Je m'appelle Hmmm...

Film 2013 | Drammatico 120 min.

Regia di Agnès B.. Un film con Sylvie Testud, Benn Northover, Grégoire Colin, Marie-Christine Barrault, Jean-Pierre Kalfon. Cast completo Genere Drammatico - Francia, 2013, durata 120 minuti. - MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 3 settembre 2013

Céline ha undici anni. Sta scappando dal padre incestuoso quando incontra Peter, un quarantacinquenne in fuga dalla sua Scozia.

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
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Critica
Premi
Cinema
Un ambizioso viaggio dell'anima: narcisista e alla vana ricerca di tocchi autoriali.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 3 settembre 2013
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 3 settembre 2013

Céline ha dodici anni e un padre incestuoso. Figlia tradita da una madre distratta e da un padre infame, Céline vorrebbe essere già grande, vorrebbe essere altrove. Una gita scolastica le fornisce l'occasione per evadere dalla violenza e dimenticare di non essere mai stata bambina. Elusa l'attenzione di compagni e insegnanti, Céline abbandona il suo zainetto e si allontana. Con la sua Barbie sale sul camion di Peter, un camionista scozzese che ha perso moglie e figlia, decisa a fuggire lontano. E proprio con Peter, Céline intraprenderà un viaggio fisico e ideale dentro un'infanzia che le è stata negata. Accomodata dentro un grande camion rosso, la bambina riacquisterà fiducia negli adulti donando al cuore a pezzi di Peter sorrisi e consolazione.
Indeciso se essere un dramma sull'incesto o la storia di una fuga, Je m'appelle Hmmm pone degli interrogativi sulla possibilità di fidarsi, sulla condizione di smarrimento e abbandono di una ragazzina che cerca un padre e ha bisogno di un padre. Abusata da quello biologico ne insegue uno ideale che ripari al sopruso, alla violenza e al disordine che il genitore ha esercitato e causato. Più equilibrato nella prima parte, Je m'appelle Hmmm apre su un 'gruppo di famiglia in un interno', analizzando le condizioni sociali e domestiche che favoriscono la brutale imposizione sul corpo di una bambina. Il magma lavico dell'esperienza patita dalla piccola protagonista non trova però nel secondo movimento 'in esterno' un linguaggio e un'organizzazione testuale adeguata a raccontare il dolore e la solitaria ricerca di Céline.
Opera prima di Agnès Troublé, fashion designer col vizio dell'arte e degli artisti, Je m'appelle Hmmm infila la strada e compromette il motore del viaggio che non avrà catarsi e castigo dentro un finale insopportabilmente riconciliante. Il film è compromesso da una sensazione diffusa di gratuità e insipienza nel maneggiare un soggetto delicato come l'incesto. Narcisista e alla vana ricerca di tocchi autoriali, Je m'appelle Hmmm imbastisce un ambizioso viaggio (dell'anima), sciorinando con tratti eccessivamente estetizzanti i propri toni teorici.
Più concentrata sul come che sul cosa raccontare, la regista francese descrive il passaggio da una soggezione a una liberazione, inerpicandosi per strade secondarie, dove 'parcheggiare' l'orrore e avanzare il proprio diritto alla felicità. Peccato che a dispiegarsi sullo schermo non siano le fantasie dei protagonisti quanto quelle di Agnès Troublé, che alimentano una messinscena ingombrante e afasica. Gli evidenti difetti, quelli di un lavoro sperimentale ma stilisticamente immaturo, fanno dimenticare presto le sollecitazioni di fondo.
L'interesse del soggetto cede al manierismo del racconto abdicando alla funzione etica. Alla regista mancano immagini e parole per definire i sentimenti di Céline, che resteranno inespressi e incompresi relegando lo spettatore a uno stato di disagio.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 2 settembre 2013
Peer Gynt

Una famiglia qualsiasi: madre cameriera, padre disoccupato, tre figli (la più grande, Céline, 11 anni). All'interno del rassicurante nucleo familiare però la ragazzina più grande non è affatto al sicuro. Il padre, quando la moglie è al lavoro, se la porta in camera e ne abusa, più volte. Fin quando una gita scolastica porta la ragazzina lontana dalla [...] Vai alla recensione »

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