La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Anime nude difronte alla grande bellezzadi daf_maFeedback: 1520 | altri commenti e recensioni di daf_ma |
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lunedì 1 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anime nude, quelle raccontate sul grande schermo ne “La grande bellezza”. Sentimenti ed emozioni che riecheggiano, con tutta loro potenza, negli occhi, sul volto e nelle movenze corporee di chi dà voce e vita all’ultimo film di Paolo Sorrentino. “Bellezze” esibite, festose danze, in un tripudio di eccessi che dominano i salotti della Roma “bene” di cui Jep Gambardella, interpretato egregiamente da Toni Servillo, è il miglior rappresentante, per sua ambizione e per collettiva attribuzione. Giornalista e critico teatrale, scrittore di un’ unica opera prima, “L’apparato umano”, Jep osserva cinicamente gli artefatti, le “costruzioni” rappresentate in natura, l’artista che si scaglia con la testa contro un muro, ispirata da una “vibrazione” , la scrittrice intellettuale comunista, sua amica, che esibisce con vanto le sue conquiste professionali e private, frutto però di menzogne, ipocrisie e favoritismi. Jep guarda la vita con cinismo e disincanto, con malinconia e profonda nostalgia. La sua vita, come quella degli amici che lo circondano, è fatta di tanti stupidi e inutili orpelli e di ricercata superficialità. La “grande bellezza” però è ancora capace di emozionare gli animi sensibili. Accade a Jep, dinanzi a un muro di foto, messe in sequenza, rappresentanti l’evoluzione naturale delle cose, il ciclo della vita ed un’immagine chiara che si legge in ogni minima parte del volto di Toni Servillo, stupito, incantato, straordinariamente emozionato e, al tempo stesso, devastato. La “grande bellezza” è nella genuinità di una spogliarellista, interpretata da Sabrina Ferilli, per la quale è in serbo un triste destino ed è nella santa centenaria che, più di ogni altro, simboleggia l’essenza della vita. La sua forza spirituale e la sua grande vocazione rendono possibile la sua stessa esistenza nel mondo, i suoi sacrifici, resi ancora più espliciti dalla sua scalata fatta in ginocchio in segno di penitenza dinanzi a Dio, riportano parallelamente all’incontro di Jep con il suo primo grande amore, la prima bellezza, pura e travolgente dopo la quale ogni sogno, compreso quello di scrivere un altro romanzo, è rimasto fermo, statico, senza movimento, senza ambizione. Jep ritrova con l’annuncio della morte del suo primo amore, la perdita delle persone a lui vicine, i piccoli sprazzi di luce e umana bellezza, la voglia di tornare ad emozionarsi e guardare con stupore le meraviglie che lo circondano, le piccole cose, che rendono uniche, indimenticabili e straordinariamente intense ed emozionanti le esperienze della vita umana. Nonostante viga una figura femminile stereotipata e tutta italiana, per cui la donna è o una santa da venerare o è una prostituta o è una donna intelligente ma frigida, e per questo condannata al tradimento, il film ha una grande forza espressiva, dovuta ai dialoghi pungenti, alla scelta proverbiale delle riprese che fanno del tutto una vera opera d’arte, e al cast di attori di grande livello, ognuno calato nel ruolo che più gli compete. Ogni scena è curata nei minimi dettagli e sulla forza delle parole e delle emozioni.
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