Jimmy P.

Jimmy Picard è un uomo in cerca d’identità e i frequenti attacchi di mal di testa gli rendono la vita impossibile. Reduce di guerra e di etnia indiana Jimmy viene ricoverato a Topeka in un centro neurologico specializzato nelle cure delle patologie dei veterani. Ma gli specialisti di Topeka non riescono a comprendere le ragioni dei malesseri di Jimmy e chiamano Georges Deveraux, un antropologo e psicoanalista ungherese, per indagare meglio sulle ragioni dei mal di testa di Jimmy. Inizia così un lungo ed intenso percorso relazionale tra i due che porterà ad individuare in un profondo disagio psico sociale la causa primaria dei dolori dell’indiano. Film complesso di grande intensità narrativa, anche tenendo conto che la storia di Jimmy P. è vera, Arnaud Desplechin può avvalersi di Benicio Del Toro che è semplicemente perfetto in questa parte. Le visioni di Jimmy P. rappresentano un lungo viaggio nelle paure dell’uomo, nei fantasmi del vissuto spesso combattuti con la fuga nelle droghe e nell’alcool. Ma qualcosa rende questo film, come detto di grande complessità, piatto, come le pianure del Montana dice la critica, forse un po’ noioso dico io. E la stratosferica interpretazione di Del Toro rende a creare un disagio interiore che ad un certo punto si trasferisce allo spettatore.