissuto la dittatura di Salazar, ma che ha anche avuto il coraggio di opporsi e diventare capostipite, oltre che ispiratrice, della Resistenza portoghese.
Il prof ha l'occasione di conoscere da vicino i personaggi di cui parla il libro che si è ritrovato nelle mani, incontrandoli uno ad uno, ormai anziani e saggi ma sempre caratterizzati da quella vitalità che Gregorious ha sempre invidiato. Questa è sicuramente la parte più interessante dell'intero film e lo spettatore a questo punto ha elevate aspettative sul procedere del racconto, anche grazie ai flashback dei personaggi d'interesse i quali dovrebbero ripercorrere le tappe di una dolorosa ascesa al potere di Salazar e del loro ruolo cruciale nel formare la Resistenza. Purtroppo le aspettative vengono a mancare poco a poco; I flashback ci sono, ma sono strumentali solo nel raccontare l'amicizia che prima teneva uniti i protagonisti per poi sgretolarsi con l'arrivo della bella Estefania. Procedendo sempre di più, specialmente nella seconda metà della pellicola, sembra di assistere all'ennesimo sentimentale/melò ove i protagonisti creano improbabili trinagoli amorosi che inesorabilmente li dividono, portando ognuno su strade e percorsi differenti. La sensazione predominante è che questa parte in qualche modo sia slegata a quello che doveva essere la vera intenzione del film: entrare nel vivo della storia, raccontando la dittatura e la resistenza dei portoghesi. Funziona meglio invece la parte che ci mostra l'interesse reciproco che si instaura tra Gregorious e l'enigmatica optometrista che decide di aiutarlo nella sua ricerca; Strumentale anche ai sensi della trama (la donna fa da ponte tra Gregorious e il resto dei personaggi che incontrerà) la relazione platonica che si installa tra il prof e l'optometrista dà una nuova spinta al protagonista, risvegliando in lui la sete di vita e di avventura che ormai credeva scomparsa.
Ammetto che ci si affeziona al personaggio di Gregorious; timido, riservato, impacciato e un po' goffo che tira avanti una vita monotona e spenta ma che grazie ad un incontro inaspettato (la ragazza sul ponte) e un libro, ritrova tutta la sua voglia di vivere, di spingersi oltre la banale quaotidianità e di mettersi sulle traccie di personaggi carichi di fascino che gli permetteranno di conoscere meglio anche se stesso. Jeremy Irons è indubbiamente bravissimo, ma la pellicola in se' non lo aiuta a spiccare come dovrebbe.
Billie August non riesce mai a superare quella soglia di mediocrità nella quale sprofonda la sua pellicola poco alla volta nonostante le attese. Complice la piattezza e sterilita' con la quale tratta i personaggi secondari, privandoli di un giusto e doveroso approccio psicologico ed un approffondimento delle loro azioni. Ma sopratutto a causa della mancata trasposizione degli eventi di cui tratta. Il regime, la violenza, la censura e la paura che permeava la gente (e che hanno contribuito a formare la Resistenza), qui risultano essere solamente una cornice retrò e malinconica. Per il resto il film segue un approccio filosofico, disseminando poetiche ed evocative frasi che offrono spunti di riflessione sulla nostra vita ed esistenza; frasi che indubbiamente imbelliscono il film, ma non lo staccano dalla mediocrita' nella quale si muove. Gli attori si impegnano e fanno anch'essi del loro meglio; spicca una algida ma intensa Rampling, una brava e convincente Gedeck e ovviamente l'attempato Bruno Ganz che tengono testa all'interpretazione di Irons ma non bastano a far rissolevare la pellicola in sè. Dei giovani interpreti, ho apprezzato Huston, nel suo tentativo di ridare carisca e determinazione a Amadeu, e ho rivisto volentieri la Melanie Laurent, anche se qui ricopre poche scene, e tutto sommato preferiso ricordarla in altri ruoli ben più incisivi.
In definitva, il prodotto non è da scartare a priori ma si avverte sempre un senso di incompletezza ed incompiutezza. Manca quel qualcosa in più che poteva renderlo un gran film. Manca quella marcia, quel tocco in più che serviva per osare, scavare e approfondire un argomento tuttora poco trattato. Manca soprattuto il pathos, il trasporto emotivo ma anche la verosimiglianza di certi movimenti e azioni all'interno del film stesso. Buone la fotografia e scenografia, specialmente quella d'epoca; notevole la colonna sonora.
Da vedere ma senza aspettarsi troppo, per cogliere l'occasione di riscoprire una fetta di Storia contemporanea ancora poco nota.
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matteo
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giovedì 14 novembre 2019
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confusione e garofani
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Premesso che non ho letto il ibro da cui il film è tratto, sono comunque rimasto deluso perchè, a mo avviso, lo svolgimento fa acqua da tutte le parti. Il film parla della vita di Amadeu Prado poeta e intellettuale, durante la resistenza portoghese al regime di Salazar. L'occasione è il ritrovamento di un libro edito postumo dello stesso Amadeu trovato per caso da un professore di letteratura svizzero e lasciato da una aspirante suicida che lui stesso salva prima che si butti da un ponte. Un ritrovamento che spinge lo stesso professore a partire per Lisbona seguendo le tracce della giovane sotto forma di biglietto ferroviario trovato nel libro. L'incontro con i personaggi che hanno preso parte alla lotta di Resistenza e la ricostruzone della storia attraverso i loro ricordi costituiscono la trama portante del racconto.
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Premesso che non ho letto il ibro da cui il film è tratto, sono comunque rimasto deluso perchè, a mo avviso, lo svolgimento fa acqua da tutte le parti. Il film parla della vita di Amadeu Prado poeta e intellettuale, durante la resistenza portoghese al regime di Salazar. L'occasione è il ritrovamento di un libro edito postumo dello stesso Amadeu trovato per caso da un professore di letteratura svizzero e lasciato da una aspirante suicida che lui stesso salva prima che si butti da un ponte. Un ritrovamento che spinge lo stesso professore a partire per Lisbona seguendo le tracce della giovane sotto forma di biglietto ferroviario trovato nel libro. L'incontro con i personaggi che hanno preso parte alla lotta di Resistenza e la ricostruzone della storia attraverso i loro ricordi costituiscono la trama portante del racconto. In più la storia d'amore tra lo stesso Amadeu e una giovane rivoluzionaria e il tradimento di quest'ultima ai danni di un altro compagno nonchè amico dello stesso Amadeu cercano di dare patos a personaggi privi di carattere che naufragano in una sceneggiatura al limite del presentabile.
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marcobrenni
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mercoledì 13 novembre 2013
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un film troppo pretenzioso 2
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Purtroppo avete pubblicato solo la mia correzione di luogo, ma non la mia pregressa recensione del film . Quindi la ripropongo per la pubblicazione:
Sono certo che Pascal Mercier, l' autore franco-svizzero del romanzo "The Night-train to Lissabon" si è ispirato al film di Silvio Soldini di ca 10 anni fa, cioè "Pane e Tulipani", che ebbe un certo successo, anche perchè metteva in rilievo i sogni segreti di molte casalinghe frustrate: cioè, abbandonare tutto quanto il noioso e piovoso nord (sempre svizzero) per una nuova vita con un nuovo focoso amante in una città mediterranea: Venezia! ( e ti pareva.
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Purtroppo avete pubblicato solo la mia correzione di luogo, ma non la mia pregressa recensione del film . Quindi la ripropongo per la pubblicazione:
Sono certo che Pascal Mercier, l' autore franco-svizzero del romanzo "The Night-train to Lissabon" si è ispirato al film di Silvio Soldini di ca 10 anni fa, cioè "Pane e Tulipani", che ebbe un certo successo, anche perchè metteva in rilievo i sogni segreti di molte casalinghe frustrate: cioè, abbandonare tutto quanto il noioso e piovoso nord (sempre svizzero) per una nuova vita con un nuovo focoso amante in una città mediterranea: Venezia! ( e ti pareva...). Il solito sogno romantico-kitsch dei tedeschi da Goethe in poi. Mutatis mutandis, Mercier ha cambiatosolo la storia al maschile. Questa volta il sogno di una fuga avventurosa dal piovoso nord, sorge in un anziano professore di Berna ( città noiosa per eccellenza!) che dopo aver salvato una potenziale suicida sul ponte Kornhaus, prende subito dopo un treno per il Portogallo allo scopo di compiere delle indagini sul caso, poi si innamora subito della sua nuova vita nel romantico sud di Lisbona. Il contenuto "filosofico" (si fa per dire...) del film, è identico a quello di "Pane e Tulipani" del regista italo-svizzero Silvio Soldini: solo che questa volta il transfuga annoiato, è un professore universitario, e non una casalinga frustrata ! Il prof. si innamora di una portoghese piacente ( e ti pareva...) ma in più c'è un inutilissimo e pretestuoso revival rivoluzionario degli anni'50 nel Portogallo di Salazar. Tanto per dare un impronta un po' storico- intellettuale a questo mediocre film da fotoromanzo. Oltre che un'inutile ripetizione al maschile di "Pane e Tulipani", risulta sin troppo pretenzioso, con troppi contenuti storici che centrano ben poco, come capita quasi sempre per un regista esordiente che mette nel calderone il più possibile! Ne risulta così una storia farraginosa, poco credibile, e pure con manifeste ingenuità di regia . Nemmeno gli attori di un certo calibro, ma ormai chiaramente sul "Sunset Boulevard", riescono a riscattare questo film pretenzioso ma molto mediocre. La mia nota personale è di 2,5 - non mezza nota in più !
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