Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Luigi Cecinelli |
Attori | Vittorio Emanuele Propizio, Federico Costantini, Vincenzo Alfieri, Guglielmo Amendola, Maria Chiara Augenti, Serena Autieri Paolo Calabresi, Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Gérard Depardieu, Carolina Crescentini, Eva Riccobono, Lucia Ocone, Simone Montedoro, Pierluigi Di Lallo, Anna Dalton. |
Uscita | giovedì 13 giugno 2013 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,71 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 novembre 2017
Argomenti: Adolescenza e malattia nel cinema italiano
Il viaggio di formazione di 4 ragazzi "particolari", verso l'affermazione di se stessi e l'accettazione delle proprie differenze. In Italia al Box Office Niente può fermarci ha incassato 184 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Mattia è narcolettico, Augusto internet-dipendente, Guglielmo è affetto dalla sindrome di Tourette e Leonardo è ossessionato dall'igiene e dal timore del contatto fisico. I quattro ragazzi si incontrano in una clinica dove i genitori li hanno mandati per curare i rispettivi disturbi e prontamente decidono di partire insieme alla volta di Ibiza. Da questo momento inizia un road movie che è anche un viaggio di iniziazione foriero di incontri (soprattutto femminili) e di scoperte (soprattutto su se stessi).
L'ispirazione è chiaramente il filone di Una notte da leoni, ma anche le molte commedie anglosassoni sul coming of age di quattro amici, come l'americano Fandango o, più di recente, il britannico Finalmente maggiorenni, tantopiù che il regista Luigi Cecinelli ha alle spalle esperienze cinematografiche a Los Angeles (e si vede, tecnicamente parlando), ma esistono precedenti anche italiani, fra cui ad esempio Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi.
Niente può fermarci si distingue sia per l'assenza di volgarità e il candore naif dei suoi protagonisti, né cinici né furbetti come molti tardo adolescenti comparsi nelle commedie italiane recenti, che per la premessa narrativa, effettivamente originale: quattro ragazzi con una disabilità invalidante devono imparare ad accettarsi anche attraverso l'accettazione profonda della diversità negli altri. C'è una tenerezza, nel modo in cui i quattro interagiscono (e le persone che incontrano interagiscono con loro) che fa sperare in un mondo meno cattivo. Anche i genitori dei ragazzi (tutti curiosamente single), sono sì inadeguati, ma mai menefreghisti o crudeli.
È davvero difficile camminare sul filo teso fra comicità e rispetto quando si parla di disagio psichico (recentemente l'ha fatto Giulio Manfredonia in Si può fare, che però aveva ambizioni drammatiche maggiori) e Cecinelli riesce a rimanere in equilibrio su quel filo con grazia e leggerezza, rifiutando di cadere nella parodia o nel paternalismo.
Il merito è soprattutto del cast di giovani attori, affiancati con meno successo dal quartetto Ghini-Tognazzi-Autieri-Calabresi nel ruolo dei genitori, che riescono a cogliere il lato comico dei loro disturbi senza rendere ridicoli i loro personaggi, e senza privarli di umanità. In particolare eccelle Vincenzo Alfieri nei panni di Guglielmo, la cui sindrome di Tourette lo costringe a tic motorii ed esternazioni grevi che lo umiliano e lo terrorizzano, rivelando un tempismo comico brillante ma sempre consapevole della drammaticità reale della sua situazione.
Per i ragazzi la domanda chiave rimane: hai paura? E un film sulla paura dei giovani di affrontare il futuro (soprattutto se figli di genitori ingombranti), ancorché travestito da commedia scacciapensieri, non è una cattiva idea, di questi tempi.
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Visto ieri sera in TV (Sky). Trattasi di un film all'apparenza poco impegnato e sciocco. In realtà, passati i primi minuti di disorientamento, diventa avvincente e piuttosto divertente, con un crescendo di interesse alimentato dal "vedere come finirà". Durante il film si "fa il tifo" per questi 4 ragazzi che hanno patologìe non così [...] Vai alla recensione »
I cinematografi dovrebbero dare il diritto al rimborso del biglietto se si abbandona la sala entro il primo tempo. Infatti il film, che ho visto ieri sera, poteva essere carino ma la parte iniziale della clinica-lager mi ha tolto la voglia di guardarlo e me ne sono andato dopo mezz'ora di proiezione. Dal canto mio, sconsiglio la visione di questo prodotto.
Veramente un peccato. Una commedia che grazie al furbo trailer, al cast e all'idea, sembrava poter essere la commedia estiva dell'anno. Peccato perchè i 4 giovani protagonisti sono talentuosi. Ma la regia, la sceneggiatura ed il montaggio hanno dei buchi giganteschi. La narrazione si perde, i tempi comici sono dilatati e forzati, scavalcamenti di campo durante i dialoghi.
Film meno banale di quanto non appaia. Non date retta ai soliti criticonzi cinematografici che devono fare apposta a divertirsi solo quando gli altri si annoiano, perche' cosi' fa chic.
C'è chi l'ha descritto banale e chi invece romantico. Io lo trovo un film che può aiutare i genitori a capire che ogni figlio è unico nella sua personalità ed ognuno ha una sua unicità da tirare fuori facendosi forza di questo. è un bel messaggio... Bisogna aspettarsi ovviamente di vedere una commedia romanzata perchè non è molto di più, ma dietro alle battute spiritose (non idiote) e alle varie [...] Vai alla recensione »
classico road movie dove non manca nulla..belle ragazze, ibiza, genitori apprensivi e svariate situazioni tragicomiche nel segno del più classico dei classici (come direbbe Fantozzi....) dei films adolescenziali. Sceneggiatura banalotta e parecchio forzata sopratutto nel dipingere i 4 protagonisti in fuga da una clinica psichiatrica ove si trovavano per curare ognuno una mania diversa. [...] Vai alla recensione »
Un film delicato che affronta i problemi di 4 ragazzi che non riescono ad integrarsi nella società perchè sono paralizzati dalle loro sindromi. Hanno sogni semplici come per esempio incontrare una ragazza senza tanti problemi per via delle loro malattie. I loro genitori fanno fatica ad accettarli così come sono per cui li mettono in clinica convinti che sia la soluzione più [...] Vai alla recensione »
Le angosce dei giovani diventano patologie, la testa ai tempi di Internet è roba da frullatore. Ed è apprezzabile il tentativo, a mio avviso riuscito, di questo giovane regista italiano, Luigi Cecinelli, praticamente all’esordio di esorcizzare le paure con un film che riesce con toni leggeri a dare ottimismo. I quattro protagonisti sono giovani di buona famiglia afflitti da patologie [...] Vai alla recensione »
Un bel film, scorre bene, non è scontato e permette di passare un bel pomeriggio/sera al cinema in allegria e spensieratezza. Consigliato!
Desolante commedia con poche idee e neanche una battuta decente. Quattro ragazzotti, affetti da disturbi diversi, fuggono dalla clinica e corrono verso Ibiza. Inseguiti da un poker di genitori riuniti. Tra gli insulsi protagonisti, anche il sempre più ingombrante Gèrard Depardieu fa una comparsata, tutta in francese. Così almeno in una scena si evita il romanesco. Da Il Giornale, 13 giugno 2013
Guardiamo pure con simpatia a Nente può fermarci, se la sua innocua intenzione è un po' di spensierato intrattenimento giovanile. Fondato su questo: quattro ragazzi ciascuno condizionato da un disturbo - uno è narcolettico, uno quando si emoziona prorompe in inarrestabili turpiloqui, uno è Internet/dipendente, uno è ossessionato dall'igiene e dal contatto fisico - si trovano in una clinica dalla quale [...] Vai alla recensione »