LE COSE BELLE FILM DI FERRANTE E PIPERNO Italia 2012
Quando i napoletani vogliono scambiarsi un buon augurio , salutando nel congedarsi, allora usano una tipica espressione che suona :statt' abbuono 'e tante cose belle.
ecco, nel film " Le cose belle" del regista Agostino Ferrente, e Giovanni Piperno questo augurio è implicito nella realtà raccontata dai personaggi, del film tutti verissimi, tratti da un repertorio della realtà napoletana e che farebbero invidia alle antiche e nobili scritture della Serao o di Verga o del più recente Pasolini. I personaggi , tutti veri interpreti di sé stessi , raccontano in prima persona di , della loro vita, tribolata e misera, ma ricca di emozioni e sentimenti, raccontano di una città che stenta a sopravvivere ,ma che si rivela anche nobile e magnifica nelle immagini straordinarie che il film ricerca e offre allo spettatore. Dunque i protagonisti sono quattro ragazzi adolescenti, che iniziano a raccontarsi attraverso l’occhio del cinema, nella loro vita quotidiana, in famiglia e per strada, nei quartieri popolari di Napoli, e della periferia. Lo sguardo del cinema li segue per un tratto della loro giovane vita in una Napoli degli anni ‘90 piena di speranza per un nuovo rinascimento sia economico che sociale. Successivamente, dieci anni dopo, saltando temporalmente una intera parte di vita sia personale che della Città li ritroviamo oggi, adulti , già provati e disillusi dalla vita in una lotta perenne alla ricerca di un riscatto per una esistenza migliore. Tra i quattro protagonisti , due ragazze Adele e Silvana e due ragazzi, Fabio ed Enzo che vivono le loro semplici vite tra affetti, e tribolazioni, si distingueva subito il giovane Enzo , che grazie alla sua voce e al mestiere del padre un tradizionale musicista posteggiatore, inizia a il suo lavoro di cantante popolare delle migliori e tradizionali melodie napoletane. Più volte lo sentiremo cantare alle feste, matrimoni , o anche ai tavoli delle trattorie di Napoli. . Seguiremo la sua evoluzione e tutto il percorso di vita che si staccherà dagli altri amici d’infanzia con punte di commovente semplicità. Il film è uno straordinario esperimento di cinema Verità , che i due registi realizzano con pochi mezzi, ma con risultati eccellenti. Le storie si intrecciano per poi concludersi con il finale dell’assolo di Enzo ormai adulto, che ci regala una esecuzione della canzone “ Passione” di Bovio .Ecco che subito il riferimento al film Passione di John Turturro , appunto viene inevitabile, tuttavia anche se realizzati in tempi e modi differenti, i due film sono diversissimi , trattano un aspetto della vita di una Napoli popolare “appassionata” della propria musica che si diverte a cantarla.
“ Le cose belle” possiede un senso del tragico e del dramma esistenziale ben più profondo e straniante per lo spettatore, che viene accompagnato per le strade di Napoli non come un turista qualsiasi, ma con una nota dolente, che infine lascerà un segno significativo nella memoria e nelle emozioni. mauriziodalessio
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