La Madre

La vera protagonista del film è l'orrendo spettro di una donna morta circa 200 anni prima in circostanze tragiche,una madre "mancata"durante la sua triste e breve vita che diventa"la madre"per due sorelline abbandonate nel bosco,da lei salvate,nutrite e allevate fino al giorno del loro ritrovamento.Da quel momento in poi le piccole vengono affidate alle cure dello zio e della sua compagna,ma"la madre"non ci sta.E' difficile provare compassione per questo essere deforme,sgraziato,che si nasconde sotto i letti o nell'armadio,che non parla ma emette spaventosi grugniti,però è in grado di tirar fuori una voce dolce e melodiosa quando canta loro una ninna-nanna per farle addormentare.E' difficile comprenderla, perchè vuole far conoscere a tutti la sua storia ma rifiuta di essere aiutata, non le interessa che le sorelline siano felici e vivano una vita normale,non desidera il meglio per loro,non esita a uccidere e far del male a chiunque si frapponga tra lei e quelle che considera"le sue bambine".Anzi,sentendosi minacciata ed esclusa dalla loro vita,cercherà di trascinarle con sè nel suo mondo di follia e tenebre,riuscendovi però solo in parte.Ottima la recitazione,un'"happy end"sarebbe stata forse un pò scontata e prevedibile,ma di sicuro a parer mio più"sensata"(se così si può dire,riferendosi a un film e a un genere dove il razionale e l'irrazionale,e il conscio e l'incoscio si fondono,come nei sogni.O nei peggiori incubi.)